lunedì 5 marzo 2012

Recensione: Tanit di Lara Manni

Lara Manni è un giovane talento italiano, e di questo possiamo andar fieri. Scrive fantasy in modo diverso, e 'diverso', ne suo caso, non vuol dire mai 'male'. Ho concluso il suo ultimo libro, Tanit, con grande piacere, e con altrettanto piacere l'ho intervistata QUI.


I narratori di storie aprono porte fra i mondi e non sempre questa è una metafora. A volte, quelle porte si spalancano davvero, e lasciano passare creature che non dovrebbero essere fra i mortali. In "Esbat", primo capitolo della trilogia, la Sensei, una disegnatrice di manga che inventa storie ambientate in un mondo fantastico, ha determinato l'arrivo sulla terra del demone Hyoutsuki. La magia di una stella in "Sopdet", il secondo libro, ha aperto un varco tra i due mondi e portato quello stesso demone e il suo antagonista Yobai a inseguirsi nei cieli grigi della storia umana. In "Tanit" è una dea crudele, Axieros, a calpestare le strade degli uomini per mettere al mondo una figlia che potrebbe distruggere il genere umano. Creazione e distruzione, vita e morte, sono i temi di questo romanzo, epica conclusione della saga. Creazione come talento artistico: quello di Ivy, una ragazza innamorata di Hyoutsuki, che con i suoi disegni cambia gli avvenimenti nel mondo dei demoni, e quello di Nadia, una donna misteriosa che si affianca a Ivy, forse per proteggerla, forse per annientarla. La distruzione minaccia l'universo dei due demoni Hyoutsuki e Yobai, chiamati a giocare una partita definitiva, e incombe su una Roma rabbiosa e impoverita che le fa da scenario. Vita e morte. Ma sarà l'amore, quello che Ivy prova per Hyoutsuki e quello di Axieros per Yobai, a determinare la sopravvivenza dell'uno o dell'altro universo. Vita, morte, amore. Di questo sono fatti gli uomini e le donne.


Voto: 


I demoni esistevano ancora, e sempre sarebbero esistiti. Solo, gli uomini non li vedevano più, e vivevano le loro esistenze ignorandoli. Qualcuno, intendiamoci, sembrava scorgere qualcosa, ogni tanto: nella fessura di una porta schiusa su una stanza buia, nel riflesso di un lampione sull’acqua di una fontana, nelle pupille di un cane che si fanno d’argento quando la luna è piena. O quando un volto normale – quello dell’impiegato postale o della donna dall’aria infelice a cui chiedete dove si trovi una certa strada – sembra incrinarsi e mostrare una crepa, e da quella crepa sembrano per un momento trapelare un occhio di troppo, o tremolanti ali di mosca che fremono dalla curva aggraziata di un tailleur di sartoria.
O, certo, il baluginare di una zanna.

Con queste parole si conclude la trilogia fantasy di Lara Manni iniziata nel 2009 con Esbat. Sono trascorsi tre anni in cui lo stile della Manni è maturato, discostandosi il più possibile dal genere “fan fiction”, diminuendo le citazioni, sbocciando in una struttura narrativa originale, riuscendo a conferire ai personaggi personalità e psicologie autonome.
Tanit incarna la quintessenza della Manni. Approfondimento psicologico, stile seducente, preziosismo dei particolari. E soprattutto un’ insolita ma calzante, conturbante, vicinanza al quotidiano. Il mondo degli umani –il nostro, proprio quello che vedete fuori dalla finestra in questo momento- che si fonde con quello dei demoni. Chi ha detto che il fantasy non ci riguarda?
Qualcuno ha pensato che esulare il genere per occuparsi anche di attualità sia stato un passo falso. Io no. Io credo che Lara Manni sia riuscita a far sentire questa storia nostra. Eliminate le distanze e le finzioni letterarie, le emozioni e le paure sono il centro di questa trilogia. Togliete i demoni, gli dei, i mondi paralleli.
Tanit parla di malvagità.
Tanit parla di terrore.
Tanit parla di quel momento in cui, sull’autobus, vedete quella viziatissima ragazzina vestita dalla testa ai piedi di capi firmati. E pensate che vostro padre è stato appena licenziato, e stringete i pugni dalla rabbia.
Tanit parla dell’amore mal ripagato verso una persona che non ci apprezza.
Tanit parla anche di amore filiale.
Tanit non è un fantasy comune e non vuole esserlo. Non vuole parlare solo di demoni e bambine nere che minacciano la fine del mondo, ma anche di persone, e di quello che provano le persone, e di quello che succede alle persone.
Che il fantasy non debba parlare anche di questo è una convinzione rigida e limitativa. Lara Manni lo fa, con maestria, con bravura, con cuore e tecnica.

