martedì 30 aprile 2013

Cuore di tenebra: il nuovo soft porn in libreria per Giunti Y




Marlow avanzava nell'Africa nera. Goccioline di sudore gli imperlavano il torace scolpito, la fronte era corrugata per il sole cocente. Camminava già da diverse ore e il sottile strato che si era formato sulla sua pelle emanava uno speziato profumo di muschio. La barba incolta, lasciata crescere per diversi giorni, gli conferiva un'aria da vero cerbiatto cazzuto. I suoi occhi verdi - paludi salmastre in pieno Agro Pontino - si muovevano frenetici verso ogni ombra, in direzione di ogni scricchiolio. Si passò una mano tra i capelli lunghi, biondi come il grano d'estate e altrettanto profumati, e si umettò le labbra. Era dalla sera prima che non mangiava, e il suo stomaco sembrò confermarglielo proprio in quel momento con una sonora protesta.
Ma c'era un altro appetito che Marlow non poteva saziare. Un appetito potente, oscuro, indomito.
I muscoli guizzarono. 
Marlow raddrizzò la schiena, sollevò il viso. Il suo naso non lo ingannava mai.
Sentiva odore di femmina, una femmina bollente e accaldata come lui. Era troppo tempo che cercava di placarsi, che resisteva eroicamente in quell'atroce foresta dove il suo unico sfogo erano le profferte sessuali tra babbuini che lui spiava con invidia e le miniature dell'Olympia di Manet che custodiva in un luogo molto recondito del suo povero abbigliamento.
Si grattò la fessura tra i suoi sodi glutei e cominciò a muoversi cautamente. Ogni rumore poteva essere cruciale. Dopo un po' sembrò avvertire un rombo incessante. Dapprima fievole, poi sempre più forte. Doveva esserci un corso d'acqua, da quelle parti, forse addirittura un fiume. Scattò in avanti, non poteva più aspettare. Facendosi strada tra le foglie che gli si appiccicavano addosso, rompendo i rovi che lo intralciavano, Marlow uscì finalmente da quel luogo soffocante.
Ed ecco che la vide, una foce copiosa di acqua e refrigerio, ma ciò che nascondeva era il tesoro più grande del cuore dell'Africa.
Una splendida donna, un'indigena, dalle labbra grosse e rosse come un succoso frutto d'estate lo guardava meravigliata e provocante allo stesso tempo. Le gambe lisce come seta e i seni prosperi che non avrebbero ceduto a breve alla forza di gravità erano un invito ancora da nessuno ascoltato. La pelle e i capelli neri contrastavano con i gioielli pesanti che indossava alle braccia e i vestiti bagnati erano tanto striminziti da lasciare poco all'immaginazione.
Solo un gonnellino di paglia ormai gonfio separava Marlow dalla pace dei sensi.



Cuore di tenebra
di Joseph Conrad.

Prossimamente in libreria e sotto le vostre lenzuola...




Joseph Conrad 
è nato in Polonia ma vive da anni in Inghilterra. Scrittore prolifico di best-sellers come "Va' dove ti porta l'uccello" e "Qualcuno con cui fornicare" e intimo amico ed estimatore di E. L. James, è arrivato al successo grazie a Cuore di tenebra, storia delle pulsioni travagliate di Marlow a causa della cucchiarella con cui la madre osava picchiarlo da piccolo. "E' in parte autobiografico" ha ammesso al The New Dicker. Cuore di tenebra è finalmente edito in Italia grazie alla Giunti Y e ad una petizione online organizzata dai fan.







Books in translation: le difficoltà di essere tradotti nel mondo anglofono






Qualche tempo fa, mentre ero impegnata nella ricerca di informazioni sullo stato della traduzione letteraria in Italia per un articolo dedicato (che includeva l'interessante intervista a Cristina Volpi, traduttrice di notevole talento che collabora con case editrici del calibro di  Sperling&Kupfer, Sonzogno e Bompiani), ho avuto modo di leggere un dato che mi ha lasciata impressionata: secondo l'AIE, nel giro di 15 anni, dal 1997 al 2012, le traduzioni nel nostro paese sono diminuite sensibilmente, passando dal 25% a meno del 20%. Ovviamente questa notizia mi ha inquietato, dato che questo calo avrà sicuramente un forte impatto culturale in termini di conoscenza e circolazione delle idee.

Mi trovo oggi a leggere i dati legati alla traduzione nel mondo anglofono e se in Italia si piange, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti non c'è niente da ridere: secondo quanto riportato da Alexandra Büchler di “Literature Across Frontiers”, nel 2012 appena il 2,5% dei titoli pubblicati nel Regno Uniti erano traduzioni di opere straniere, mentre negli Stati Uniti, paese “nato” con l'immigrazione e che racchiude dentro di sé quindi una pluralità di voci, si arriva appena al 3%. Percentuali irrisorie, se confrontate con quanto accade in altri paesi, soprattutto europei (stupisce il dato della Polonia, con ben il 46% di titoli tradotti sul mercato totale).
Personalmente non sono stupita da questi risultati, anche se non mi aspettavo che i numeri fossero così bassi: è probabile che io stessa sia vittima di un pregiudizio, ma avendo soggiornato molto spesso in Gran Bretagna e avendo conosciuto diverse persone, ho percepito una sorta ritrosia a lasciare spazio alle voci “forestiere”, soprattutto se i “forestieri” non si esprimono in inglese, lingua che ormai sovrasta e contamina la maggior parte degli idiomi al mondo. Non ne è immune nemmeno la Francia, paese piuttosto fiero del proprio nazionalismo linguistico: anche lì, sulle copertine di diverse riviste, ultimamente hanno iniziato a comparire parole inglesi come “look” e “trendy” ecc... Insomma l'avanzata dell'inglese pare inarrestabile!
La Gran Bretagna rimane una nazione che offre tantissimo, certo non è un blocco monolitico, ma un luogo aperto alle diversità (basta osservare Londra: cosmopolita, multietnica, città dalle mille possibilità che attira moltissime persone dai 5 continenti), forse però è meno propenso alla contaminazione culturale “non-English speaking” di quanto si possa pensare. 

