La trama – come quasi certamente
saprete – si concentra sulle sorelle Elinor e Marianne Dashwood, totalmente
diverse dal punto di vista caratteriale: la prima assennata e razionale, la
seconda perennemente guidata dalle sue sensazioni estemporanee. Questo
contrasto si presenterà in tutta la sua dirompenza quando le due affronteranno
le prime esperienze amorose: Elinor con il timido e dalla difficile situazione
familiare Edward Ferrars, e Marianne con il passionale Willoughby, non
accorgendosi che un suo conoscente, il colonnello Brandon, prova dei sentimenti
per lei. Riuscirà l'una a farsi guidare di più dalle proprie emozioni, e
l'altra dalla ragione?
“Ragione e Sentimento” si attiene
scrupolosamente a questi dettami, che anzi crea egli stesso. Tuttavia la
lettura non viene mai disturbata dalla prevedibilità della formula, perché i
suoi ingredienti si mantengono ancora oggi freschi, come se fossero la prima
volta che vengono affrontati. Sappiamo che Elinor probabilmente riuscirà a
sposare Edward, nonostante la sua rendita infinitesimale - cortesia di Fanny,
l'avida cognata dei Dashwood, ma quello che non sappiamo è come si arriverà a
tutto questo, e come si evolverà la loro unione nel corso del romanzo.
Non mancheranno mai colpi di
scena, nemmeno nelle ultime pagine, e questo renderà la lettura avvincente e
stimolante, soprattutto per quanto riguarda la storia di Marianne: cambieremo
idea su questo o quel personaggio, verranno smentite ipotesi prima date per
certe, ecc. ecc.
Nessun personaggio è al sicuro:
la madre delle ragazze – più immatura delle sue stesse figlie, come accade
spesso nelle opere della Austen - la moglie del padrone di casa, la signora
Middleton, la cui ragione di vita sono i suoi viziatissimi bambini, la sorella
di quest'ultima, con il suo insipido marito... Ma nemmeno Marianne: vedasi la
scena in cui dà l'addio, in modo melodrammatico ed eccessivo, alla casa da cui
sta traslocando. E' davvero un elemento di brio, che rende ancora più godibile
la lettura.
Lo stesso discorso, però, non può
farsi per le due sorelle, o almeno non del tutto. Ognuna delle due è ancorata
alla sua posizione, e si comporta di conseguenza: ad esempio, se Elinor soffre
per amore tiene tutto per sé mentre cerca di analizzare freddamente la
situazione, mentre Marianne manifesta nella maniera più drammatica possibile –
non sopporta che venga nominato l'amato, ha crisi di pianto, si ammala... - il
suo dolore. Ma il loro carattere è comunque sfaccettato, perché tanti sono i
volti della ragione e il sentimento, e sopratutto perché è in continua
evoluzione, esattamente come accade ad ognuno di noi nella vita reale.
E' il contrasto del titolo; ma
come dimostra il proseguire del romanzo, nella battaglia non c'è un vincitore
certo. Jane Austen sembra prendere posizione a favore della ragione – dicono
che nella realtà lei fosse più simile a Marianne, mentre la sorella Cassandra
ad Elinor – ma è difficile dirlo, perché sono categorie più fluide di quanto
sembra al primo sguardo, e nessuna esclude l'altra in toto.
Lo provano le stesse Elinor e
Marianne alla fine della storia: l'una ha imparato che a volte sfogare i propri
sentimenti può portare un vantaggio, l'altra che lasciarsi guidare dagli
impulsi del momento senza riflettere non è una scelta saggia. Questo non
significa né che i loro ruoli si siano ribaltati, né che la loro personalità
sia rinnegata: al contrario, quest'ultima viene valorizzata ancora di più,
perché entrambe hanno capito come fare tesoro dai pregi dei rispettivi
atteggiamenti.
Difficile parlare dello stile di
Jane Austen senza ripetere le parole di qualcun altro, però bisogna provarci.
E' fluido e preciso, a tal punto che si stenta a credere di trovarsi di fronte
ad un romanzo d'esordio. Il narratore onnisciente non sempre viene usato con
precisione, ad esempio nel descrivere le personalità e la nascita dei sentimenti
amorosi, ma sono pecche perdonabili, sopratutto considerando che le sorprese –
come le frecciatine ironiche di cui sopra – non mancano mai.
Se non avete mai letto “Ragione e
Sentimento”, o vi chiedete come mai ancora oggi ne possiamo parlare in toni
così lusinghieri, non vi resta che provare di persona. Troverete così contenuti
ancora oggi freschi ed attuali, e personaggi che superano non soltanto le prove
della trama ma quella più importante di tutte: il tempo.


Questo speciale su Jane Austen mi piace da morire :)
RispondiEliminaIl film di "Ragione e sentimento" mi è piaciuto tantissimo - ho il DVD e ogni tanto me lo riguardo! - ma, ahimè, non ho ancora letto il libro. Una lacuna da riempire al più presto, lo so!