giovedì 6 dicembre 2012

Recensione: Eterna di Victoria Álvarez e intervista all'autrice



Anteprima: “Eterna” di Victoria Álvarez
Eterna - Victoria Álvarez

Londra, 1888. Annabel Lovelace è cresciuta nel cimitero di Highgate, e non conosce nulla al di fuori delle sue alte mura. Abbandonata a soli quattro anni dalla madre, ha come unico affetto la cara zia Heather. Senza di lei non potrebbe affrontare il terribile zio Tom, custode del cimitero.  A sei anni, dopo aver sofferto di cuore sin dal primo anno di vita, il medico di famiglia le prescrive una medicina che dovrà accompagnarla per sempre... Sei gocce di digitale purpurea per mantenerla in vita, sei gocce rosse come il sangue che la strapperanno alla morte. Insieme alle preziose gocce, arriverà per Annabel una sorpresa sconvolgente, che marcherà la sua esistenza fino alla fine dei suoi giorni.  È in grado di comunicare con l’aldilà, di dare voce a coloro che l’hanno persa per sempre. Dieci anni dopo, Annabel è divenuta la medium più affermata del Paese, attirando l’interesse e le invidie dell’aristocrazia londinese. Se da un lato i suoi poteri verranno utilizzati da Scotland Yard per risolvere i casi più intricati, dall’altro la porteranno ad avvicinarsi a una presenza oscura e intrigante, alla quale non potrà fare a meno di legarsi... 
E per rimanergli accanto, sfiderà il tempo e lo spazio, fino a varcare la soglia stessa della vita.  Un romanzo che parla di amore eterno e di intrighi, con una dose di suspense che avvolge il lettore in una spirale travolgente. Pagina dopo pagina l’autrice ci immerge in un’atmosfera ricca di rimandi alla Londra dell’800, dal sapore dickensiano, con una maestria propria dei grandi del genere.
Traduttore: Laura Miccoli
Editore: Fanucci
Collana: Tif Extra
Pagine: 512
Prezzo: 16,90 euro


Recensione e intervista a cura di Miki.
Traduzione a cura di  Sakura87.


Voto: 



