Diamo il bentornato a questa rubrica, che oggi si occuperà di un romanzo uscito nel Regno Unito nel Novembre 2011 e ancora inedito in Italia. Vi chiederete cosa ci sia di strano nel fatto che un libro non sia stato ancora tradotto: a dire il vero stiamo parlando dell’opera prima della scrittrice italiana (ma residente in Scozia) Daniela Sacerdoti, che ha pubblicato a Maggio il suo secondo romanzo, intitolato “Dream” (young adult), purtroppo ancora poco conosciuta nel nostro paese.
Così abbiamo deciso di unire la rubrica sulle letture straniere alle recensioni, in modo da potervi raccontare, in modo più approfondito, di “Watch over me”.
La vita di Eilidh Lawson si è capovolta: il suo matrimonio è finito e ha perso il suo tanto desiderato bambino. Mentalmente e fisicamente esausta, insicura sul da farsi, decide di tornare a Glen Avich, un piccolo villaggio nelle Highlands scozzesi, dove la sua famiglia ha vissuto per generazioni. Qui incontra il suo amico d'infanzia Jamie McAnena, che sta crescendo da solo una figlia. In seguito alla morte di sua madre, Elizabeth, Jamie si è rassegnato all’idea di avere una famiglia composta solo di due persone, chiudendosi nei confronti dell’amore e dedicando completamente la sua vita alla figlia Maisie. Nessuno di loro sa che è stata Elizabeth a condurre Eilidh a Glen Avich. Anche se morta da tre anni, il suo spirito non ha potuto lasciare Jamie sapendolo confuso e solo. Il suo scopo è avvicinare di nuovo Jamie e Eilidh, ma entrambi hanno paura di ripetere gli errori del passato e l'influenza di Elizabeth da sola non può dissolvere queste paure.
Editore: Black & White Publishing
Data di pubblicazione: 15 Novembre 2011
Pagine: 256
Genere letterario: Narrativa
Prize: € 15,68
Voto:
“Al di là della paura e del dolore, l’amore ci salva quando stiamo precipitando. Questo è quello che ho imparato in una note di primavera nella foresta e, da allora, non ho più paura”.
Quando il nostro animo è attraversato dal dolore, nonostante i tumulti dell’anima, alla fine si trova il modo di risalire la china. Anche nel più buio dei momenti, una decisione è in grado di cambiare radicalmente il corso della nostra vita. È così per Eilidth e Jamie, veri protagonisti di questa storia, persone reali che non hanno vissuto in modo facile, la prima straziata dai tentativi di avere un bambino, il secondo da un amore che lo ha lasciato a raccogliere i pezzi della sua anima per prendersi cura della figlia. E poi c’è Elizabeth, lo spirito della madre di Jamie, decisa a far quadrare le cose, riavvicinando questi due amici d’infanzia perché crede che le loro solitudini possano essere colmate solo dal riunire quei due cuori, perché entrambi hanno quello che serve per l’altro.
“Watch Over Me” è un romanzo sulle emozioni, le peripezie, la gioia di essere genitore e il dolore di non poter essere madre. La semplicità immediata delle parole che scorrono veloci sulla pagina, rendendolo godibilissimo, ci mostrano con inusuale tatto un’analisi dei rapporti umani per quelli che sono, senza mezzi termini e senza stucchi o abbellimenti. Nessuno ha una vita perfetta, per nessuno è facile andare avanti, che sia il dolore di una perdita o semplicemente decidere cosa fare della propria vita. Sebbene possa sembrare un po’ dissonante l’elemento “soprannaturale” rappresentato da Elizabeth, questo ci offre non solo un cambio di prospettiva, ma anche una possibilità di essere in vantaggio rispetto ai personaggi scoprendo qualche particolare in più della storia che a loro è precluso conoscere. E così anche il susseguirsi di punti di vista diversi di capitolo in capitolo, piuttosto che fuorviare il lettore, lo rendono partecipe e gli permettono di comprendere al meglio non solo i fatti, ma anche le varie sfumature della personalità protagonista del suo monologo.
Io l’ho trovato davvero bello, mai scontato sebbene sia ricco di sentimento, fresco nonostante si trattasse di argomenti spesso molto tristi. Daniela Sacerdoti ha dato prova di essere una brava scrittrice, raccontando una storia come tante e rendendola apprezzabile senza dover scadere in luoghi comuni. Il suo stile è lineare e conciso, forse influenzato dalla tradizione inglese nella cura con la quale tutto viene approfondito senza dover necessariamente fare affidamento a pagine e pagine di spiegazioni. Spero davvero di poter presto rileggere questo romanzo in italiano, perché davvero merita di ottenere il riconoscimento del suo valore artistico, senza contare che si tratta di una nostra connazionale e che spesso nel nostro paese, mi si conceda la polemica, si tende a mettere in secondo piano il reale valore di un testo rispetto alla sua “commerciabilità”. I lettori italiani meritano di leggere qualcosa di sano, ben scritto e reale.
È madre e scrittrice. Nata a Napoli, ma vissuta in un paesino delle Alpi, vive vicino Glasgow con il marito e i figli. Si definisce una “ladra di tempo” – trova il tempo di scrivere quando tutti sono andati a dormire o prima che si sveglino. È un insegnante, ma ha deciso di dedicarsi ai suoi figli. Le piace stare con loro, leggere tutto ciò che le capita sotto mano e chiacchierare con le amiche. Ma adora anche stare da sola, libera di fare sogni ad occhi aperti e scrivere le sue storie.
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