Ho già parlato in passato dell'impegno sociale di Massimo Cortese, autore della Trilogia della Speranza (oggetto dei giveaway di compleanno) che aspetta ancora recensione del suo ultimo libro, Un'opera dalle molte pretese. Dai suoi libri è evidente il tentativo perpetuo del dialogo con i politici, per cambiare questa Italia piena di ingiustizie e contraddizioni. La sua ultima fatica, che ci impegniamo di riportare sul blog, riguarda la dibattuta Legge Levi. Allo stesso Onorevole Cortese ha scritto una lettera lo scorso 29 ottobre, ribadendo la nocività di un'operazione di cui certamente Levi sarà a conoscenza. Non ci aspettiamo una risposta, ma i tentativi vanno fatti: non spaventatevi dalla lunghezza, il testo è molto scorrevole e il paragrafo sui blog letterari molto interessante.
L’OPINIONE
DI UNO SCRITTORE
Lettera
cortese all’Onorevole Levi
Ottobre 2011
Ancona, 15
ottobre 2011
Gentile Onorevole
Ricardo Franco Levi, mi chiamo Massimo Cortese e scrivo per rivolgerle gli Auguri
di fine Anno: infatti, dal dicembre dell’anno 2006, ho preso l’abitudine di
fare i miei auguri ad alcune importanti Autorità del nostro Stato, unitamente
ad un mio scritto. Inizialmente, scrissi al Presidente della Repubblica ed al
Presidente del Consiglio dei Ministri, ma dall’anno 2008 rivolgo gli auguri
anche ai Presidenti di Camera e Senato, oltre al Segretario del maggiore
Partito Politico di Opposizione.
Quest’ anno,
oltre alle cinque persone menzionate, invierò gli auguri anche a lei, in quanto
è il primo firmatario della Legge n. 121/2011, recante norme sulla Nuova
regolamentazione del prezzo dei libri. E’ una legge che, a mio avviso,
penalizza pesantemente la lettura e soprattutto i piccoli scrittori: come è mia
abitudine, ho pensato di elevare la mia ferma protesta, articolandola con un
breve scritto, redatto appositamente per lei, che mi darà la possibilità di far
conoscere la mia opinione sll’argomento.
Naturalmente,
oltre agli auguri ed al mio scritto personalizzato, che ho intitolato L’opinione di uno scrittore ( Lettera cortese al
senatore Levi), le invio i miei tre libri Candidato al Consiglio d’Istituto (gennaio
2009), Non dobbiamo perderci d’animo (maggio
2010) e Un’opera dalle molte pretese (luglio
2011), che fanno parte del progetto della Trilogia
della Speranza, Narrativa di impegno sociale. Alle altre cinque
Autorità invierò il mio terzo libro Un’opera
dalle molte pretese.
Quando ho
pubblicato il primo libro, mi resi conto che le cose non procedevano secondo le
previsioni, e allora le riporterò un fatto, che è alla base della riflessione
che oggi mi porta a scriverle: verso la fine del mese di febbraio dell’anno
2009 entrai nella più importante libreria della mia città, per acquistare
tre copie del mio libro Candidato al
Consiglio d’Istituto. Ebbene, alla mia richiesta, senza guardarmi
in volto, la commessa rispose: “Questo libro non esiste”. Domandai la ragione
di una tale inesistenza, e mi fu risposto: “Non ha il distributore”. In quel
momento esplose la mia rabbia: gridai: Il libro esiste, in quanto l’ho scritto
io. Il resto glielo risparmio.
Uscendo dalla
libreria, mi ripromisi di fare qualcosa per me e per il mio Paese.
1
UN GRAVE ERRORE DI VALUTAZIONE
A differenza di
quanto accade negli altri Paesi Europei, in Italia si legge troppo poco: basta
trascorrere qualche ora in un rifugio di montagna o d’estate in un albergo con
ospiti stranieri, per rendersene conto. A mio avviso, due sarebbero stati gli
interventi da porre in essere per combattere il fenomeno: favorire la lettura
con una manifestazione di carattere nazionale, oltre a consentire prezzi
accessibili ai lettori. Paradossalmente, è accaduto il contrario, ma andiamo
con ordine. Dal 2006 al 2010, il Centro per il Libro e la lettura aveva
promosso una manifestazione, denominata “Ottobre piovono libri”, che stava
dando grossi risultati: ebbene, questa iniziativa è stata eliminata, proprio
nell’anno dell’ Anniversario dell’Unità Nazionale. Quanto ai costi, la legge
Levi ha stabilito la disciplina degli sconti da riservare ai testi, colpendo
immediatamente i consumatori che cercano di ottenere prodotti a prezzi più a
buon mercato, rivolgendosi in genere alle librerie on line. Come ormai è noto,
il Legislatore ha inteso dare seguito al desiderio di librai ed editori, ed in
questo operato intravedo un macroscopico errore: il mondo dei libri vede come
protagonisti una pluralità di soggetti, e di tutti si sarebbe dovuto tenere
conto. Peraltro, ad essere danneggiati da questa misura, sempre che non sia
riveduta, saranno proprio gli editori e i librai tradizionali.
