giovedì 11 luglio 2013

Recensione: Lo strano mondo di Alex Woods di Gavin Extence



Lo strano mondo di Alex Woods – Gavin Extence
Per Alex Woods la notte è un momento magico, l'unico momento in cui può gettarsi la paura alle spalle. Ogni notte si affaccia alla finestra per guardare le stelle. La stanza è invasa da libri di astronomia, la sua passione. Studiare le eterne e immutabili leggi che regolano l'universo è l'unico modo per fuggire dalla sua vita disordinata. Alex sa cosa significa essere strano. Non ha mai conosciuto suo padre, e sua madre è una lettrice di tarocchi che l'ha cresciuto in un negozio pieno di candele, incensi e pozioni. E da quando ha dieci anni soffre di attacchi epilettici che riesce a controllare solo ascoltando musica classica ed enumerando i nomi delle costellazioni. A scuola i bulli lo perseguitano senza tregua. Un giorno, mentre fugge dall'ennesimo pestaggio, Alex cade e rotola in un giardino, devastando la siepe. Quando apre gli occhi si trova la canna di un fucile piantata in faccia. A imbracciare l'arma è il signor Peterson, un bislacco e arcigno vedovo. Un uomo solo, con una ferita nel cuore che non ha intenzione di rivelare a nessuno. Fra i due nasce la più improbabile delle amicizie, fatta di coltivazione di sostanze stupefacenti e letture dei romanzi più dissacranti. Ma quando il signor Peterson scopre di avere una grave malattia, per Alex giunge il momento di sovvertire tutte le leggi dell'universo e intraprendere il più strambo dei viaggi. Perché solo lui può salvarlo…
Editore: Garzanti
Pagine: 352
Prezzo: € 16,40

Voto: 

Era dai tempi di Finché le stelle saranno in cielo che non mi imbattevo in un “caso letterario”. La possibilità di leggerne uno si è presentata con questo romanzo dell’esordiente Gavin Extence, che ho avuto modo di leggere sia in inglese che in italiano.
Lo strano mondo di Alex Woods (che in inglese ha un titolo molto più confacente alla storia, ossia The Universe versus Alex Woods, L’universo contro Alex Woods) è un romanzo davvero “strano”: riesce a tenerti incollata alle pagine però spesso e volentieri fa perdere la bussola. Ma procediamo con la dovuta cautela.
La storia comincia dalla fine: la polizia ferma Alex alla dogana, mentre sta guidando una macchina e sul posto del passeggero ha un’urna cineraria. È lo stesso protagonista a suggerire che, per intendere appieno le vicende che lo hanno coinvolto e questo incipit, deve tornare indietro con la mente e raccontare ciò che è successo quando aveva circa dieci anni – riservandosi il ritorno agli eventi iniziali solo al capitolo diciannove. Alex è stato vittima di uno straordinario incidente: un meteorite ha colpito la sua casa e lo ha ferito alla testa, lasciandogli una grande cicatrice e cambiando radicalmente la sua vita. Questo fatto cambia tutto ciò che lo riguarda, ma non solo in negativo: sebbene soffra di crisi epilettiche (che pian piano imparerà a controllare), grazie a questo evento da prima pagina inizia ad amare le stelle e a studiarle. Naturalmente a scuola è considerato un diverso, i bulli scoprono sempre nuovi modi per farlo sentire un disadattato, ma quando incontra il signor Peterson, veterano della guerra del Vietnam, tutto assume una nuova forma. Scopre i romanzi di Vonnegut e insieme al suo burbero amico adulto fonda un circolo che ha come scopo la lettura dell’intera opera letteraria dell’autore statunitense: la chiesa laica di Vonnegut. La più grande difficoltà che si trova ad affrontare è la possibilità che per quello che è il suo unico vero amico non abbia tanto da vivere: i medici hanno diagnosticato a Peterson una malattia degenerativa molto grave. Alex si trova a fare i conti con il dolore, i tentativi di suicidio del veterano, le stramberie della madre e la sua stessa coscienza.
Per quanto la storia sia davvero interessante, il romanzo in molte sue parti è davvero dispersivo. Alex apre un numero incredibile di parentesi, confondendo a volte il lettore nonostante i suoi ragionamenti siano lineari. Nonostante ciò, è ricco di spunti interessanti. Si parla di libero arbitrio, suicidio assistito, illazioni dei tabloid e pedofilia, il tutto raccontato da un ragazzo che sta crescendo in modo innocente ma, nello stesso tempo, disilluso. Si parla di amore per la lettura, di diversità e di stelle. È un romanzo che apre la mente a tanta conoscenza, un vero e proprio romanzo di formazione perché vediamo il piccolo Alex diventare un giovane adulto, capire che la vita non è rosa e fiori, ma che in ogni caso vale sempre la pena viverla, ma che ci sono circostanze in cui si può essere stanchi di vivere.