A questo proposito, il sito Publishing Perspective ha pubblicato un paio di mesi fa un editoriale molto interessante scritto da Joanna Zagdzaj e Nancy Roberts della Stork Press, casa editrice specializzata in titoli provenienti dall'Europa centrale e orientale, in cui si parla della difficoltà di entrare del mondo editoriale britannico degli autori che non scrivono in lingua inglese. Le due titolari hanno riportato un episodio emblematico: invitate a un evento organizzato da uno dei maggiori quotidiani del paese, si sono sentite dire che l'interesse era tutto dedicato agli autori britannici e statunitensi, insomma non c'era alcuno spazio per i titoli tradotti, nessuno della pagine della cultura era disposto a leggerli e recensirli, pregiudicandone il successo editoriale già da subito, visto l'importanza delle recensioni per far conoscere le novità letterarie al grande pubblico. In questo hanno notato una notevole differenza nell'attitudine dei blogger, ben più disposti a “prendersi in carico” una traduzione per recensioni e commenti sul proprio blog.

Ma quali sono le ragioni addotte per questo atteggiamento di chiusura? Una, molto semplicistica, afferma che i titoli tradotti sono spesso “troppo letterari”, “troppo seriosi”, insomma mattoni per intellettuali con la puzza sotto il naso, che non possono piacere al grande pubblico. Un'altra riduce tutto a un puro calcolo economico: tradurre un libro costa. Rimango sempre stupita quando leggo questo: non metto in dubbio che esistano costi legati ai diritti di autore ecc, ma facendo i traduttori editoriali (salvo rare eccezioni) non si diventa ricchi, da nessuna parte. Si può dedurre però che la ridotta possibilità di avere un mercato faccia sì che siano in pochi a voler rischiare e addossarsi dei costi che potrebbero non rientrare. Inoltre, paradossalmente, sono i grandi editori i più restii nei confronti dei libri non scritti in inglese: i colossi sono disposti a investire solo nel caso si tratti di nomi noti, con magari un paio di riconoscimenti internazionali alle spalle (e in quel caso sì, le opere tradotte possono essere non di immediata fruibilità), oppure di filoni letterari che sono riusciti a imporsi ai gusti del grande pubblico: penso ad esempio ai gialli scandinavi (capostipite Stieg Larsson con la trilogia di Millenium), che anche nel Regno Unito si sono conquistati il loro “posto al sole”.

Le piccole case editrici si dimostrano invece più aperte a pubblicare le traduzioni, ma ovviamente, a causa delle limitate risorse finanziarie a loro disposizione non possono investire in grandi operazioni di marketing e pubbliche relazioni, quindi il loro impatto sul mercato generale rimane comunque limitato.

Bisogna ammettere che a rendere più variegato il panorama letterario anglosassone è proprio Amazon, demonizzato da gran parte degli operatori nel settore, che però è il maggior venditore di libri, anche di quelli tradotti, e che li mette in vendita tutti, senza giudicare a priori... semplicemente li mette a disposizione a coloro che sono interessati. Un dato di fatto che editori e recensori dovrebbero prendere in considerazione.

Joanna Zagdzaj e Nancy Roberts dedicano l'ultima parte del loro editoriale alla “missione” che le piccole realtà svolgono: assumendosi il rischio di tradurre un'opera promettente non in lingua inglese di uno scrittore straniero, permettono al pubblico di accedere a una molteplicità di storie e di punti di vista. 
Le major sembrano quasi ignorarlo, ma nella blogosfera c'è un grande fermento legato ai titoli tradotti e in internet i lettori appassionati non perdono occasione di fare opera di “evangelizzazione” nel promuovere i libri che amano. Ricordano giustamente che fino a non troppo tempo fa i libri scritti da autrici, non autori, non venivano presi pressoché in considerazione: una battaglia è stata combattuta e ora possiamo leggere capolavori di scrittrici di assoluto talento, forse è giunto il momento per il Regno Unito di intraprendere una nuova battaglia a favore delle traduzioni: loro, le piccole case editrici sono già in prima linea, ora è il turno di altri soldati di affiancarle. E nel mentre lanciano una provocazione: gli editori d'”oltremare” dovrebbero “americanizzare” il nome dei loro autori per avere una distribuzione nel mercato USA?