Ma prima vorrei dire una cosetta.
Ho letto un
editoriale di una rivista letteraria, in cui si dice: le librerie stanno chiudendo per colpa degli sconti e
delle Librerie online, Amazon in particolare. Ma con la legge Levi, di cui
tutti sembrano soddisfatti, qualcosa potrebbe cambiare. Ancora una
volta un addetto ai lavori ignora gli scrittori e i lettori, al pari
della commessa della libreria, secondo la quale il mio libro neanche esisteva.
Eppure tutti gli addetti dovrebbero sapere che per molti piccoli scrittori
l’unica modalità di vendere il loro libro è dato dalla Libreria online. Ognuno
deve fare il proprio mestiere, per carità, ma se non si vede un po’ più in là,
se non si analizzano tutti gli aspetti, che devono essere sviscerati, se non si
fa del problem solving, non si andrà lontano.
Esaminiamo allora
la pluralità dei soggetti, di cui appunto parlavo nell’introduzione:
1.1. LA
PLURALITA ’ DEI SOGGETTI
La legge Levi si
basa su un presupposto sbagliato: a determinare le sorti del libro sarebbero
unicamente le Case Editrici e i librai, che si ritenevano penalizzati dagli
sconti. Sono state dimenticate tante, troppe figure, a cominciare dai lettori,
che hanno da sempre cercato di acquistare i testi a prezzi bassi: essi saranno
portati ad acquistate un minore numero di libri, si rivolgeranno
esclusivamente alle librerie online, abbandonando i librai tradizionali, con i
quali molti mantenevano un certo rapporto, calcolato anche in termini di visite
periodiche se non a cadenza settimanale. Ogni lettore ha un ruolo
importantissimo in questa vicenda, perché è lui, con il suo giudizio, positivo
o negativo, che determina il successo di un libro. Ci sono scrittori affermati
che vanno a presentare il loro ultimo libro alla TV: inizialmente il libro
vende, ma se non viene gradito, se non passa al vaglio del grande pubblico, il
testo non avrà successo. I nuovi scenari aperti da Internet stanno determinando
dei cambiamenti, non è possibile non rendersene conto, emanando una legge
contro le librerie online, che colpisce inizialmente i lettori, ma a poco a
poco l’intera filiera.
1.2. LE CASE EDITRICI MAGGIORI
Riuscire a
pubblicare un libro con una Casa Editrice diffusa in tutta Italia, rappresenta
per uno scrittore il più ambito riconoscimento alla sua creatività. La Casa Editrice
Maggiore dispone di tutta una serie di operatori che determineranno la
diffusione del libro, che sarà pubblicizzato sui giornali, in televisione,
mentre i critici nazionali e locali faranno a gara nel recensirlo.
Inoltre l’editore organizzerà per lo scrittore un tour adeguato, in compagnia
di gente titolata, come esperti, politici e professori universitari, che nella
veste di futuri giurati lo premieranno nei vari Concorsi Letterari,
consacrandone il successo. Invece, al massimo, ad uno scrittore esordiente,
verrà detto che il suo libro non esiste, come è accaduto al sottoscritto.
1.3. I PICCOLI EDITORI
Anche i Piccoli
Editori non sono tutti uguali: spesso, a livello locale vengono riprodotte le
situazioni che contraddistinguono le Case Editrici Nazionali. In questo
caso, il libro viene diffuso presse le librerie tradizionali, dove viene
presentato, anche attraverso le televisioni, le radio e i giornali locali, i
Premi letterari minori, le Associazioni Culturali, oltre ad altre realtà locali,
come Feste Patronali, Sagre, Incontri organizzati dai Partiti Politici ed
Associazioni di Categoria locali, nelle Biblioteche e nelle Scuole: in questo
caso un piccolo successo è assicurato. Se poi il libro riesce ad avere qualche
minuto di notorietà presso una trasmissione televisiva nazionale, il gioco è
fatto.
