Scritto da Suymae Rossweisse.
Salve a tutti, e benvenuti alla
nona puntata de “Il tempio degli Otaku”. Siete in una posizione comoda, vero?
Mettetevi ben seduti, mi raccomando, perché oggi parliamo di una serie in cui
gli scossoni non mancheranno. Si tratta
di un manga vecchio, del 1972, ma che vale la pena di essere letto. Anzi, di
più: deve essere letto, quanto meno da chi vuole qualcosa di forte e, in un
certo senso, rivoluzionario. Un vero pezzo di storia, capace di unire l'horror
più puro con tematiche profonde come la religione, con uno svolgimento
avvincente ed un finale poetico come pochi: in sostanza, Devilman di Go Nagai.
Akira Fudo è un bravo ragazzo. Ma
proprio bravissimo, sapete: ligio alle regole, cavalleresco, che non si
arrabbia mai e non è capace di usare la violenza nemmeno se provocato. In
questo mondo brutale, ce ne sono pochi come lui. Lo sa bene il suo migliore
amico, Ryo Asuka, che rivede dopo un mese di lontananza.
In quel mese a Ryo sono successe
parecchie cose, tutte negative. Per cominciare, suo padre – l'unico genitore
rimastogli – è morto. Si è suicidato: nei giorni precedenti, pur sembrando
sempre lo stesso fisicamente, aveva avuto dei comportamenti strani, piuttosto
violenti, arrivando addirittura a cercare di uccidere il proprio stesso figlio.
Dopo quest'ultimo episodio l'uomo si era chiuso in una stanza, e aveva posto fine alla propria vita. Ryo
cerca una spiegazione al tragico gesto tra i diari del padre. Tra quelle carte
scopre infine la risposta alle sue domande, una risposta che risale a prima
ancora che l'uomo popolasse la Terra.
Qui Ryo è costretto a mettere in
gioco il suo migliore amico, Akira. L'esperimento di suo padre è finito come è
finito perché si è fatto controllare dal demone, che ne ha alterato la
personalità. Ma se si effettuasse una fusione con una persona dotata di una
grande volontà e di un animo gentile, allora forse si creerebbe un “Devilman”:
un essere con la forza di un demone ma dalla cuore e mente umani. Un ibrido tra
le due specie, che potrebbe essere in grado di salvare l'umanità dalla minaccia
che corre. Ed il suo amico, purtroppo, è un perfetto candidato per essere
quell'ibrido.
Qualcuno potrebbe pensare che,
essendo Devilman una serie piuttosto vecchia, non valga la pena di leggerla,
perché datata. Almeno a parere di chi scrive, invece, non è affatto così. Il
manga di Go Nagai risulta sorprendentemente godibile e supera la prova del
tempo senza particolari problemi. I motivi?
La trama sotto alcuni aspetti
potrebbe sembrare poco originale: l'idea dell'uomo con straordinari poteri che
deve salvare l'umanità è stata vista un sacco di volte, forse troppe. Devilman,
però, non si limita al buon vecchio supereroe senza macchia e senza paura che
combatte il male senza nessun turbamento; quella è solo apparenza per
nascondere i veri argomenti dell'opera.
Questa è senza dubbio la cosa più
importante, ma la serie ha anche altri lati vincenti. Primo tra tutti, la breve
durata della stessa e il cast ridotto (si limita a tre persone, forse anche
due): niente più mal di pancia e paure di vedere la propria serie preferita
concludersi dopo chissà quanti numeri, e niente più mal di testa per ricordarsi
chi è il personaggio spuntato in questa vignetta – forse quello apparso venti
volumi fa...?
I pro sono più dei contro,
quindi... non solo per quanto riguarda il tratto, ma in generale. Se ci tenete
a conoscere i manga storici, non dimenticatevi di aggiungere Devilman alla
vostra lista. Se apprezzate il genere, non ve ne pentirete. Arrivederci alla
prossima settimana, con “Il tempio degli Otaku!”
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