A cura di Sakura87
‘Non avere nulla. Se incontri un Buddha uccidilo, se incontri un tuo antenato uccidilo. Non avere legami, non essere schiavo di nessuno: vivi semplicemente per la tua vita’
Cos’è Saiyuki? Principalmente, è una delle opere di maggior valore letterario dell’antica Cina. Meglio
conosciuto come ‘Viaggio verso Occidente’, il classico di Wu Cheng’En, risalente al 1590, racconta del viaggio verso l’India del monaco Sanzang, inviato da Bodhisattva a recuperare le sacre scritture, insieme al re delle scimmie Sun Wukong, al kappa Sha Wujing e al maiale Zhu Bajiè, i quali hanno il compito di proteggerlo in cambio del perdono dei peccati commessi.
E adesso ricominciamo da capo: cos’è Gensoumaden Saiyuki? Kazuya Minekura, giovane autrice nipponica, sostituisce il primo ideogramma che compone Saiyuki, che, da ‘Cronache del viaggio verso occidente’, assume il titolo di ‘Cronache del viaggio di gente ridicola’. Alla prima serie di Saiyuki, l’autrice appone un secondo titolo: Gensoumaden, ossia 'La leggenda del demone dell’illusione'.
Il risultato? Kazuya Minekura ci narra, con illustrazioni che partono in sordina per poi raggiungere livelli altissimi, caratterizzazioni psicologiche eccezionali e situazioni a volte al limite dell’assurdo, il viaggio del monaco Sanzo (che di monaco ha ben poco) assieme ai compagni Son Goku, Cho Hakkai, Sha Gojyo.
A Genjo Sanzo Hoshi, il trentunesimo Toa, detentore della più importante carica religiosa nonostante religioso non sia affatto (asserisce più volte di non credere in Buddha), viene ordinato dai Sanbutsushin, emissari degli dei, a loro volta spinti dalla dea Kanzeon Bosatsu (o Bodhisattva, se vogliamo), di partire verso Ovest per fermare gli esperimenti di resurrezione di Gyumao, potente demone antropofago sigillato cinquecento anni prima. Le vibrazioni anomale generate dall'unione tra chimica e arti demoniache, necessaria per la sua rinascita, hanno causato una follia collettiva tra i demoni del Togenkyo, un tempo terra in cui razza umana e demoniaca potevano pacificamente coesistere. A nulla valgono le sue proteste, quando gli emissari lo mettono al corrente di un altro piccolo particolare: dovrà condurre con sé Son Goku, Sha Gojyo e Cho Hakkai, sue conoscenze di vecchia data.
A Genjo Sanzo, attraente ed effeminato giovanotto dal grilletto facile, non frega un benemerito del destino del mondo in barba alla sua posizione. Di fatto è l'antimonaco buddista per eccellenza: beve, fuma, bestemmia, e non esita a usare la violenza. Ma accetta di partire perché i nemici sono in possesso di uno dei Sutra dell'Origine dell'Universo, cinque antiche pergamene dai poteri inimmaginabili originariamente affidati a cinque diversi Sanzo. Il protagonista stesso ne possiede uno, e gli spetterebbe anche quello in mano ai nemici perché sottratto al suo predecessore. Sanzo, infatti, porta sulle spalle il peso di una carica affidatagli in giovane età dal suo amato maestro, morto per salvargli la vita, e quello di un insegnamento impietoso: la strenua volontà di non avere nulla per non dover perdere nulla.
Son Goku vive con lui nel tempio di Cho'an. Ha l'aspetto di un ragazzino di dodici-tredici anni, ma è in
realtà un potente demone eretico generato dalla terra stessa più di cinquecento anni prima, e sigillato con un potente kekkai per una colpa di cui non ha memoria. Cinque anni prima dell'inizio della serie, Sanzo ha sentito la sua chiamata, e, trovata la sua prigione di roccia, l'ha suo malgrado liberato con il bel risultato di doversene poi occupare. Inutile dire che il loro rapporto, che sovente ha dell'ambiguo, ha ispirato in migliaia di fans fantasie di tipo yaoi.
Quanto a Sha Gojyo, è un mezzodemone di ventidue anni che si guadagna da vivere con il gioco d'azzardo: nato da un demone e da una donna umana, è stato precocemente segnato dalle violenze e dal rifiuto della matrigna che in lui rivedeva costantemente la fisionomia dell'uomo che amava e l'ombra di una donna che non conosceva. Morta la madre -uccisa dal fratellastro in un tentativo di impedirle di fare del male al ragazzino-, ha deciso di sopperire alla mancanza dell'amore materno rifugiandosi in mezzo alle gambe di tutte le donne di suo gusto. Il suo atteggiamento presuntuoso e spavaldo nasconde tuttavia una notevole sensibilità nei confronti di donne e bambini.
