domenica 20 maggio 2012

Recensione e giveaway: Olivia.Ovvero la lista dei sogni possibili di Paola Calvetti

Buonasera, anche se l'ora è tarda vi presento questo delizioso libricino, che aspetta recensione già da una settimana: si chiama Olivia ovvero la lista dei sogni possibili e l'autrice è la giornalista nostrana Paola Calvetti, che interverrà forse sul blog. A questa recensione, che spero vi piacerà, si accompagna una domanda per i follower: vi è mai capitato di imbattervi nella serendipità? Se sì, raccontateci cosa vi è successo con un commento qui sotto e uno di voi riceverà una copia di questo libro!!!





Titolo: Olivia. Ovvero la lista dei sogni possibili
Autore: Calvetti Paola
Editore: Mondadori
Prezzo: € 17,00 
Pagine: 181

Inaspettati. Così sono tutti i doni degni di questo nome. E del tutto inaspettato è l'inizio di questa storia, con gli sguardi di due bambini che si sfiorano da lontano. Qualche anno dopo, a pochi giorni dal Natale, Olivia - la poco più che trentenne protagonista di questo romanzo - viene licenziata. O meglio: non viene licenziata perché non è mai stata assunta; semplicemente perde il posto di lavoro precario e si ritrova più precaria e fragile di prima. Così si rifugia in un bar tabacchi e, in attesa di riorganizzare, il suo futuro, scorre il suo curriculum pensando a tutto ciò che quelle pagine tralasciano: gli incontri che l'hanno segnata, gli amori veri e quelli che credeva lo fossero, le persone che non ha fatto in tempo ad abbracciare. E le passioni, i sogni, i fallimenti, la forza dei desideri. In quel bar tabacchi, che con ilpassare delle ore si popola di personaggi personaggi buffi, matti, generosi e pedanti, su Olivia veglia la nonna mai scomparsa davvero dalla sua vita, capace di leggere i segnali della felicità nelle scie di un aereo o nel verso di una poesia. La stessa nonna che le ha fatto un dono speciale: una Polaroid con la quale strappare al tempo gli istanti più belli, complici dell'inarrestabile e salvifica fantasia di Olivia. Nelle stesse ore, come in un film a montaggio alternato, irrompono tra le righe i passi di Diego. Anche per lui è un giorno speciale, forse l'alba di un nuovo inizio, che saprà offrire una tregua all'innominabile ferita che ha segnato la sua infanzia.




Voto:

Prima o poi c’è un momento, nella vita, che ci costringe a fermarci e a guardare indietro. Non stiamo necessariamente parlando di matrimoni, nascite, anniversari importanti. Può capitare che un evento spiacevole ci ponga nelle condizioni di tirare le somme, fare il resoconto del nostro vissuto e rispondere alla fatidica domanda: cosa abbiamo realizzato finora?

Non potrebbe esistere interrogativo più drammatico, soprattutto alle soglie di un licenziamento, quando “la peggiore crisi economica che ha investito il mondo occidentale” investe anche te, ripassando sul tuo cadavere più volte per essere sicura che ti abbia definitivamente abbattuta.

E’ quello che succede ad Olivia, trentaquattrenne che crede nella bellezza delle parole, (ex) assistente di un’agenzia di pubbliche relazioni liquidata dalla propria direttrice (efficacemente soprannominata la Witch) pochi giorni prima di Natale, in una mattina piovosa. Deprimente, vero?

Deprimente sì, soprattutto perché Olivia, in quel lavoro, ci metteva passione: nessuno come lei riusciva ad entrare dentro il prodotto, presentandolo nella maniera più appetitosa, creando slogan ad arte. Ed ora ciò che le resta è qualche spicciolo nel portafogli, che spende in cioccolate e pasticcini seduta ad un bar tabacchi trovato per caso, dove un cameriere gentile ed un’atmosfera accogliente sembrano ripararla dalle cattiverie del mondo. CV in una mano, tazza nell’altra. Stilando la lista di come risparmiare nella sua nuova vita da disoccupata (Capelli: iscriversi come modella-cavia al corso per praticanti parrucchieri dove ti fanno il taglio gratis; I giornali a disposizione in ufficio: su internet si leggono gratis e non si abbattono inutilmente alberi e foreste), piagnucolando indegnamente sulle frolle, Olivia ripensa all’infanzia, alla nonna a cui era molto affezionata, al debutto nel mondo del lavoro e alla tesi di laurea, dove aveva scoperto per la prima volta la parola serendipità, la “sensazione di euforia che si prova quando si trova una cosa non cercata mentre se ne sta cercando un’altra, ovvero l’essere disposti, mentre si cerca qualcosa di ben determinato, a trovare altro, ad accogliere mondi, visioni, riflessioni, che non ci eravamo aspettati di incontrare”.

