«Commedia ironica e, insieme, tragedia, La morte del cuore narra una storia antica quanto il male: il tradimento mondano dell’innocenza». Time
E' uscito per Neri Pozza La morte del cuore (pp. 448 - euro 16,50), riedizione nostrana del romanzo pubblicato nel 1938 dalla scrittrice irlandese Elizabeth Bowen, membro del "Bloomsbury Group" e considerata a ragione da molti critici una delle più grandi autrici del secolo scorso. In The Death of the Heart, questo il titolo originale del romanzo, Bowen descrive con precisione e sensibilità l'universo dei sentimenti e la complessità delle ragioni del cuore: queste ultime hanno il potere di plasmare la vita di tutti i giorni e trasformare le nostre esigenze. Sono anche il motivo per cui l'adolescente Portia, che si sente distante dalla buona società inglese di cui fa parte ed Eddie, oscuro e affascinante impiegato, si incontrano: il giovane seduce Portia che, grazie a lui, scopre suo malgrado la durezza dell'amore, il tradimento e il naufragio delle proprie convinzioni sentimentali. Il modo di scrivere di Elizabeth Bowen è influenzato dal cinema e risente del modernismo nella ricercatezza delle parole e della narrativa. La Bowen è stata inoltre considerata da molti come il legame che unisce Virginia Woolf (Orlando, La Signora Dalloway) a Iris Murdoch (Il mare, il mare, La campana) e Muriel Spark (Memento Mori, Gli anni fulgenti di Miss Brodie).
Thomas Quayne gode di una cospicua rendita, un lascito della sua ricca madre. Sua moglie Anna, alla morte del padre, ha ereditato anche lei una fortuna non indifferente. Nei primi anni di matrimonio, Anna ha avuto due aborti che le hanno procurato la compassione delle amiche e la ferma convinzione che la sola idea di avere figli sia per lei nefasta. Qualche amico, qualche confidente, come uno scrittore snob e misantropo, una vita mondana trascorsa all’insegna della discrezione, il tedio quotidiano allietato da un linguaggio tutto loro, fatto di affettuose punzecchiature e intima comprensione, Anna e Thomas conducono un’esistenza tipica dell’upper class inglese, per la quale le forme e l’etichetta hanno il valoroso compito di stemperare l’impeto dei sentimenti e la violenza degli impulsi. Un giorno però sono proprio i sentimenti e gli impulsi a fare improvvisa irruzione nella loro vita attraverso la sfacciata ingenuità di un’adolescente: Portia, la figlia che il padre di Thomas ha avuto da Irene, prima amante e poi sposa in seconde nozze. Rimasta orfana di entrambi i genitori, esaudendo un desiderio del padre, Portia si presenta al cospetto del fratellastro Thomas, cui non resta che accoglierla in casa e imporre l’ingrata ospite alla moglie.
Portia ha trascorso un’infanzia segnata da continui spostamenti attraverso l’Europa e da soggiorni in squallide camere di alberghi modesti: un esilio forzato, alla larga dalla buona società londinese e dalle sue convenzioni. A chi può aprire il cuore? Certo non all’algida Anna che la considera un piccolo mostro, una ragazza morbosa in preda a un esagerato sentimentalismo. Inevitabile perciò che la ragazza sia irrimediabilmente sedotta da un giovane dal viso corrotto – la fronte alta, i capelli ribelli dai riflessi ramati, la bocca mobile – e, insieme, straordinariamente innocente: Eddie, impiegato nell’azienda di Thomas, brillante rampollo di un’oscura famiglia di provincia, furfante che sostiene di essere costretto a conquistare la gente perché altrimenti non potrebbe sopportarla. Quando Eddie raggiunge Portia in una gita al mare coi suoi giovani amici, la fiamma che guizza improvvisa da un accendino in un cinema buio illumina uno stupefacente, romantico tradimento e, insieme, uno dei più disperati naufragi del cuore della letteratura moderna.
Portia ha trascorso un’infanzia segnata da continui spostamenti attraverso l’Europa e da soggiorni in squallide camere di alberghi modesti: un esilio forzato, alla larga dalla buona società londinese e dalle sue convenzioni. A chi può aprire il cuore? Certo non all’algida Anna che la considera un piccolo mostro, una ragazza morbosa in preda a un esagerato sentimentalismo. Inevitabile perciò che la ragazza sia irrimediabilmente sedotta da un giovane dal viso corrotto – la fronte alta, i capelli ribelli dai riflessi ramati, la bocca mobile – e, insieme, straordinariamente innocente: Eddie, impiegato nell’azienda di Thomas, brillante rampollo di un’oscura famiglia di provincia, furfante che sostiene di essere costretto a conquistare la gente perché altrimenti non potrebbe sopportarla. Quando Eddie raggiunge Portia in una gita al mare coi suoi giovani amici, la fiamma che guizza improvvisa da un accendino in un cinema buio illumina uno stupefacente, romantico tradimento e, insieme, uno dei più disperati naufragi del cuore della letteratura moderna.
Sul blog Bostonian Library ho scoperto una fantastica notizia: dall'1 al 30 novembre in occasione del centenario di nascita del fondatore Neri Pozza, la casa editrice storica che ha pubblicato Montale e Gadda (a mio parere una delle migliori in assoluto, forse la migliore nel nostro paese per la qualità del catalogo) inaugura la prima campagna della sua storia con il 25% di sconto. Un'occasione davvero irripetibile e a cui, sono convinta, non riuscirò a resistere!!!
Elizabeth Bowen è una delle più grandi scrittrici irlandesi, nata a Dublino nel 1899. Autrice di numerosi romanzi di successo, tra i quali La casa a Parigi (The House in Paris, 1935), La morte del cuore (The Death of the Heart, 1938, di prossima pubblicazione in questa stessa collana), Nel cuore del giorno (The Heat of the Day, 1949), ricevette la laurea honoris causa in letteratura dal Trinity College di Dublino e dall'Università di Oxford, e nel 1948 fu insignita dell'onorificenza britannica CBE - Commander in the Order of the British Empire. È morta nel 1973.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver condiviso la tua opinione!