Eterna è una sorta di pozzo dei desideri per tutti quei lettori che amano l'epoca vittoriana: gettate una monetina e riceverete in cambio cupe atmosfere dickensiane, pittoreschi sobborghi londinesi, un quadro dei Preraffaelliti o, se sarete particolarmente sfortunati, un incontro ravvicinato con Jack lo Squartatore. Victoria Álvarez, al suo debutto letterario, ci regala infatti un libro particolare che profuma di un altro tempo e riflette la personalità varia dell'autrice.
La narrazione di Eterna segue la sua protagonista Annabel Lovelace dall'infanzia al cimitero di Highgate, fino alla maturità dei vent'anni e al lavoro di medium: ne esce un personaggio ben descritto e realistico, perfettamente a suo agio nell'universo gotico in cui vive. Annabel è una persona profonda e tutto il romanzo è costellato dalle sue riflessioni che spesso e volentieri risultano profetiche e definitive, soprattutto quelle che riguardano la morte, situazione corporea che la ragazza conosce molto bene: è infatti gravemente malata di cuore ed è costretta a prendere regolarmente una pozione fatta di foglie di digitale che porta sempre con sé. Annabel è un'orfana, viene sfruttata dallo zio, dorme per mancanza di spazio e di soldi in una bara e viene aiutata da un misterioso benefattore: in questo, oltre ad un tocco di humour nero dal sapore inglese, ricorda i bambini maltrattati di Dickens, da Oliver Twist alla piccola Dorrit.
Gli altri personaggi del romanzo non hanno una caratterizzazione ben precisa e sono spesso partecipi degli eventi solo attraverso gli occhi di Annabel: la zia Heather, il poliziotto di Scotland Yard Nathan Willoughby sono tutte presenze passive che non hanno il coraggio della medium e possono risultare alla lunga anche un tantino stereotipate. A parte l'amica e fidata collega Ada, l'unico che possiamo definire per un certo periodo di tempo anche coprotagonista è Lord Victor Rosenfield: uomo intelligente e dolce, dal carattere deciso e scanzonato, questo personaggio è fatto per piacere non solo ad Annabel ma a tutte le ragazze che aprono il volume. Ne nasce una storia d'amore che inizia più o meno a metà libro e che, nonostante i risvolti più maturi e profondi, resta comunque piuttosto classica.
Nella ricostruzione dettagliata e precisa di un'epoca e nella struttura di ampio respiro, ritroviamo in Eterna lo stile di Charles Dickens, che ci fa sospirare gli sviluppi e ci strega con le sue descrizioni nitide ed espressive. Per l'occasione lo scrittore di Grandi Speranze si tinge di mistero fino a diventare sovrannaturale e si avvicina alle commedie di Oscar Wilde, da cui la Álvarez ha sicuramente attinto per i colpi di scena che si rincorrono in tutto il romanzo. L'autrice riesce inoltre con successo ad alternare i registri e le situazioni: si passa dagli slanci di passione vittoriana carichi di pizzi e merletti, alle immagini macabre e di notevole potenza espressiva quando si tocca il caso di Jack lo Squartatore. Questo tema in particolare viene presentato con serietà in modo accattivante e realistico e sviluppato con uno stile completamente diverso dai soliti romanzi pseudo horror del momento, che si basano spesso sullo stesso cliché trito e ritrito.
Croce e delizia di Eterna sono le descrizioni: a tratti illuminano per la loro precisione la narrazione e a tratti tendono a rallentare il ritmo, già di per sé piuttosto blando. Il libro, infatti, pecca in lentezza soprattutto all'inizio, per poi decollare definitivamente verso metà, soprattutto grazie ad alcuni colpi di scena ben dosati, e prendere il largo sul finale. I dialoghi sinceri e passionali e i fotogrammi di transizione velocizzano inoltre il racconto ed impediscono al lettore di perdersi nelle 500 pagine di cui è composto Eterna. Lo stile di Hojas de dedalera (Foglie di digitale), questo il titolo originale spagnolo, è classico e tardo ottocentesco e la prosa è sicuramente molto curata e scorrevole.
In conclusione Eterna, romanzo d'esordio di un'autrice che si affaccia sulla scena letteraria a soli 26 anni, rappresenta la nuova frontiera di quello che dovrebbe essere uno young adult: le tematiche giovanili sono infatti tutte presenti, dall'amore all'avventura, ma grazie alla penna capace e onesta dell'autrice risultano più profonde, originali e credibili, sfiorando anche un genere complesso e importante come il romanzo vittoriano.



Interview with...

Victoria Álvarez




Buonasera Victoria,
1) Puoi presentarti ai nostri lettori? In particolare vorremmo sapere qualcosa di più sul tuo background e sul tuo essere scrittrice.
Innanzitutto, grazie mille per avermi offerto la possibilità di farmi conoscere ai lettori con quest’intervista! E’ un piacere essere con voi! Su di me non credo ci sia molto da dire. Sono una ragazza di ventisei anni che vive a Salamanca, dove sta completando proprio ora la tesi di dottorato sulla letteratura artistica spagnola del secolo XIX. Mi piace tutto ciò che ha a che fare con quell’epoca: l’arte, il vestiario, la letteratura, la musica… per questo l’ho scelta non soltanto per la mia tesi, ma anche per la mia letteratura. Scrivo romanzi da quando avevo dodici anni, anche se ho iniziato a pubblicare solo l’anno scorso. A casa mia siamo sempre stati circondati dai libri, perché mio nonno era un poeta e mio padre uno scrittore di romanzi storici. Dobbiamo avercelo nel sangue!

