Siamo quasi al termine dello speciale Jane Austen, mancano solo un paio di articoli! :)
Chiunque abbia letto e amato i romanzi di Miss Jane Austen non può che avere un desiderio nascosto: essere Elisabeth Bennet, quella donna fortunata che, dapprima ritrosa a causa del suo orgoglio, finisce per cedere al suo amore per Mr Darcy, uno dei personaggi più affascinanti della letteratura mondiale di tutti i tempi. Nel corso degli anni si sono susseguite varie trasposizioni di “Orgoglio e Pregiudizio”, ma nessuno aveva mai osato far vivere il sogno di tutte le lettrici di ritrovarsi all’interno del romanzo.
Nel 2008 la BBC trasmette la miniserie in quattro puntate “Lost in Austen”, nella quale una comune ragazza non proprio fortunata, che ha appena ricevuto una patetica proposta di matrimonio dal fidanzato ubriaco (che le ha offerto, come anello, la linguetta per aprire la birra), si ritrova un’ospite speciale in casa, proprio nel suo bagno: si tratta di Elizabeth Bennet (Gemma Artenton) in tenuta da notte. Spaventata crede di avere le allucinazioni – pensiero avvalorato quando, accendendo la luce, si ritrova da sola nella stanza. Passano alcuni giorni e Amanda (Jemina Rooper), questo è il nome della protagonista, racconta alla madre di quello che è successo col fidanzato, spiegandole che per quanto sembrino fandonie, gli scritti di Jane Austen le hanno insegnato a non accontentarsi di una qualsiasi proposta di matrimonio, ma lasciarsi andare all’ istinto nella scelta di un uomo. È così che Lizzie ricompare nel suo bagno, mostrandole una porta segreta che dà proprio sul corridoio di casa Bennet.
Amanda vi entra, ma Lizzie rimane intrappolata nel mondo reale. E così, con una giacca di pelle e una maglia che lascia bene in vista il decolletè, Amanda giunge a Longbourn e, scendendo le scale, fa la conoscenza di Mr Bennet, uomo bonario e riservato, al quale si presenta come un’amica di penna di Lizzie. La giovane non sa spiegare l’assenza della figlia maggiore dei Bennet, se non inventandosi che questa si è recata a casa di Amanda per scrivere il suo primo romanzo, trovando troppo faticoso concentrarsi in casa. Giunge inaspettatamente Mr Bingley (Tom Mison) e tutte le giovani donne vengono presentate a lui, insieme alla nuova arrivata, che sembra attirare l’attenzione di quest’ultimo al posto di Jane Bennet. Iniziano per Amanda una serie di peripezie che la porteranno a sconvolgere l’equilibrio della storia, causando inimicizie, fraintendimenti e spingendo i personaggi verso un’estremizzazione delle loro caratteristiche. Ma sin dall’inizio della sua bizzarra avventura ci sarà un unico punto fisso: il suo amore per Mr Darcy (Elliot Cowan), col suo cinismo volto a nascondere la sua vera natura di uomo sensibile e fidato, sebbene lei sappia bene che nel finale lui sia destinato a sposare Elizabeth.
Nel 2008 la BBC trasmette la miniserie in quattro puntate “Lost in Austen”, nella quale una comune ragazza non proprio fortunata, che ha appena ricevuto una patetica proposta di matrimonio dal fidanzato ubriaco (che le ha offerto, come anello, la linguetta per aprire la birra), si ritrova un’ospite speciale in casa, proprio nel suo bagno: si tratta di Elizabeth Bennet (Gemma Artenton) in tenuta da notte. Spaventata crede di avere le allucinazioni – pensiero avvalorato quando, accendendo la luce, si ritrova da sola nella stanza. Passano alcuni giorni e Amanda (Jemina Rooper), questo è il nome della protagonista, racconta alla madre di quello che è successo col fidanzato, spiegandole che per quanto sembrino fandonie, gli scritti di Jane Austen le hanno insegnato a non accontentarsi di una qualsiasi proposta di matrimonio, ma lasciarsi andare all’ istinto nella scelta di un uomo. È così che Lizzie ricompare nel suo bagno, mostrandole una porta segreta che dà proprio sul corridoio di casa Bennet.