Vi sono poi i
Piccoli Editori che non offrono grandi servizi, ai quali in genere si rivolgono
gli scrittori che non hanno conoscenze di alcun genere. Il libro, in questo
caso, viene affidato massimamente all’intraprendenza dello scrittore, delle
Librerie online e dei Blog Letterari. Per quanto riguarda la piccola editoria,
vi è il triste fenomeno dell’editoria a pagamento: la Casa Editrice chiede
un contributo allo scrittore per pubblicare un suo testo. Infatti, lo
scrittore, vista l’impossibilità di pubblicare un testo con una Casa Editrice
importante, pur di vedere pubblicato il suo sogno, è disposto a sobbarcarsi un
onere. Io ritengo che se la
Casa Editrice richiede allo scrittore di assicurare la vendita
di un minimo quantitativo di libri, magari un centinaio, non mi pare che si
possa rinvenire un fenomeno di editoria a pagamento. Prendiamo il caso di un
illustre sconosciuto, che non ha parenti e amici, per non parlare dei critici,
che non si abbassano a leggere opere di scrittori alle prime armi: se non
diffonde le sue copie, che nessuno acquisterà mai, perché non lo si conosce,
non potremo mai scoprirlo. L’editoria a pagamento è una brutta cosa, ma in
parecchi dovrebbero fare il mea culpa, senza invece condannare il povero
scrittore che ha fatto dei sacrifici, magari illuso dalle promesse del Gatto e
della Volpe di turno. In proposito, vorrei riportare un fatto riportato
dal giornalista Aldo Cazzullo.
Nel 1919 un
giovane studente universitario chiese ad un noto professore universitario di
scrivere un articolo per il suo giornalino, ed il docente lo accontentò: lo
studente si chiamava Piero Gobetti ed il professore era Luigi Einaudi,
senatore del Regno, grande economista e futuro Presidente della Repubblica.
Oggi nessun professore universitario ascolterebbe la richiesta di un suo
allievo, a meno che sia il figlio di un collega.
Mi pare una
riflessione pertinente.
1.4. LE GRANDI CATENE LIBRARIE
Nelle grandi
catene librarie vengono venduti i libri maggiormente pubblicizzati.
Probabilmente, anche se ciò avverrà non subito, le persone che acquistavano
dalle librerie tradizionali, con la legge Levi si rivolgeranno alle grandi
catene librarie. Indubbiamente, le grandi catene verranno favorite dalla Legge Levi.
1.5. LE PICCOLE LIBRERIE TRADIZIONALI
Si dice che la Legge Levi è stata
emanata per favorire le librerie tradizionali, che dovrebbero vendere un
maggior numero di libri, rispetto alle catene ed alle librerie online. Temo che
avverrà il contrario, in quanto oggi la piccola libreria deve
specializzarsi, favorire le presentazioni, deve diventare un importante luogo
di riferimento culturale, recuperare un rapporto privilegiato con il
lettore, se vuole rimanere sul mercato. Credo che la Legge Levi danneggerà
enormemente le librerie tradizionali, in quanto i lettori forti le
abbandoneranno per sempre per rifugiarsi nelle Librerie online.
1.6. LE LIBRERIE ONLINE
Viene sostenuto
che la Legge Levi
è stata voluta per colpire i maggiori sconti praticati dalle Librerie online,
ma io credo che saranno proprio queste Librerie ad avvantaggiarsi maggiormente
della Nuova Normativa. Le librerie online, che dovranno praticare sconti più
contenuti, con le altre misure (rimanenze, libri editi da più di sei mesi,
eccetera) verranno viste dai lettori come l’unica opportunità per spendere
meno. Inoltre, le Librerie online non sono importanti solamente per gli
sconti praticati, ma per il fatto che sono le uniche strutture dove è possibile
acquistare un libro di un qualsiasi scrittore, magari ritenuto meritevole,
anche per la pubblicità data dai Blog Letterari, figura assolutamente ignorata
dalla Legge Levi. Coloro che acquistavano prevalentemente dalle librerie
online, come i lettori forti e i titolari di Blog Letterari, si rivolgeranno
esclusivamente alle librerie online. Inoltre, con il tempo, la vendita online
si diffonderà sempre maggiormente. Nella scelta della libreria online, oltre al
discorso degli sconti e della facilità di reperimento del testo, vi è poi un
aspetto, ignorato dal Legislatore, relativo alla Libertà di Manifestazione del
Pensiero, che vede nella Rete un formidabile veicolo libero da vincoli ed
orpelli d’ogni genere.
