Il 5 gennaio usciranno i primi quattro titoli della nuova collana Mondadori Libellule, racconti lunghi e romanzi brevi di autori italiani e stranieri, affermati ed esordienti. "Libri di alta qualità, dentro e fuori, ad un prezzo contenuto. In una battuta: grandi nel breve”, come afferma il Direttore Generale delle Edizioni Mondadori Laura Donnini.10.00 euro per una prima battuta -la seconda a febbraio con Francesco Guccini, William Vollmann e Alberto Cavanna- che include Andrea Cammilleri, Chiara Gamberale, Raffaela La Capria e Arnaud Rykner. Di seguito riportate le trame.
Il diavolo, certamente
Andrea Camilleri
Andrea Camilleri
Pagine 176
Due filosofi in lotta per il Nobel, un partigiano tradito da un topolino, un ladro gentiluomo, un magistrato tratto in inganno dal giallo che sta leggendo, un monsignore alle prese col più impietoso dei lapsus, un bimbo che rischia di essere ucciso e un altro capace di sconvolgere un’intera comunità con le sue idee eretiche... E ancora: una ragazza che russa rumorosamente, un’altra alle prese con il tacco spezzato della sua scarpa, una segretaria troppo zelante, una moglie ricchissima e tante, tante donne che amano – tutte – con passione, a volte con perfidia, più spesso con generosità.
Ecco i personaggi che, insieme a molti altri, popolano le pagine di questo libro: un romanzo corale sui desideri e i vizi, gli slanci e le bassezze
dell’umanità e insieme un perfetto marchingegno a orologeria. Più che perfetto: diabolico. 33 racconti di 3 pagine ciascuno: 333 e non 666, perché questo, come tutti sanno, è il numero della Bestia, e non si discute sul fatto che mezzo diavolo sia meglio di uno intero. Andrea Camilleri ha scritto racconti dal numero di battute incredibilmente congruente, che nel dattiloscritto consegnato alla casa editrice equivalevano esattamente a tre pagine l’uno. In ognuno di essi, il diavolo suggella la storia con il suo inequivocabile zampino: nel bene o nel male, a noi lettori l’ardua sentenza.
Perché questi racconti, oltre a essere irresistibilmente divertenti, sono anche percorsi da una meditazione accanita e sottile sul senso delle umane
sorti, del nostro affannarci per mentire o per apparire, della nostra idea di felicità; i due apologhi filosofici che aprono e chiudono la raccolta non
sono che il disvelamento di una trama che sottende tutta la narrazione. E che fa di questo libro un assoluto gioiel lo: non solo una serie di variazioni
musicali sull’eterno tema del male e del destino ma anche una “commedia umana” concentrata in pagine di fulminante, contagiosa energia. Perché un
dettaglio luciferino può cambiare segno a una vita intera, ma proprio per questo quella vita – sembra dirci sorridendo Camilleri – vale sempre la pena di viverla senza risparmio.
L'amore quando c'era
Chiara Gamberale
Pagine 96
Uno dei casi della vita, un momento triste, diventa l’occasione forse a lungo cercata per ricucire un filo che si era spezzato: Amanda, che ha amato perdutamente Tommaso e lo ha lasciato senza spiegazioni da dodici anni, scrive una mail di condoglianze che è anche un messaggio nella bottiglia – come stai, dove sei, chi sei diventato? E, soprattutto: l’hai trovata, tu, mio antico grande amore, la Ricetta per la Felicità? Tommaso risponde, prima cauto, poi incapace di resistere alla voce di un passato bruciante che si fa viva e presente domanda. Tommaso è sposato, ha due splendidi bimbi e un equilibrio che pare felicità. Amanda no, lei vive sola e alla perpetua ricerca di una compiutezza senza rimpianti: quell’alchimia misteriosa che solo gli altri, accanto a noi, sembrano trovare, ma che a noi è quasi sempre preclusa. Ai suoi alunni di scuola Amanda affida un tema sulla felicità, e le risposte sono tanto semplici e autentiche da lasciarla incerta sulla soglia di se stessa. Forse solo l’antico amore, oggi ritrovato, può offrire la chiave della gioia senza compromessi. O, invece, sono i compromessi la sola chiave della gioia possibile? Con coraggio Amanda rivela a Tommaso la sua risposta a questa domanda che tutti, prima o poi, ci poniamo. Come una mail inattesa, come un sms che giunge nella notte, come un tema scritto da ragazzi e ritrovato per caso: così la pienezza di un amore passato ci ritorna addosso all’improvviso, quasi a tradimento, con il rischio che tutto, al confronto, impallidisca. E allora bisogna decidere se guardare avanti – dove nulla è certo, ma tutto possibile – o indietro, dove la sirena confortante di una pienezza perduta ci chiama con il suo canto...
Esercizi superficiali
Raffaele La Capria
Pagine 168
Stati d’animo, pensieri, considerazioni sull’Italia di oggi, sul nostro tempo, sul disagio di questi anni di fronte a un mondo sempre meno preparato ad affrontare la crisi, non solo economica, che lo attraversa, e la violenza che da ogni parte lo investe. Nascono così questi Esercizi superficiali, una raccolta di articoli, usciti tra il 2009 e il 2010 sul “Corriere della Sera”, in cui Raffaele La Capria torna a parlare anche del suo rapporto con la scrittura e più in generale con i libri e la critica letteraria. E lo fa recuperando la memoria di un'Italia che apparentemente sembra lontana, l'Italia della Dolce vita e di Visconti, ma anche di Calvino, Pasolini e Gadda, svelando al contempo le debolezze e le mancanze che da sempre affliggono il nostro Paese e che ogni giorno giungono agli occhi di tutti attraverso la televisione.
Il 2 luglio 1944 parte l’ultimo treno di deportati da Compiègne, direzione Dachau. Su quel treno, composto da ventidue vagoni più quelli di scorta e un vagone di coda, sono ammassate duemilacentosessantasei persone. All’arrivo i morti sono più di cinquecento. Questo incredibile romanzo è la storia di quel viaggio vissuta dall’interno di uno dei vagoni, un racconto che è puro orrore, un incubo divenuto realtà. Tre giorni che Rykner descrive ora per ora. Tre giorni di lotta contro se stessi e contro gli altri, ma anche di speranza, a volte, quando il treno all’improvviso si ferma. E la solidarietà, totale e intensa come mai nella vita. La disumanizzazione degli ebrei compiuta dai nazisti cominciava qui, su questi treni, dove l’umanità ha toccato il fondo dell’abiezione.
Non mi sembrano prezzi low cost proprio per niente! 10 euro per un librettino di 96 pagine mi sembra un'evidente presa in giro. Che la Mondadori ci abbia preso per fessi?
RispondiEliminaKaty
Premetto che la Mondadori mi piace poco come casa editrice, comunque questa è VERAMENTE una presa in giro... per di più nessuno dei quattro romanzi mi ispira.
RispondiEliminaE 10 euro sarebbe un prezzo conveniente? Mi aspettavo almeno 4-5 euro! Con 10 euro ci prendo tranquillamente un libro di 200 e passa pagine.
RispondiEliminaBah, che gli passa per la testa.