sabato 9 marzo 2013

Riflessioni sragionate su Warm Bodies - il film




Per un insolito sadico spirito masochista, certe volte, vado appositamente a godermi l’ultima roba trash uscita al cinema che so farà impazzire le quindicenni (quando parlo di quindicenni non mi riferisco ad un’età anagrafica ma ad un’età mentale). La maggior parte delle volte porto con me il mio ragazzo, che sorbisce pazientemente le cose più disparate in modo molto più coraggioso di quanto farei io – non sono fortunata?
Per quanto riguardava Warm Bodies, però, nemmeno lui aveva dubbi sul fatto che andasse visto.  C’erano gli zombie – a lui piacciono gli zombie. C’era la storiella d’amore alla Twilight – davanti cui ero pronta a rabbrividire, in fondo cosa c’è di più spaventoso?
C’era il trailer che ci lasciava con il sopracciglio inarcato.
Insomma, anche il trash ha la sua dignità e ha il diritto di essere visto come qualsiasi altro film. Ok, forse Warm Bodies non rientra nella categoria “trash con dignità”, ma una possibilità deve essere data a tutti.
Pur essendo pronta (lo giuro, ero davvero davvero davvero pronta!) Warm Bodies è riuscito a stupirmi.
Assolutamente.

Allora, i presupposti per apprezzare questo film sono due: fare finta di essere regrediti ad una fase pre-natale (quando il cervello non è ancora ben formato) o magari semplicemente a pochi anni di vita, in modo che le funzioni cerebrali non siano completamente attive, e fare conto di trovarsi davanti ad un film della Disney.
“Ma questo è un film per young adult!!!” direte voi.
No, non è vero.
E’ un film della Disney. Di conseguenza, fatemi il favore di seguirmi in questo delirio e di fingere di avere appena compiuto un lustro d’età.
Il momento del primo incontro con Julie, non vi sembra
ispirato?
La trama la sapete: uno strano virus ha colpito la popolazione mondiale che si è trasformata in zombie. Nel gruppo di resistenza ancora “sano” ci sono  Julie e il suo ragazzo. Durante un attacco zombie lui viene purtroppo fatto fuori da uno zombie, R, che, ehy, non è uno zombie come tutti gli altri!
Lui pensa.
“Ma gli zombie non pensano!!!”.
A questo punto è obbligatorio chiarire una cosa importante: ogni scrittore ha il diritto di “inventare” vampiri vegetariani sbrilluccicosi, troll superfighi con una leggera venatura verdastra della pelle, zombie che pensano, parlano e sono capaci di intendere e di volere. Zombie che AMANO. OK?!?!? Cè io non kapisko, allora la fantasia dv’è?? Voi x cs avete mai visto 1 zombie??? Sapete se si può innamorare? Sapete se i vampiri brillno?!? Nn siete innovativi!!
Ovviamente creare una creatura che sia: bella, ricca, figa, di stirpe reale, con una tendenza all’iracondia e un’allergia per le scarpe e chiamarla troll è perfettamente logico. Non lo so, a questo punto poteva anche chiamarsi Winx. O Ballerina Volante. Che cambia?