Alla fine del secondo volume, Sopdet, Ivy ha sacrificato i suoi capelli e ha cancellato la memoria al demone Hyoutsuki, di cui è innamorata e di cui può controllare la volontà semplicemente disegnandolo.  Un pericolo, però, minaccia il mondo degli umani. La dea Axieros ha impiantato la propria figlia –Tanit, la bambina nera- nel grembo di una donna: alla sua nascita il nostro mondo si sgretolerà, permettendo a quello dei demoni di continuare ad esistere. I falsari Nadia e Brizio attendono da tutta la vita di impedire questa tragedia, ma, per un errore di calcolo, si convincono che sia Ivy la responsabile della fine…

Tanit, come accennato prima, si fregia di uno stile e di una struttura narrativa molto particolari. In alcune parti più lento, in altre molto più scorrevole, si ha l’impressione che i primi tre quarti del libro siano propedeutici. Sta per accadere qualcosa ma non succede, sta per essere lanciata la storia ma non parte ancora. Questa si brucia, invece, nelle ultime cento pagine, con incisione e scene ad effetto.
Particolarmente interessante è l’evoluzione di Ivy, in questo volume estremizzata e crudele, soprattutto se relazionata all’età della ragazza. La Manni spinge fino a impensabili livelli di sopportazione, corrode i suoi personaggi trascinandoli verso il limite. Hyoutsuki come Ivy, Max come Yobai.
Ad unire quasi tutti gli attori –nel senso latino del termine, coloro che agiscono- è la necessità di tramandare, di lasciare al mondo qualcosa di sé. Un figlio che ci sopravvivi, un lascito per il mondo.
Ogni figlio è più forte di suo padre. E questo, per un padre, è l’orgoglio più grande.
Il ciclo vitale, il  vecchio e il nuovo, la creazione e la distruzione sono altri temi forti del libro: mettono inquietudine, ma anche speranza. Il futuro, d’altronde, è una porta socchiusa: si scorgono le ombre e i riflessi, ma, al momento di spalancarla, non sai mai cosa troverai dietro. Il mondo potrebbe finire, o potrebbero aprirsi nuove incredibili possibilità: nel sorriso di un bambino, nella forza di dimenticare il passato. Tanit, in fondo, lascia un messaggio positivo. Qualcuno, al nostro posto, rimane. Qualcuno continua con la propria vita, perché è così che deve andare. E qualcuno, ancora, intravede qualcosa. Nella fessura di una porta schiusa su una stanza buia, nel riflesso di un lampione sull’acqua di una fontana, nelle pupille di un cane che si fanno d’argento quando la luna è piena. O, certo, il baluginare di una zanna.

22 commenti:

  1. Ho messo il mi piace su FB, seguo su Twitter, sono iscritta sul gruppo di aNobii e ho condiviso su Twitter... speriamo bene ^^

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  2. Dopo aver seguiti gli indizi su Facebook la curiosità di leggere Tanit è molta, e con tutte le recensioni positive che ho letto è anche aumentata, spero di aver fortuna.

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  3. Ciao,partecipo senz'altro!Inseguo questo libro in ogni dove...lo adoro già pur non avendolo ancora letto!Perciò spero sia la volta buona:)

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  4. La trama mi affascina e amo il genere.
    Inolre ho letto l'intervista e l'autrice mi incuriosisce tanto. Condivido in pieno la sua opinione su On writing di King e trovo molto interessante il fatto che pur scrivendo fantastico presti molta attenzione al nostro mondo attuale e alle sue problematiche.