2) Puoi parlarci di "Eterna"? Com'è nata questa idea? A cosa ti sei ispirata?
L’ispirazione per ‘Eterna’ mi è venuta una sera del gennaio 2009 a casa mia. Avevo appena finito di scrivere una storia di viaggi nel tempo tra il secolo XIX e il XX e mi andava di scrivere qualcosa che fosse ambientato completamente nell’Inghilterra vittoriana (ed edoardiana, a partire dalla seconda parte). Il tema dello spiritismo mi attraeva molto, perciò ho pensato che poteva essere interessante creare una trama con un amore impossibile tra una medium e il suo spirito protettore. Ho mescolato il tutto con il mio amore per Jack lo Squartatore e per il cimitero di Highgate, con cui collaboro tramite la Friends of Highgate Cemetery, l’associazione che si incarica di sorvegliare la cura e la conservazione di quest’enclave. Mi sono accorta che tutti i pezzi combaciavano e che avevo una nuova storia da raccontare! 

3) Come mai hai deciso di ambientare "Eterna" a Londra? Le vie e i sobborghi sono descritti molto bene: è stato difficile effettuare le ricerche? Su cosa ti sei basata per la ricostruzione storica?
Londra mi ha sempre affascinato. Quasi tutti i romanzi che leggevo da adolescente erano ambientati in questa città. Mi piace molto Oscar Wilde, e ho divorato le sue opere così tante volte che mi hanno fatto conoscere la Londra di fine Ottocento come se ci avessi vissuto. Quando ho iniziato a scrivere “Eterna” ho lavorato soprattutto con le mappe della città, ma dopo pochi mesi ho avuto l’occasione di fare un viaggio in Inghilterra e ne ho approfittato per prendere molti appunti e fare fotografie dei luoghi reali che compaiono nel romanzo. Mi piace che tutto sia realistico, che sia perfettamente documentato. Quanto all’indagine nei sobborghi della città, ho dovuto consultare molti libri in biblioteca per capire come fossero realmente le drammatiche condizioni di vita delle prostitute e dei lavoratori di Whitechapel all’epoca di Jack lo Squartatore.

4) "Eterna" è in parte ambientato nel 1888, data significativa per tutti gli appassionati del caso di Jack Lo Squartatore: come è collegata questa data al romanzo e come mai hai deciso di sceglierla? Jack è un personaggio che nei libri ritorna spesso: hai qualche romanzo che ti ha colpito a riguardo o da cui hai preso spunto da consigliarci?
Ho sempre adorato il personaggio di Jack lo Squartatore. Mi attrae che sia diventato un’autentica icona culturale proprio perché non abbiamo mai scoperto la sua identità. La sua presenza in “Eterna” è dovuta al fatto che Rosalie Lovelace, la madre della protagonista, è stata assassinata nell’Autunno del Terrore del 1888, e tutti gli indizi fanno pensare che sia stata una vittima in più dello Squartatore. Ho dovuto documentarmi molto anche su questo personaggio storico, leggendo alcuni studi sul tema che mi sono serviti per scoprire molte cose sull’indagine realizzata dall’ispettore Frederick Abberline, che poi ho deciso di includere nel romanzo. Per quanto riguarda i libri in cui compare Jack lo Squartatore, consiglio specialmente “La mappa del tempo” di Felix J. Palma. Ho letto questo romanzo qualche anno fa e mi è piaciuto moltissimo, perché si tratta di un autore incredibile, perciò la mia felicità è stata immensa quando ho saputo chi sarebbe stato a scrivere le righe di commento per la fascetta editoriale di “Eterna”. Ora ho la fortuna di poter contare su di lui non solo come collega, ma anche come amico.

5) Per la precisione dei dettagli e la capacità di ricostruire l'epoca vittoriana, "Eterna" è stato avvicinato ai grandi romanzi dell'Ottocento, in particolare quelli di Charles Dickens, e ai libri della scrittrice contemporanea Kate Morton. In che cosa ti senti vicina a questi autori?
Magari un giorno potessi essere come Dickens! E’ un autore che ammiro moltissimo! Quando ero bambina ho letto il suo “Canto di Natale” e mi sono innamorata perdutamente. Anche Kate Morton la trovo molto brava, soprattutto per la sua capacità di smontare una storia e rimontarla alternando diversi piani temporali in modo che tutto si incastri alla perfezione alla fine del libro. Se abbiamo qualcosa in comune, credo che sia soprattutto l’amore per l’epoca vittoriana. Credo che ci abbeveriamo alla stessa fonte, e per questo adoro leggere i suoi romanzi, perché mi riconosco in molte cose. Per me è un modello da seguire. 

