sabato 20 agosto 2011

Recensione Red




Voto: 

Ci sono casi –rarissimi, sporadici- in cui le letture che faccio, per quanto frivole, leggere, piene di difetti tecnici, mi piacciono. Devo dire che Red rientra tra i pochissimi fortunati, sebbene i tanti stereotipi, lo stile che lascia molto a desiderare, la tipica cornice da ragazzine al primo amore (complessi di inferiorità e personalità goffe, Bella Swan docet).
Elemento relativamente innovativo per il genere young adult, la storia racconta di viaggi nel tempo: Gwendolyn vive da sempre all’ ombra della cugina Charlotte, che, per una strana congiunzione astrale derivata dal giorno della sua nascita, ha ereditato il gene di Viaggiatrice, pronto a manifestarsi da un momento all’altro adesso che ha raggiunto l’età adatta. Charlotte è istruita, bella, elegante: per via di ciò a cui è destinata sin dalla nascita e dell’educazione che, di conseguenza, le è stata impartita, gode, in famiglia, di molta più considerazione di quanto ne abbia Gwen, che non ha certo i voti brillanti della cugina e nemmeno le sue strabilianti caratteristiche. Ma quando Gwen, dopo qualche capogiro, si trova improvvisamente piazzata all’inizio del secolo, è evidente che non sia la perfetta Charlotte la persona giusta.

Il libro si presta benissimo a quella che potrebbe essere una trasposizione televisiva in chiave urban fantasy, e di certo farebbe parecchio furore. Tutto, nel romanzo, sembra infatti richiamare il mondo dei telefilm: la narrazione in prima persona che rispecchia appieno la personalità di una ragazzina come tante e per cui è facile provare simpatia, la vicenda amorosa, i dialoghi e le situazioni divertenti, ma, soprattutto, la struttura stessa del libro, quasi concepita come una sceneggiatura. L’arco temporale in cui si svolge la vicenda è brevissimo –appena qualche giorno- quindi la narrazione, che deve essere dilatata in 326 pagine, risulta concentrata su tutto l’arco della giornata e non sorvola sui dettagli. Dettagli che derivano, per esempio, dalle ingenuità della ragazza –vedi le ricerche su Google dell’amica Leslie, per esempio-. E’ facile capire che servono a creare momenti comici e a definire la personalità di Gwen, ma, ripeto, sono molto “televisivi”. Non a caso, alla fine del libro viene riportata la dicitura “l’avventura continua…”. Questa struttura, unita allo stile estremamente semplice e alla dinamica della narrazione, rende la lettura piacevole e niente affatto impegnativa. La trama, che potrebbe essere banale per i soliti cliché, produce brevi sprazzi di originalità grazie all’elemento fantastico che ci fa ben sperare per i prossimi libri.

Purtroppo, per quanto Red mi sia obiettivamente –e stranamente, aprite le bottiglie di champagne!- piaciuto, resta un libro estremamente semplice (rimando all’inizio della recensione per rileggerne brevemente i difetti) e dedicato ad un pubblico giovane, che ne sarà però sicuramente entusiasta. Questo il motivo per cui non posso dare più di due stelline e mezzo –e la metà della terza è dovuta al mio gradimento personale-, anche se rimango comunque molto ansiosa di leggere il seguito. 

2 commenti:

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