Quale sia il senso della vita è un interrogativo che ci riguarda da vicino sin dalla prima adolescenza, e che rimane a lungo -se non per sempre- senza risposta. La reazione più pessimistica sarebbe rifugiarsi nella nichilista certezza che vi sia solo dolore ed un senso non esista... La consapevolezza del nulla assoluto e della vacuità dell'esistenza prima, dopo e durante la morte è una possibilità troppo amara per essere anche solo presa in considerazione, e vi sono tuttavia periodi in cui lo sconforto la rende sempre più preponderante. Con un romanzo-shock Janne Teller, autrice danese tradotta in tutto il mondo, approda anche in Italia per Feltrinelli (12.00 euro), dopo dodici anni dalla prima pubblicazione. Il suo romanzo, Niente -che preannuncia già dal titolo il tema nefando dell'assenza- sembra un sincretismo tra Il barone rampante di Calvino e Il signore delle mosche di Golding: il tredicenne Pierre Anthon, convinto che nulla abbia senso, decide di salire -e rimanere- su un albero. Per dimostrargli che non è così, gli amici gli portano oggetti che contraddicano quell'affermazione, facendo seguire alle cose più semplici richieste sempre più inquietanti come il sacrificio di un criceto o la bara di un neonato. In un teatro di ingenue (?) crudeltà la realtà si estremizza e si assottiglia , fino a rasentare la follia...
Considerato deviante per i ragazzi in fase di crescita, Niente (Intet in danese) ha subito la censura in paesi come Belgio, Danimarca, Francia e alcune zone della Norvegia, e vietato nei programmi scolastici. Oggi, finalmente, il via libera anche nel nostro paese. Quale sarà il riscontro del pubblico italiano?
Niente - Janne Teller
"Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Come una favola moderna, Niente mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.
Janne Teller
Considerato deviante per i ragazzi in fase di crescita, Niente (Intet in danese) ha subito la censura in paesi come Belgio, Danimarca, Francia e alcune zone della Norvegia, e vietato nei programmi scolastici. Oggi, finalmente, il via libera anche nel nostro paese. Quale sarà il riscontro del pubblico italiano?
Niente - Janne Teller
"Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Come una favola moderna, Niente mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.
Janne Teller
Nata nel 1964 a Copenhagen, Janne Teller si è laureata in Scienze economiche. Ha lavorato per le Nazioni Unite e per l'Unione Europea a New York, Bruxelles, in Mozambico e in Tanzania. Dal 1995 è tornata a Copenhagen dove si dedica alla professione di scrittrice. Il suo primo romanzo, L'isola di Odino, uscito in Italia per Iperborea nel 2001, le ha dato immediato successo in patria ed è stato tradotto in molti paesi europei. Con Niente si è aggiudicata il premio del ministero della Cultura danese e il premio Libbylit per il miglior romanzo del 2010 in Francia.
questo mi sa proprio che lo compro!
RispondiEliminammmmmmmmh
RispondiEliminamisto tra signore delle mosche e barone rampante???
ci sto dentro 'na cifra ;P
Io l'ho letto. Mi ha colpito molto, lo consiglio. Rispetto al "Signore delle mosche", credo sia inferiore dal punto di vista della qualità della scrittura, e in alcuni punti del libro (specie verso la fine) ho avuto l'impressione di trovarmi davanti a spunti davvero interessanti, ma poco sviluppati, abbandonati ad uno stato embrionale. Penso che l'argomento di cui si tratta abbia un potenziale geniale non sempre sfruttato. A meno che questa sia stata una precisa scelta stilistica dell'autrice, che in effetti si accorderebbe con il messaggio secondo cui niente ha significato. Comunque, lo consiglio assolutamente.
RispondiElimina@Frida: grazie per il tuo commento, allora lo leggerò presto!
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