Nel mese di novembre mi sono recata a Londra per lavoro e ovviamente non mi sono lasciata scappare, dato che avevo un po' di tempo, il mio tradizionale giro in una delle librerie WH Smith. Ricordo che in classifica dei libri più venduti c'erano titoli di autori perlopiù anglofoni, ma mi aveva stupito trovare nelle prime posizioni “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” di Jonas Jonasson. Non ho controllato da chi fosse pubblicato, non posso dire quindi se fosse stata opera di una major on una piccola CE, ma forse è sintomo che lentamente, sì, le cose stanno cambiando. Per quanto riguarda l'Italia, come ho scritto in apertura di questo articolo, la situazione (anche) da questo punto di vista è preoccupante, soprattutto perché le risorse magre dedicate alla traduzione sono spesso spese per libri di scarso valore, di cui possiamo benissimo fare a meno, a discapito di opere di ben altra qualità. Anche qui, forse, possiamo scommettere sul fiuto delle piccole realtà più slegate alle leggi implacabili del profitto a tutti i costi.

Novità: E' così che la perdi di Junot Díaz



Esce oggi un'attesissima (da me) pubblicazione, una di quelle che davvero - e succede raramente - ho aspettato per settimane: non so quanti di voi ricorderanno Junot Díaz, premio Pulitzer 2008, e il suo "La meravigliosa vita di Oscar Wao". Un romanzo che ho amato visceralmente, scritto in modo geniale e spregiudicato, dove le voci del protagonista, Oscar, un nerd dominicano che vive nel suo mondo Marvel, si fondono con quelle degli elementi femminili della sua famiglia e delle vicende succedutesi durante la dittatura di Trujillo. A questo libro consigliatissimo - potete leggere QUI la mia recensione - fa ora seguito E' così che la perdi (169 pagine, 16 euro), che sposta l'attenzione su Yunior - altro personaggio di Oscar Wao, che di lui è anche l'antitesi - e che racconta le problematiche dell'immigrazione dominicana negli Stati Uniti. Yunior, che l'autore ha dichiarato essere un suo alter-ego, è un misogino che tratta male le donne, un suicio. La narrazione si impernia di questi elementi - il maschilismo, il modello della famiglia patriarcale, l'immagine distante e nostalgica di Santo Domingo - e di un linguaggio che, come abbiamo già ammirato nel precedente romanzo, mischia inglese e spagnolo.
Un libro che non vedo l'ora di avere tra le mie mani, certa che non mi deluderà!



E' così che la perdi - Junot Díaz
"Non sono un cattivo ragazzo. So che dicendolo sembro un po' paraculo, però è vero. Sono uguale agli altri: debole, pieno di magagne, ma tutto sommato buono. Eppure Magdalena non è d'accordo. Mi considera un tipico uomo dominicano", cioè un bastardo inaffidabile che tradisce la fidanzata non con una, ma con cinquanta ragazze, dimenticandosi pure di cancellare dalla posta le loro mail. Ecco Yunior, alter ego dell'autore e protagonista di questo libro, uno capace di mettere nero su bianco una vera e propria Guida all'amore per infedeli senza cambiare una virgola delle proprie abitudini, pronto a lanciarsi in disperate richieste di perdono ogni volta che la fidanzata di turno, tradita, lo pianta. Yunior è il ragazzino che si innamora sempre delle donne di suo fratello, che cerca di fare amicizia con i bambini americani nel giardino pieno di neve di un condominio di periferia in cui è appena sbarcato. È il nipote che non riesce a scordarsi il nonno lasciato a Santo Domingo, le sue mani da contadino, il suo dispiacere quando l'ha visto partire. È l'adolescente arrabbiato che non sa come comportarsi con suo fratello che sta morendo di cancro ma rimane loco al cento per cento e fa impazzire di dolore la madre, spingendola nelle braccia del pianeta Geova. Ma Yunior è soprattutto il ragazzo ormai adulto che si emoziona ogni volta che torna nella sua isola e vede il mare spinto nel cielo dallo spruzzo di una balena, e crede davvero che, dopo tradimenti e suppliche, sia sempre possibile provarci ancora.



Junot Díaz torna con il romanzo "È così che la perdi"Junot Diaz (1968)
nato a Santo Domingo, si è trasferito negli Stati Uniti all'età di sei anni e si è specializzato alle Cornell University di Ithaca, New York. Considerato dal "New Yorker" tra i venti migliori scrittori del Duemila, attualmente insegna scrittura creativa al MIT ed è editor per la narrativa al "Boston Review". La sua prima raccolta di racconti, Drown, è stata un caso letterario di grande impatto. Con La breve favolosa vita di Oscar Wao, ugualmente osannato dalla critica di tutto il mondo, Junot Diaz ha vinto il premio Pulitzer 2008 per la narrativa.


domenica 28 aprile 2013

Anteprima: Gregor.La profezia del flagello di Suzanne Collins



E' programmata per il 7 maggio l'uscita del secondo volume della saga di Gregor, che questa volta reca il sottotitolo La profezia del flagello (€ 17,00, 288 pagine) . Segue "La prima profezia", un volume apparentemente autoconclusivo ma che lascia, alla fine, il sentore che le avventure dell'undicenne e della sorellina Boots nel regno di Sottomondo continueranno. L'universo creato dalla Collins, l'autrice di culto di Hunger Games, è ambientato nel sottosuolo dove gli umani - pelle pallidissima e gli occhi viola - hanno creato delle città tecnologiche che si fondono con le rocce. Ad abitarlo vi è un popolo di pipistrelli, ratti e scarafaggi, descritto con un linguaggio semplice adatto ai bambini - cui il libro è destinato, come ho evidenziato QUI -. Ho già espresso la mia opinione sul primo episodio e il secondo non si fa attendere con impazienza, anche perché la Collins si ostina a ripetere il leit motiv de La prima profezia con la paventata distruzione del Sottomondo...



