La notte scorsa è stata San Lorenzo e il mio pensiero corre (ovviamente!!!) a Pascoli, e a questa rubrica. Alzi la mano chi non conosce X agosto, una delle poesie più rappresentative del poeta nostrano, composta anni dopo la morte del padre ucciso in circostanze misteriose. Oh, c'è davvero bisogno di spiegare i contenuti? E' una poesia di cui ho amato le immagini, la musicalità dei versi e, soprattutto, l'ultima strofa, in cui si fondono la bellissima fotografia del cielo di San Lorenzo e la malvagia essenza di un pianeta tanto piccolo...
X Agosto
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto :
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono ;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Chi è l'autore?
Certamente le vicende tristissime della sua famiglia, a cui egli assistette da fanciullo, e poi le difficoltà economiche e gli ostacoli da superare, sempre solo, lasciarono un solco profondo nel suo animo ed influirono sul suo carattere e conseguentemente sulla sua poesia.
Non fu un ribelle, anzi, alla maniera decadente si chiuse nel suo dolore, si isolò in se stesso, solo con le sue memorie e con i suoi morti. La sua ribellione fu un senso di ripulsa e di avversione per una società in cui era possibile uccidere impunemente e nella quale si permetteva che una famiglia di ragazzi vivesse nella sofferenza e nella miseria.
Non c’è ribellione nella sua poesia, ma rassegnazione al male, una certa passività di fronte ad esso: vi domina una malinconia diffusa nella quale il poeta immerge tutto: uomini e cose. Egli accetta la realtà triste come è, e si sottomette al mistero che non riesce a spiegare. La sua poesia non ha una trama narrativa e non è neppure descrittiva: esprime soltanto degli stati d’animo, delle meditazioni. E' l’ascolto della sua anima e delle voci misteriose che gli giungono da lontano: dalla natura o dai morti. Morì a Castelvecchio il 6 aprile 1912.
[fonte: cronologia.leonardo.it]
No, non c'è assolutamente bisogno di spiegarne i contenuti. Questa poesia è sublime, non mi stancherei mai di leggerla o ascoltarla o, perché no, dirla. Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui ce ne parlò la maestra a scuola. . . è una delle mie preferite. Vuoi per i ricordi che mi dà, vuoi per il significato, vuoi perché è musicale per davvero (come tu hai già ricordato).
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