giovedì 3 maggio 2012

Poems (39) Eran i capei a l'aura sparsi

 

Buonasera! Con il giovedì torna Poems, che in questa puntata fa un passo indietro di un po' di secoli. Non so in quale rapporto foste con il trittico Dante-Petrarca-Boccaccio, e quale vi piaceva di più. Io al liceo preferivo Petrarca, visto che trovavo Dante davvero troppo pedante con tutta quella storia della donna angelo e Boccaccio troppo "fisico". Che poi all'università, a qualche anno di distanza, ti renda conto che Boccaccio almeno era il più sincero, è tutta un'altra storia. Però stiamo parlando di poesia, quindi un bel componimento di Petrarca (l'indeciso!) lo trovo appropriato. Ho puntato su un sonetto, Eran i capei d'oro a l'aura sparsi, nonostante si ripeta l'ennesimo topos della donna angelicata. Mi piacevano molto l'immagine iniziale e il suono delle parole, l'idea che il poeta si chieda se, a distanza di anni (dopo che Laura è invecchiata) quello che vedeva in lei fosse vera bellezza o magari l'accecamento dell'amore. 


Eran i capei d'oro a l'aura sparsi

Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
che 'n mille dolci nodi gli avolgea,
e 'l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi ch'or ne son sì scarsi;

e 'l viso di pietosi color farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i' che l'esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di subito arsi?

Non era l'andar suo cosa mortale
ma d'angelica forma, e le parole
sonavan altro che pur voce umana;

uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch'i' vidi, e se non fosse or tale,
piaga per allentar d'arco non sana.


Chi è l'autore?
Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304, ma trascorre parte della sua vita ad Avignone dove si era trasferito con il padre notaio che si era allontanato dalla città a causa delle sue idee politiche. Dopo iniziali studi giuridici, presto abbandonati, Petrarca nel 1326 prende gli ordini minori e a 23 anni conosce Laura che rimarrà, tutta la vita, ispiratrice delle liriche da lui composte. Appassionato viaggiatore girò tutta l'Europa, anche con funzioni diplomatiche, e in Italia visse a Venezia, a Milano e ad Arquà, dove morì nel 1374.
Fonte: over-blog.com

4 commenti:

  1. Anch'io preferivo Petrarca. Dante purtroppo non l'ho mai sopportato e Boccaccio mi faceva ridere. Però è vero: almeno Boccaccio era sincero.

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  2. Ciao!
    Ti piacerebbe partecipare ad uno swap di libri???
    Io e Sara, del blog "My caffè letterario", ne abbiamo appena organizzato uno ;-)

    http://locandalibri.blogspot.it/2012/05/gemellaggio-e-primo-swap-letterario-il.html

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  3. Petrarca *_* Ho giusto visto qualche giorno fa "Il Canzoniere" a prezzo abbastanza economico, e devo dire che sono stata parecchio tentata dall'acquisto. Comunque, anch'io ho sempre preferito Petrarca, del trittico: Dante perfetto, Boccaccio non fa per me... meglio l'altro, l'indeciso e tormentato!

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