Amanda vi entra, ma Lizzie rimane intrappolata nel mondo reale. E così, con una giacca di pelle e una maglia che lascia bene in vista il decolletè, Amanda giunge a Longbourn e, scendendo le scale, fa la conoscenza di Mr Bennet, uomo bonario e riservato, al quale si presenta come un’amica di penna di Lizzie. La giovane non sa spiegare l’assenza della figlia maggiore dei Bennet, se non inventandosi che questa si è recata a casa di Amanda per scrivere il suo primo romanzo, trovando troppo faticoso concentrarsi in casa. Giunge inaspettatamente Mr Bingley (Tom Mison) e tutte le giovani donne vengono presentate a lui, insieme alla nuova arrivata, che sembra attirare l’attenzione di quest’ultimo al posto di Jane Bennet. Iniziano per Amanda una serie di peripezie che la porteranno a sconvolgere l’equilibrio della storia, causando inimicizie, fraintendimenti e spingendo i personaggi verso un’estremizzazione delle loro caratteristiche. Ma sin dall’inizio della sua bizzarra avventura ci sarà un unico punto fisso: il suo amore per Mr Darcy (Elliot Cowan), col suo cinismo volto a nascondere la sua vera natura di uomo sensibile e fidato, sebbene lei sappia bene che nel finale lui sia destinato a sposare Elizabeth.
“È una verità universalmente riconosciuta che tutti abbiamo voglia di sfuggire alla realtà. Io lo faccio sempre rifugiandomi nel mio libro preferito, "Orgoglio e Pregiudizio". L’ho letto così tante volte che le parole fanno capolino nella mia testa come fosse una finestra aperta; è come se fossi davvero là. È diventato un posto che conosco così intimamente quasi da poterlo vedere, da poterlo toccare. Riesco a vedere Darcy. Ehi, datti una calmata, Amanda!”
Nella serie non è presente solo un cenno all’opera originale, ma frequenti sono i riferimenti alle trasposizioni precedenti, soprattutto alla famosa versione del 1994 con l’affascinante Colin Firth nei panni di Mr Darcy (a tal proposito, Amanda non si risparmia un’emulazione della scena del lago).
La serie è divertente, brillante, e si confronta con uno status simbol della cultura inglese, quale uno dei capolavori di Jane Austen, sul quale i cultori sono intransigenti e pronti alla critica quando si tratta di riproporlo in traduzione filmica/telefilmica. Qui la storia subisce uno scossone dato dalla presenza di questo personaggio reale che scatena una vera e propria serie di reazioni a catena che vanno a modificare la trama, senza però far risultare il tutto sgradevole. Ciò che si è riuscito a cogliere dell’opera letteraria austeniana è sicuramente l’ironia di fondo che, anche nei momenti più cupi, sembra fare capolino dietro le siepi. Una critica che può essere mossa è quella di aver reso il personaggio di Lizzie Bennet un po’ meno caparbio e definito di quanto non lo sia nel libro, forse anche per il fatto che, prendendone Amanda il posto, abbiamo poche occasioni per farci un’idea concreta del suo ruolo. Amanda, di contro, diviene l’incarnazione dell’orgoglio e del pregiudizio, conoscendo a priori tutto ciò che la circonda, senza badare al fatto che il solo essere presente rende tutto imprevedibile. Ho trovato divertente il modo in cui si rivolge a Mr Wickham al loro primo incontro:
Amanda: “Oh, no! State lontano da me, Wickham. Vi conosco”.
Wickham: “Ma, Madame, non ho ancora avuto il piacere di…”
Amanda: “Vedete di abituarvici”.
Inoltre ho adorato la scena in cui alla presenza di Miss Bingley, Mr Darcy e Mr Bingley, Amanda si trova costretta a cantare in quanto incapace di suonare il pianoforte. Non conoscendo alcuna romanza, la nostra protagonista improvvisa un’esibizione sulle note della celebre canzone di Petula Clark “Downtown”.
Sono rimasta piacevolmente impressionata dal talento di Jemina Rooper ed Elliot Cowan, che ho trovato davvero all’altezza dei ruoli da loro impersonati, nonché riscoperto Alex Kingston (attrice resa famosa da “E.R. Medici in prima linea”) nella veste di una divertentissima Mrs Bennet, fastidiosa, ma che alla fine avrà il suo momento di rivalsa.
Il punto forte di questa serie è l’occasione che viene data allo spettatore di studiare accuratamente i personaggi nel gioco del “what if”, combinandoli in modo diverso e valutandoli sotto nuove angolazioni, come avviene per esempio per Mr Wickham o di Caroline Bingley.
Vi consiglio di vederlo, anche se purtroppo non è possibile reperirlo in italiano se non in versione sottotitolata su youtube, soprattutto se conoscete bene la storia perché, paradossalmente, credo possa essere una miniserie adatta a chi ha ben in mente l’intreccio del romanzo, per coglierne le varie sfumature e differenze.
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