Regalo di Natale
Christabel&Matthew's spin off
Di Margeret Gaiottina
Parte 2.1
Christabel
e Hanna erano sedute dietro mentre i ragazzi stavano davanti. Ovviamente era
Matt a guidare, d’altra parte era suo il Mercedes classe GL 450, era stato un
regalo di suo fratello Ethan. Gregory aveva insistito per mettere un cd di
musica natalizia che si era portato dietro. Matthew aveva fatto una smorfia, era
talmente esasperato che sembrava stesse scoppiando. Hanna non smetteva di
parlare. Dopo appena un quarto d’ora di viaggio la macchina sembrava essere diventata
una pentola a pressione:
-
…dovresti usare lo shampoo che usa Matthew, senti che
capelli!-
e dicendolo
aveva passato il palmo aperto sulla testa del vampiro. Lui aveva irrigidito le
spalle, troppo educato per darle una botta sulla mano, mentre Christabel aveva
sentito un ruggito salirle dal petto e una fiamma bruciarle nello stomaco. Come
si permetteva quella sfrontata? Gregory non se ne era neanche accorto, intento
com’era a muovere le spalle ossute al ritmo di quella musica straziante.
Proprio in
quel preciso istante il suv si spense.
-
Che succede?- la voce di Gregory era piuttosto allarmata,
si era fermato con gli indici a mezz’aria.
-
Perché ti sei fermato?- Hanna aveva un tono più perentorio,
per la più sciocca delle domande.
-
Non mi sono fermato…- Matthew si lasciò sfuggire
un’imprecazione. Ci mancava solo la macchina che si spegneva nella neve.
-
Ma la macchina si è fermata!- insistette Hanna continuando
a dare prova di quanto acume fosse dotata.
-
Deve esserci un guasto- fece Gregory sempre più in ansia.
-
Esce fumo!-
-
Dannazione il motore sta fondendo!-
I
due si alternavano nelle esclamazioni allarmate.
Lentamente
Matthew si girò con un unico movimento fluido verso il sedile posteriore e,
ignorando deliberatamente Hanna, andò a piantare gli occhi neri in quelli color
caramello di Christabel. La sua era un’espressione interrogativa con le sopracciglia
aggrottate come se le stesse domandando “perché”?
Lei alzò
gli occhi al cielo e poi sbuffò. Poi si sistemò meglio sul sedile più per
mascherare l’imbarazzo che per necessità.
-
Non l’ho fatto apposta- bisbigliò a mezza bocca.
Matthew
la fissò per un secondo poi le fece cenno con le dita di avvicinarsi e lei
obbedì mantenendo lo sguardo basso. Quando furono talmente vicini da sfiorarsi,
Matthew le incollò le labbra all’orecchio.
-
Perché hai fuso il motore Chris?-
Lei
deglutì imbarazzata:
-
Ho già detto che mi dispiace e che non l’ho fatto apposta è
solo che ho avuto un eccesso di rabbia, ecco!-
-
Perché?- domandò Matthew cercando di tenere basso il tono
della voce anche se era talmente esasperato che avrebbe voluto gridare. In che
situazione assurda li aveva cacciati tutti quanti, lì nella neve con due umani,
la vigilia di Natale e con una fretta boia di raggiungere Forres per scaricarli
e farsi la festa in pace con la famiglia.
Christabel
si vergognava ad ammettere che aveva avuto un eccesso di rabbia perché Hanna aveva
passato la mano nei capelli di Matthew in quella maniera così intima. Non aveva
saputo dominarsi ed aveva mandato tutto in malora.
E così
stette zitta.
- Ma vi
pare il momento di pomiciare! Matthew fa qualcosa!-
Mattehw
aveva la tentazione fortissima di farla davvero qualcosa, magari affondare i
denti nel collo di quella umana dal cervello di gallina e prosciugarla tutta,
quella stupida.
-Siamo
bloccati, nella neve!- Gregory si stava agitando, gli occhiali iniziavano a
tremargli sul naso e non solo per il freddo. Ci mancava solo che tirasse fuori
dalla tasca del giubbotto un inalatore e poi il quadretto era davvero completo.
Matthew
aprì lo sportello e scese solo con la felpa. Il bianco e il silenzio erano
accecanti. Un paesaggio quasi da favola. Aprì lo sportello di Christabel e le
offrì la mano per scendere.
-
C’è una casa laggiù- disse guardandola un po’ di traverso,
ma senza essere capace di serbarle rancore.
Anche gli
altri due erano scesi e rabbrividivano. Hanna si strinse i lembi del giubbotto
imbottito battendo i denti.
-
Dove? Non vedo niente!- ovviamente lei non poteva vederla
in quanto Matt poteva avvertire appena
l’odore di chi l’abitava.
Matthew si
mise in coda gruppo lasciando che Hanna lo superasse irrigidita dal freddo:
-
Da questa parte, spero solo che chiunque ci abiti non ci
rifiuterà un po’ di aiuto.- Formarono una piccola processione, Gregory e Hanna
davanti, desiderosi di mettersi al caldo e anche piuttosto spaventati e i due
vampiri dietro.
Christabel
rallentò deliberatamente portandosi accanto a Matthew.
-
Sono stata una sciocca Matth, lo so, ma quella vuole
metterti le mani addosso…lo sento…- imbronciò le labbra.
