
Scritto da Surymae Rossweisse
Un giorno, mentre si trova a
scuola, si imbatte in un suo compagno ed un suo amico di un'altra classe,
Jinpachi Ogura e Issei Nishikiyori. I due stanno avendo una conversazione
piuttosto agitata e, soprattutto, ambigua: Arisu
si convince che siano gay. Ma la spiegazione è molto più complessa. Da
qualche tempo, infatti, Jinpachi ed Issei la notte fanno gli stessi sogni. In
questi sono rispettivamente un uomo ed una donna, chiamati Gyokuran ed Enju, e
sono degli scienziati che dalla Luna studiano la Terra. Enju è
innamorata di lui, ma questi ha perso la testa per un'altra studiosa: Mokuren,
una bellissima donna che ha una voce eccezionale ed è in grado di parlare con
le piante. Peccato che il suo cuore batta per un vecchio amico-nemico di
Gyokuran, Shion. Altri scienziati presenti sono il leader del gruppo, Hiiragi,
un'altra ragazza, Shusran, ed infine il medico del gruppo, Shukaido.
Mentre le ricerche fanno il loro
corso, Sakaguchi e specialmente il vicino Rin passano un brutto momento. Nel
corso di una colluttazione con la giovane
il bambino cade dal quattordicesimo piano di un edificio. Ovviamente la
ragazza è oppressa dai sensi di colpa, ma per fortuna Rin si salva. Dal suo
risveglio, però, il piccolo cambia carattere: diventa più misterioso, quasi
cattivo, e sviluppa dei poteri extrasensoriali. Non solo: quando è da solo si
fa chiamare “S” e interagisce con degli adulti poco raccomandabili, su cui si
impone fino ad arrivare a minacciarli e far loro del male con i suoi poteri. Ma
perché lo fa? Possibile che anche Rin
sia stato uno degli scienziati? E se sì, perché è più giovane di ben nove
anni rispetto agli altri? E che pezzo ricopre nel suo mosaico mentale Arisu, di
cui sembra innamorato? Senza contare, poi, che non si sa ancora né se lei sia
effettivamente Mokuren, né cosa sia successo esattamente durante le ultime fasi
del progetto dei ricercatori, tutti morti per una misteriosa malattia...
Come si vede anche dalla trama, “Proteggi la mia terra” è un titolo atipico. Ricordo quando raccontai a mia sorella – anche lei fa una dieta a base di anime e manga, quindi non è una neofita – la trama che ho appena scritto: è ammutolita. “Che roba è?” mi ha chiesto infine. “E' molto strana”. Ed in effetti è vero. Non è la più originale del mondo: la reincarnazione, ad esempio, è un tema ben noto alle opere di finzione, anche a quelle giapponesi. E i personaggi che vivono sulla Luna non vi ricordano una vecchia conoscenza del Tempio? Quello che cambia, però, è come questi argomenti vengono trattati. Prendiamo ad esempio la reincarnazione.
Una volta appresa la verità sul
loro passato, tra l'altro funestato da eventi tragici (colei che diventerà
Usagi arriva perfino a suicidarsi!), le Guerriere Sailor non ne erano rimaste
troppo scosse. In “Proteggi la mia terra” alcuni dei sette protagonisti – come
Gyokuran/Ogura – credono che si tratti di una specie di gioco, ma finiscono tutti
per cambiare idea. Le vite dei ricercatori, infatti, non sono state il massimo,
e quasi tutti hanno dei cattivi ricordi anche di azioni poco edificanti che
preferirebbero dimenticare. Ad esempio Arisu cerca in tutti i modi di evitare
il risveglio di Mokuren, a causa delle drammatiche esperienze vissute da
quest'ultima; Issei combatte contro il fantasma dell'amore di Enju, che
potrebbe danneggiare il suo rapporto con Jinpachi; un altro ragazzo cade in
depressione per il rimorso di quanto fatto in passato. Come vedete, quindi, la
reincarnazione non è certo roba da ridere.
Un'altra cosa che attanaglia i
nostri sette ragazzi al riguardo, poi: con il riaffermarsi della vecchia
personalità, che cosa accadrà a quella nuova? Verrà cancellata da quella che
c'era prima? Cambieranno i rapporti con i loro attuali amici e parenti? Saranno
costretti a rivivere le stesse cose, senza possibilità di cambiare il corso
della loro esistenza?
Naturalmente, essendo in tanti,
l'autrice si concentra in particolare su alcuni dei personaggi. Uno di quelli
che ha più spazio, se non quello che ne ha di più, è certamente Shion. All'inizio potremmo quasi definirlo
cattivo, alla luce delle sue azioni e dell'opinione che hanno su di lui gli
altri membri dell'equipaggio. Scavando nel suo tragico passato, però,
finalmente capiamo perché si comporta così, e vediamo – pur non potendo
giustificarlo per alcuni suoi gesti spregevoli – che non è proprio del tutto
abietto, o che comunque la sua malvagità
è quasi una forma di autodifesa dal dolore. Un altro che ha puntati su di
sé i riflettori, anche se non quanto i due di cui sopra, è Gyokuran, nonostante
la sua introspezione psicologica si basi più che altro sul rapporto con Mokuren
e Shion.
Tuttavia, anche gli umani sono
ben caratterizzati, e subiscono una notevole maturazione nel corso dell'opera.
Ad esempio l'Arisu del primo volume è piuttosto immatura: piagnona, timida,
ancora bambina nell'animo. Diversissima invece quella dell'ultimo volume:
coraggiosa, innamorata, ma che nonostante tutto conserva ancora la sua
caratteristica innocenza. Discorso analogo si può fare per Rin, di cui è ben
evidenziata il conflitto tra la sua giovane età e il suo portare nell'animo i
ricordi di un adulto – non vi dico di chi, ma dopo tutto quello che ho detto
temo che lo abbiate già capito da soli...
Ormai siamo giunti alla fine di
questo appuntamento. Cosa manca all'appello? Sì, certo: il tratto di Saki Hiwatari. All'inizio, a dire la verità, non fa una
buona impressione: è piuttosto canonico e si vede che ancora non è stata
raggiunta la maturità nello stile, anche se alcune inquadrature e usi azzeccati
del bianco e del nero fanno reparto. E' nell'avanzare dell'opera, però, che
questi migliora, fino a diventare molto
bello durante le fasi finali dell'opera. Una volta mi sono quasi sognata la
notte l'espressione di un personaggio – non vi dico chi – durante una scena piuttosto
drammatica... A proposito di sogni, eh?
A quanto pare è arrivato il
momento di salutarci anche questo venerdì. Arrivederci alla prossima puntata de
“Il tempio degli Otaku”!
amo queste puntate, è sempre piacevole leggere di cose che non conoscevamo e molti dei manga di cui parli non li ho mai visti, vabbe diciamo che non sono appassionatissima, ma ne conosco alcuni.
RispondiEliminaStoria maledetta, questo "Proteggi la mia terra". Sono due volte che due persone diverse me lo prestano, e due volte che taglio i rapporti con loro prima di arrivare alla fine. La seconda volta sono riuscita ad arrivare al numero 24 :D
RispondiEliminaStoria molto bella e complessa (peccato che l'abbia letta a spezzoni), disegni terribili. Però in "Global garden" (che, guarda caso, ho riletto in questi giorni) la Hiwatari è migliorata parecchio.