mercoledì 29 agosto 2012

Recensione: La pittrice di anime di Isabel Wolff

A cura di Lizy

La pittrice di anime – Isabel Wolff 
Mentre gli occhi si fermano alle apparenze, il cuore coglie l’essenza reale delle cose...Ella è una ritrattista di grande successo e sensibilità: dalle sue opere emergono le sfumature più intime delle persone. Il suo atelier diviene così un luogo nel quale tirare fuori sé stessi, per conoscersi meglio. Perché dietro ogni volto si nasconde una storia che vale la pena di essere raccontata. C’è una donna che guarda al passato con cui vorrebbe riconciliarsi, mentre un’altra tenta di convivere con i primi segni del tempo; e poi c’è lui, un uomo che con la sua presenza diventa sempre più importante. Incontro dopo incontro, Ella percorre un cammino fatto di empatia e conoscenza, fino a quando una lettera inattesa non la obbligherà a riscrivere la propria storia familiare, confermando con ancor più forza l’ingannevole peso delle apparenze. Ora non resta che dipingere quel ritratto, che la illuminerà come solo la vita stessa, con tutta la sua meraviglia, sa fare.


Voto: 

C’è chi riesce a catturare un carattere, un’emozione, un modo di essere intingendo il pennello in un colore specifico per poi tracciarlo sulla tela, che più di una fotografia riesce ad immortalare non solo un attimo specifico, ma tutti gli istanti che compongono la vita umana. Per questo è più interessante dipingere le persone anziane: perché nei loro occhi e in ogni singola ruga si può leggere il loro vissuto. È quello che sostiene Ella, la protagonista di questo libro, una ritrattista di mestiere che ha cominciato col disegnare suo padre per non dimenticarlo. Perché suo padre non è venuto a mancare, ma un brutto giorno ha abbandonato lei e sua madre, per scappare con l’amante. E così sua madre ha dovuto crescerla e rifarsi una vita, con Roy, dal quale ha avuto un’altra figlia, Clohe, in procinto di sposarsi con Nate, al quale Ella deve fare un ritratto. Il problema è che Ella non vede di buon occhio il ragazzo e teme che la cosa trasparirà dal ritratto.

Narrazione interessante, ma a tratti lenta, “La pittrice di anime” è un romanzo molto discorsivo, forse anche troppo, ma un bel libro, se non altro perché ci trasporta in un mondo particolare come quello della pittura. Di certo la vicenda è più arzigogolata rispetto a come ve l’ho riassunta, ma avrei rischiato di dirvi un po’ troppo. Il bello sta nell’incontro con i tanti “modelli” che posano per i quadri e delinearne stati d’animo e pensieri attraverso gli occhi della protagonista, per cui il titolo corrisponde appieno a quello che realmente lei è, caricata di un’empatia che però è anche una maledizione, perché la spinge anche a soffrire insieme ai suoi soggetti.
Sicuramente il messaggio fondamentale del libro è che la verità ha un numero di facce pari alle persone che la conoscono, e che non bisogna dare per scontata una versione se questa presenta delle lacune, perché dietro ai silenzi non c’è solo dolore, ma anche qualcosa di non detto.
Vi sono alcuni eventi che il lettore è portato ad interpretare: in questo l’autrice è così brava da sviare l’intuito facendo credere che la prima impressione sia quella giusta, dando vita ad una serie di equivoci che hanno lo scopo di dimostrare che ci lasciamo trasportare facilmente dalle apparenze o passivamente accettiamo ciò che gli altri ci dicono senza verificare la fonte.

Il romanzo è ben tradotto e consta di soli undici capitoli, cosa un po’ insolita vista la tendenza di giungere ad almeno cinquanta capitoli. Nel complesso si tratta di una materia non sempre trattata dagli scrittori, e per questo meriterebbe anche quattro stelline, ma avrei apprezzato che certe situazioni venissero affrontate con maggiore sinteticità, anche perché essendo il tutto narrato in prima persona, spesso alcuni pensieri sembrano essere ridondanti e rallentano la lettura.
Io lo consiglierei a chi ama la pittura, ma soprattutto a chi non ama i libri sdolcinati, perché nonostante si presentino dei momenti molto romantici, il tutto non cade mai nel ridicolo e nel già visto.


Isabel Wolff 
È stata una giornalista della BBC prima di diventare una scrittrice a tempo pieno. Ha scritto nove romanzi, tutti bestseller, pubblicati in tutto il mondo. “Passione Vintage” è stato il miglior titolo del 2009 su Amazon.co.uk  ed è stato tradotto in 23 lingue, in Italia edito Leggereditore. È stata anche selezionata dal Assocation American Library per il premio Reading List (RUSA) nella categoria Fiction al femminile. Isabel vive a ovest di Londra con la sua famiglia. 

3 commenti:

  1. a me piacciono le trame romantiche ma certo non sdolcinate e da ciò che scrivi mi pare che questo non sia smielato ;)

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  2. :) Infatti tra gli ultimi libri letti dello stesso genere è il migliore

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  3. Probabilmente non avrei mai pensato di dare una chance a questo libro, se non avessi letto questa recensione :) Sembra molto meglio di quanto pensassi!

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