Ciao a tutti! Siamo per il sesto venerdì insieme con “Il tempio degli Otaku”, ed ormai è passato un mese da quando la rubrica è cominciata.
In genere, più o meno dallo stesso fine settimana in cui è pubblicata la recensione, comincio già a pensare alle serie che vorrei recensire. A volte ho un'idea del manga/anime che voglio trattare; molte volte ho più nomi in mente, al punto che un sacco di titoli stanno ancora aspettando il loro turno. Più spesso, però, penso alle recensioni passate: da lì cerco qualcosa che si stacchi dalla cose fatte le settimane passate, perché la ripetizione stufa tutti, me per prima. Le ultime volte ho parlato di titoli umoristici e, più in generale, di shonen (i manga principalmente indirizzati al pubblico maschile). Giocoforza, questa settimana volevo una bella storia d'amore: seria, però, e non una di quelle commedie romantiche tanto diffuse che hanno delle trame stupidotte ma, in compenso, personaggi che si prendono troppo sul serio. Per fortuna, tra i pochi shojo che ho letto c'era un titolo che racchiudeva le caratteristiche che cercavo: una storia d'amore con alte dosi di dramma. Quasi una soap opera a disegno, ma decisamente meglio di una vera soap opera: Mars di Fuyumi Soryo.
Ovviamente, il manga segue le vicende di due ragazzi destinati a mettersi insieme. Lei, Kira Aso, è una studentessa timida, quasi asociale. L'unica cosa che le consente di sfogare i suoi demoni interiori è l'arte, in cui è peraltro molto apprezzata. Lui, Rei Kashino, apparentemente non potrebbe essere più diverso. Estroverso, attorniato da ragazze ed amici, la sua grande passione è lanciarsi a velocità folli con la motocicletta, gareggiando a livello professionale.
La sorte li fa incontrare per ben due volte. La prima volta, Rei chiede a Kira delle informazioni stradali: sul retro di un suo disegno lei gli disegna una mappa, il tutto senza scambiarsi una sola parola. In seguito, i ragazzi si ritrovano in classe insieme. Qui Rei scopre che un professore ha un interesse malsano per Kira. Incapace di stare a guardare, si offre di proteggerla, ma ad una condizione: che lei realizzi in forma definitiva quello schizzo dietro la cartina che gli aveva dato. Ella accetta, ma non è finita qui: può chiedere “in prestito” il corpo di Rei quando vuole, vale a dire che lui è disposto a fare il modello per le sue opere. Kira accoglie anche questa proposta. Da lì i due si innamoreranno, ed insieme affronteranno vari problemi, che riguardano anche altre persone ma, soprattutto, loro stessi. I due ragazzi, infatti, non sono così diversi come sembra...
Voglio essere chiara: se cercate una storia allegra, dove i protagonisti arrossiscono per ogni minima sciocchezza, in cui baciarsi è un gesto sacrilego da fare rigorosamente nell'ultimissima vignetta, in cui sembra che il mondo sia popolato solo da adolescenti e che la scuola sia l'unica istituzione presente... questo manga non fa per voi. Come già detto, “Mars” è simile ad una soap opera, di cui condivide parecchi ingredienti. Ad esempio, le infanzie disastrate, gli psicopatici che non trovano di meglio da fare che sfogare le proprie manie sulla coppietta protagonista, i rivali che spuntano come funghi, ma che in genere diventano buoni... diciamo che mancano soltanto i tradimenti plateali e le parentele strampalate, ma per il resto ci siamo. Io non amo le soap opera, eppure Mars mi piace. Perché? Prima di tutto, perché é avvincente. Fuyumi Soryo, l'autrice, dimostra sin da subito di avere un ottimo senso del ritmo: gli avvenimenti si susseguono né troppo velocemente né troppo lentamente, ed ogni scena sembra necessaria allo svolgimento della storia. Sorprendente, anche considerando che in generale la mangaka non scrive mai sceneggiature ma comincia direttamente a disegnare. Al lettore sembrerà di assistere alla realizzazione di un puzzle: ad ogni volume si aggiunge un nuovo pezzetto, che si incastra immediatamente con quello precedente, facendo sempre venir voglia di leggere subito il seguito. A questo si aggiunge anche lo stile visuale dell'autrice: in una parola, cinematografico. La pagina non è infatti costituita dalla sterile successione di vignette rettangolari, tanto care al fumetto occidentale, ma è molto più libera: i riquadri sono di varie dimensioni e forme, senza mai tralasciare la funzionalità alla scena; i baloon sono piccoli e disposti un po' dovunque nella pagina, alleggerendo così i dialoghi leggermente verbosi. Le inquadrature sono una gioia per gli occhi: originali, ma anche quelle sempre adatte alla narrazione. Dulcis in fundo, il disegno: un tratto diverso dai canoni shojo, spesso composto da tante linee finissime; un uso sapiente dei retini, che vengono usati quanto basta per non far camminare i personaggi nel vuoto siderale ma che nemmeno appesantiscono la vignetta (anche questo, ahimé, un canone shojo). Venendo alla storia in sé, infine, è possibile notare un ottimo lavoro di introspezione psicologica. La dolce e remissiva Kira, l'esuberante ma fragile Rei, l'egocentrica Shiori Sakurazawa, l'inquietante Masao Kirishima: tutti personaggi che rimangono nella testa del lettore, anche quando la storia è già finita. I nostri eroi sono dotati di caratteri sfaccettati e tridimensionali, che fanno passare in secondo piano le situazioni a volte esagerate che si trovano ad affrontare. Piangono, ridono, amano, e soprattutto crescono durante la storia. Quasi senza accorgertene, ti ritrovi a parteggiare per Kira e Rei, a sperare che finalmente possano vivere la loro storia in santa pace e che riescano a sconfiggere i fantasmi del loro passato; ti ritrovi a notare come il padre di Rei non sia poi così cattivo come sembrava, e al contrario non riesci a capire se la madre di Kira ci sia o ci faccia. Non arrivi ad entrare nelle storia, forse perché hai paura che ti attacchino le loro sfighe, ma senza dubbio ci vai parecchio vicino. Ed in tutta onestà, in tanti anni di onorata carriera di visione di soap opere (mio malgrado), non ho ancora trovato in televisione un prodotto avvincente e fatto bene come Mars.
Ci lasciamo così, con questa piccola vittoria dei fumetti sulla terribile tecnologia. Arrivederci alla prossima settimana, con “Il tempio degli Otaku”!
bellissimo! quante lacrime!!
RispondiEliminaè uno dei manga più belli che ho letto!
anche doll della stessa autrice è molto bello! lo consiglio un bacio susi