L’esploratore inglese Sir Richard Francis Burton si risveglia dopo la morte in un aldilà paradisiaco e misterioso: una vallata circondata da montagne impenetrabili e attraversata da un fiume immenso, lungo le cui sponde l’intera l’umanità si è risvegliata dalla morte. In questo strano eden la storia
della civiltà ricomincia da zero, con il difficile incontro tra uomini di epoche e culture diverse, tra chi si abbandona alle proprie pulsioni e chi si interroga
sul senso e le ragioni della nuova realtà. In compagnia dello scrittore di fantascienza Peter Frigate, di Alice Liddell, l’ispiratrice di Alice nel Paese delle Meraviglie, dell’aviatore Manfred von Richthofen e di altri personaggi che popolano il Mondo del Fiume, Burton decide di intraprendere un avventuroso
viaggio verso le sorgenti. Spinto dalla sua innata curiosità e da un inesauribile desiderio di scoperta, cercherà di capire cos’è il Fiume e chi e perché ha resuscitato l’umanità.
Editore: Fanucci
Genere: FANTASCIENZA
Anno: 2012
Pagine: 256
Prezzo: € 9,90
Codice ISBN: 9788834719503
Traduttore: Gabriele Tamburini
A cura di Less
Voto:
Richard Burton, nome completo Sir Richard Francis Burton, noto esploratore e poliglotta, si risveglia dopo la morte in una valle attraversata da un grande fiume.
Non è l'aldilà che tutti si aspettano, e questo scatena il panico generale.
Burton, mantenendo il sangue freddo, si allontana dall'umanità nel pallone. Il suo atteggiamento controllato attirerà una piccola folla, i cui esponenti più importanti ai fini della storia sono Peter Frigate, scrittore di fantascienza statunitense, Alice Lidell, ispiratrice del personaggio di Alice in Wonderland, Monat Grautut, extraterrestre arrivato sulla terra nel 2008 e Kazz, da Burton amabilmente definito “subumano”.
Con il passare del tempo e il solidificarsi del rapporto fra i protagonisti, vediamo anche rinascere la naturale irrequietezza di Burton, che decide perciò di mettersi in viaggio lungo il corso del fiume.
Il suo scopo è arrivare alle sorgenti, dove si dice si trovi la base dei misteriosi Resurrettori.
Purtroppo si tratta di un'impresa pressoché impossibile, data l'immensa lunghezza del corso d'acqua. Ciononostante, non sarà un viaggio scevro di avventure.
Burton si imbatterà in un nuovo personaggio determinante: Hermann Göring. Per quanto sia una persona orribile, Burton continuerà ad imbattersi nel tedesco antisemita per tutto il resto del volume.
Che sia il volere del misterioso Etico che sembra desiderare la rivolta di Burton contro tutto il sistema dei Resurrettori?
Ora che Burton ha un complice nelle alte sfere, non si farà più alcuno scrupolo nei suoi tentativi di raggiungere le sorgenti del Fiume.
Lo stile di Farmer è funzionale alla narrativa, ma non brilla per originalità. Non c'è spreco di particolari, né alcun tecnicismo atto a rendere la lettura vivace. È narrativa pura, fine a se stessa; non ricorderete Il fiume della vita per l'ironia o il dramma o altro, perché Farmer valorizza prevalentemente i contenuti.
Una cosa che mi ha decisamente spiazzata di questo autore è il salto temporale.
Trovo utile e rispettoso – non mi piace sorbirmi infodump né dettagli inutili – il fatto che Farmer tagli le parti insignificanti a livello di trama, eppure trovo discutibile il modo in cui sceglie di farlo.
Dopo aver parlato discorsivamente del tale argomento o di un determinato momento, liquida in due righe un periodo più o meno esteso – nei casi meno gravi si tratta di tre mesi, ma ad un certo punto asporta letteralmente sette anni di vita.
Ho trovato questo particolare disturbante; mi sono chiesta se fosse necessario. Va bene togliere le parti inutili, ma davvero non c'è niente di degno di nota in sette anni?
Anche perché il contrasto con le righe precedenti è davvero forte. Ho avuto l'impressione che l'autore avesse scritto sull'onda dell'ispirazione, ma che poi si fosse reso conto di aver esagerato. A quel punto, deve essersi detto senz'altro di tagliare un po', ma arbitrariamente. Il risultato stona vagamente con la linearità della storia.
Di qui una riflessione sull'editing, che avrebbe potuto essere molto migliore.
Sviste a parte, la divisione del testo è confusionaria, così tanto da spingere il lettore a tornare sulle righe precedenti per accertarsi di aver afferrato il concetto; quando questo non si verifica, ovvero quasi sempre, il lettore perde lunghi minuti nella quadratura dei conti, il che è davvero molto male per un libro, perché nel frattempo si esce dalla storia e non si è inclini né propensi a rientrarvi immediatamente.
Anche il lavoro di traduzione avrebbe dovuto smussare alcune sfumature di significato.
Se il libro è godibile, quindi, è solo per merito dell'autore, pur con le sue mancanze.
Per quanto concerne la caratterizzazione, Burton è un personaggio soddisfacente.
Non è un personaggio vicino alla mentalità contemporanea, e non è neanche facile immedesimarsi in lui, ammesse e non concesse le possibili affinità caratteriali con il lettore; però è credibile.
Da un esploratore del diciannovesimo secolo non mi aspetto ragionamenti lineari e in stile “diario di un adolescente”. In questo l'autore è stato davvero bravo; magari non si condivideranno tutte le convinzioni di Burton, ma le si rispetterà in quanto dignitose.
Trovo che dare questa impressione sia molto più difficile che standardizzare un personaggio affinché sia simpatico all'utenza.
Anche Hermann Göring è un personaggio tutto sommato apprezzabile, e così Peter Frigate, sebbene le loro personalità non siano tanto rilevanti quanto quella di Burton né altrettanto prese in considerazione.
Un piccolo difetto si vede nell'incontro fra Burton e il suo aiutante misterioso: costui insiste ripetutamente sulla sua mancanza di tempo, ma poi si attarda per dare spiegazioni rivolte esclusivamente al lettore.
Una misera caduta di stile è l'improvvisa e repentina svolta nell'atteggiamento di Alice nei confronti di Burton. Dopo un lungo periodo di indifferenza e alterigia nei di lui confronti, ella si trasferisce nella sua capanna senza spiegazioni. Anche se subito dopo Farmer inserisce un flashforward appositamente studiato (cosa che disturba la continuità della lettura), il risultato è un collage piuttosto goffo.
La storia d'amore dei due suscita uno scetticismo di sottofondo che disturba il quadro generale.
Sembra un dettaglio inserito ad arte dopo la stesura, che non c'entra niente e non è introdotto degnamente. Per quanto Alice susciti la mia ammirazione in quanto donna di mentalità sorprendentemente aperta, non ho gradito per niente né l'atto del trasferimento in sé né tanto meno la spiegazione addotta.
Il punto di forza di questo romanzo è sicuramente la trama interessante e ben strutturata; il fatto che Farmer abbia voluto attribuire qualche carattere secondario come una love-story discutibile va a scapito della storia, ma neanche troppo.
Onestamente sono interessata al prosieguo delle avventure di quest'eclettico esploratore, vorrei scoprire l'identità del misterioso aiutante di Burton e sventare i piani di dubbia etica dei Resurrettori.
È un libro decisamente consigliato, nonostante le pecche; spero di vedere dei miglioramenti nei volumi successivi affinché la saga esprima appieno il suo potenziale.
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