Questa settimana ho deciso di tornare sul classico. Anche se è famosa e la conoscerete tutti, ieri mi è capitato di "rincontrarla" e non ho potuto trattenere (è un incanto che si rinnova sempre) la delizia per la perfezione di questi versi. Dedicata al defunto figlioletto Dante, Pianto antico è forse la più bella lirica di Carducci, toccante, incisiva, ricca di immagini. A voi le considerazioni...
Pianto antico
L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da' bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu dell'inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
Chi è l'autore?
Bellissima..<3
RispondiEliminaL'ho sempre trovata straziante... bella, bellissima, ma è un colpo al cuore.
RispondiEliminaDavanti al nostro posto macchina nel condominio incui vivo c'è un albero di melograno. Ogni volta che parcheggio mi torna in mente questa poesia, una delle poche che ricordo fin dalle elementari.
RispondiEliminaLo so che il melograno non è il tema protagonista, e che la poesia è parecchio triste, ma io la associo sempre a questo albero, e finisce quindi col trasmettermi non dico, ovviamente, allegria, ma una certa serenità.
Un piccolo aneddoto divertente rcconttomi dalla mia prof di italiano al liceo: alla domanda "quanti figli ha perso Carducci?" uno studente rispose "dodici", spiegando che così diceva la poesia Pianto Antico: 6 ne la terra fredda,
6 ne la terra negra. ;)
Bella, bella!
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