Gregor. La prima profezia - Suzanne Collins
Sopramondo, New York: il padre di Gregor e Boots soffre di una misteriosa malattia che gli impedisce di lavorare, e con il solo stipendio della madre e le medicine da pagare, la famiglia è in gravi difficoltà economiche. Non c'è un centesimo per festeggiare il Natale, e spesso per? no la cena è un problema.
La situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro.
Sottomondo, Regalia: nella capitale del mondo sotterraneo, nelle viscere di New York, i problemi sono ancora più impellenti. Il momento è giunto. La profezia del Flagello parla chiaro. Se non sarà compiuta, il Sottomondo sarà distrutto.
Ares e Luxa sanno che la salvezza può venire solo da Gregor di Sopramondo.
Che ha giurato di non tornare mai più.
Ma un modo per costringerlo c'è.
E quando il ragazzo porta la sorellina a Central Park, a giocare con la neve, di colpo la piccola Boots scompare...



Suzanne Collins
Suzanne Collins, vive nel Connecticut con la famiglia e due gatti selvatici. La sua saga più famosa, Hunger Games, tradotta in 40 paesi, negli Stati Uniti ha raggiunto i 50 milioni di copie vendute.
Un vero caso editoriale, tanto che la rivista "Time" ha nominato Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità della cultura.


London Book Fair 2013: tra New adult, autobiografie e self-published, con un occhio alla Turchia






Dal 15 al 17 aprile ha avuto luogo a Earls Court la 42° edizione della “London Book Fair”, la fiera del libro di Londra, uno degli eventi di editoria più importanti per quanto riguarda la negoziazione di diritti d’autore, vendita e distribuzione di contenuti, non solo legati alla stampa ma anche a musica, cinema e prodotti digitali.
Mentre il pubblico ha potuto seguire una serie di eventi e seminari (più di 250 in tre giorni) sul ruolo dell’editoria, sulle nuove forme educative, sui prezzi e sui libri digitali, le case editrici hanno acquistato e venduto i diritti per la pubblicazione delle novità editoriali nei rispettivi Paesi.
Ben 1467 gli espositori presenti, provenienti da 61 Paesi. L’Italia è stata rappresentata da 36 marchi fra case editrici, agenzie letterarie e fiere di settore, di cui 19 riuniti nello stand collettivo organizzato dall’AIE (Associazione Italiana Editori) e dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Ecco qualche dato più specifico riguardo alle compravendite portate avanti dalle case editrici italiane:

Sperling & Kupfer si è aggiudicata i diritti per la pubblicazione nel nostro Paese del thriller svedese Chain of Events di Fredrick T. Olsson (la Warner Bros ne ha opzionato i diritti cinematografici). Lo stesso editore ha acquistato anche i diritti per l’autobiografia dell’attore Billy Crystal e la guida ai segreti di “Inferno”, il nuovo libro di Dan Brown (edito da Mondadori).

Sempre Sperling & Kupfer ha programmato un’uscita per il 2014 acquisendo il nuovo libro di Hillary Clinton, nel quale la politica americana parlerà dei suoi anni come Segretario di Stato, e il libro "7000 Universes: how the language we speak shape the ways we think" di Lera Boroditsky.

E ancora: “Falling into you” di Jasinda Wilder, romanzo “new adult”, “Les gens Heureux lisent et boivent du café” di Agnés Martin-Lugand, un self-published francese di successo, e infine “Nymphs”, un romanzo legato a una serie tv che probabilmente sbarcherà in Italia nei prossimi anni, che vede protagoniste tre ragazze che scoprono di essere Ninfe, creature di un altro mondo che sono letali per i maschi, che uccidono ogni volta che vanno a letto con loro.


Garzanti ha risposto puntando su uno dei titoli più ambiti, Io sono Malala, l’autobiografia di Malala Yousafzai, giustificando la scelta in questo modo: “Malala è diventata un emblema di coraggio nella difesa delle proprie idee e del proprio diritto a crescere attraverso l’acquisizione di strumenti culturali. Quel coraggio che un libro come questo può trasmettere ai giovani, e non solo”. La pubblicazione del romanzo avverrà in autunno, in contemporanea in tutto il mondo.

Passiamo al gruppo Rcs Libri: Rizzoli ha acquistato il primo libro a firma di José Mourinho, Il mio calcio, in uscita in autunno, e la trilogia fantasy Half Bad dell’inglese Sally Green (che sarà pubblicato nel 2014). Bompiani ha scelto due esordienti: Etta and Otto and Russel and James di Emma Hooper e The Miniaturist di Jessie Burton. Dopo un’asta tra i maggiori editori italiani, Fabbri Editore si è aggiudicato Wool di Hugh Howey, romanzo autopubblicato su Amazon e divenuto in breve tempo un bestseller.


Rizzoli, marchio di punta del gruppo Rcs Libri, ha anche venduto in Brasile e in tutti i paesi di lingua spagnola la prima trilogia erotica italiana, Io ti guardo, Io ti sento e Io ti voglio, firmata da Irene Cao.
Finiamo la rassegna delle case italiane con Piemme, che ha acquisito il romanzo "You should have known" di William Morris, mentre passando alla non fiction sono stati comprati i diritti del francese "Le maestro: A la recherche de la musique des camps (1933-1945)", che racconta come la musica e l'arte sopravvivano anche agli orrori della guerra e dei campi di concentramento. Non poteva mancare Papa Francesco, in queste settimane grande protagonista anche in libreria: Piemme ha acquisito una raccolta di citazioni che uscirà a maggio in Inghilterra: "Pope Francis in his Own Words" di Julie Schwietert Collazo e Lisa Rogak.

