Finalmente torna il sondaggio del
mese, la nostra puntuale discussione -che mancava da un po’- su libri, editoria
e le maggiori problematiche legate a questo mondo. Per l’ultimo sondaggio vi
avevo chiesto se è vero che non si leggono più classici, e quanti ne abbiate
letti nella vostra vita. I risultati sono confortanti: la maggioranza dei
lettori di Dusty pages in Wonderland (il 38% dei votanti) ha letto più di 20 classici,
ma, al secondo posto, il 30% ne ha letti solo da 5 a 10. Il 9% e il 3% ha letto tra i 15 e i 20 e tra i
10 e i 15, e tutti hanno almeno letto un classico.
Il nuovo sondaggio è legato ad
una crisi che avanza soprattutto dagli ultimi anni e riguarda un cambiamento
della nostra città e dei nostri acquisti: l’avanzamento delle multinazionali e
la retrocessione delle librerie indipendenti.
La libreria Feltrinelli di Palermo ^.^ |
C’era una volta la libreria: un
luogo pieno di libri, caldo e semplice, dietro il cui bancone si trovava un
omino simpatico che ti introduceva nel magico mondo di quegli scrigni pieni di
parole e misteri. Poi arrivò il cattivo, capitalista avido e affarista
megastore, con i suoi sconti più che competitivi, gli spazi ampi e illuminati a
giorno, il personale con la maglietta colorata e la targhetta nominativa.
Il mostro megastore divenne
sempre più grasso e affamato, inventò diaboliche trappole mortali chiamate “card”,
che servivano ad accumulare sconti e punti. Un’altra stoccata per il nostro
simpatico omino, che fu costretto a chiudere baracca, stremato dalla
concorrenza e dai malefici poteri del megastore.
Questa è la favola che più o meno
raccontano i sostenitori delle librerie indipendenti e che, effettivamente,
corrisponde a realtà: i megastore hanno messo in ginocchio le piccole librerie,
per cui è difficile sostenere i costi della concorrenza e la frequenza o le
percentuali elevate degli sconti, la minore disponibilità della merce, la
possibilità di prenotare quella che manca.
I megastore, divenuti dei “supermercati”
che vendono anche oggettistica davvero poco pertinente con i libri, sono stati
inoltre messi sotto processo perché accusati di “selezionare” la cultura (e
quindi commercializzarla) a favore delle grandi case editrici che ne occupano
gli scaffali. Un’idea romantica lamenta la scomparsa della figura del libraio
che, da esperto, elargisce i suoi consigli per gli acquisti. Qualcuno ribadisce
però che nell’era di Anobii e dei blog letterari questa figura sia diventata
piuttosto superflua. E non è l’unica opposizione che viene fatta contro le librerie
indipendenti: le grandi catene sono più fornite, sono convenienti, economiche,
in alcuni casi offrono angoli forniti di comode poltrone dove poter trascorrere
un paio d’ore a leggere, cosa che non avviene nelle piccole librerie a meno che
non siano caffè letterari –e dove, anzi, si viene spesso inseguiti dall’occhio
scrutatore del commesso, attento a quello che stai toccando. Eliminato anche il
cliché secondo cui i megastore non sono luoghi di incontro tra lettori, i
vantaggi delle librerie indipendenti, per il lettore-consumatore, rimangono ben
pochi. Se poi vogliamo anche parlare di quelle spocchiose apologiste della
cultura che ti caccerebbero fuori quando richiedi l’ultimo best-seller…
La lotta tra megastore e librerie
indipendenti è, comunque, quasi sempre a favore di quest’ultime. Io per prima
acquisto praticamente solo esclusivamente alla Feltrinelli, ma mi rivolgo alle piccole
librerie per i testi universitari.
La situazione è comunque impari? In
quali librerie acquistate e quali delle due -megastore o indipendenti- credete siano migliori?
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Woow! sono la prima! se fosse un giveaway non viencerei di sicuro =D
RispondiEliminaAllora io penso che le librerie piccoline e indipendenti facciano la storia quasi....insomma mi ricordano i luoghi antichi quasi..dove la tecnologia e il mondo di internet non sono ancora entrati...riuscendo così a conservare una certa originalità nell'era dei megastor...quando entro in una libreria indipendente, la prima cosa che sento è l'odore di pagine, carta e polvere...quell'odore mi da una bella sensazione..accogliente.
