Esce il 6 settembre
per la casa editrice Marcos y Marcos l'ultimo romanzo della promettente
scrittrice canadese Miriam Toews: Mi chiamo Irma Voth ( 17
euro per 304 pagine).
Il romanzo sembra ricalcare per
molti versi la vita privata dell'autrice, anche lei cresciuta in una comunità
mennonita e andata via di casa esattamente come la protagonista del romanzo.
La sua infanzia fra i mennoniti,
comunità anabattista della chiesa cristiana che rifiuta i secoli di corruzione
e scandali ecclesiastici, sembra avere influito molto sulla sua vita di adulta:
si tratta infatti del filo conduttore
che collega quasi tutte le esperienze della sua carriera, dal primo romanzo al
film in cui ha recitato nel 2007, Luz silenciosa, il cui titolo originale
è Stellet
Licht. La lingua in cui è stato girato è infatti il Plautdietsch, parlata dei
mennoniti russi: altro dettaglio che conferma il legame della Toews con le sue
radici.
Anche in ambito letterario i
premi vinti dall’autrice sono prestigiosi: il Governor General’s Award è un premio canadese conferito a
personalità eminenti in diversi campi relativi ad arte e cultura. Il Roger Writers’ Trust Fiction Prize è un
altro premio canadese e le è stato conferito nel 2008 dalla giuria composta da Lawrence Hill, Annabel Lyon e Heather
O’Neill.
Il giudizio degli utenti nei
confronti di questo libro è contrastante: la media di tre stelline o poco più è
il punto di incontro di opinioni diametralmente opposte. Non è un libro che
conosce mezze misure, si merita una sola stellina oppure cinque. La critica più
diffusa mossa all’opera è una trama confusionaria – un utente usa una frase
tratta dallo stesso libro per descrivere il proprio stato d’animo nei confronti
dell’opera: “Un passaggio nel romanzo che descrive la produzione di un film […]
in realtà descrive un sacco di mie sensazioni sul libro: ‘La storia non aveva
senso per me, no davvero. Era tutto così caotico e casuale, come un sogno con
parti mancanti, affrettato e poi rallentato e poi giusto e poi sbagliato e poi
spezzato e poi euforico…’” {Patricia - Goodreads}
Ad ogni modo i romanzi
precedenti della Toews sembrano garantire una promessa per il futuro di questo
libro, oltre alle numerose critiche positive che circolano sul web.
Mi chiamo Irma Voth – Miriam Toews
Irma, nemmeno vent'anni vive sola nel deserto del Messico:
suo padre l'ha relegata in un casolare ai margini della comunità mennonita. Ha
sposato un messicano, che scandalo, ma suo padre ce l'ha con lei già da prima,
da quando ha cominciato a crescere e pensare. Irma è spaesata, confusa. Ha
sposato Jorge per fuggire con lui, e Jorge è fuggito da lei. I campi di
granoturco e le scie degli aeroplani le sembrano così semplici, così veri; le
relazioni umane, invece, grovigli inestricabili. Poi un giorno si alzano nuvole
di polvere, sfrecciano pick-up sconosciuti: arriva una troupe del cinema e la
realtà diventa un set. Ciascuno di colpo ha un ruolo preciso, anche Irma, che
viene assoldata come interprete e diventa depositaria di tutti i segreti. Nel
rimescolone di quel teatro improvviso, dove le lacrime vere sono finte e le
lacrime finte sono vere, un filo teso troppo a lungo si spezza e Irma prende il
volo. Porta in salvo se stessa, la sorellina Aggie e X., fragile e
prepotentissima clandestina. Un terzetto strampalato, litigioso e indissolubile
che semina guai, mette in scena tragedie, farse e miracoli. Nel buio della
stanza piccina di un bed and breakfast a Città del Messico Irma vuota
finalmente il suo cuore e crea lo spazio per sentirsi pronta alla vita. Sotto
un cielo di milioni di stelle, va incontro alla sua libertà.
“Toews è un genio
letterario che scrive con un grande maestria e controllo della lingua inglese.
Una maga delle parole!”
Tamara Taylor -
Goodreads
“Mi chiamo Irma Voth
è una storia di crescita, credo religioso, crudeltà e amore.”
Nancy Eriksen -
Goodreads
Miriam Toews
Autentica rivelazione della narrativa canadese degli ultimi anni, Miriam Toews è nata in una comunità mennonita del Manitoba, tirata su da genitori piuttosto burberi. A diciott'anni se n'è andata di casa sbattendo la porta e ha girato mezzo mondo. Appassionata di cinema – se potessi, vedrei anche tre film al giorno! – si è cimentata persino come attrice, con risultati egregi. Nei suoi romanzi, commuove e diverte con una scrittura di straordinaria freschezza, parlando di felicità complesse, vite al margine, lucida follia. Nel 2004 ha vinto un premio stratosferico, il Governor General's Award, con Un complicato atto d'amore, pubblicato in Italia da Adelphi. In fuga con la zia, pubblicato dalla nostra casa editrice, si è aggiudicato il Roger Writers' Trust Fiction Prize ed è stato tradotto in dieci lingue. Mi chiamo Irma Voth è il suo ultimo romanzo.
Autentica rivelazione della narrativa canadese degli ultimi anni, Miriam Toews è nata in una comunità mennonita del Manitoba, tirata su da genitori piuttosto burberi. A diciott'anni se n'è andata di casa sbattendo la porta e ha girato mezzo mondo. Appassionata di cinema – se potessi, vedrei anche tre film al giorno! – si è cimentata persino come attrice, con risultati egregi. Nei suoi romanzi, commuove e diverte con una scrittura di straordinaria freschezza, parlando di felicità complesse, vite al margine, lucida follia. Nel 2004 ha vinto un premio stratosferico, il Governor General's Award, con Un complicato atto d'amore, pubblicato in Italia da Adelphi. In fuga con la zia, pubblicato dalla nostra casa editrice, si è aggiudicato il Roger Writers' Trust Fiction Prize ed è stato tradotto in dieci lingue. Mi chiamo Irma Voth è il suo ultimo romanzo.
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