martedì 30 aprile 2013

Novità: E' così che la perdi di Junot Díaz



Esce oggi un'attesissima (da me) pubblicazione, una di quelle che davvero - e succede raramente - ho aspettato per settimane: non so quanti di voi ricorderanno Junot Díaz, premio Pulitzer 2008, e il suo "La meravigliosa vita di Oscar Wao". Un romanzo che ho amato visceralmente, scritto in modo geniale e spregiudicato, dove le voci del protagonista, Oscar, un nerd dominicano che vive nel suo mondo Marvel, si fondono con quelle degli elementi femminili della sua famiglia e delle vicende succedutesi durante la dittatura di Trujillo. A questo libro consigliatissimo - potete leggere QUI la mia recensione - fa ora seguito E' così che la perdi (169 pagine, 16 euro), che sposta l'attenzione su Yunior - altro personaggio di Oscar Wao, che di lui è anche l'antitesi - e che racconta le problematiche dell'immigrazione dominicana negli Stati Uniti. Yunior, che l'autore ha dichiarato essere un suo alter-ego, è un misogino che tratta male le donne, un suicio. La narrazione si impernia di questi elementi - il maschilismo, il modello della famiglia patriarcale, l'immagine distante e nostalgica di Santo Domingo - e di un linguaggio che, come abbiamo già ammirato nel precedente romanzo, mischia inglese e spagnolo.
Un libro che non vedo l'ora di avere tra le mie mani, certa che non mi deluderà!



E' così che la perdi - Junot Díaz
"Non sono un cattivo ragazzo. So che dicendolo sembro un po' paraculo, però è vero. Sono uguale agli altri: debole, pieno di magagne, ma tutto sommato buono. Eppure Magdalena non è d'accordo. Mi considera un tipico uomo dominicano", cioè un bastardo inaffidabile che tradisce la fidanzata non con una, ma con cinquanta ragazze, dimenticandosi pure di cancellare dalla posta le loro mail. Ecco Yunior, alter ego dell'autore e protagonista di questo libro, uno capace di mettere nero su bianco una vera e propria Guida all'amore per infedeli senza cambiare una virgola delle proprie abitudini, pronto a lanciarsi in disperate richieste di perdono ogni volta che la fidanzata di turno, tradita, lo pianta. Yunior è il ragazzino che si innamora sempre delle donne di suo fratello, che cerca di fare amicizia con i bambini americani nel giardino pieno di neve di un condominio di periferia in cui è appena sbarcato. È il nipote che non riesce a scordarsi il nonno lasciato a Santo Domingo, le sue mani da contadino, il suo dispiacere quando l'ha visto partire. È l'adolescente arrabbiato che non sa come comportarsi con suo fratello che sta morendo di cancro ma rimane loco al cento per cento e fa impazzire di dolore la madre, spingendola nelle braccia del pianeta Geova. Ma Yunior è soprattutto il ragazzo ormai adulto che si emoziona ogni volta che torna nella sua isola e vede il mare spinto nel cielo dallo spruzzo di una balena, e crede davvero che, dopo tradimenti e suppliche, sia sempre possibile provarci ancora.



Junot Díaz torna con il romanzo "È così che la perdi"Junot Diaz (1968)
nato a Santo Domingo, si è trasferito negli Stati Uniti all'età di sei anni e si è specializzato alle Cornell University di Ithaca, New York. Considerato dal "New Yorker" tra i venti migliori scrittori del Duemila, attualmente insegna scrittura creativa al MIT ed è editor per la narrativa al "Boston Review". La sua prima raccolta di racconti, Drown, è stata un caso letterario di grande impatto. Con La breve favolosa vita di Oscar Wao, ugualmente osannato dalla critica di tutto il mondo, Junot Diaz ha vinto il premio Pulitzer 2008 per la narrativa.


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