Maestro dell’assonanza, dell’onomatopeica e dell’allitterazione, Alfred Tennyson fu uno dei poeti più conosciuti dell’epoca vittoriana. Ispirato da drammi antichi e figure mitologiche, scrisse numerose opere e fu il poeta laureato per eccellenza, tra i preferiti della stessa regina Vittoria. I più ricorderanno gli Idilli del re, opera poetica dedicata a Re Artù e al ciclo bretone, introdotta da The Lady of Shalott – il poema dedicato ad Elaine di Astolat, secondo la leggenda uccisa da una maledizione lanciatale da Morgana perché Sir Lancillotto non se ne innamorasse. La poesia che vi presento fa parte della raccolta The Princess: A Medley del 1847, ed è una delle più note dell’autore: Now sleeps the crimson petal. Si tratta di un sonetto che, ad una prima lettura, sembra sia scritto in rima ma in realtà, attraverso un gioco di ripetizioni di “me” alla fine delle varie stanze, Tennyson riesce ad ottenere una musicalità incredibile del testo. Inoltre, non passa inosservata la velata sensualità alla quale il poeta aspira sin dai primi versi, chiedendo alla donna di imitare la natura e lasciarsi trasportare dai propri istinti – cosa molto sconveniente da rendere palese, visto che la repressione delle passioni era uno dei precetti della contraddittoria morale vittoriana. Non manca il richiamo mitologico alla figura di Danae, donna rinchiusa in una torre di bronzo, che si concesse a Zeus e da egli ebbe Perseo. La scena è estiva, astronomicamente collocata nel periodo in cui si vedono le Perseidi, lo sciame di meteore che la Terra attraversa tra la fine di luglio e la metà di agosto mentre ruota attorno al sole.
Il poema ha ispirato il romanzo Il petalo cremisi e il bianco di Michel Faber, ambientato nei sobborghi di Londra nel 1870, dal quale è stata tratta una bellissima (e omonima) miniserie della BBC.
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Now sleeps the crimson petal, now the white;
Nor waves the cypress in the palace walk;
Nor winks the gold fin in the porphyry font;
The firefly wakens, waken thou with me.
Now droops the milk-white peacock like a ghost,
And like a ghost she glimmers on to me.
Now lies the Earth all Danae to the stars,
And all thy heart lies open unto me.
Now slides the silent meteor on, and leaves
A shining furrow, as thy thoughts, in me.
Now folds the lily all her sweetness up,
And slips into the bosom of the lake.
So fold thyself, my dearest, thou, and slip
Into my bosom and be lost in me.
Or giace il petalo cremisi, ora il bianco
non v’è onda dei cipressi nell’ombra dei palazzi;
ne’ riposa la pinna dorata del fonte porfido:
sveglia la lucciola: desta anche te e me.
Or si tende il latteo pavone al pari di uno spettro,
e al pari di uno spettro brilli su di me.
Si stendono Terra, Danae e le stelle,
e il tuo cuore si distende dischiuso sul mio.
Or scivola la muta meteora, e segna
un solco luminoso, come i tuoi pensieri in me.
Ora il giglio si piega in tutta la sua dolcezza
e sdrucciola nel seno del lago.
Similmente flettiti, mia cara, e scivola
sul mio petto e perditi in me.
Ve ne lascio una versione cantata composta da Mychael Danna per la (molto lontana dal libro) trasposizione cinematografica di Vanity Fair del 2004, con Reese Witherspoon nei panni di Becky Sharp.
Ho letto e amato molto il libro di Faber, grazie al quale mi sono interessata alle poesie di Tennyson :) E' un poeta davvero meritevole, peccato che in Italia il suo lavoro non sia molto tradotto.
RispondiEliminaA proposito di traduzione, posso sapere di chi è quella qui proposta di "Now sleeps the crimson petal"? E' tua, Lizy?
Ciao Camilla :) Non ho letto il libro di Faber, ma spero di rifarmi presto! Anch'io amo molto Tennyson, soprattutto i poemi Ulysses e The Lady of Shalott, dei quali sono letteralmente innamorata. La traduzione proposta qui risale ai miei studi di letteratura inglese del liceo, quando la prof ci chiese di provare a crearne una versione confacente. Non ho trovato traduzioni che fossero abbastanza soddisfacenti, così ho utilizzato la mia. Spero sia stata all'altezza del testo :)
EliminaAnche io non sono riuscita a trovare una traduzione autorevole, quindi ti capisco fin troppo bene!
EliminaNon sono un'esperta di traduzione poetica, ma la tua, nonostante alcune libertà, mi sembra adatta :)
Ho provato anche io, una volta, a tradurla, ma mi sono incagliata su alcuni versi che non riuscivo a rendere al meglio.