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  5. è vero sembra una so una storia molto vicina a noi :)
    gfc: catymariposina

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  6. Pur avendo gravi problemi a ricordarmi tutti i nomi e i personaggi a cui si riferiscono, Tanit lo desidero da tempo quindi, magari con un po' di memoria, per me leggerlo sarebbe fantastico. Oltre alla cover che e` tra le piu` belle che io abbia mai visto, anche la trama e` davvero bella:)
    Spero di essere fortunata:)
    E-mail: margheritam9@gmail.com

    Marg

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  7. Questo libro ormai è conosciutissimo nel web e mi intriga molto! La copertina poi è bellissima :)

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  8. Che non si tratta di un fantasy comune per me è meglio. Mi piace il carattere di Tanit.

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  9. E' da un pò che ho messo gli occhi su questo libro. Grazie mille della splendida recensione e della possibilità di vincere Tanit. Finora non ho letto nessun libro di questa autrice e, adorando il genere fantasy, non potevo che partecipare al giveaway. :)

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  10. partecipissimoooo in fb sono maria moccia

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  11. Non posso non partecipare *-*. Della trilogia ho letto solo "Sopdet" ma ho già "Esbat" che mi aspetta nella libreria. Laura Manni è una delle autrici italiane più promettenti secondo me.
    Incrocio le dita!

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  12. Ciao carissima! grazie per aver messo in palio Tanit, è da molto che lo vorrrei leggere, ma non ho potuto ancora comprarlo....io ho fatto tutto nel form...xò la prima volta la pagina si era impallata....c'è possibilità che te lo abbia mandato per sbaglio due volte....controlla!
    Cmq sono iscirtta a fb, Anobili e ho pubblicizzato sul blog,fb e google+!!
    Incrocio le dita! speriamoooooooo ciao un bacio

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  13. >.< anche solo la copertina è bellissima!
    non posso non partecipare

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  15. non ho mai letto nulla di questa autrice. Ma devo ammettere che la trama e le recensioni del libro mi sono piaciute molto!

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  16. Tanit. La bambina nera, di Lara Manni, è il terzo e conclusivo volume di una trilogia che unisce urban fantasy a base di mitologia orientale, ora anche mediterranea, e horror soft. Con un pizzico di romance.

    lele71vr@gmail.com

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  17. Ciao, vorrei questo libro perchè ho da poco finito di leggere Esbat e mi è piaciuto parecchio (tra parentesi, tra poco sul mio blog posterò la recensione), poi perchè mi interessa la trama e la cover è davvero invitante e perchè... lo vogliooooooooooo.
    Ok, diciamo che mi piace l'originalità di questa autrice italiana.
    P.S. La tua recensione è davvero ben fatta anche se leggendola mi ha svelato un particolare che avrei preferito non sapere: Ivy ha sacrificato i suoi capelli... spero non definitivamente e comunque in maniera accettabile.

    katia860@hotmail.it

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  18. Vorrei vincere "Tanit" perché è un fantasy atipico (io non frequento molto il genere) e perché l'autrice è italiana e mi incuriosisce molto!

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  19. Io ho scoperto da poco questa trilogia, mi p stata consigliata da un'amica. Quindi ora devo mettermi al lavoro per recuperare tutti e tre i volumi. Spero di riuscirci e leggerla tutta di fila.

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  20. è un pò che cerco di prendermi tutti e tre i volumi quindi tento!
    Mi sembra diverso dalle solite storie e la tua recensione mi ha convinto ancora di più!
    ^^

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  21. Partecipo con entusiasmo...ho letto il primo volume di questa saga e sono curiosa di proseguire la lettura...e avendo anche l'ultimo libro...ogni saga si legge sempre molto volentieri! ;-)

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  22. mi interesserebbe molto leggere questo libro.....Tanit speriamo che possa averlo incrocio le dita!

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Grazie per aver condiviso la tua opinione!

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