domenica 14 aprile 2013

Recensione: The selection di Kiera Cass


The selection - Kiera Cass
In un futuro lontano, in un Paese devastato dalla guerra e dalla fame, l'erede al trono seleziona la propria moglie grazie a un reality show. Spettacolare. Per molte ragazze la Selezione è l'occasione di una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di miseria e sognare un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America è un incubo. A sedici anni, l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta per essere rinchiusa in un Palazzo che non conosce. Perdendo così l'unica persona che abbia mai amato, il coraggioso e irrequieto Aspen. Poi però America conosce il Principe Maxon e le cose si complicano. Perché Maxon è affascinante, dolce e premuroso. E può regalarle un'esistenza che lei non ha mai nemmeno osato immaginare...
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 298
Prezzo: 17.90 euro




Voto: 

Temo  che questa sarà una recensione breve – anche se ammetto che l’ultima volta che l’ho detto si trattava di Cinquanta sfumature di grigio e ho buttato giù due pagine e mezzo… -, perché su The selection c’è davvero poco da discutere.
Vorrei chiarire, innanzitutto, un dettaglio che mi sembra fondamentale: questo libro NON è un distopico. E’ una storiella romance per adolescenti, ma senza ombra di dubbio non ha nulla della distopia. Non esiste, infatti, il rapporto conflittuale con il potere – al contrario, il potere monarchico è spesso e volentieri visto sotto una luce positiva nella figura del re, della regina e del principe Maxon  -, non c’è un controllo minuzioso dell’autorità sulla vita dei sudditi – viene accennato al fatto che non possono avere rapporti sessuali prima del matrimonio, ma è l’unica regola restrittiva a cui si accenna e di certo non è sufficiente a rendere Illea uno stato totalitario – e la suddivisione numerata in caste è molto approssimativa e immotivata: le fasce sociali e la  distribuzione poco equa della ricchezza esistono e sono sempre esistite anche nel mondo reale, e il fatto che ad ogni casta corrisponda un’attività lavorativa è solo vagamente accennato. Non sappiamo assolutamente niente dell’organizzazione dello stato di Illea, di cui viene tracciata solo brevemente la storia, né dell’identità dei presunti ribelli che periodicamente attaccano il castello reale per motivi “x”. Qualsiasi margine di approfondimento dell’elemento distopico è volontariamente mancato, in un contrasto privo di senso tra quel potere che dovrebbe essere autoritario e le figure bonarie di re e soprattutto regina.

L’elemento del reality show, che in Hunger Games e Battle Royale voleva essere uno strumento di controllo e intimidazione sul popolo, è qui banalizzato ad una gara di seduzione che mi ricorda un programma di qualche anno fa andato in onda su reti mediaset e condotto da Maria De Filippi.
Precisato che distopia è un termine assolutamente improprio per The Selection, non c’è molto più da dire. La storia scorre in maniera abbastanza fluida, tra vestiti appariscenti, concorrenti poco leali e appuntamenti segreti con il Principe. Il tutto immerso in un mondo glitterato in cui non potrete che trovarvi bene se vi piacciono certe atmosfere da fiaba, certi abiti della consistenza di una nuvola pieni di strass e merletti, le coroncine, i diademi, le lezioni di bon ton. Tutti elementi a cui la protagonista, America, vorrebbe opporsi  – spinta a partecipare dalla madre e dal suo ragazzo – ma che finiscono per intrigarla e renderla pienamente partecipe del gioco, con un voltafaccia abbastanza evidente anche se scontato.

Il principe Maxon, che tutte vogliono conquistare per ambire alla Corona, è più o meno un fantoccio senza personalità, che non conta nulla all’ interno del palazzo e non ha mai visto né sfiorato una ragazza in vita sua – uhm.
America sembra giocare con i suoi sentimenti, prima decisa a non voler avere niente a che fare con lui, poi lasciandogli un margine di speranza per, infine, cornificarlo e decidere di voler continuare a farsi corteggiare da entrambi – il principe e il suo (ex) ragazzo, perché è ovvio che se non c’è il triangolo amoroso non vale.

La storia è davvero priva di consistenza, si fa leggere per pura curiosità, è insipida e si dimentica velocemente. Lo stile, come lo stile di tutti questi young adult, non ha un’impronta personale, è esente da descrizioni che non siano quelle dei vestiti, non è approfondito e spesso è ripetitivo, inoltre i dialoghi mancano spesso di realismo.

Facendo il confronto con Uno splendido disastro do mezza stella in più, perché non sfiora certe ridicolaggini con la pretesa di parlare di un grande amore e perché i personaggi non raggiungono lo stesso livello di idiozia: insomma, una storia di un pomeriggio che forse vi farà venire la curiosità di leggere il secondo libro ma di sicuro non vi regalerà null’altro.




Piccola chicca: vi prego, ascoltate il video nel box a destra della pagina The Selection di IBS. Credo renda in maniera abbastanza eloquente la sostanza dell'intero libro, decisamente meglio di mille recensioni.

4 commenti:

  1. Onestamente sono combattuta. Quando ho fatto cenno con alcuni amici dell'esistenza di questo libro, mi hanno chiesto insistentemente di procurarmelo così da poterlo leggere in compagnia per dileggiarlo biecamente.
    Però non credo che abbia quella trashaggine becerissima delle 50Sfumature, quindi non so...
    ... in ogni caso lo attenderei in biblio, eh xD

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    Risposte
    1. Mmm no, non è trash e non c'è nemmeno così tanto da dileggiare: il fatto che la protagonista dica al principe "ho bisogno di soldi, devo andare in finale, però non sono interessata a te!", per poi dirgli che forse un'opportunità gliela dava ed infine cornificarlo (e intanto con questa magnifica strategia arriva in finale XD) è forse l'unica cosa su cui ridere davvero, per il resto è piatto, non ti dà nemmeno la possibilità di farti qualche risata!

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    2. Povero principe! X_X
      Comunque il trailer di IBS fa scassare, con quella voce impostata, sembra il promo del ballo delle debuttanti: ci manca solo l'intervista alle ragazze che dicono "questa per me è la realizzazione di un sogno!"
      Bleah.....

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    3. a me quella voce sembra vagamente oscena O.o

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