Cho Hakkai, suo migliore amico e convivente -anche qui, chi vuole
intendere intenda-, fino a tre anni prima dell'inizio del Gensoumaden era un normale insegnante, forse un po' incestuoso dal momento che la sua amante era anche la sorella biologica da cui era rimasto separato alla nascita; la sua tragedia personale non è tanto l'incesto quanto il suicidio di lei, conseguente allo stupro plurimo da parte di una tribù di demoni di cui è stata vittima. Fuori di sé dalla rabbia, nel tentativo di liberarla Hakkai sterminò ogni nemico sulla sua strada, trasformandosi lui stesso in una delle creature che tanto odiava come da leggenda: chiunque si bagni del sangue di mille demoni, diverrà demone lui stesso. Trovato in punto di morte da Gojyo, che in seguito lo protesse anche da Sanzo – inviato dai Sanbutsushin ad arrestare il pericoloso massacratore-, dalla sua assoluzione convive insieme a Gojyo.
I quattro, legati da un sottile filo rosso non solo per via delle ferite del passato che ognuno di loro si porta dentro, ma anche per una misteriosa vita precedente che hanno condiviso, iniziano dunque il loro viaggio che forse è destinato a non avere fine; sulla loro strada incontreranno numerosi personaggi, alcuni macchiettistici, altri talmente ben caratterizzati da non poter essere definiti malvagi, ma solo antagonisti. In questo Kazuya Minekura è stata maestra: nell'aver creato un mondo privo del bianco e del nero, in cui i ruoli possono capovolgersi in qualunque momento. Viene difficile scegliere da che parte stare -giusto per fare un esempio- quando il cammino dei quattro si incrocia con quello del principe Kogaiji, figlio di Gyumao, che sta combattendo non per la resurrezione del padre ma per quella della madre Ratsetsunyo, tenuta sotto sigillo dalla seconda moglie di Gyumao, Gyokumen Koshu, la quale è anche la responsabile degli esperimenti di resurrezione.
Gensomaden Saiyuki, che in definitiva narra l'inizio del viaggio, si compone di nove volumi, ma c'è anche
Segue Saiyuki Reload, in dieci volumi, che sostanzialmente contiene un excursus sul passato dei protagonisti (trasposto in tre OAV con il titolo di Saiyuki Burial) per poi divagare in un lungo arco che aggiunge ben poco alla storia. Al Reload corrispondono due serie animate: Saiyuki Reload e Saiyuki Reload Gunlock, rispettivamente di venticinque e ventisei episodi, che oltre ai numerosissimi filler contengono il finale del Gensoumaden e buona parte delle vicende del Reload.
La motivazione di questa seconda serie cartacea, che sa un po' di riempitivo (sia pure di buon valore) è che Kazuya Minekura ha sempre avuto in mente di raccordare il manga principale a un prequel di cui aveva pubblicato il primo volume per poi entrare in stallo per diversi anni: si tratta di Saiyuki Gaiden, gioiello in quattro volumi di indescrivibile poesia, ambientato cinquecento anni prima del Gensoumaden e riguardante le vicende delle precedenti reincarnazioni dei protagonisti (o meglio, di tre di loro, poiché Goku non si è mai reincarnato). Anche del prequel esiste una serie animata in tre OAV, di recentissima uscita, che porta lo stesso nome.
Terminato il Gaiden, Kazuya Minekura si è rimessa al lavoro sulla storia principale, questa volta intitolata Saiyuki Blast!, che probabilmente sarà l'ultimo capitolo del viaggio. Ahimè, dopo poco più di un volume l'autrice è stata costretta a interrompere il lavoro a causa di gravi problemi di salute che non si sono ancora risolti. Contemporaneamente, su Zerosum (la rivista che ospitava il Gaiden) ha iniziato a serializzare Saiyuki Ibun, un arco contenente la storia del giovane novizio Houmei (al secolo Komyo Sanzo Hoshi, maestro di Genjo Sanzo). Oltre a tutto ciò, esistono un paio di OAV di infimo valore e un discreto lungometraggio, Saiyuki Requiem, che raccontano tappe del viaggio assenti nel manga.
Tornando alla versione cartacea: si tratta di un prodotto di ottimo livello, che va gustato volume per volume senza aspettarsi un finale concreto e tangibile a breve termine. La caratterizzazione psicologia dei personaggi, minuziosissima, è in continua evoluzione, e ogni personaggio possiede un suo -discutibile o meno- stile di vita che viene di volta in volta messo alla prova da incontri con personaggi secondari o nemici che risvegliano in lui fantasmi del suo passato. Avventuroso, a tratti crudo, divertente, a volte persino commovente: questo è Saiyuki, i cui personaggi mi tengono compagnia da dieci anni senza mai annoiarmi, al punto che, alla mia età, non mi vergogno di esporre fieramente un loro poster sopra il letto.
(N.d.M.: Sakura87 ha 24 anni, ma evidentemente si sente molto vecchia =P)
Seguo sempre questa rubrica con grande piacere, perché il mondo dei manga mi piace, ma ancora non so bene come muovermici. Questa volta commento perché... voglio questo manga, lo voglio assolutamente! Mi ispira tantissimo :) Tutto qui xD
RispondiEliminaCerto che i disegni di questo autore sono davvero magnifici!! E' da tanto che sogno di comprare questa serie, e dopo aver letto il tuo intervento ho ancora più bisogno di averla tra le mani!! :D
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