La scrittrice turca Elif Şafak
Quest’anno il Paese Ospite alla Fiera è stato la Turchia, che ha avuto la possibilità di far tradurre in inglese oltre 100 titoli, grazie ad un investimento negli ultimi anni nel settore editoriale attraverso un articolato programma culturale e professionale.
La star letteraria turca non è stata, come ci si poteva aspettare, il premio Nobel Orhan Pamuk (che anzi è stato assente illustre), ma Elif Shafak, che assieme a Pamuk è probabilmente l’unico autore turco ad essere ben conosciuto dai lettori anglofoni.
La Turchia, a differenza del Vecchio Continente, ha un’economia in crescita annua del 3%, ed è sorprendente che il settore editoriale nell’ultima decade abbia avuto una crescita del 300%, come ha ricordato Münir Üstün Association of Press and Publishing, mentre Metin Celal della Turkish Publishers Association ha aggiunto che la Turchia ha 1790 case editrici per una produzione annua (nel 2012) di 480 milioni di copie (di cui 68 milioni di libri del settore culturale).
La censura, spesso all’estero attribuita al paese turco, in realtà non è più attiva che nel resto del mondo. Ne è prova il fatto che “Cinquanta sfumature di grigio” di E.L. James sia al primo posto anche in Turchia fra le pubblicazioni internazionali.
Fra i volumi di produzione turca venduti alla Fiera troviamo ai primi posti una serie di libri relativi alla salute e alle diete, come The Karatay Diet di Karatay Mutfagi.
Per quanto riguarda i romanzi il problema più arduo per la vendita di libri turchi all’estero è la scarsità di traduttori. Proprio per questo motivo il governo turco supporta TEDA, un fondo destinato alle traduzioni che dal 2008 ha finanziato la trasposizione in lingua straniera di 1300 volumi (di cui 800 già pubblicati, soprattutto da editori inglesi e tedeschi).

International new releases of the month #7: April selection




Eccoci tornati alla normale veste di questa rubrica: segnalare le uscite internazionali più interessanti nel campo dell’editoria nel mese in corso. Spulciando nei siti delle più importanti librerie inglesi e americane – oltre che su Amazon – ho selezionato una rosa di cinque romanzi di vario genere, dei quali sicuramente salta subito all’occhio Wedding Night di Sophie Kinsella, autrice di chicklit molto apprezzata nel nostro paese e conosciuta per i vari episodi dedicati alle avventure della shopaholic Becky.
Non mi resta che lasciarvi alle varie sinossi sperando di catturare il vostro interesse. Alla prossima!

We are back again with this column to report the most interesting international publishing releases of the month. Sifting through the sites of the most important British and American bookstores - as well as on Amazon - I have selected a shortlist of five novels of various genres; certainly Wedding Night by Sophie Kinsella will catch your attention – she’s a chick-lit author very popular in our country, known for the several books featuring the adventure of shopaholic Becky.
Here there are the different synopses, and I hope they catch your interest. Stay tuned!



The Fever Tree -  Jennifer McVeigh


Frances Irvine, lasciata nell'indigenza a seguito della morte improvvisa del padre, è stata costretta ad abbandonare la sua vita di ricchezze e privilegi a Londra e emigrare verso il Capo meridionale dell'Africa. Il Sud Africa del 1880 è un paese lacerato dalla cupidigia. In questa terra remota e inospitale la ragazza incontra due uomini molto diversi tra loro - uno guidato dall’ambizione, l'altro dai suoi ideali. Solo quando la voce di un epidemia di vaiolo la porterà nel cuore buio delle miniere di diamanti riuscirà a vedere il suo cammino verso la felicità. Ma questo è un mondo spietato di avarizia e di sfruttamento, dove le spoglie dei ricchi hanno un terribile costo umano e gli uomini potenti farebbero di tutto per mantenere le miniere in funzione. Rimossa dalla civiltà e disillusa dal suo isolamento, Frances deve scegliere tra passione e integrità, una decisione che ha conseguenze devastanti. The Fever Tree è un ritratto convincente del Sud Africa coloniale, la sua bellezza selvaggia e gli stenti che si equivalgono. Ma soprattutto si tratta di una storia d'amore su come, proprio quando ne abbiamo più bisogno, la paura può farci dimenticare la verità.
Editore: Amy Einhorn Books/Putnam
Data di pubblicazione: 4 aprile 2013
Pagine: 432
Prezzo: € 17,78

Frances Irvine, left destitute in the wake of her father’s sudden death, has been forced to abandon her life of wealth and privilege in London and emigrate to the Southern Cape of Africa. 1880 South Africa is a country torn apart by greed. In this remote and inhospitable land she becomes entangled with two very different men—one driven by ambition, the other by his ideals. Only when the rumor of a smallpox epidemic takes her into the dark heart of the diamond mines does she see her path to happiness. But this is a ruthless world of avarice and exploitation, where the spoils of the rich come at a terrible human cost and powerful men will go to any lengths to keep the mines in operation. Removed from civilization and disillusioned by her isolation, Frances must choose between passion and integrity, a decision that has devastating consequences.   The Fever Tree is a compelling portrait of colonial South Africa, its raw beauty and deprivation alive in equal measure. But above all it is a love story about how—just when we need it most—fear can blind us to the truth.   Publisher: Amy Einhorn Books/Putnam
Publication date: 4 April 2013
Pages: 432
Prize: $25.95 (USA)