Per Olivia questa parola –su cui si basa l’intero senso del libro- è una vera e propria rivelazione, un’occasione per dimostrare che la vita è una miniera di sorprese, che le scoperte più importanti sono state fatte in virtù della strabiliante serendipità, inventata la mattina del 28 gennaio 1754 da Horace Walpole, IV conte di Oxford.
Insieme alla passione per la Polaroid, che riempie gli attimi più importanti della sua vita, Olivia è infatti accompagnata da un mondo di parole, di scoperte sorprendenti quanto inutili, di liste appese sul frigo.

Ed Olivia, nonostante sia una trentaquattrenne, è infatti una sognatrice ancora molto infantile, una bambina che crede nei suoi sogni e che preferirebbe morire di fame piuttosto che rinunciarvi. Olivia è la compagna di banco che ti passa il suggerimento durante il compito in classe, è la bibliotecaria entusiasta che ti consiglia il libro che ti sconvolgerà per sempre la vita, è la ragazza che non bada alle apparenze e che verrebbe guardata dall’alto in basso dalle colleghe taglia 40 iper-truccate.

Diego, che conosciamo parallelamente a lei, non è da meno: è un coetaneo di Olivia con cui ha in comune la passione per le parole e che, come un ragazzino introverso e molto timido (l’autrice insiste parecchio sulla sua timidezza) non è capace di relazionarsi, di aprirsi non solo con l’altro sesso, ma anche con i genitori, e di amare in entrambi i casi. Alla radice di tutto questo sta però un lutto atroce vissuto sin dall’infanzia,  che sconvolgerebbe probabilmente anche le personalità più forti.

Olivia Ovvero la lista dei sogni possibili è un romanzo denso. Seppur breve (soltanto 180 pagine) contiene un minestrone di episodi e di parole che piovono un po’ dal cielo –anzi no, a cascate- e sommergono il lettore di un senso di pienezza. Complice la scarsità dei dialoghi e la predominanza del carattere di Olivia, che seppur si lagni per tutto il libro non risulta mai antipatica: un po’ per la compassione naturale verso una persona che ha perso il lavoro, un po’ per la solidarietà nei confronti di chi, come te, ama la bellezza delle parole, un po’ per gli episodi della sua vita e la sua tenera sbadataggine che creano una certa affezione, Olivia suscita subito empatia.

Il romanzo, costruito sull’ambivalenza tra passato e presente, origina una bizzarra contraddizione. Se il primo risulta vivo e colmo di episodi interessanti, il secondo, trascorso interamente dentro il bar tabacchi, è statico e spento. Unica nota di colore sono i personaggi che si succedono dentro il locale, simbolo di un’umanità mai positiva, vari e per lo più tristi o viziosi. L’unica ancora di salvezza è il cameriere Manuel, che si sforza, con Olivia come con gli altri clienti, di far sentire tutti a proprio agio.

L’approfondimento psicologico è quindi più che buono, ed anzi diventa fondamentale in un libro come Olivia, che si basa quasi totalmente sul monologo della sua protagonista. La costruzione del personaggio, seppur molto credibile, potrebbe dare l’impressione di una vena caricaturale. In effetti Olivia si presenta come l’Amelie del film con Audrey Tatou: un personaggio letterario, estremamente realistico ma contemporaneamente un po’ fiabesco.

Un’ultima nota non può non essere fatta allo stile di Paola Calvetti, frizzante e a tratti ironico e poetico, colmo di ingenua meraviglia e buffa drammaticità. Una scrittura che si concilia con la personalità stravagante di Olivia, che non annoia un solo istante e che rende questo romanzo molto piacevole e magico nella sua intima unicità.




19 commenti:

  1. Non so se si tratta di serendipità (ma penso di si, visto che pensavo di trovare il commento di una delle follower e invece sono rimasta a bocca aperta per mezz'ora) o meno, ma trovare il commento di Paola nel mio blog sul post in cui parlavo del suo libro mi ha resa davvero felice ^^ Posso partecipare, quindi? :)

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  2. un libro denso-denso fitto-fitto con protagonisti 34enni? ecchemelopossolasciarscappare???
    la serendipità la vivo ogni giorno...
    quando venendo a lavorare alzo casualmente gli occhi e vedo lo spettacolo della natura che si esplica come montagne dipinte su un celo terso
    quando sposi un uomo e trovi in tua cognata una grande amica e in tuo suocero il padre che ti manca
    quando cerchi nell'armadio quel paio di pantaloni neri con la pence e trovi il maglione color nocciola che si è dato irreperibile tutto l'inverno
    condivido su blog, tw, fb e g+

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  3. Conosco a memoria il film Serendipity e posso capire il significato di questa parola ma credo di non averla ancora provata,magari è l'aspirazione della mia vita, trovare quello stato di gioia e serenità che mi manca.
    Libro interessante e copertina molto carina, ispira "serendipità" :).

