Io prima di te - Jojo Moyes
A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre. "Io prima di te" è la storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco.
Editore: Mondadori
Pagine: 319
Prezzo: € 14,90
Jojo Moyes torna a raccontarci, attraverso un nuovo best seller, una storia d'amore che ha per protagonista Luoisa Clark: ragazza semplice, appagata dalla propria vita in una piccola località turistica inglese e dal proprio lavoro in una tavola calda che le trasmette sicurezza con la sua routine giornaliera, con gli stessi clienti e le stesse chiacchiere. Fidanzata da quasi sette anni con Patrick, a questa storia piatta e senza passione non chiede niente di più della tranquillità ormai collaudata da anni. Tutto il suo mondo viene stravolto quando perde il lavoro ed è costretta ad accettare un impiego come assistente, o meglio come dama di compagnia, per un ragazzo tetraplegico, Will Traynor. Will è l'opposto di Luoisa: amante delle vita spericolata, affascinante, ricco e con una carriera lavorativa invidiabile. Un uomo che non è abituato a sentirsi dire dei no.
Dopo un incidente in cui perde tutto si ritrova inchiodato ad una sedia a rotelle, impossibilitato a muoversi. Il loro incontro cambierà le loro esistenze e farà riscoprire la gioia della vita ad entrambi, anche se a volte il calore di un nuovo amore non è abbastanza per chi ha già perso ogni speranza.
La storia viene raccontata da Luoisa in prima persona -a parte alcuni capitoli sparsi nel testo narrati dagli altri personaggi- inseriti dall'autrice con la volontà di mostrare le reazioni suscitate dalla vicenda dei due ragazzi. La Moyes scrive in modo lineare, senza creare confusioni temporali e, fatta eccezione per qualche flashback, il racconto prosegue limpido.
Proprio questa eccessiva linearità e la presenza di abbondanti luoghi comuni porta a comprendere già da metà lettura la continuazione e la fine della vicenda. La trama è intessuta di stereotipi diffusi in ogni storia romantica, come il ragazzo ricchissimo ma malato, sempre infelice e brontolone, la ragazzetta povera di periferia sempre allegra e apparentemente superficiale, la famiglia povera che nasconde la propria situazione al vicinato, il super atleta stupido e pieno di sé. Con questa sfilza di personaggi e vicende già conosciute si perde il piacere di andare sino in fondo nella storia.
Anche se si volesse trascorrere qualche ora rilassandosi con un romanzetto mediocre come questo, non consiglierei Io prima di te, in quanto al centro del libro troviamo il tema dell'eutanasia. Una tematica difficile e controversa, sulla quale vi sono idee contrastanti e discorsi infiniti. Un uomo ha o non ha il diritto di porre fine alla propria esistenza? E se avesse questo diritto in quali circostanze se ne potrebbe avvalere? Decidere di morire andrebbe bene per chi soffre fisicamente e non per chi prova la stessa sofferenza psicologica? Sono domande per le quali non vi è una sola risposta, che di solito si liquidano dicendo "bisogna analizzare caso per caso": in alcune circostanze forse è vero, ma spesso è una scappatoia per non affrontare un argomento che fa paura, perché va oltre i nostri limiti. Per un ragazzo bello, in forma, atletico, abituato ad ogni tipo di sport estremo, amante della bella vita, con un meraviglioso futuro davanti, come deve essere svegliarsi ogni mattina e non poter muovere nessun arto dal collo in giù? Beh alcuni ritornano a vivere, trovano un modo diverso per continuare a sperare e a sognare un futuro felice, altri, come il nostro protagonista, non riescono più a sorridere alla vita o forse non possono accontentarsi di un sorriso quando vorrebbero ridere a squarciagola.
Secondo Will la propria vita dopo l'incidente stradale non è più degna di essere vissuta: non potersi muovere, né correre, essere indipendenti o avere un secondo di privacy, non poter più essere un uomo gli fanno prendere una decisione estrema: la morte. È una scelta che Will prende in modo sereno e deciso, convinto che nulla potrà farlo vacillare, è proprio qui che entra in scena Luoisa. Questa ragazza così semplice e spontanea, nata e cresciuta in un piccolo borgo, con le proprie certezze a portata di mano ed una famiglia con qualche problema economico su cui tuttavia poter sempre contare. Luoisa però è molto di più e Will lo scopre poco alla volta, impara a conoscere la ragazza, le sue capacità, i suoi sogni, le sue passioni. Comprende che qualcosa nella vita di Louisa deve averla portata ad accontentarsi di una vita ordinaria, troppo stretta per lei, una vita che non l'aiuta a crescere e ad essere felice, ma le permette solamente di sopravvivere. Vivendo sei mesi vicino a Will, Louisa rinasce e ritrova ciò che un tempo era stata ed è proprio questo ragazzo tetraplegico a ricordarle cosa voglia dire vivere. Lui la sprona a superare i propri limiti, mettersi in gioco, rischiare, non temere gli insuccessi e sono questi stimoli e questo aiuto spontaneo da parte di Will a far innamorare Louisa, che crede di non potersela cavare senza di lui.
Ed anche qui la nostra scrittrice non ci stupisce raccontandoci come la protagonista cerchi di convincere Will a non fare quel gesto estremo, che lo porterebbe irreparabilmente via da lei. La Moyes pone l'attenzione sull'egoismo suscitato dall'amore che porterebbe Luoisa a fare di tutto per far risorgere in Will la gioia di vivere, proprio per far si che lui non la abbandoni. Più che evidenziare l'egoismo, a parer mio inesistente, avrei posto l'attenzione sulla capacità di cambiare per amore o meglio la possibilità di arrivare a dei compromessi per il bene di entrambi. Lo stesso titolo del libro, al quale ad una prima occhiata potrebbero darsi diversi significati, alla fine comprendiamo cosa vorrebbe comunicarci: l'amore cambia le persone. Will e Luoisa erano due persone diverse prima di innamorarsi, erano due ragazzi infelici che avevano dimenticato cosa volesse dire sentirsi amati, avere la fiducia dell'altro ed essere accettati per quello che si è. Insieme imparano ad essere di nuovo vivi, a porre i proprio sogni prima di ogni altra cosa, ad amare; però a Luoisa questi insegnamenti serviranno in futuro, per Will invece è l'ultimo assaggio di una vita che ha tanto amato.
Sulla libertà di scelta la Moyes cerca di affidare ad ogni personaggio una sfaccettatura di pensiero diversa, finendo inevitabilmente per dividerli tra chi accetta la scelta di Will e chi non riesce a farlo.
Se la scrittrice avesse voluto far riflettere i lettori sulla condizione di chi si trova bloccato su una sedia a rotelle, come lei stessa ripete sino alla nausea nel libro, non si può capire ciò che si prova se non lo si vive, né attraverso questo pensiero è riuscita ad andare oltre i luoghi comuni. Non è neanche riuscita a suscitare una riflessione sull'eutanasia o il senso della vita, e se il suo intento fosse stato solo quello di raccontare una storia d'amore un po' infelice, devo dire che si sarebbe potuto fare di gran lunga meglio. L'unica cosa che mi ha insegnato Io prima di te, e forse la sola interessante, è che a volte non possiamo cambiare ciò che vorremmo e, anche se lottassimo sino alla fine, prima o poi dovremmo rassegnarci e accettare una nuova realtà che, forse, non avremmo mai accettato, ma che potrebbe portare qualcosa di inaspettatamente positivo.
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