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Tapestry of Fortunes -  Elizabeth Berg
Cecilia Ross è una motivational speaker che incoraggia gli altri a cambiare la loro vita per il meglio. Perché non può accettare il suo stesso consiglio? Ancora scossa dalla morte del suo migliore amico, e appena consapevole della necessità di vivere più pienamente la sua vita, Cece si rende conto che deve darsi una mossa -  tutti i segni sembrano puntare in quella direzione.
Ridimensiona la sua vita, vende la sua casa di periferia nel Minnesota e lascia andare molti dei suoi possedimenti. Si trasferisce in una bella casa antica a Saint Paul, con tanto di giardino, una cucina da chef, e tre coinquilini: Lise, proprietaria della casa e madre divorziata in contrasto con la sua ventenne figlia; Joni, eccellente secondo chef di un ristorante di prima categoria e decisamente stronza, e Renie, la più giovane e il più vivace del gruppo, che sta cercando di correggere un errore della sua adolescenza. Queste donne intraprendono un viaggio insieme nel tentativo di connettersi con parti di sé a lungo negate. Per Cece, ciò significa trovare Dennis Halsinger. Nonostante sia "colui che se n’è andato," Dennis non è mai stato lontano dai pensieri di Cece.
Editore: Random House Publishing Group
Data di pubblicazione: 9 aprile 2013
Pagine: 240
Prezzo: € 17,14

Cecilia Ross is a motivational speaker who encourages others to change their lives for the better. Why can’t she take her own advice? Still reeling from the death of her best friend, and freshly aware of the need to live more fully now, Cece realizes that she has to make a move—all the portentous signs seem to point in that direction.
She downsizes her life, sells her suburban Minnesota home and lets go of many of her possessions. She moves into a beautiful old house in Saint Paul, complete with a garden, chef’s kitchen, and three housemates: Lise, the home’s owner and a divorced mother at odds with her twenty-year-old daughter; Joni, a top-notch sous chef at a first-rate restaurant with a grade A jerk of a boss; and Renie, the youngest and most mercurial of the group, who is trying to rectify a teenage mistake. These women embark on a journey together in an attempt to connect with parts of themselves long denied. For Cece, that means finding Dennis Halsinger. Despite being “the one who got away,” Dennis has never been far from Cece’s thoughts.
Publisher: Random House Publishing Group
Publication date: 9 April 2013
Pages: 260
Prize: $26.00 (USA)

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The Favored Daughter: One Woman's Fight to Lead Afghanistan into the Future – Fawzia Koofi, Nadene Ghouri
La figlia diciannovenne di un capo villaggio locale nelle zone rurali dell'Afghanistan, Fawzia Koofi è stato lasciata a morire sotto il sole dopo la nascita dalla madre. Ma è sopravvissuta, e la perseveranza di fronte alle avversità ha definito la sua vita da allora. Nonostante gli abusi della sua famiglia, i regimi di sfruttamento russi e talebani, gli omicidi di suo padre, del fratello, e del marito, e numerosi attentati alla sua vita, si alzò per diventare la prima donna presidente del Parlamento Afghano. Qui condivide la sua incredibile storia, raccontata da una serie di lettere toccanti che ha scritto per le sue due figlie prima di ogni viaggio politico - lettere nelle quali descrive il futuro e la  libertà che ha sognato per loro e per tutte le donne dell'Afghanistan.
La sua storia commovente coglie il momento politico e culturale in Afghanistan, un paese in bilico tra la speranza di progresso e l'amara verità della storia.
Editore: Palgrave Macmillan
Data di pubblicazione: 16 aprile 2013
Pagine: 262
Prezzo: € 16,80

The nineteenth daughter of a local village leader in rural Afghanistan, Fawzia Koofi was left to die in the sun after birth by her mother. But she survived, and perseverance in the face of extreme hardship has defined her life ever since. Despite the abuse of her family, the exploitative Russian and Taliban regimes, the murders of her father, brother, and husband, and numerous attempts on her life, she rose to become the first Afghani woman Parliament speaker. Here, she shares her amazing story, punctuated by a series of poignant letters she wrote to her two daughters before each political trip—letters describing the future and freedoms she dreamed of for them and for all the women of Afghanistan.
Her story movingly captures the political and cultural moment in Afghanistan, a country caught between the hope of progress and the bitter truth of history.
Publisher: Palgrave Macmillan
Publication date: 16 April 2013
Pages: 262
Prize: $17.00 (USA)

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Wedding Night – Sophie Kinsella
Lottie è stanca dei fidanzati “a lungo termine” che non vogliono impegnarsi in un matrimonio. Quando riappare Ben, il suo ex di lunga data, e le ricorda del loro patto di sposarsi se fossero stati entrambi ancora single a trent'anni, la donna coglie al volo l'occasione. Non ci saranno date e nessun impegno - solo una marcia nuziale dritta verso l'altare! Seguirà la luna di miele sull'isola greca dove era avvenuto primo incontro. Ma non tutti sono entusiasti del precipitoso matrimonio tra  Lottie e Ben, e la famiglia e gli amici sono decisi a intervenire. Lottie e Ben vivranno una notte di nozze da ricordare o da dimenticare?
Editore: Bantam Press
Data di pubblicazione: 25 aprile 2013
Pagine: 400
Prezzo: € 20,41