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  4. Diciamo che l'ultimo anno è stato all'insegna della serendipità: dopo 8 anni con il fidanzato (ormai ex) storico, torno sigle. Disperazione. Cosa faccio? Che ne sarà di me? nel frattempo perdo il lavoro, mi vengono diagnosticati dei problemi di salute. Oh, life is SO damn good, vero?
    Poi: ho imparato a fare cose che il mio ex mi diceva 'tanto non sei capace'. Ho imparato a guidare, ho scoperto che me la cavo alla grande con i bambini, ho cominciato a seguire le mie passioni. E da lì ho trovato la luce alla fine del tunnel

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  5. non so cosa sia la serendipità, e quindi vorrei vincere il libro per poterne parlare!!
    gfc kittyro111
    email kittyro111@gmail.com

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  6. voglio scoprire cos'è la serendipità e immaginando più o meno cos'è vorrei provare a raggiungerla, magari leggendo questo libro ;-)

    pupottina@gmail.com

    condivido
    https://twitter.com/AntonellaPupott/status/205562668931760128

    http://www.facebook.com/pupottina/posts/132460136889312

    http://pupottina.blogspot.it/p/pupottina-e-facebook.html

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  7. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  8. Scoprire o riscoprire qualcosa in modo casuale ed assolutamente imprevisto...si mi è capitato più volte! Ma il più bel momento di serendipità è stato quando guardando un colore(di un tessuto) e cercando di dare un "nome" a quel colore, mi è tornato alla mente un momento bellissimo nel quale mio padre mi prendeva in braccio e mi faceva cogliere le succosissime more nerastre dall'albero del nonno. E' anche questa serendipità? Spero di scoprirlo leggendo questo libro! alessandrav82@libero.it

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  9. Non credo di aver provato davvero la serendipità, ma qualcosa di simile l'ho provata quando ho visto nascere il mio nipotino.. purtroppo dopo venti giorni non ce l'ha fatta ma nonostante il dolore e le lacrime di questi giorni, ho avuto la conferma di avere un fratello fantastico e credo che questo possa corrispondere alla serendipità, o almeno per me è questo al momento.
    mi piacerebbe molto vincere il libro, un pò perchè mi piace molto la trama un pò perchè ho bisogno di qualcosa per "distrarmi" e ritrovare la forza.
    ariannarally1@hotmail.it

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  10. La prima volta che ne ho sentito parlare e' stato con il film "Serendipity". Credo sia accaduto una volta...quando all'università ho incontrato degli amici che mi hanno fatto uscire dal guscio, semplicemente accettandomi così come sono (con pregi e difetti), e su cui posso far affidamento. Non so se questa può dirsi serendipita' ma credo che ci vada abbastanza vicino.

    brightstarbook@gmail.com

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  11. Serendipità, ovvero l’essere disposti, mentre si cerca qualcosa di ben determinato, a trovare altro, ad accogliere mondi, visioni e riflessioni che non ci eravamo aspettati di incontrare.

    paola calvetti

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  12. Serendipità è quando vado in libreria per prendere un particolare libro ma non è disponibile, in compenso trovo altri titoli che mi colpiscono piacevolmente e torno a casa con qualcosa che non mi aspettavo.
    gersus@libero.it

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  13. mail fraghi88@alice.it
    Mi piacerebbe scoprire il senso dell'autrice nel voler spiegare cos'è la serendipità...per me è vedere un sorriso sul volto delle persone che amo, allora lì capisco che non c'è niente di più forte oltre al vero amore e al vero affetto per riuscire a farci sognare ad occhi aperti...

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  14. Questo libro è molto intrigante!!inoltre sono davvero curiosa di scoprire come l'autrice spiega la serendipità!
    Per me è stato quando ho incontrato il mio fidanzato!!è stata una cosa inaspettata, non stavo cercando l'amore, anzi il contrario era un periodo cosi e cosi e preferivo stare sola, invece è arrivato, mi ha cambiato totalmente la vita, in meglio!
    Spero di vincere questo libro!!!!!
    Mary.mary1993@yahoo.it

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  15. Chissà perché questo libro mi stava antipatico, forse è stata la copertina che mi rimandava a un certo filone che non amo ma la tua recensione mi ha fatto veramente ricredere e ora sono molto curiosa. Il booktrailer poi è carinissimo!

    E' serendipità incontrare il grande amore mentre stai semplicemente cercando un film per trascorrere una serata con gli amici? Credo proprio di sì. E questo è l'episodio più lampante e anche più bello che mi sia capitato :) (anche se non era l'amore della vita, ma questo si è scoperto molto dopo xD )

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  16. Non avevo mai sentito parlare di "serendipita" prima di oggi, o meglio, non mi ero mai sforzata di capire cosa fosse. Sono rimasta davvero colpita dalla trama e dall'interessante recensione di questo libro.. Olivia, sinonimo di tutte le neo-donne di oggi messe in crisi dalla precaria prospettiva di vita che ci viene offerta. Non credo, a oggi, di essere mai venuta a contatto con la serendipità o forse non ci ho mai fatto caso perchè nella vita di tutti i giorni è cosa frequente trovare una cosa quando se ne stava cercando un'altra con cui non ha nulla a che fare! Leggerò sicuramente questo libro, perchè sento che potrà lasciare qualcosa di buono in ognuno di noi.. :)

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