6) Hai presentato in anteprima questo volume al Lucca Comics 2012: com'è andata l'esperienza italiana e il rapporto coi nuovi fan?
E’ stata un’esperienza incredibile! Non dimenticherò mai i giorni passati a Lucca. All’inizio ero un po’ nervosa perché temevo che il mio italiano non mi permettesse di essere all’altezza delle presentazioni e delle interviste, però a quanto pare è andato tutto bene e il pubblico ne è rimasto molto soddisfatto. Ho conosciuto molte persone stupende che poi mi hanno scritto dicendo che avevano adorato “Eterna”, perciò non posso essere più contenta. E poi l’ambiente era magico, tutti in cosplay, e mi sono innamorata della città. Spero di poterla visitare con calma in qualche altra occasione, perché credo che mi manchi molto da scoprire. La sera prima di ripartire, mentre camminavo verso il ristorante dove avevamo appuntamento, sono passata per alcune stradine che mi hanno fatto pensare a quanto sarebbe bello ambientare un capitolo di un romanzo nella Lucca più misteriosa… prometto di farlo, un giorno!

7) Tu sei spagnola. Com'è il mondo letterario nel tuo paese? È stato difficile trovare un editore?
E’ stato molto complicato, anche se immagino che sia lo stesso ovunque, quando sei un esordiente. E’ difficile che una casa editrice rischi di puntare su di te quando non hai pubblicato nulla fino a quel momento, però da qualche parte si deve pur iniziare! Per quanto riguarda me, sono molto grata a Irene M. Calpe, la mia editor spagnola, perché ha confidato nel mio romanzo dal momento in cui ha letto le prime righe. Ho inviato il mio manoscritto a Ediciones Versátil di mercoledì, è arrivato di giovedì, e il venerdì ho ricevuto una e-mail in cui mi dicevano che erano molto interessati! Immaginate come mi sono sentita a leggerla! Era la prima volta che una casa editrice mi prestava attenzione, dopo cinque anni di inviare i miei romanzi a tutte quelle che conoscevo! Devo confessare che sono scoppiata a piangere di felicità quando ho saputo la notizia. Quello è stato senza dubbio uno dei giorni più felici della mia vita.

8) Prima di pubblicare il tuo primo romanzo hai partecipato a vari concorsi letterari: in che modo ti hanno aiutato a procedere nella tua carriera? Cosa consiglieresti di fare ad uno scrittore esordiente?
Certo, ho vinto alcuni concorsi letterari, ma erano soprattutto di racconti brevi. Da molti anni ho deciso di dedicarmi ai romanzi, perché è un campo in cui mi trovo meglio. Ai giovani scrittori che vogliono pubblicare posso dire solo di non smettere mai, MAI, di tentare. Se si desidera veramente qualcosa, si deve lottare con tutte le proprie forze per ottenerla. Non importa quanto si debba aspettare, né le risposte negative che si ricevono. A tutti è capitato di vedere i propri romanzi rifiutati dopo averli inviati a una casa editrice. Pensate a Margaret Mitchell e alle trentotto case editrici che hanno rifiutato di pubblicare “Via col vento”! O alla Rowling, a cui è capitato lo stesso con “Harry Potter”! In questo lavoro non bisogna aver fretta. Le cose succedono solo quando devono succedere. 