Lottie is tired of long-term boyfriends who don't want to commit to marriage. When her old boyfriend Ben reappears and reminds her of their pact to get married if they were both still single at thirty, she jumps at the chance. There will be no dates and no engagement - just a straight wedding march to the altar! Next comes the honeymoon on the Greek island where they first met. But not everyone is thrilled with Lottie and Ben's rushed marriage, and family and friends are determined to intervene. Will Lottie and Ben have a wedding night to remember or one to forget?
Publisher: Bantam Press
Publication date: 25 April 2013
Pages: 400
Prize: £18.99 (UK)

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The Wall – William Sutcliffe
Joshua ha tredici anni. Vive con la madre e il patrigno ad Amarias, una città isolata sulla cima di una collina, dove tutte le case sono nuove di zecca. Ai margini di Amarias c’è un alto muro, sorvegliato dai soldati, che può essere attraversato solo da un’accesso fortificato. A Joshua è stato insegnato che al di là del muro esiste un nemico brutale e spietato, e che il muro è l'unica cosa che tiene lui e la sua gente al sicuro. Un giorno, alla ricerca di un pallone perso, Joshua si imbatte in un tunnel che conduce verso il territorio proibito. Sa che non sarà possibile ottenere un'altra opportunità di vedere ciò che c’è oltre il muro fino a quando non sarà abbastanza grande per il servizio militare, e la possibilità di strisciare attraverso il tunnel e risolvere il mistero è una tentazione troppo forte per resistere. Ha sentito un sacco di storie sul lato opposto, ma nulla lo ha preparato per quello che trova ... The Wall è un romanzo su un ragazzo che intraprende un breve viaggio in un altro mondo, in un luogo dove tutto quello che sa di lealtà, identità e la giustizia viene capovolto. È anche una favola politica che evoca con forza la realtà della vita in Cisgiordania, che racconta la storia di un bambino Colono che scopre che di ogni racconto esistono due versioni.
Editore: Bloomsbury Publishing PLC
Data di pubblicazione: 27 aprile 2013
Pagine: 208
Prezzo: € 10,99 (formato ebook, ancora non disponibile il prezzo del formato cartaceo) 

Joshua is thirteen. He lives with his mother and stepfather in Amarias, an isolated town on top of a hill, where all the houses are brand new. At the edge of Amarias is a high wall, guarded by soldiers, which can only be crossed through a heavily fortified checkpoint. Joshua has been taught that beyond the concrete is a brutal and unforgiving enemy, and that The Wall is the only thing keeping him and his people safe. One day, looking for a lost football, Joshua stumbles across a tunnel which leads towards this forbidden territory. He knows he won't get another opportunity to see what is beyond The Wall until he's old enough for military service, and the chance to crawl through and solve the mystery is too tempting to resist. He's heard plenty of stories about the other side, but nothing has prepared him for what he finds...The Wall is a novel about a boy who undertakes a short journey to another world, to a place where everything he knows about loyalty, identity and justice is turned upside down. It is also a political fable that powerfully evokes the realities of life on the West Bank, telling the story of a Settler child who finds there are two sides to every story.
Publisher: Bloomsbury Publishing PLC
Publication date: 27 April 2013
Pages: 208
Prize: £12.99 (UK)

sabato 27 aprile 2013

Novità: Lo strano mondo di Alex Woods di Gavin Extence



Ne avevamo già parlato nella nostra rubrica International new releases of the month #5 , come uno degli undici romanzi d’esordio più interessanti del 2013: è uscito finalmente in Italia per Garzanti (pagine: 352; prezzo: € 16.40), a tre mesi dalla pubblicazione in originale, Lo strano mondo di Alex Woods di Gavin Extence, romanzo che ha affascinato l’editoria sin dalle primissime presentazioni alla Fiera Internazionale del libro di Francoforte. Si tratta di un testo surreale e struggente, su un'amicizia improbabile e profonda tra due generazioni molto lontane, sulla diversità e la difficoltà nell’essere accettati perché definiti “strani”. Gavin Extence ha ottenuto tantissime critiche positive al esordio letterario, valutandolo 4 stelline su 5 su Goodreads, che lo definiscono “una delle storie più intriganti mai scritte”. Io non vedo l’ora di cimentarmi nella lettura, che comincerò a breve, e voi? 



Lo strano mondo di Alex Woods – Gavin Extence 
Per Alex Woods la notte è un momento magico, l'unico momento in cui può gettarsi la paura alle spalle. Ogni notte si affaccia alla finestra per guardare le stelle. La stanza è invasa da libri di astronomia, la sua passione. Studiare le eterne e immutabili leggi che regolano l'universo è l'unico modo per fuggire dalla sua vita disordinata. Alex sa cosa significa essere strano. Non ha mai conosciuto suo padre, e sua madre è una lettrice di tarocchi che l'ha cresciuto in un negozio pieno di candele, incensi e pozioni. E da quando ha dieci anni soffre di attacchi epilettici che riesce a controllare solo ascoltando musica classica ed enumerando i nomi delle costellazioni. A scuola i bulli lo perseguitano senza tregua. Un giorno, mentre fugge dall'ennesimo pestaggio, Alex cade e rotola in un giardino, devastando la siepe. Quando apre gli occhi si trova la canna di un fucile piantata in faccia. A imbracciare l'arma è il signor Peterson, un bislacco e arcigno vedovo. Un uomo solo, con una ferita nel cuore che non ha intenzione di rivelare a nessuno. Fra i due nasce la più improbabile delle amicizie, fatta di coltivazione di sostanze stupefacenti e letture dei romanzi più dissacranti. Ma quando il signor Peterson scopre di avere una grave malattia, per Alex giunge il momento di sovvertire tutte le leggi dell'universo e intraprendere il più strambo dei viaggi. Perché solo lui può salvarlo… 




