In attesa del racconto natalizio di oggi vi sorprendiamo con un'altra iniziativa, questa volta dedicata alla mia autrice preferita: Jane Austen, di cui il 16 dicembre ricorrerà l'anniversario di nascita (l'anno scorso le avevo scritto una simpatica letterina QUI). Vi proponiamo quindi una serie di articoli dedicati ad ognuno dei suoi libri, e anche piccoli speciali come quelli di oggi. Miki ha infatti dedicato la puntata di Sulle note di un libro proprio a Jane Austen, concentrandosi su un aspetto celato eppure sempre vivo nei suoi romanzi: la musica.
A cura di Miki
"Sì, sì, avremo un Pianoforte, buono quanto può
esserlo uno da 30 Ghinee - e io mi eserciterò nelle contraddanze, affinché
possa essere di qualche svago per nipoti maschi e femmine, quando avremo il
piacere della loro compagnia."
(Lettera 63 del 27 dicembre 1808, da Jane a Cassandra
Austen)
"Non pongo nessun'altra condizione;
ma senza la musica, la vita per me sarebbe vuota" (Emma,
volume II capitolo 14)
Non so quanti di voi abbiano visto il film Becoming
Jane. In ogni caso, ricordo benissimo l'inizio: Anne Hathaway suona con
passione il pianoforte mentre tutti dormono. E la realtà non era molto diversa.
Jane Austen infatti amava la musica, si esercitava al pianoforte ogni mattina
prima che la casa si svegliasse e prendeva lezioni da George Chard, futuro organista
della cattedrale di Winchester; suonava soprattutto per allietare i famigliari
e, secondo la nipote Caroline, Jane aveva tra le altre cose un talento naturale
per la musica e una bella voce. Tra i suoi pezzi preferiti c'erano le canzoni
popolari e folk dell'epoca, i brani classici di Haydn, Beethoven e Bach, arie
italiane e molto altro.
Durante la Reggenza inglese, il periodo in cui viveva
Jane Austen, era fondamentale che le ragazze sapessero suonare uno strumento,
questo le avrebbe favorite nella scelta di un futuro marito. La musica aveva
una funzione sociale, come dimostrano molte stampe dell'epoca: alle feste
spesso i padroni di casa e gli invitati spostavano i mobili da un lato,
arrotolavano i tappeti e improvvisavano balli e danze, come succede
probabilmente in Orgoglio e pregiudizio a casa del colonnello Forster
per opera di Lydia Bennet e dei suoi amici.
Nonostante la grande diffusione della musica come
strumento sociale, era comunque molto costoso acquistare nuovi spartiti: per
questo le partiture venivano scambiate tra appassionati, ricopiate e di nuovo
prestate. E' arrivata fino a noi una collezione di ben otto volumi di musiche
appartenenti alla famiglia Austen, due dei quali scritti proprio da Jane con
una calligrafia chiara e precisa: si tratta per lo più di canzoni folk con
testi eclettici, dal serio al comico e dal sentimentale al patriottico. Questi
spartiti fanno parte del fondo della Chawton House, la casa dove viveva il
fratello di Jane, ora diventata museo, biblioteca e centro studi.
La musica rinsaldava continuamente il rapporto tra
Jane e i suoi cari. Nel 1811, infatti, l'autrice scriveva così di una serata a
casa del fratello Henry a Londra: "Martedì avremo più di ottanta invitati.
Il livello della musica sarà davvero alto: cinque professionisti, tre dei quali
appartenenti ad un coro, e alcuni dilettanti. Fanny li ascolterà con piacere.
Uno dei musicisti è bravissimo a suonare l'arpa, mi aspetto un grande
spettacolo". A Londra la scrittrice, oltre a visitare la casa del fratello,
probabilmente setacciava i negozi alla ricerca di spartiti e ovviamente di
tessuti, libri e regali per la famiglia.
Jane è riuscita a trasmettere il suo stesso amore per
la musica anche a molte delle sue protagoniste. In Orgoglio e pregiudizio
sia Mary che Elizabeth sono ottime musiciste, la prima dotata di una buona
tecnica, la seconda padrona di uno stile più vivace e un canto più espressivo:
entrambe queste caratteristiche si riflettono poi nella vita di tutti i giorni
e nelle loro qualità come persone. Anne Eliot, protagonista di Persuasione
suona spesso il pianoforte, così come Jane Fairfax in Emma e Marianne
Dashwood in Ragione e sentimento, felice del regalo ricevuto dal
colonnello Brandon. I brani preferiti dalle sue "eroine" sono
chiaramente gli stessi che Jane amava: così Mary Bennet suona una selezione di
arie scozzesi e irlandesi e Jane Fairfax Robin Adair, un pezzo di G.
Kiallmark, trovato in una delle sue variazioni tra gli spartiti della Austen.
Infine nei memoriali James Edward Austen-Leigh, nipote
della scrittrice, la ricorda così: "La sera a volte cantava
accompagnandosi col pianoforte alcune vecchie canzoni, le cui arie e parole,
ora quasi scomparse, persistono nella mia memoria".
Due delle arie tanto amate da Jane:
Complimenti per il bellissimo articolo!!! Davvero interessante!
RispondiEliminama grazie! ^^
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