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Notizie poco rassicuranti arrivano dagli USA, dove le grandi e le piccole librerie soffrono la crisi dovuta alle crescenti vendite di libri digitali, più economici dei (loro antenati) volumi cartacei. A spaventare gli editori, che già minacciano aspre azioni legali con tanto di forconi, è un
rumour della presentazione di due brevetti, da parte di Amazon e Apple, che permetterebbero l’acquisto di seconda mano non solo di ebook, ma anche supporti visivi, musicali e applicazioni. Il principio di funzionamento dei brevetti è lo stesso che regola la vendita dell’usato: una volta acquistato un ebook, posso decidere di rivenderlo ad un prezzo naturalmente più basso, e in questo caso ne assumo i pieni diritti fino a cederli all’acquirente nel momento dell’acquisto. Qual è il problema? Il fenomeno esiste anche per i volumi cartacei, direte voi. La risposta ce la dà Bill Rosenblatt (GiantSteps Media Technology Strategies):
«Acquistare un ebook è come acquistare di software: in realtà non lo si compra, se ne ottiene la licenza. Invece di ottenere i diritti per gli ebook che sono garantiti dal diritto d'autore, si ottiene tutto ciò che l'editore o rivenditore decide di offrire. Questo spesso non comprende il diritto di prestare o rivendere il prodotto. La dicotomia vendita vs licenza è una bomba ad orologeria per i consumatori e biblioteche, così come per gli editori, nel passaggio alla lettura digitale ».
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Gli scenari che si offrono non sono dei più rosei: è evidente infatti che sebbene si possa scegliere di non acquistare una copia cartacea di seconda mano perché rovinata, la copia digitale sarà sempre integra, anche se rivenduta. Una perdita di introiti non solo per gli editori, ma soprattutto per gli scrittori, a fronte degli esigui proventi che riescono a ottenere dalle vendite. Anche se in realtà, pare che questo espediente tenti di incentivare un altro servizio offerto dallo stesso Amazon, ossia la pubblicazione indipendente, con accordi stipulati direttamente con gli autori.
C’è chi esulta attraverso i social network, dichiarando di essersi sentito finora limitato dall’impossibilità di disporre a proprio piacimento di un ebook acquistato, chi invece inorridisce pensando che qualsiasi azione legale contro il mercato dell’ebook usato sarà nulla, perché non sussistono leggi che regolano possibili violazioni. Di certo c’è che non è errato affermare che se i brevetti diverranno operativi, sarà una brutta batosta per il mondo dell’editoria, ma quale dei due canovacci verrà a presentarsi: assisteremo alla morte delle case editrici o a quella della creatività?
E' giunto il momento per l'editoria di adeguarsi o meglio cercare di capire il mercato. Finché non si iniziano a fare strategie competitive sul cartaceo, la gente si indirizzerà sempre più al digitale.
RispondiEliminaSul digitale piratato, forse
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