Però anche i megastor sono belli, soprattutto sono comodi! vai, ti guardi in tranquillità in girò...ti siedi su una poltroncina, spesso puoi anche prenderti un caffè...inoltre siamo in un perdiodo difficile, e almeno per me, sarebbe impossibile andare a comprare nelle librerie indipendenti...ho bisogno delle offerte e degli sconti! e il genere che prediligo, si trova praticamente solo li...(il fantasy, urban fantasy) quindi io compro nei megastor... =D ciao un grande bacio e complimenti per il post! mi è piaciuto un sacco!
Beh, se la libreria indipendente è gestita da persone appassionate e competenti - e c'è un minimo di spazio - allora tendo a preferirla. Ma ultimamente, in due librerie indipendenti diverse mi hanno ordinato il libro sbagliato, impiegato circa 2-3 mesi per farmene arrivare un altro, me l'hanno perso nel magazzino e infine, probabilmente, rivenduto. In una Feltrinelli non esiste una cosa del genere, perciò mi vedo costretta a votare per i megastore, anche perché la scelta lì è immensa.
RispondiEliminaE' una lunga e annosa questione. L'idea della libreria indipendente mi è sempre piaciuta, quella dove gli scaffali non sono tutti uguali, dove il libraio ti consiglia, dove trovi libri diversi dalla grande distribuzione... ecceccecc. Sì ma queste librerie dove sono? Perché io non ne ricordo di così, anche prima della loro chiusura. Sono di solito librerie piccole, dove si è sempre sotto lo sguardo poliziesco del commesso - a meno, ovviamente, di essere un cliente che compra parecchio - dove l'assortimento è scarso e ordinare un libro è una specie di epopea. Dove nella gran parte dei casi si vendono alcuni bestseller ma se osi comprarli vieni anche guardato con sufficienza. E dove paghi tutto, sempre, a prezzo pieno.
RispondiEliminaSe nessuno nella piccola libreria mi coccola, se non ho nessun incentivo per andarci, non ho motivo per spendere lì, tranne per la questione "morale".
Nel mondo della libera informazione, di internet, o hai un vasto assortimento o trovi il modo per reperire tutto velocemente, altrimenti non hai molto senso di esistere. E non parlo di urban fantasy o di bestseller ma anche di libri di un certo spessore che in queste librerie indipendenti non sono mai disponibili.
Diverso e interessante sarebbe l'esistenza di librerie di genere, che andrebbero a catturare una fascia particolare di lettori e avrebbero una identità ben precisa che i megastore non hanno. Quanto sarebbe bella ad esempio una libreria tutta per bambini che oltre ai geronimo stilton abbia tutti i classici della letteratura per l'infanzia, delle letture ad alta voce, degli spazi gioco.
O quanto bella sarebbe una libreria internazionale - nella mia città c'era ma è stata spazzata via dal rincaro degli immobili - con vari titoli in tutte le lingue e, voglio proprio esagerare, del personale madrelingua che potrebbe indicarti il grado di difficoltà dei vari romanzi o sulle tendenze di mercato all'estero. E diciamo la verità, se seguissero i prezzi imposti dalle case editrici straniere, questi libri non costerebbero neanche tantissimo.
Insomma, la verità è che questi librai, non tutti, ma molti, vogliono essere preservati come le tigri bianche, ma non hanno nulla di speciale e non hanno voglia neanche di reinventarsi più di tanto.
Io preferisco di gran lunga i megastore per diverse ragioni. La prima, la più banale, mi sento libera di girare, guardare e sfogliare i libri senza problemi. In Feltrinelli ci sono addirittura le poltrone, anche se non ho mai capito il senso. Uno si siede, legge e poi se ne va o lo legge per vedere se comprarlo? xD Nelle librerie indipendenti c'è poco spazio, poca scelta e hai sempre qualcuno che ti fissa (che strazio!). Sono sicura che dipende anche da cosa si cerca e secondo me questo è il punto centrale. Per andare in università passo davanti a una piccola libreria indipendente. Metà dei libri che gli chiedo non li hanno (es. Hunger Games) e non li conoscono. Non ci sono sconti anche se la cara vecchietta mi fa lo sconto di due euro e poi non fa lo scontrino (evadendo così le tasse .-.). I megastore fanno degli sconti che aiutano e ci sono sempre un sacco di promozioni anche sui nuovi usciti. Se uno compra un libro al mese allora non se ne fa nulla, ma se uno compra già 3 o 4 libri alla settimana gli sconti aiutano molto, senza contare le mitiche card che ti permettono di accumulare punti facilmente (come quella della Giunti) oppure i libri che si trovano al super già scontati.