Quindi, questo zombie abbastanza figo pensa (cosa che invece non state facendo voi ora, giusto? Ve l’ho detto:  per apprezzare Warm Bodies dovete spegnere il cervello, regredire. Ripetete con me: èunfilmdelladisneyèunfilmdelladisneyèunfilmdelladisney).
Non sono uguali???
Memorabile la scena del primo incontro tra R e Julie. Ancora prima che lui mangi il cervello del ragazzo di lei (wow, finalmente una scena da zombie!! Non cantate vittoria, è l’unica di tutto il film) è già scattata la scintilla. Lei tra l’altro, intendo l’attrice, Teresa Palmer, assomiglia in maniera spaventosa a Kristen Stewart. Ciò per me ha rappresentato un incubo durante tutto il corso del film.
R decide di salvarle la vita e portarla con sé, in mezzo ad altri zombie –che sarebbero pronti a mangiarsela da un momento all’altro, ma sono così stupidi da non accorgersi che è umana.
“Ma come? Non pensavano?”.
Allora, solo R è diverso. Gli altri sono zombie veri, o quasi.
La porta al sicuro, dicevo, e la intrattiene con il suo senso dell’humor, la musica ipnotizzante, la sua palese abilità nella conversazione. Tutta roba che farebbe impazzire una ragazza.
Nel frattempo lui divora di nascosto il cervello del ragazzo di lei, assorbendone i ricordi. Tra tentativi di fuga ben riusciti solo grazie ad aitanti zombie con la battuta pronta, i due giungono fuori città.
“Ma da chi fuggono???”.
Fuggono dagli Ossuti, che rappresentano lo stadio ultimo della trasformazione zombie: sono orripilanti scheletrici esseri che emettono suoni strani (come dei veri zombie in pratica, o almeno ci si avvicinano molto più di quelli di Marion) e mica si fanno fregare da quattro mossettine come gli altri zombie. Lo capiscono subito che Julie è umana, cribbio!
Quando giungono ad una casa R, con la sua eloquenza, comunica a Julie che è stato lui ad uccidere il suo ragazzo. Lei, comprensibilmente, si allontana e torna dal padre, il generale Grigio, che è il capo degli sterminatori per eccellenza.
Ricongiungendosi con la migliore amica, le racconta quindi la sua eccitante esperienza presso gli zombie.
Se il film è stato finora godibile, bastano due parole per mandarlo completamente a puttane e segnare l’inizio della fine:
“Mi manca”.
Divertirsi con uno zombie: istruzioni per l'uso
Ti manca??? Ma chi?? Quello che quando cercavi di giocare a battimani nemmeno reagiva – della serie “ti piace vincere facile”?? Quello che ti guardava con la bava alla bocca e gli occhi stralunati biascicando “buuun…uiannnaoand…crrrrrtnjn… fame…”, quello che si è mangiato il cervello del tuo ragazzo??? Non è che il cervello l’ha mangiato a te e non te ne sei accorta??
Ecco, questo è il momento di dire: è un film della Disney.
Ma sorpresa, R la segue e si reca sotto il suo balcone, proprio mentre Julie sospira malinconica la sua mancanza, scimmiottando qualcosa alla Romeo e Giulietta (Julie ed R… l’avevate capito?), entra in casa ed è lì che l’amica di lei impazzisce: “uno zombieeeeee!!! Che fiQo!!! Dài, trucchiamolo”.
Sì, lo truccano davvero. E gli mettono il fard sugli zigomi. Io tenterei un’istanza per abuso su individuo non in grado di difendersi.
Ovviamente, se lo state pensando, la risposta è “no”: non gli passa manco per il cervello –quello che non  ha- di mangiarsi l’amica di lei, magari un ditino mentre gli stende il rossetto.
Alla base-zombie, però, è successo qualcosa di sorprendente. Agli zombie comincia a battere il cuore. Julie e R, con il loro incommensurabile amore, hanno fatto scattare qualcosa.
Non ha uno sguardo tremendamente intelligente? Chi non se
ne innamorerebbe?
“Come?? Ma com’è possibile??”
Dio mio, vi ho detto mille volte che è un film della Disney! Non importa se non è possibile, è così punto e basta! Spegnetevi  ‘sto ca… di cervello per cinque minuti!

MA GLI OSSUTI HANNO CAPITO TUTTO. Hanno capito che R e Julie sono una minaccia. Gli zombie stanno tornando in vita grazie alla forza dell’amore!!! The power of love!!! Loro  –sì, quelli che hanno perso l’umanità, hanno il cervello marcito, vivono per istinto di sopravvivenza- hanno addirittura capito che R e Julie stanno cambiando gli zombie, quindi si dirigono verso la fortezza degli umani per assaltarli.
R e Julie e l’amichetta cercano di convincere il generale Grigio che gli zombie sono buoni, ma l’allarme-Ossuti è ormai imminente.  In loro difesa accorrono gli zombie con il cuore che batte, inizia una lotta spaventevole e R e Julie, per scappare, sono costretti a buttarsi dall’alto su una piscina.
Quando riemergono, manco fosse una fonte miracolosa, R è umano!!! Tadàààààààààà!!!
Un bacio non può non sancire il coronamento del vero amore –“ma lo avrebbe baciato anche da zombie?” mi chiedo- se non fosse per l’ultimo piccolo ostacolo.
Il generale Grigio spara a R. Tranquilli, non è una brutta notizia. Ora R sanguina, è la prova tangibile che grazie all’ammmore lui è tornato umano, è vivo, yuppi!!!
La fonte dei miracoli
Nemmeno il generale Grigio può evitare di arrendersi alla forza dei sentimenti. Tutto questo zucchero nell’aria, non so… non vi eccita? Non vi rende appagati?
A me no.
A me fa sentire presa fortemente in giro.
Mi fa sentire presa in giro perché il buonismo stucchevole che c’è in questo film mi ha lasciato con la bocca aperta. Lo so, vi ho detto di considerarlo un film della Disney: lieto fine, buoni sentimenti, l’amore può guarire tutto, anche l’impossibile.
Ma Dio mio, il pubblico a cui è destinato questo film è un po’ più grandicello di quello destinato ai film Disney! Se fosse stato un cartone animato per bambini sarebbe stato molto più coerente.
Davvero una spiegazione come “l’amore vince su tutto”, riuscendo persino a trasformare un essere decadente e mostruoso come uno zombie in un essere umano grazie all’ammmore, basta?
Davvero smagliature della trama e zombie buoni possono essere giustificati da un finale con il contentino, in cui l’amore trionfa senza giusta causa e senza logica solo per servire un mare di melassa su un piatto d’argento?

