Malitia - Quando è nata la vostra casa editrice e che
cosa si prefigge?
Alchimia Edizioni - Alchimia Edizioni nasce qualche mese fa,
a Milano, da una passione personale di una giovane editrice verso i libri, e la
letteratura in generale. Crede molto negli autori esordienti, e ha lo scopo di
dare voce a nuovi scrittori, investendo sul loro talento, cercando di aiutarli
ad entrare in questo mondo, sicuramente non facile. Alchimia Edizioni punta
molto anche sulla letteratura straniera, dando spazio e fiducia a molti
traduttori professionisti che amano la realtà editoriale e amano tradurre.
Esistono molte opere estere mai tradotte, che meritano ampio spazio nelle
librerie italiane.
M -In quale direzione pensate si evolveranno in futuro le
case editrici? Dando spazio a quale genere di libri o autori?
A.E. - In Italia, e forse nel mondo, nascono moltissime case
editrici ogni anno, e altrettante chiudono. Tutto sta nel differenziarsi, nel
trovare la chiave per uscire dalla massa. Non essere una casa editrice come
tante, ma avere quel qualcosa in più che ci faccia andare avanti. Non basta solo la volontà, e non bastano nemmeno le belle parole. Servono
fatti. C'è sempre qualcuno più avanti di te, in qualsiasi mercato di vendita. È
sempre stato cosi, e credo continuerà ad esserlo. Come è anche vero che ci
saranno sempre gli imprenditori pronti ad investire, e ci saranno quelli che
falliranno. Le case editrici di un futuro anche abbastanza attuale, certamente
dovranno stare al passo coi tempi, cosa
non facile per molti. La tecnologia che cambia e si aggiorna
praticamente alla velocità della luce non è cosa per tutti. Ci vogliono persone
giovani, dinamiche, competenti per stare dietro a certe innovazioni, divenute
ormai fondamentali per le case editrici. Sto parlando chiaramente degli e-book,
o anche semplicemente delle librerie online, o dei Social network, i quali sono
divenuti basilari per il marketing e per la pubblicità necessaria alla
sopravvivenza di un'azienda. Sinceramente credo che col passare del tempo le
grandi case editrici si focalizzeranno sempre di più sui grandi autori già
affermati, certi di un loro riscontro positivo da parte dei lettori, e sempre
meno sui giovani autori emergenti e sicuramente si punterà ad una letteratura
attuale e contemporanea, dove si denunciano i problemi della nostra società che
possono raggiungere diverse ramificazioni sociali, mentre dall'altra parte si
analizzeranno anche i gusti dei giovani, legati alle serie tv del momento o a
personaggi di spicco, e dando spazio a letture che trattino temi alla moda.
Possiamo già vedere il presente, dove c'è un boom di libri sui vampiri e horror
di questo genere, chiaramente un fenomeno nato da film/serie TV che hanno colto
l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo, avendo un correlativo
riscontro positivo anche sui libri. Le piccole case editrici, invece,
punteranno anche sui giovani autori, stando però anch'esse attente a ciò che
richiede il mercato.
M - Quanto credete negli esordienti e quanta reticenza
c'è nel pubblicare il libro di un autore sconosciuto?
A.E. - Alchimia Edizioni nasce specialmente con l'idea di
puntare su autori esordienti, credendo che molte persone abbiamo la facoltà e
il diritto di esprimere attraverso la scrittura le proprie idee e le proprie
emozioni. Pubblicare libri di autori sconosciuti non è di certo una strada
facile, sia per la casa editrice sia per l'autore stesso. Include un iter molto
lungo, faticoso, e ricco di investimenti, ma non per questo deve essere vista
come una strada impercorribile ed a vicolo cieco. Se un autore vale, e crede fortemente
in quello che fa, ce la farà. Il problema è che non molte case editrici sono
disposte a pubblicare libri di autori esordienti, e quando lo fanno, spesso
chiedono contributi di pubblicazione all'autore, il quale si trova a dover
accollarsi parte (se non tutti) dei costi legati alla pubblicazione, stampa,
pubblicità ecc del libro, il che implica un ruolo [lievemente?] marginale di
chi invece in teoria nasce con l'intento di investire (a proprie spese) sui
nuovi talenti.
M - Condividete l'opinione secondo cui in Italia esistono
più aspiranti scrittori che lettori?
A.E. - Bella domanda. Riflettendoci, credo di si. Forse in
effetti al giorno d'oggi esistono più persone interessate a scrivere piuttosto
che a leggere. Ma credo anche che sia tutta una questione di come va l'Italia
(ma anche il mondo), della frenesia che caratterizza le giornate delle persone,
vite impegnate che tolgono l'attenzione per le piccole cose, che poi in realtà
sono quelle danno la felicità. C'era una citazione di Kathleen Norris che, parafrasando,
dice: sapere che un buon libro mi attende alla fine di una lunga
giornata mi rende più felice. Ecco, io questo pensiero lo condivido pienamente.
Ma sono poche le persone che oggi si prendono realmente del tempo per evadere
dalla quotidianità attraverso la lettura. Sembra che leggere sia diventata un'
“attività” per pochi. I giovani poi non ne parliamo. Se facessimo un sondaggio,
credo che la media sarebbe di due libri letti all'anno. E la metà di questi
faranno parte della lista di libri obbligatori per la scuola o l'università.
Questo perché sono troppo impegnati a passare le loro giornate a chattare, a
collegarsi ai social network, a scaricare musica illegalmente e guardare serie
TV in streaming. Forse, se valutiamo tutti questi aspetti, puntare sulla
letteratura per ragazzi/giovani potrebbe essere un flop totale. Ma la speranza
è l'ultima a morire.
M - Cosa ne pensate della nascente collaborazione tra
case editrici e blog letterari?
A.E. - La nascita dei blog letterari fa parte di quelle
innovazioni “tecnologiche” attuali alle quali le case editrici dovrebbero
rivolgere un po' di attenzione. Sono luoghi interessanti per scoprire le novità
editoriali (per i lettori) ma anche per comprendere i gusti dei lettori e cosa
pensano di un determinato genere letterario o anche semplicemente per farsi un
conoscere (per le case editrici/autori). Le collaborazioni che sorgono tra le
case editrici e i blog sono molto interessanti ed utili, un altro modo per
poter raggiungere diverse nicchie di persone e far conoscere la propria realtà
editoriale, attraverso occhi esterni e persone oggettive che giudicano,
criticano, apprezzano, o semplicemente si limitano a raccontare una realtà
neutrale. I blog letterari sono un punto di appoggio e forse, per alcuni, anche
un punto di riferimento fondamentale, nell'editoria del 21° secolo.
Ho scoperto recentemente questo editore e confesso che l'intervista qui proposta mi ha permesso di farmene un'idea un po' più precisa: danke, quindi ^_^
RispondiEliminaAlchimia mi ha trovata su Twitter. Scusate il mio Italiano, manco dall'Italia dal 1969. Hanno comperato i diritti Italiani di uno dei mie libri, Love Thy Sister. Per una casa editrice cosi giovane sembra che siano molto 'invested.' Ciao. Maria Grazia Swan, nata in provincia di Vicenza.
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