1.7 I PREMI LETTERARI MAGGIORI
Passo ora in
rassegna le realtà presenti nel mondo dei libri.
Si dice che un
libro, con l’aggiudicazione del Premio Letterario importante, come lo
Strega ed il Campiello, conquisti la sua consacrazione. Anche la semplice
partecipazione alla fase finale del concorso, è motivo di prestigio per lo
scrittore e l’Editore. Una piccola Casa Editrice verrà gratificata anche dalla
valutazione del proprio testo ad una delle prime eliminatorie, a dimostrazione
dell’importanza del Premio. “Vedete - proclamerà la Casa Editrice
piccola - il nostro libro è riuscito ad essere selezionato dalla prima
eliminatoria del noto Premio: questo è il segno che siamo importanti”.
Non credo che la Legge Levi avrà un
riflesso sui Premi Letterari maggiori.
1.8. I PREMI LETTERARI MINORI
In genere si
ritiene che questi Premi Letterari siano inutili: non sono affatto d’accordo.
Infatti, con i Premi Letterari lo scrittore invia un testo, si esercita, ed
anche se non dovessero essere mai premiato o segnalato, il Concorso minore
rappresenta una Palestra Culturale Formidabile. Ma in questi Premi vi è un
grosso problema: spesso, specie per le opere inedite, annualmente partecipano i
premiati degli anni precedenti, che si aggiudicano i primi posti: questo fatto,
che talvolta viene apprezzato dagli Organizzatori, come ho avuto modo di
riscontrare, fa perdere prestigio al Concorso e soddisfa la bulimia dello
Scrittore, impedendo ai giovani di potersi affermare. I Concorsi Letterari
minori sono destinati a ridursi, anche per via delle minori risorse
disponibili.
1.9 LE ASSOCIAZIONI CULTURALI LOCALI
Spesso costituite
da persone di età avanzata, spalleggiate talvolta dai critici locali, non
riescono a rinnovarsi e sono destinate ad un lento declino. Ignorano
l’esistenza dei Blog Letterari degli scrittori locali, che invece dovrebbero
favorire. La loro presenza dovrebbe essere molto importante per la realtà
locale nella quale operano, ma questo non accade, perché chi ha un potere,
magari piccolo, difficilmente lo cede. Se le Associazioni culturali non
avvertono l’esigenza del ricambio, aprendo ai giovani, il loro destino è
segnato. Così ai pranzi di queste Associazioni Culturali, l’età dei
partecipanti è sempre più elevata. Se non ci sono i giovani, lo sviluppo
stenta.
1.10. IL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA
E’ un’Istituzione
importante, ma deve ascoltare tutte le parti in causa: non mi pare che questo
avvenga.
1.11 OTTOBRE PIOVONO LIBRI
La storia che
racconterò ora ha dell’incredibile, sembra una favola.
Dall’anno 2006 al
2010 vi è stata questa importante manifestazione sui libri, promossa dal Centro
per il libro e la lettura, per iniziativa del Centro per il libro e la lettura:
è stata abbandonata, anche se ufficialmente sl è trasformata. Ogni singolo
appuntamento iniziativa era a costo zero. Io, per esempio, ho sempre presentato
i miei libri con “Ottobre piovono libri”, ma, in sua assenza, non sono riuscito
a presentare il libro. Ma c’è un fatto che deve farci riflettere. Nonostante la
soppressione, anche quest’anno sono state organizzate numerose iniziative
all’intero della campagna “Ottobre piovono libri”, utilizzando il logo del
Centro per il libro e la lettura. Sì, ha capito bene: tanti Comuni e
Associazioni varie, nei loro comunicati di presentazione dell’iniziativa,
parlavano di Ottobre piovono libri, come se ancora esistesse.