La fonte dei miracoli II: non gli ha lasciato addosso nemmeno
le cicatrici
Ed è così che il film per adolescenti mantiene esattamente tutte le promesse che ci si aspetta da qualcosa destinato agli adolescenti –notoriamente stupidi, no?-: una trama facilona, i due fighetti protagonisti belli e dannati, un epilogo che sfida qualsiasi legge della fisica e della natura (perché tanto è fantasy, mica deve seguire un filo logico…) e che pone al centro della sua storia non il dissidio interiore dei personaggi (quello di Julie è talmente evidente che, subito dopo scoperto che R le ha mangiato il fidanzato, corre dall’amichetta a confessarle che le manca), non il conflitto post-apocalittico (al limite c’è una divisione manichea e tipicamente infantile tra buoni e cattivi) ma la solita, sdolcinata e inverosimile storia d’amore -ripeto- alla Twilight. Ma lo avranno capito, questi adolescenti, che meritano un po’ di più?



18 commenti:

  1. Paradossalmente avrebbe avuto più senso se si fossero degnati di inserire qualcosa come "il virus zombie inizia a indebolirsi, e gli infetti cominciano a guarire" (presupponendo che sono solo infetti e non morti resuscitati) "e la prima a rendersi conto del cambiamento è una ragazza che osserva da vicino uno zombie in procinto di guarire" e poi si poteva fare una cosa alla Jane-che-insegna-a-Tarzan-come-comportarsi-fra-gli-esseri-umani (molto meglio di un Romeo & Giulietta spiaccicato lì!).

    Ma era chiedere troppo :D Recensione lollosissima complimenti!!

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    1. Grazie! Sì, infatti con qualsiasi spiegazione sensata il film non sarebbe risultato poi così brutto... però visto che la base della vicenda è l'amore tra uno zombie e un'umana, che miracolosamente riesce a guarirlo, mi sa che andava cambiato proprio da capo

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  2. Non puoi immaginare quanto io abbia riso (e di gusto) leggendo questa recensione! :D

    Allora, non ho letto il libro né vedrò il film, ultimamente mi sto tenendo lontana dal genere paranormal e urban fantasy per adolescenti; persino nel blog cerco di consigliare anche qualcosa di diverso.
    Detto questo, condivido con te sul fatto che - purtroppo - la maggior parte degli autori non si rende conto che il giovin pubblico merita molto, ma molto di più.

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    1. O forse è il giovane pubblico che non vuole di più. Forse sopravvaluto gli adolescenti o.ò

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    2. Potresti avere ragione! Mi illudo sempre che non sia così, ma dai commenti positivi che loro stessi lasciano dopo certe letture... :-(

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    3. in fondo per gli adolescenti ci saranno sempre buoni libri Adult da leggere, se lo vorranno. A me personalmente infastidisce questa divisione per età: un ragazzo è perfettamente in grado di leggere quello che legge un adulto, non c'è bisogno di creare un target specifico per edulcorare ciò che si immagina non sia adatto a lui. Se vengono scritti è effettivamente perché c'è un pubblico che li compra. O non saranno gli adulti a leggere YA? (cosa plausibilissima...)

