venerdì 24 agosto 2012

Anteprima: Mi chiamo Irma Voth di Miriam Toews

A cura di Less


Esce il 6 settembre per la casa editrice Marcos y Marcos l'ultimo romanzo della promettente scrittrice canadese Miriam Toews: Mi chiamo Irma Voth ( 17 euro per 304 pagine).
Il romanzo sembra ricalcare per molti versi la vita privata dell'autrice, anche lei cresciuta in una comunità mennonita e andata via di casa esattamente come la protagonista del romanzo.
La sua infanzia fra i mennoniti, comunità anabattista della chiesa cristiana che rifiuta i secoli di corruzione e scandali ecclesiastici, sembra avere influito molto sulla sua vita di adulta:  si tratta infatti del filo conduttore che collega quasi tutte le esperienze della sua carriera, dal primo romanzo al film in cui ha recitato nel 2007, Luz silenciosa, il cui titolo originale è  Stellet Licht. La lingua in cui è stato girato è infatti il Plautdietsch, parlata dei mennoniti russi: altro dettaglio che conferma il legame della Toews con le sue radici.
Anche in ambito letterario i premi vinti dall’autrice sono prestigiosi: il Governor General’s Award è un premio canadese conferito a personalità eminenti in diversi campi relativi ad arte e cultura. Il Roger Writers’ Trust Fiction Prize è un altro premio canadese e le è stato conferito nel 2008 dalla giuria composta da Lawrence Hill, Annabel Lyon e Heather O’Neill.
Il giudizio degli utenti nei confronti di questo libro è contrastante: la media di tre stelline o poco più è il punto di incontro di opinioni diametralmente opposte. Non è un libro che conosce mezze misure, si merita una sola stellina oppure cinque. La critica più diffusa mossa all’opera è una trama confusionaria – un utente usa una frase tratta dallo stesso libro per descrivere il proprio stato d’animo nei confronti dell’opera: “Un passaggio nel romanzo che descrive la produzione di un film […] in realtà descrive un sacco di mie sensazioni sul libro: ‘La storia non aveva senso per me, no davvero. Era tutto così caotico e casuale, come un sogno con parti mancanti, affrettato e poi rallentato e poi giusto e poi sbagliato e poi spezzato e poi euforico…’” {Patricia - Goodreads}
Ad ogni modo i romanzi precedenti della Toews sembrano garantire una promessa per il futuro di questo libro, oltre alle numerose critiche positive che circolano sul web.


Mi chiamo Irma Voth – Miriam Toews
Irma, nemmeno vent'anni vive sola nel deserto del Messico: suo padre l'ha relegata in un casolare ai margini della comunità mennonita. Ha sposato un messicano, che scandalo, ma suo padre ce l'ha con lei già da prima, da quando ha cominciato a crescere e pensare. Irma è spaesata, confusa. Ha sposato Jorge per fuggire con lui, e Jorge è fuggito da lei. I campi di granoturco e le scie degli aeroplani le sembrano così semplici, così veri; le relazioni umane, invece, grovigli inestricabili. Poi un giorno si alzano nuvole di polvere, sfrecciano pick-up sconosciuti: arriva una troupe del cinema e la realtà diventa un set. Ciascuno di colpo ha un ruolo preciso, anche Irma, che viene assoldata come interprete e diventa depositaria di tutti i segreti. Nel rimescolone di quel teatro improvviso, dove le lacrime vere sono finte e le lacrime finte sono vere, un filo teso troppo a lungo si spezza e Irma prende il volo. Porta in salvo se stessa, la sorellina Aggie e X., fragile e prepotentissima clandestina. Un terzetto strampalato, litigioso e indissolubile che semina guai, mette in scena tragedie, farse e miracoli. Nel buio della stanza piccina di un bed and breakfast a Città del Messico Irma vuota finalmente il suo cuore e crea lo spazio per sentirsi pronta alla vita. Sotto un cielo di milioni di stelle, va incontro alla sua libertà.


“Toews è un genio letterario che scrive con un grande maestria e controllo della lingua inglese. Una maga delle parole!”
Tamara Taylor - Goodreads

“Mi chiamo Irma Voth è una storia di crescita, credo religioso, crudeltà e amore.”
Nancy Eriksen - Goodreads


Miriam Toews
Autentica rivelazione della narrativa canadese degli ultimi anni, Miriam Toews è nata in una comunità mennonita del Manitoba, tirata su da genitori piuttosto burberi. A diciott'anni se n'è andata di casa sbattendo la porta e ha girato mezzo mondo. Appassionata di cinema – se potessi, vedrei anche tre film al giorno! – si è cimentata persino come attrice, con risultati egregi. Nei suoi romanzi, commuove e diverte con una scrittura di straordinaria freschezza, parlando di felicità complesse, vite al margine, lucida follia. Nel 2004 ha vinto un premio stratosferico, il Governor General's Award, con Un complicato atto d'amore, pubblicato in Italia da Adelphi. In fuga con la zia, pubblicato dalla nostra casa editrice, si è aggiudicato il Roger Writers' Trust Fiction Prize ed è stato tradotto in dieci lingue. Mi chiamo Irma Voth è il suo ultimo romanzo.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver condiviso la tua opinione!

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...