Ho scritto al
Centro per il libro e la lettura, dove mi è stato risposto che una tale
situazione era agli occhi, nonostante che in data 1° marzo 2011 avevano
diramato la trasformazione di “Ottobre piovono libri” in “Il Maggio dei libri”,
che peraltro già esisteva, sotto un altro nome” Se mi vuoi bene, regalami un
libro”. Io stesso vi avevo partecipato il 16 maggio 2010, donando il mio
secondo libro alla Biblioteca Comunale, in una pubblica manifestazione.
Stranamente, non ero presente nell’indirizzario (mailing list), per tale
ragione non ero stato avvertito: ci avrei giurato.
Ciò dimostra che
“Ottobre piovono libri” è entrata nel mito, in quanto era ben radicata nel
nostro Paese, ed anche se è stata abbandonata, un tale abbandono non ha fatto
notizia. La manifestazione non andava soppressa, io spero che per il prossimo
anno il Centro per il libro e la lettura ci ripensi, come io avevo suggerito
nel famoso articolo pubblicato sul Forum Leggere e scrivere del Corriere della
Sera online del 17 agosto 2011, al quale non è seguita alcuna risposta( come
diceva la commessa della libreria alla quale avevo chiesto l’acquisto di 3
copie del libro).
1.12 LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI
Le Regioni hanno
un ruolo importante da assolvere. Ho visto, per esempio, che alcune Regioni
promuovono talune iniziative, ma queste dovrebbero essere coordinate per
evitare lo spreco di risorse. Le Regioni e gli Enti locali dovrebbero assolvere
ad una funzione di programmazione delle iniziative, e non, come di fatto
accade, prestarsi ad appoggiare questa o quella iniziativa, escludendo di
conseguenza chi non è nelle grazie del politico di turno. Il Centro per il
Libro e la lettura, nel coordinare le iniziative di “Ottobre piovono libri “
svolgeva una funzione assolutamente neutrale.
1.13 LE BIBLIOTECHE
Se diventano un punto
di riferimento per la realtà locale, potrebbero avere un’altissima funzione,
altrimenti sono destinate a non avere storia. Nella mia città da oltre un anno
è chiusa la biblioteca, anche se un minimo servizio di prestito viene
assicurato, e non sembra che qualcuno se ne sia accorto, a parte me e pochi
altri.
Sono penalizzate
dalla Legge Levi.
1.14 I CRITICI LETTERARI NAZIONALI
Da qualche tempo la Cultura Italiana
soffre di una terribile malattia, che è particolarmente insidiosa per il fatto
che coloro che ne sono affetti la ignorano, per cui ci si continua a comportare
come se il malanno non esistesse. La malattia in questione prende il nome di
Sindrome di Cimabue, dal nome del grande artista che ha scoperto Giotto, dopo
averne individuato il grande talento, anche se aveva messo in conto che
l’allievo avrebbe potuto oscurare la sua fama: Cimabue amava le cose
belle, non la propria convenienza. Oggi l’incontro tra Cimabue e Giotto
potrebbe prendere un’altra piega, ma non voglio andare oltre.
1.15 I CRITICI LETTERARI LOCALI
Su scala locale
vale quello che ho detto per La Realtà Nazionale : ce ne sarebbe tanto bisogno.
1.16 MEZZI DI COMUNICAZIONE DI INFORMAZIONE
(TELEVISIONE, RADIO, GIORNALI, RIVISTE)
Hanno
un’importanza fondamentale per la diffusione di un libro. Ma è possibile che
per avere qualche spazio bisogna avere le solite conoscenze? Non è deprimente?
1.17 GLI SCRITTORI AFFERMATI
Sono le persone
che, dopo aver pubblicato un libro con una Casa Editrice importante, vanno
negli spazi televisivi, vincono i Premi Letterari, vantano insomma il migliore
successo la loro posizione di persone arrivate.
1.18 GLI SCRITTORI SCONOSCIUTI
Si dice che il
loro numero sia in calo, e probabilmente è vero. Spesso per lo scrittore
sconosciuto, le uniche due strade da percorrere sono le Librerie online e i
Blog Letterari,presso i quali può trovare ospitalità.
