Anche Poems, la nostra rubrica dedicata alle poesie, si veste delle atmosfere natalizie. Questa e le prossime puntate saranno infatti dedicate al Natale, e quella più carina con cui ho deciso di cominciare è di Gianni Rodari, il poeta piemontese che fece della letteratura per ragazzi e bambini l'esperienza professionale della sua vita (e grazie a cui vinse il Premio Andersen nel 1970).
IL MAGICO NATALE
S'io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Chi è l'autore?
Gianni Rodari nasce ad Omegna nel 1920; compiuti gli studi magistrali si avvia alla carriera dell’insegnamento elementare. Attivo sin da giovane nelle file dell’Azione Cattolica, in seguito aderisce all’ideologia comunista abbracciando l’attività politica del partito e collaborando come giornalista politico non allineato in più di una redazione. Le sue prime prove di scrittore per bambini risalgono al periodo milanese; nel 1947 sul “Giornale della domenica” scrive racconti e filastrocche, tessendo preziosi contatti con i «suoi» lettori, che, in una sorta di dialogo intergenerazionale gli offrono spunti e sottopongono questioni di ogni tipo stimolando la sua produzione letteraria. La popolarità arriva nel 1960 quando pubblica presso l’Einaudi di Torino, “Filastrocche in cielo e in terra”, l’opera che lo porterà alla notorietà come scrittore per l’infanzia, non solo in Italia ma presto anche all’estero. Capolavoro di pedagogia e didattica sui generis, la sua produzione è percorsa dal dato costante del rapporto tra adulto e bambino, con le sue favole moderne Rodari ripropone nel novecento questo genere di racconto per ragazzi e lo rinnova adeguandolo ai tempi. L’obiettivo resta sempre quello educativo che grazie alla favola è realizzato in modo leggero e divertente anche quando i temi sono seri e importanti, il tutto coronato da una morale finale. Nel 1970 vince il premio Andersen. Rodari ha contribuito a un rinnovamento della letteratura per l’infanzia con una vasta produzione percorsa da una vena di intelligente comicità, dando spazio ai temi della vita d’oggi e sostituendo il tradizionale favolismo magico con personaggi e situazioni surreali.
Rodari è un grande e uno degli aforismi più belli che ho letto è il suo: "nel paese della bugia la verità è una malattia"
RispondiEliminaindovinate un pò a chi è dedicato???