mercoledì 12 dicembre 2012

Speciale Jane Austen: Sulle note di un libro (12) La musica di Jane Austen




In attesa del racconto natalizio di oggi vi sorprendiamo con un'altra iniziativa, questa volta dedicata alla mia autrice preferita: Jane Austen, di cui il 16 dicembre ricorrerà l'anniversario di nascita (l'anno scorso le avevo scritto una simpatica letterina QUI). Vi proponiamo quindi una serie di articoli dedicati ad ognuno dei suoi libri, e anche piccoli speciali come quelli di oggi. Miki ha infatti dedicato la puntata di Sulle note di un libro proprio a Jane Austen, concentrandosi su un aspetto celato eppure sempre vivo nei suoi romanzi: la musica.



A cura di Miki


"Sì, sì, avremo un Pianoforte, buono quanto può esserlo uno da 30 Ghinee - e io mi eserciterò nelle contraddanze, affinché possa essere di qualche svago per nipoti maschi e femmine, quando avremo il piacere della loro compagnia."
(Lettera 63 del 27 dicembre 1808, da Jane a Cassandra Austen)

 "Non pongo nessun'altra condizione; ma senza la musica, la vita per me sarebbe vuota" (Emma, volume II capitolo 14)

Non so quanti di voi abbiano visto il film Becoming Jane. In ogni caso, ricordo benissimo l'inizio: Anne Hathaway suona con passione il pianoforte mentre tutti dormono. E la realtà non era molto diversa. Jane Austen infatti amava la musica, si esercitava al pianoforte ogni mattina prima che la casa si svegliasse e prendeva lezioni da George Chard, futuro organista della cattedrale di Winchester; suonava soprattutto per allietare i famigliari e, secondo la nipote Caroline, Jane aveva tra le altre cose un talento naturale per la musica e una bella voce. Tra i suoi pezzi preferiti c'erano le canzoni popolari e folk dell'epoca, i brani classici di Haydn, Beethoven e Bach, arie italiane e molto altro.
Durante la Reggenza inglese, il periodo in cui viveva Jane Austen, era fondamentale che le ragazze sapessero suonare uno strumento, questo le avrebbe favorite nella scelta di un futuro marito. La musica aveva una funzione sociale, come dimostrano molte stampe dell'epoca: alle feste spesso i padroni di casa e gli invitati spostavano i mobili da un lato, arrotolavano i tappeti e improvvisavano balli e danze, come succede probabilmente in Orgoglio e pregiudizio a casa del colonnello Forster per opera di Lydia Bennet e dei suoi amici.
Nonostante la grande diffusione della musica come strumento sociale, era comunque molto costoso acquistare nuovi spartiti: per questo le partiture venivano scambiate tra appassionati, ricopiate e di nuovo prestate. E' arrivata fino a noi una collezione di ben otto volumi di musiche appartenenti alla famiglia Austen, due dei quali scritti proprio da Jane con una calligrafia chiara e precisa: si tratta per lo più di canzoni folk con testi eclettici, dal serio al comico e dal sentimentale al patriottico. Questi spartiti fanno parte del fondo della Chawton House, la casa dove viveva il fratello di Jane, ora diventata museo, biblioteca e centro studi.
La musica rinsaldava continuamente il rapporto tra Jane e i suoi cari. Nel 1811, infatti, l'autrice scriveva così di una serata a casa del fratello Henry a Londra: "Martedì avremo più di ottanta invitati. Il livello della musica sarà davvero alto: cinque professionisti, tre dei quali appartenenti ad un coro, e alcuni dilettanti. Fanny li ascolterà con piacere. Uno dei musicisti è bravissimo a suonare l'arpa, mi aspetto un grande spettacolo". A Londra la scrittrice, oltre a visitare la casa del fratello, probabilmente setacciava i negozi alla ricerca di spartiti e ovviamente di tessuti, libri e regali per la famiglia.
Jane è riuscita a trasmettere il suo stesso amore per la musica anche a molte delle sue protagoniste. In Orgoglio e pregiudizio sia Mary che Elizabeth sono ottime musiciste, la prima dotata di una buona tecnica, la seconda padrona di uno stile più vivace e un canto più espressivo: entrambe queste caratteristiche si riflettono poi nella vita di tutti i giorni e nelle loro qualità come persone. Anne Eliot, protagonista di Persuasione suona spesso il pianoforte, così come Jane Fairfax in Emma e Marianne Dashwood in Ragione e sentimento, felice del regalo ricevuto dal colonnello Brandon. I brani preferiti dalle sue "eroine" sono chiaramente gli stessi che Jane amava: così Mary Bennet suona una selezione di arie scozzesi e irlandesi e Jane Fairfax Robin Adair, un pezzo di G. Kiallmark, trovato in una delle sue variazioni tra gli spartiti della Austen.
Infine nei memoriali James Edward Austen-Leigh, nipote della scrittrice, la ricorda così: "La sera a volte cantava accompagnandosi col pianoforte alcune vecchie canzoni, le cui arie e parole, ora quasi scomparse, persistono nella mia memoria".



Due delle arie tanto amate da Jane:






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