RispondiEliminaPersonalmente comprare online non mi piace perchè non c'è la soddisfazione di andare, scegliere la propria copia e tornare a casa felici e contenti, ma ahimè mi sa che per alcuni libri dovrò adattarmi visto che non si trovano e c'è sempre lo sconto e le spese di spedizione sono inesistenti dopo una tot cifra.
Insomma megastore tutta la vita, ci passerei le giornate...
L'unico difetto del megastore è che spesso (ma non sempre!) è che chi ci lavora non sa consigliarti, però non c'è niente da fare, a me piacciono di più delle piccole librerie.
RispondiEliminaMi piace starci dentro ore senza che un commesso mi stia con gli occhi puntati addosso, e la storia degli sconti ai tempi d'oggi non può passare in secondo piano. E poi vogliamo parlare della scelta? Nel megastore trovi anche titoli della preistoria, se vai dal piccolo libraio, magari li devi ordinare, quindi voto megastore!
Ciao, io ho votato per i megastore. Di solito compro sempre o quasi online perchè i prezzi sono buoni (ok, ora con la maledetta legge Levi un pò meno), ciò che cerco lo trovo sempre e i tempi di consegna sono ragionevoli (almeno nella maggior parte dei casi).
RispondiEliminaSo che si dovrebbero promuovere le librerie indipendenti ma i vantaggi sono veramente pochi.
Io sono indecisa, quindi per il momento mi astengo. Ho giusto fatto qualche mese fa uno stage scolastico in una libreria indipendente, quindi diciamo che votare per il megastore sarebbe pugnalarli alle spalle. A parte gli scherzi, ad esempio le persone che ho incontrato laggiù sono serie, gentilissime - con i clienti affezionati perdevano minuti e minuti a parlare - e pur non facendo tutte queste discussioni di letteratura la passione era palpabile. E' un ambiente veramente accogliente, che ti fa sentire a tuo agio, e credo (e spero) che tutte le librerie indipendenti abbiano più o meno queste caratteristiche.
RispondiEliminaPerò, non posso essere cieca ed ignorare la comodità del megastore. Ad esempio, per me che ascolto anche musica è una manna dal cielo poter comprare (pure a prezzi competitivi) sia musica che libri; e poi, ovviamente nei negozi indipendenti c'è molta meno scelta, e quindi se non trovi un libro devi aspettare. Poi non sei pedinato dal commesso che sì, sarà tanto bravo e qualificato, però magari potrebbe anche lasciarti guardare in santa pace. Insomma, mi sa che voto per gli indipendenti. Ma onestamente, io penso che ci si possa servire di tutti e due indistintamente.
Io preferisco le librerie megastore per motivi gìà citati, quali la libertà di passare da un libro all'altro senza l'occhio vigile del commesso, l'ampia di libri di tutti i generi e gli sconti. Da quando c'è la legge Levi però compro principalmente nei supermercati e on-line, perchè c'è sempre almeno il 15% di sconto.
RispondiEliminaPer me non c'è niente di male nei megastore, voto per loro tutta la vita. Mi dà già estremamente fastidio quando una catena come la Nuova Editrice è poco fornita, quindi la scelta è la prima cosa ad influenzarmi; il fatto che le grandi catene siano gestite da capitalisti... be', sì, mi dispiace, ma come lettrice cerco un qualcosa che voglio e pretendo di avere. Non è colpa mia né di nessuno se i megastore sono più comodi e più forniti. Inoltre la "libreria indipendente" è selettiva anche in base ai gusti del gestore... insomma, torno a ribadire la mia preferenza per le grandi catene. :)
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