Cos'è il tempo? Per citare una frase del filosofo Agostino "Se non me lo chiedi lo so, se me lo chiedi lo so". E' dunque difficile darne una definizione, eppure non possiamo fare a meno di vivere in funzione di esso. Al giorno d'oggi non facciamo altro che tenere gli occhi fissi sulle lancette dell'orologio perchè non possiamo permetterci di sforare nemmeno di un secondo: andiamo sempre di fretta per non arrivare in ritardo agli impegni, vengono costruite macchine sempre più veloci per consentirci di spostarci in luoghi sempre più lontani in archi di tempo sempre più brevi ecc. Eppure, per quanto veloce e frenetica sia la vita di oggi, il tempo a nostra disposizione sembra non bastarci mai.
La poesia o meglio, il sonetto di oggi è stato scritto da William Shakespeare e in pochi versi riassume tutto ciò che ho detto prima e molto di più, pertanto vi lascio alla sua lettura sperando che possiate trovarla piacevole quanto me.
Come le onde si susseguono verso la pietrosa riva,
così i nostri minuti si affrettano alla lor fine,
ciascuno spingendo via quello che ha dinnanzi,
tutti con incessante affanno lottano in avanti.
Quando una nuova vita, affacciatasi alla luce,
con gran fatica è giunta alla sua maturità,
insidiosi influssi le contrastan tale gloria,
e il tempo ora distrugge il dono che le diede.
Il tempo travolge il fiore della gioventù
e scava fonde rughe in fronte alla bellezza,
si pasce delle più rare dolcezze del creato,
e nulla è risparmiato al mieter della sua falce:
ma i miei versi resisteranno alla futura età
per dire il tuo valore contro il suo crudel potere.
William Shakespeare ( nato nel nel 1564 e morto nel 1616 ) è stato drammaturgo e poeta inglese, anche principalmente fu conosciuto per le sue opere teatrali quali "Romeo e Giulietta" ( 1594 - 1596 ), "Amleto" ( 1600 - 1602 ), "La commedia degli errori" ( 1589 - 1594 ) e "Otello" ( 1603 ).
Le notizie biografiche a proposito di questo autore sono alquanto incerte tanto che alcune sue opere godevano di forti dubbi per quanto riguarda la paternità. Shakespeare visse comunque sotto il periodo del regno della regina Elisabetta I d'Inghilterra che fu molto prosperoso dal punto di vista dell'arte e della cultura. Lo stesso Shakespeare, che godette dei suoi primi successi fra il 1593 e il 1594, contribuì in modo non rilevante a questa crescita.
La vera svolta però si ebbe nel 1598 quando Shakespeare diventa azionista della sua compagnia teatrale, i The "Lord Chamberlein's Men". In breve tempo la sua fama cresce in modo così esponenziale che alla morte di Elisabetta I il nuovo monarca Giacomo I fregia la sua compagnia del titolo "The King's Men".
Nel 1611 Shakespeare si ritira dalla scena teatrale e fa ritorno a Stratford dove morirà nel 1616.
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