«Nella vita non ci sono veri inizi né vere fini. Gli eventi fluiscono l’uno nell’altro, e più cerchi di contenerli, più traboccano oltre i bordi, come acqua di fiume che rompe gli argini di un canale artificiale. Di conseguenza tutte le cose che etichettiamo come “inizi” o come “fini” sono spesso indistinguibili. Formano un tutt’uno, sono la stessa cosa».

Molto interessante la figura del signor Peterson, uomo burbero e tutto d’un pezzo, con un passato pesante alle spalle, che non ha mai superato la perdita della moglie, che spinge Alex a vivere la sua vita pensando con la sua testa, avvicinandolo alla lettura e al succitato Vonnegut. È grazie a lui che il ragazzo affronterà gran parte delle sue avventure e imparerà il vero significato della vita, sebbene sia spesso Alex a fare da adulto tra i due. Altro personaggio che ha un suo peso, seppur marginale rispetto al signor Peterson, è il neurologo di Alex, il dottor Enderby, persona molto colta che lo aiuta a divenire più sicuro di sé e della possibilità di gestire la sua epilessia.
Per il resto, devo dire che da metà in poi lo stile di Extence mi ha davvero conquistata, perché la narrazione diventa più fluida e scorrevole, senza quelle continue precisazioni che stancano, ma che poi diventano ben gestite soprattutto nella parte finale, dove finalmente l’autore riesce a trovare il giusto modo per non rendere confusionarie le continue incongruenze tra tempo della storia e tempo del racconto.
La traduzione italiana rende pienamente giustizia al testo e, se devo essere sincera, in alcuni passi ho trovato che ragionamenti di Alex fossero più chiari in italiano che nella lingua originale. Unica differenza che non ho inteso è che la versione inglese riporta un capitolo in meno rispetto a quella italiana, e molti capitoli hanno titolo diverso (ma anche qui ho trovato un plus nella versione italiana, per una volta).
Quello che all’inizio poteva sembrare un romanzo rigorosamente per ragazzi, infine, si è rivelato un gran bel libro sull’amicizia che dovrebbero leggere gli adulti. Sebbene per molti versi sia un testo acerbo – in parte anche volontariamente, visto che il protagonista della storia è un ragazzo –, devo dire che si tratta di qualcosa di diverso da quello che mi sarei aspettato: la storia di un ragazzo che guarda le stelle, che vive in un mondo tutto suo, non il romanzo di come si diventa grandi accettando che a volte siamo portati a sbagliarci perché condizionati da una morale impostaci dalla società. Queste quasi quattrocento pagine si arrovellano sulla possibilità di una via alternativa per considerare quello che ci accade, ma anche su problematiche scomode e profondamente attuali. Piccola critica: era davvero necessario elencare tutto l’occorrente per coltivare la marjuana in casa? Devo ammettere di aver bypassato volontariamente quella parte, ma anche che gli ultimi capitoli sono stati davvero esilaranti nella loro tragicomicità (e qui mi fermo per evitare spoiler):

«L’umorismo, l’irriverenza, il non senso,: molto spesso queste cose affondano le radici nella disperazione».

Lo consiglio, se volete una lettura diversa, ma non se volete qualcosa di leggero. È un libro complicato, che non a tutti piacerà, ma che sicuramente vi farà molto riflettere.






Gavin Extence
Nato nel 1982 e cresciuto nel villaggio di Swineshead, Lincolnshire, Inghilterra. Tra i 5 e gli 11 anni ha goduto di una carriera breve ma illustre come giocatore di scacchi, vincendo numerosi campionati nazionali. A Mosca e San Pietroburgo si è trovato a competere con le giovani promesse degli scacchi: ha vinto una sola partita.
Dopo il successo mondiale del suo primo romanzo Lo strano mondo di Alex Woods, sta già lavorando al suo secondo. Quando non scrive ama cucinare, dedicarsi all'astronomia amatoriale e andare ad Alton Towers, il principale parco divertimenti della Gran Bretagna.
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3 commenti:

  1. Speciale, davvero. Io ho 15 anni e ne ho letti a mucchi di libri, ma questo è uno dei migliori.

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    1. Sei giovane, ti auguro tante altre meravigliose letture :)

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    2. Credo sia un libro decisamente adatto alla tua fascia di età ma spero anche, come ha scritto Malitia prima di me, che questo libro ti spinga a cercare letture sempre diverse e coinvolgenti.

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