1.19 I LETTORI
Consumatori di
libri, sono colpiti dalla legge Levi. Il rischio che intravedo con la legge
Levi è la fuga dei lettori italiani dalle librerie, ponendo in essere una
reazione, diretta conseguenza della Normativa sugli sconti. Inoltre, in massima
parte i lettori forti di libri sono giovani, e quindi la legge Levi viene vista
come una Normativa penalizzante proprio nei confronti dei nostri figli e
nipoti. Sostanzialmente si va creando una certa rabbia tra i lettori e le
librerie, che non favorirà certo l’universo dei libri. Colpire i lettori
impedendo prezzi bassi ai libri, si dimostrerà un grave errore nel medio e
lungo periodo, e questo lo si nota da un piccolo fatto: l’abolizione degli
sconti per il mese di dicembre. Il messaggio sembrerebbe bizzarro, ma è fin
troppo chiaro: il libro verrà considerato un prodotto di lusso, al massimo lo
si potrà acquistare a Natale.
1.20 I BLOG LETTERARI
I Blog Letterari rappresentano
la vera novità del Panorama Letterario italiano. Gli unici spazi ove è
consentito dare una recensione libera di un libro, dal momento che il mondo
della cultura non lo fa, benché dovrebbe farlo, rimane quello dei Blog Letterari, per i quali posso dare la mia piccola
testimonianza. Peraltro, le persone che gestiscono questi spazi
gratuiti ed ospitali, dove la
Cultura con la C
maiuscola è veramente tale, sono, nella grande maggioranza dei casi, giovani
donne, animate dalla grande passione per i libri: esse fanno parte di un’Italia
minore, spesso misconosciuta e sottovalutata. Io non sto parlando dei Blog
Letterari altisonanti, gestiti da alcuni scrittori affermati, ma di quelli
nostrani, gestiti da persone con cui è possibile mantenere un rapporto
epistolare. La cura che queste persone, in massima parte studentesse o
neolaureate, hanno per i loro Spazi è veramente qualcosa di prodigioso:
poi, c’è un particolare che mi ha subito reso eccellenti questi luoghi.
In questi Blog i libri preferiti dalle giovani titolari sono del genere
Fantasy, vampiri e compagnia bella, molto distanti dai miei gusti:
eppure, è proprio questa lontananza dalla mia scrittura a rendermele più
simpatiche. Spesso ho trovato nelle loro recensioni una sensibilità ed un’acutezza
di giudizio, che non pensavo potessero appartenere a delle giovani donne:
inoltre i loro giudizi sono schietti, senza peli sulla lingua, talvolta anche
severi, come quando mi è stato detto che il mio primo libro “Candidato al
Consiglio d’Istituto” non avrebbe valore letterario, e quindi non può essere
classificato, pur risultando piacevole e interessante. La scoperta dei
Blog Letterari ai quali mi sono rivolto mi è di grande sollievo, perché in essi
si respira l’amore per la lettura che da più parti viene messo in pericolo,
almeno nel nostro Paese. Sappiamo tutti che in Italia si legge troppo poco, ed
allora ci sarebbe bisogno di adottare dei piccoli accorgimenti in tal senso:
invece, paradossalmente, accade proprio il contrario. Esistono delle manifestazioni
a carattere nazionale, dove appunto viene favorita la lettura? Se queste
manifestazioni dovessero incontrare il successo, prima o poi verranno
soppresse, come è accaduto con Ottobre
piovono libri, come ho scritto su un Forum di un grande quotidiano online
nazionale, senza ottenere alcuna risposta da parte di nessuno. Potrei
continuare con il mio libro delle lamentazioni, ma non è il caso di
polemizzare: desidero però porre all’attenzione di tutti, addetti ai lavori e
non, che, a forza di operare male o di non intervenire affatto, si finirà con
il compromettere le nostre creatività, i nostri talenti, la nostra Cultura,
favorendo altresì il formarsi di un’inarrestabile e cupa rassegnazione che si
sta facendo strada. Ma torniamo alle nostre ragazze, che con tanto entusiasmo
dimostrano come sia possibile, anche nel nostro bizzarro Paese, che
un’idea povera possa farsi strada senza avere chissà quali risorse al proprio
servizio. I Blog letterari sono sparsi in tutte le località della nostra cara
Italia, a cominciare dal Comune di Vicchio, in provincia di Firenze, dove ci
sarebbe stato lo storico incontro fra Cimabue e Giotto, a dimostrazione che il
nostro è un Paese dai mille campanili ma unito da un’unica lingua. Queste