9) Sappiamo che è uscito ora in Spagna il tuo secondo romanzo, "Las Eternas": è ambientato nella Venezia del 1908 e appartiene al filone della narrativa fantastica. Ce ne puoi parlare in anteprima?
Certo! E’ curiosa la coincidenza tra questo titolo e la traduzione in italiano di “Hojas de dedalera” [lett. “foglie di digitale”, ndt], cioè “Eterna” nel vostro paese. “Las eternas” [lett. “Le eterne”, ndt] è una storia che ha in comune con il mio precedente romanzo coordinate cronologiche simili (entrambe sono ambientate tra la fine del secolo XIX e l’inizio del XX), anche se si tratta di storie separate che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra. E’ la storia di Mario Corsini, un giovane giocattolaio veneziano che vede il proprio negozio messo in pericolo quando dall’altro lato del canale si stabiliscono i Montalbano, padre e figlia che dimostrano di saper creare marionette meccaniche molto migliori di quelle di Mario. Spinto dalla curiosità, attraversa il canale per vedere con i propri occhi ciò che fanno… e si innamora perdutamente di Silvia Montalbano. La ragazza nasconde un segreto, qualcosa di molto più oscuro e terribile di quanto Mario possa immaginare. Si tratta di una trama molto gotica, con alcuni tocchi steampunk in cui gli automi giocano un ruolo decisivo. C’è anche una storia d’amore paranormale tra due personaggi separati dalle avversità, che lottano con tutte le loro forze per restare insieme. Al momento l’accoglienza di questo romanzo in Spagna è incredibile. Alla gente sta piacendo tanto quanto “Eterna”. Spero che nei prossimi mesi riceva buone notizie dall’estero. Al momento abbiamo concluso un accordo con Bastei Lübbe per pubblicare “Las Eternas” in Germania, suppongo dopo la pubblicazione di “Eterna”. Sono così emozionata! 

10) Hai un blog su internet: come mai questa scelta? La figura che emerge dal tuo sito ha sicuramente molte caratteristiche appartenenti ad un'altra epoca: quanto c'è di vittoriano in Victoria e quanto di contemporaneo?
Effettivamente ho un blog (http://elblogdevictoriaalvarez.blogspot.com.es/) e anche un profilo Facebook dove pubblico informazioni su tutte le novità relative ai miei romanzi. Con i tempi che corrono, credo che per un autore sia necessario mantenere il contatto con i propri lettori, perché si può imparare molto tanto dal loro entusiasmo quanto dalle loro critiche. E poi adoro i social network, perciò questa scelta mi va benissimo. E sì, la figura del mio blog è romantica come tutto ciò che ha a che fare con me. Adoro l’epoca vittoriana e mi piace che tutto ciò che mi circonda abbia un tocco ottocentesco: i vestiti, gli accessori, le decorazioni della mia stanza… cerco sempre di mescolare le due cose: il mio amore per il secolo XIX e quello per la tecnologia attuale (tipico di qualsiasi ragazza della mia età).

11) Ho letto sulla tua biografia che attualmente stai terminando un dottorato in letteratura a Salamanca. Ci puoi svelare qualcosa dei tuoi progetti futuri?
Al momento sto lavorando alla mia tesi di dottorato, per cui non ho tempo per scrivere, e mi manca moltissimo! Però quando avrò finito e sarò dottoressa potrò dedicare tutte le ore del giorno ai romanzi. Per adesso mi accontento di prendere un sacco di appunti sulle trame future che ho in mente. Ho ancora molte cose da raccontare ai miei lettori.




Victoria Álvarez è cresciuta circondata dai libri. Sin da piccola ha avuto una spiccata propensione per la scrittura. Ha vinto una lunga serie di concorsi letterari che l’hanno portata alla pubblicazione del suo primo romanzo. La meticolosa ricostruzione storica, l’ambientazione curata nel dettaglio, un cast di personaggi indimenticabile, il tutto accompagnato da una penna dall’indubbio valore letterario, l’hanno imposta come una delle voci più interessanti del panorama attuale. Eterna è un vero fenomeno internazionale, in corso di pubblicazione in diversi paesi stranieri. Negli ultimi anni l’autrice ha vissuto tra Parigi, Roma e Salamanca, dove sta attualmente portando a termine un dottorato in letteratura.


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