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    4. Il target credo sia stato ideato a livello orientativo, è logico che poi ciascuno riesce a scegliere da sé per sé.
      Pensa che ora esiste un nuovo target: "new adult". O_o Ciò "cambia" (in un certo senso) parecchie cose, troppe cose... tanto che stiamo lavorando a una nuova immagine del blog. Anzi, se mi posso permettere, la cosa comincia a infastidire.

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    5. Sì, è appunto al New Adult che mi riferivo. Per me non ha completamente senso. Hai ragione sul fatto che il target sia orientativo, ma a me sembra invece che, anziché adattare un target al libro, sia il libro che si adatta ad un'etichetta. Non viene prima scritto il libro e poi etichettato come "young adult" o qualsiasi altra cosa sia, ma il libro si confà al target a cui è predestinato. Questo è molto molto molto limitativo: ci sono dei paletti che si presumono non debbano essere superati in base all'idea astratta di ciò che agli adolescenti piace. E' la supponenza di creare un prodotto predefinito per adolescenti che mi infastidisce

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    6. Capisco perfettamente ciò che intendi e condivido il tuo pensiero. ;-)

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  3. Non so... Io ho solo letto il libro e posso affermare che alcune delle cose che tu giudichi più assurde vengono spiegate e giustificate un pochino meglio. Ma no, non è piaciuto neanche a me e non ho creduto neppure per un attimo alla storia d'amore a all'amore che vince tutto. Cioè magari può essere vero ma non in questo caso e non come viene presentato.
    Non sono d'accordo invece sull'ironia iniziale: io sono tra quelli che pensano che gli autori abbiano il diritto di piegare la tradizione a loro volere e gli zombie senzienti non mi infastidiscono più di tanto. L'importante è che riescano a giustificare le loro scelte narrative, e non è questo il caso.
    Ciao

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    1. Forse quest'ultimo punto dipende effettivamente dal gusto personale.
      Credo, però, che sia giusto rispettare certe tradizioni. Non trovo che sia un limite alla fantasia, ma soltanto che cambiarle è spesso del tutto inutile oltre che infruttuoso (come in questo caso). Non ha senso voler cambiare radicalmente la natura di uno zombie quando hai un sacco di altre possibilità a cui accedere, la più banale: un virus che zombifica chi lo contrae, senza scomodare gli zombie veri.
      Perchè dover per forza chiamare zombie o vampiri o licantropi chi non lo è? Non è necessario. Ripeto, non è tanto mettere dei paletti all'inventiva, ma soltanto non deludere chi, come me, ai vecchi mostri ci è affezionato.
      Naturalmente questa è solo la mia riflessione, cioè quella di una persona che non capisce perchè uno zombie "umanificato" sia più fashion di un umano "zombificato"

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    2. Neanche io penso che abbia senso cambiare le caratteristiche di una creatura soprannaturale -spesso ridicolizzandola- soprattutto perché nasce all'interno di un contesto ben preciso, in seno a tradizioni centenarie che hanno un loro motivo di esistere. Tuttavia ci sono scrittrici che hanno saputo farlo in grande, come la Rice ha completamente rivoluzionato la figura del vampiro senza tuttavia screditarlo. L'operazione che viene fatta in queste rivisitazioni, invece, è puramente commerciale e sempre destinata, chissà come mai, al giovane pubblico

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  4. No, il punto è che non meritano di più, visto che questo è quello che vogliono.

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    1. Sto cominciando a pensarlo anche io e non me ne capacito o.ò

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  5. Ciao Malitia,
    ho letto la tua spassosissima opinione del libro e... ho riso tanto. Io non ho letto il libro ma da donna col cervello da quindicenne (ahimè, anche io) ho voluto vedere il film, e sono rimasta, come dire, senza parole e le mie opinioni coincidono con le tue. Il film o la storia è completamente surreale anche per chi come me ama il fantasy e il paranormal, ma qui si è davvero esagerato. Ora però grazie a te ho scoperto il motivo, mi era sfuggito un indizio fondamentale: il film è della Disney! (hi hi hiii)
    Un saluto.
    Rachele.

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  6. Recensione molto molto carina :-). Credo che la "fonte dei miracoli" rappresenti il momento più assurdo dell'intero delirio di questa pellicola... Un saluto!!

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    1. Ce ne sono parecchi di momenti assurdi, ma quello lì sì, è proprio l'apice!

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Grazie per aver condiviso la tua opinione!

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