ragazze sono le ambasciatrici della Cultura Italiana nel mondo, e nel sostenere
questo non intendo fare degli sproloqui o roba del genere, in quanto ritengo
che il loro impegno produca dei risultati concreti, primo fra tutti il fatto di
non abbandonare gli scrittori poco conosciuti, lasciati soli a lottare contro i
mulini a vento dell’indifferenza e dalla mancanza di attenzione. Care ragazze,
anche i nomi che avete dato ai vostri Blog hanno qualcosa di pittoresco, che
ben si addice alla sensibilità femminile: ne citerò solo alcuni, tanto per dare
l’idea. “Ombre Angeliche”, “Romance e non solo”, “Il diario della Fenice”, “il
libro eterno”, mi fanno pensare a tante saghe romantiche, ormai integrate con i
racconti fantastici di oggi, con quelle fughe dalla realtà che offrono la
possibilità di sognare. Si passa poi a titoli più impegnativi, come
“ Pane e Paradossi”, “Il magico mondo dei libri”, “Tutto sui libri”, “Studio 83” , dove il numero non è dato
dall’insieme degli anni dei suoi componenti, come accadeva per il noto
Complesso Musicale degli Anni Sessanta, ma semplicemente da quel 1983 che ha
dato la nascita alle fondatrici del Blog. C’è anche la voglia di prendersi un
poco in giro, con “La stamberga dei lettori”, che mi riporta alla figura del Piccolo scrivano fiorentino, che aiutava
di nascosto il papà a sbarcare il lunario. Non mancano poi i nomi
dichiaratamente esterofili, come “The books box”, “Dusty pages in wonderland”,
“The sky Boulevard”, “I love books”, fino ad arrivare a quel “Bookland
viaggiando tra i libri” che mette d’accordo Shakespeare e Dante. Naturalmente,
nei vostri Blog non vi sono le sole recensioni, ma vi è tutta una serie di
iniziative, luoghi di dialogo, talvolta di scontro, dove ci si diverte, si
scambia la propria opinione, ci si confronta, può capitare che ci si risponda
per le rime, ma con quel garbo e il rispetto dell’altro che nella società
attuale stanno diventando merce sempre più rara. Inoltre i Blog Letterari sono
collegati tra loro, non si fanno concorrenza, anzi si ha l’impressione che le
giovani donne collaborino: mi è capitato che un’ intervista che ho rilasciato è
rimbalzata subito dall’altra parte della penisola, al punto da ricevere i
complimenti dai centri più lontani. Sembra di vivere in un altro mondo, in un
posto dove si legge molto, come accade negli altri Paesi dove, quando vai in
vacanza, in valigia metti sempre qualche libro. Care ragazze, voi non passerete
inosservate nella mia vita: non credo di conseguire chissà quale risultato, ma
se un solo rigo di quel che ho scritto dovesse servire a far crescere il nostro
Paese, a fargli ritrovare colore e voglia di fare, sono consapevole che un tale
risultato sarà soprattutto merito vostro, e pensare che non vi ho mai
considerato per molto tempo. Ma certi comportamenti capitano anche nelle
migliori famiglie, ed allora vi chiedo scusa per tutte quelle volte in cui ho
dubitato della vostra professionalità. Se non ci foste voi, ragazze dei Blog
Letterari, saremmo tutti più poveri: allora, anche se incontrerete delle
difficoltà, continuate nel vostro lavoro, nel vostro impegno, nelle vostre
passioni, nel vostro amore per i libri e per la Cultura in genere.
Sappiate che l’Italia migliore è con voi.
I Blog Letterari
che fanno le recensioni dei libri pongono in essere un vero e proprio servizio
pubblico, in quanto colmano un vuoto: eppure, la Legge Levi non li
considera. I critici non ci sono, ma c’è la recensione dei Blog
Letterari. I Blog Letterari andrebbero sostenuti, talvolta invece vengono
considerati male. Inoltre la recensione del Blog letterario favorisce il libro,
ce lo fa conoscere, lo pubblicizza, ed in seconda battuta, le librerie e le
Case editrici vengono ad essere favorite da loro. La Legge Levi ha
determinato una sorta di scontro tra i lettori forti e li librerie, e questo
non è un bene. Bisogna recuperare il confronto. Inoltre, accanto
alle recensioni, i Blog Letterari stanno portando avanti una serie di
iniziative, come i giveaway, che sono delle messe in palio dei libri, una sorta
di simpatica lotteria letteraria, i cruciverba, i quiz, le interviste, con cui
uno scrittore si fa conoscere.
