Ci si chiede come possa una società come quella di Murdoch, travolta dallo scandalo riguardo l’utilizzo di intercettazioni illegali da parte del “News of the World”, spendere intorno a 1,6 miliardi di dollari per una fusione. Dopo lo scandalo, l'azienda ha deciso di dividere le sue partecipazioni in due società quotate separatamente: una che si occupi di supporti audio-visivi (Twentieth Century Fox) e l’altra che si focalizzi sulla produzione editoriale, includendo il Wall Street Journal e HarperCollins.
"La nuova casa editrice dovrebbe avere una notevole quantità di denaro sul suo bilancio, da utilizzare potenzialmente per gli acquisti", come riportato dal Wall Street Journal.
Se HarperCollins e Simon & Schuster dovessero fondersi, il sestetto dei grandi editori si ridurrebbe a quattro, come due grandi multinazionali, Penguin e HarperCollins, e due società molto più piccole, Macmillan e Hachette. La libreria Waterstone sulla Oxford Street di Londra ha (forse) scherzosamente twittato, "è solo una questione di tempo prima che Macmillan e Hachette si fondano per formare Machete".
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Per leggere l’articolo sulla fusione Penguin – Random House, cliccate qui.
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