Lui la
circondò in un abbraccio facendola quasi scomparire sotto il suo bicipite:
-
La prossima volta, che ne so, potresti romperle il phon
quando è uscita dalla doccia o una roba simile. E magari lasciare in pace le
macchine altrui…- gli veniva anche da ridere un po’, nonostante tutto, non
riusciva a mascherare una punta di compiacimento.
L’espressione
cupa di Christabel si trasformò in un sorriso da bambina:
-
Perché non ci trasformiamo in leopardi della neve, dai!-
Matthew
alzò un sopracciglio mentre affondava gli scarponi nel manto bianco. Per un
attimo l’entusiasmo di Christabel lo aveva fatto vacillare. Poi era tornato di
colpo con i piedi per terra.
- Ma qui
neanche ci sono!-
- E
smettila di essere serio dai!- Christabel si abbassò e poi svelta si drizzò
infilandogli qualcosa di ghiacciato sotto la felpa che lo fece rabbrividire
appena, una manciata di neve morbida e fredda
-
Ah si…vediamo cosa fai adesso…-
Matthew le
prese la mano trascinadola dietro il tronco ruvido di un grosso pino. Lei
ridacchiò mentre cercava di liberarsi puntando i piedi e lasciando solchi
profondi sul suolo.
-Stai ferma,
piccola sabotatrice di SUV!-
Christabel
represse un gridolino e gettò indietro con la testa, gli occhi lucidi per
l’allegria.
Poi Matthew
la addossò ad un tronco tenendola ferma per le braccia. Le riservò uno sguardo
prepotente e malizioso nel più assoluto silenzio. Poi quando lei smise di
divincolarsi le lasciò i polsi e fece un passo indietro.
E Matthew iniziò
a spogliarsi tra quel bianco accecante. Ma che faceva? Via la felpa. Non
portava nulla sotto, la indossava a pelle sopra quel magnifico disegno di
muscoli definiti.
-
Ci cercheranno- sospirò Christabel deglutendo, la saliva
diventata improvvisamente troppo poca in bocca, ma la voce era poco convinta.
-
No…-rispose Matthew sicuro mentre la felpa cadeva
silenziosa sulla neve – e poi non mi interessa per niente, lasciali pure cercare…-
Con il
petto scoperto i muscoli si alzavano e si abbassavano al ritmo del respiro. Stavano
talmente tanto in mezzo agli umani che anche fingere di aver bisogno di
respirare era diventato un punto di forza.
Christabel
non riusciva a staccare gli occhi da quel corpo magnifico. Se c’era qualcosa
che davvero le andava in quel momento era accostarsi al suo collo forte e
tastare la sensibilità della pelle con la lingua per poi affondare le zanne che
già le pulsavano. Il sangue di Matthew sarebbe scivolato sulla sua bocca,
docile, avrebbe fluito in lei come attirato da un richiamo.
Lo avevano
fatto, poche volte, ma era stato meraviglioso e il ricordo era ancora più
delizioso ogni volta che lo rievocava.
Poi Matthew
passò ai jeans e con essi tirò giù anche i boxer che portava sotto. Ma non fu
un colpo secco bensì un lento scivolare seducente che le tolse il fiato.
Christabel
trattenne il respiro. Matt mise le mani sui fianchi fermando lo sguardo su di
lei, consapevole degli occhi che lo stavano misurando e che lei non batteva
neanche le ciglia pur di non smettere di guardare.
Il petto
gli si gonfiò di un desiderio primitivo. Ma lo ingoiò come un boccone da
mandare giù a forza.
Mentre si metteva
carponi il suo corpo rimpicciolì e si coprì di una pelliccia bianco sporco
quasi panna, spruzzata qua e là di macchie regolari. Il viso si accorciò e
appiattì, e nel giro di pochi secondi assunse la forma di un felino.
Il leopardo
delle nevi si avvicinò alla ragazza ed aprì la bocca come se stesse sbadigliando
ma era per mostrarle bene le zanne affilate e poi ruggire nella sua direzione.
-Ok, ok-
mormorò divertita Christabel arretrando di qualche passo, le mani in avanti
come per proteggersi.
-Li so fare
anche io questi trucchetti, sai?-
Carezzò il
muso dell’animale che si poggiò sulla mano di lei chiudendo gli occhi ed
emettendo un suono arrotato simile a fusa di un gatto. Solo che si trattava di
un gatto capace di staccare un braccio a morsi, se gli fosse andato. Christabel
crollò in ginocchio sul manto nevoso inzuppandosi le ginocchia. Ma era stata
troppo forte la tentazione di strofinare anche il viso su quel muso morbido. Poi
iniziò a sfilarsi il maglione. Il leopardo drizzò il collo e si mise a
guardarla con attenzione ritto sulle zampe posteriori.
- Ti piace
lo spettacolo eh gattone?-
Christabel
si denudò completamente continuando a parlare:
-
Sei tu che hai voluto il gioco sporco caro mio…- mentre
l’animale non batteva neanche le palpebre talmente la guardava fisso.
Poi si accucciò
anche lei a quattro zampe e dove prima c’era la ragazza dai capelli color
caramello, uscì un bellissimo esemplare femmina, un poco più piccolo del primo,
ma ugualmente perfetto.
La femmina
emise una specie di sibilo, forse un richiamo e poi trotterellò affondando le
zampe nella neve fino a raggiungere i due ragazzi umani che barcollavano
tremando in quel mare bianco.
Ma finisce così? Si pappano i due amici?
RispondiEliminaStasera pubblico la parte 2.2 e domani la III :)
RispondiEliminaNoo, non se li pappano!!! E' Natale e anche loro sono più buoni:-)
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