1.21 PER FINIRE, IL LIBRO
Dopo aver cercato
di analizzare, sicuramente in modo insufficiente, la mia conoscenza del mondo
del quale sto parlando, è venuto il momento di parlare del centro della nostra
attenzione: del libro, appunto. Ci sarebbero tante cose da fare: tanto per
dirne una, nel 1922 in
Francia venne pubblicata L’Ulysses di Joyce in tre versione editoriali: su
carta più andante, su carta pregiata, in veste di lusso con firma di Joyce,
come ha riportato Giampiero Mughini nel libro In una città atta agli eroi e ai suicidi. Trieste e il caso Svevo,
Bompiani 2011: praticamente,
uno stesso libro per le varie tasche. In Italia i prezzi dell’editoria
sono tra i più alti in Europa e continuano ad aumentare, perché noi italiani
spendiamo l’8% in più degli altri cittadini europei. Inoltre la lettura
deve appassionare anche i bambini.
Ma la prego,
nell’interesse del libro, rivediamo la Legge Levi , ascoltiamo tutte le parti,
soprattutto non si creino steccati generazionali.
In conclusione,
s’inizi un dialogo con i giovani, anzi con le giovani dei Blog Letterari,
magari mandando una mail in cui si rappresentano le proprie ragioni.
Ma, per carità,
non dobbiamo dilapidare il patrimonio legato ai libri: senza di loro, avremmo
meno creatività, mene occasioni di riflessione, magari di svago, per non
parlare della legalità.
Ho detto
qualcosa, avrei dovuto dire molto di più, ma dobbiamo costruire occasioni per
costruire insieme e non per dar vita a misure, magari dettate da esigenze
concrete, ma destinate a creare confusione.
La prego, scriva
almeno una mail a qualche blog da me menzionato: sarebbe un gesto molto
gradito.
La saluto
cordialmente
parole giuste! speriamo che ricevano una risposta però.. anche se non ci scommetterei sopra!
RispondiEliminamolto bello il paragrafo dedicato ai blog letterari!! :) sono d'accordo con lui.. i blog ormai sono gli unici posti in cui ci si può confrontare sui libri e scoprirne sempre di nuovi.. anche in qualche forum, certo.. comunque tutte piattaforme online..
Sono, direi OVVIAMENTE d'accordissimo anche io con Massimo Cortese autore di questa lettera a cui spero fortemente che riceva almeno una risposta. Penso anche io che questa legge finirà per ritorcersi sulle Librerie di piccole e medie dimensioni ma soprattutto sui lettori finali che di sicuro finiranno per leggere di meno. Ovviamente i piccoli scrittori - nuovi scrittori hanno sempre poche possibilità di farsi conoscere - a prescindere dalla loro abilità nello scrivere.
RispondiEliminaMolto interessante tutta la lettera - che ha messo il punto su tutta la questione e su tutti i soggetti che hanno a che fare con questa nuova legge. Spero solo (anche se in fondo a me stessa non ci credo troppo) che questa situazione possa cambiare ...... presto!
Gentile Laddy 91, le posso dire, con la massima serenità, che la mia lettera all’onorevole Ricardo Franco Levi ha già ottenuto una risposta adeguata: la sua. Quanto all’apprezzamento del paragrafo sui blog letterari, quanto da me scritto era doveroso, ma è frutto della conoscenza diretta di questo mondo che ignoravo fino a qualche tempo fa. Certamente, gli spazi dove uno scrittore sconosciuto può trovare accoglienza, oltre ai Blog Letterari, sono i giornali online e qualche Forum.
RispondiEliminaNel ringraziarla, la saluto cordialmente.
Massimo Cortese
Gentile Arwen, se una legge sulla lettura penalizza i lettori, i piccoli scrittori e, probabilmente, anche le librerie di piccole e medie dimensioni, la normativa deve essere cambiata. Non sopporto le ingiustizie: in ogni caso, nella mia veste di piccolo scrittore ho il dovere morale di farmi sentire, sia pure con educazione, toni pacati, ma con ampi richiami a quel senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare una classe politica degna di questo nome. Ho fatto un esame complessivo delle parti in causa, pur dovendo sintetizzare al massimo il mio discorso, per renderlo fruibile anche alle persone più disattente. Anch’io spero che la situazione cambi, altrimenti non avrei scritto la lettera.
RispondiEliminaNel ringraziarla per gli apprezzamenti, la saluto cordialmente.
Massimo Cortese
Posta un commento