Gavin Extence 
Nato nel 1982 e cresciuto nel villaggio di Swineshead, Lincolnshire, Inghilterra. Tra i 5 e gli 11 anni ha goduto di una carriera breve ma illustre come giocatore di scacchi, vincendo numerosi campionati nazionali. A Mosca e San Pietroburgo si è trovato a competere con le giovani promesse degli scacchi: ha vinto una sola partita. 
Dopo il successo mondiale del suo primo romanzo Lo strano mondo di Alex Woods, sta già lavorando al suo secondo. Quando non scrive ama cucinare, dedicarsi all'astronomia amatoriale e andare ad Alton Towers, il principale parco divertimenti della Gran Bretagna.

venerdì 26 aprile 2013

Poems (56): la Resistenza e la Liberazione in versi e prosa


 

Visto che ieri è stata una data importante, il 25 Aprile - data storica della fine dell’occupazione tedesca in Italia con la resa dell'esercito nazifascista in seguito alle insurrezioni partigiane di Genova, Milano e Torino –, la nostra rubrica non poteva che celebrare questa ricorrenza che spesso si tende a sminuire e a dimenticare in virtù dell’incertezza politica che ha caratterizzato l’Italia degli ultimi trent’anni. Lungi da me impelagarmi in inutili digressioni politiche, con questo mio scritto voglio invitarvi a riflettere su antichi valori come la pace, la vita e la dignità umana, l’uguaglianza che sono sinonimo e conseguenza naturale – ma forse non sociale e storica – della “liberazione”.


Oggi mi limiterò a riportare testi che ricordano il nostro passato, l’entusiasmo di veder cacciato l’invasore, la gioia per la fine della guerra, il cordoglio per la perdita di tantissime anime, di autori noti e di personaggi sconosciuti. A voi chiedo di non dimenticare, perché solo consapevoli del nostro passato possiamo avere un ruolo decisivo nel nostro futuro.

 


RACCONTO – DINO BUZZATI
Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull'Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia, nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio, tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano, i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità su tutto il mondo è pace!
Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori le case non saranno mai più così immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell'aria, notte e dì capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felici
 

LA RESISTENZA E LA LUCE – PIER PAOLO PASOLINI
Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:

fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l' Europa tremò nella più morta vigilia.
Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partì, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
già conscia del destino: ed era pura luce.
Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.
Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luce......

Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.
La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
un'alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge.
Illuminava i braccianti che lottavano.
Così l'alba nascente fu una luce
fuori dall'eternità dello stile....
Nella storia la giustizia fu coscienza
d'una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.
 

L'ULTIMA LETTERA ALLA MOGLIE DI GIOVANNI MALVEZZI, PARTIGIANO - FUCILATO NEL 1945

Liana amatissima, mia gioia, mia vita, c’è una grande sete nel mio cuore, in questo momento, e una grande serenità. Non ti vedrò più Liana, mi hanno preso, mi fucileranno.
Scrivo queste parole sereno d’animo, e col cuore spezzato nel medesimo tempo per il dolore che proverai.
Ti ho detto stasera prima di partire: Liana, io ho tanta voglia di riposare vicino a te, io riposerò vicino a te, sulla tua spalla, ogni notte, nel tuo animo, per tutta l’eternità.
Mio bene, tanto cara, ho mille scuse da chiederti per le gentilezze che non ho avuto per te, che meriti tanto per tutto…
Pino è stato pure preso e fucilato prima di me. Prega per noi due amici uniti anche nella morte.
È morto con dignità e mi ha salutato con uno sguardo in cui era tutta la sua vita. Spero di morire anch’io, di fare il grande viaggio serenamente. La mia ultima parola sarà il tuo nome, il nome che è inciso sulla fede che ti mando. Tu parlerai alla mamma mia, tu la consolerai se sarà possibile, povera vecchia, povera cara mamma.
E la zia e il fratello Luigino; a Manetta dirai che il mio affetto di fratello maggiore ingigantisce in questo momento. Consolatevi: la vita ha di queste improvvise rotture. I tuoi di Modena, la mamma, il babbone, la Cesira in modo particolare, Tonino, Margherita mi sono tutti presenti. Dì a Tommaso che sarà come ne fossi presente al Battesimo del suo piccolo. Ricordatemi al caro Rino.
Vieni soltanto di tanto in tanto sulla mia tomba a portarvi uno di quei mazzettini di fiori campestri che tu sapevi così bene combinare. Addio, debbo salutarti, cara e tanto amata, non mi importa di perdere la vita perché ho avuto il tuo amore prezioso per quasi 3 anni ed e stato un grande dono. Muoio contento per essermi sacrificato per una idea di libertà che ho sempre tanto auspicata.
Metto la mia firma e sulla fede i miei ultimi baci.

Tuo per sempre
Giovanni

 

 

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