Sono
passati alcuni mesi dalla pubblicazione de La caduta di Artù,
frutto degli studi filologici del Professore inglese J.R.R. Tolkien,
ma sembra che la sua storia di scrittore non si esaurisca mai e che,
anzi, mostri nuovi inaspettati risvolti e novità.
La
traduzione tolkieniana sarà resa disponibile, così come le sue
opere precedenti, dalla casa editrice Harper Collins il 22 Maggio
2014, e sarà accompagnata da alcune trascrizioni dei convegni che
Tolkien tenne a Oxford negli anni di insegnamento, e dal racconto
Sellic Spell.
Il
poema testimonia uno dei primi tentativi di costituzione
dell’identità mitologica e culturale britannica. L'eroe protagonista è caratterialmente propenso al bene, ma incline anche
ai sentimenti più abietti e comuni: l’ira, l’odio, il desiderio
di superare se stessi e i propri limiti. Sono proprio questi elementi
dicotomici, di luce e tenebra, che si caricano di umanità e di
grande pathos narrativo, gli stessi che appassionano Tolkien
e che si rifletteranno sulla sua produzione letteraria - l'autore ha
dichiarato sovente di essere stato ispirato profondamente dal
Beowulf. Non stupisce, dunque, che il potente e temibile
drago Smaug, nato dalla penna dello scrittore inglese, presenti molte
analogie con la creatura affrontata dallo stesso Beowulf: avidità,
iracondia, malvagità e, ovviamente, una buona dose di forza bruta –,
né si può escludere che il Bard de Lo Hobbit riprenda
qualche tratto della personalità di Beowulf.
I
commenti entusiastici rilasciati da Christonfer Tolkien, – che
ricorda con quanto impegno e passione il padre, autentico estimatore
del Poema, si fosse dedicato alla sua traduzione – lasciano
presagire il valore di questa pubblicazione:
“È come se [J.R.R. Tolkien] fosse entrato in quel passato immaginario: schierandosi di fianco a Beowulf e ai suoi uomini che scuotono le loro cotte di maglia, mentre ormeggiano le loro navi sulle coste della Danimarca... ascoltando la crescente rabbia di Beowulf dinnanzi alle provocazioni di Unfert, o guardando con orrore alla terribile mano di Grendel affissa al tetto di Heorot.”
“It is as if he entered into the imagined past: standing beside Beowulf and his men shaking out their mail-shirts as they beached their ship on the coast of Denmark, listening to the rising anger of Beowulf at the taunting of Unferth, or looking up in amazement at Grendel’s terrible hand set under the roof of Heorot.” (Cit. Christopher Tolkien)
L'ennesima
riscoperta tolkieniana, una di quelle che figura casualmente tra le
confusionarie carte vergate dal pugno del padre de Il Signore
degli Anelli, crea stupore e gioia tra gli studiosi e gli
appassionati, che ritroveranno nuovi spunti per approfondire le
tematiche, le fonti di ispirazione, le immense e capacità dello
scrittore inglese scomparso nel 1973, di cui è però rimasto un
corpus che sembra pressoché inesauribile.
A cura di Tonino Mangano.
Tolkien pubblica praticamente più da morto che da vivo...
RispondiEliminaQualcuno dice che sia il figlio a scrivere e riscrivere =P
Elimina