domenica 14 ottobre 2012

Path for Wonderland: capitolo 10 e risultati terza prova tra Campoca






CAPITOLO 10



LA QUADRIGLIA DELLE ARAGOSTE



La Finta Tartaruga trasse un profondo sospiro e si passò sugli occhi il dorso d'una squama. Poi dette un'occhiata ad Alice e stava per parlare quando a un tratto i singhiozzi le troncarono la voce.

"Sembra che abbia un osso nella gola" disse il Grifone. E si mise a scuoterla e a batterla sulla schiena. Finalmente la Finta Tartaruga riacquistò la voce e mentre le lacrime le scorrevano lungo le guance continuò:

"Tu non devi aver vissuto per molto tempo in fondo al mare..." ("No davvero" disse Alice). "E forse non sei mai stata presentata a un'Aragosta..." (Alice stava per dire: "Una volta ne ho assaggiata una..." ma si trattenne in tempo e disse invece: "No mai"). "... e così non puoi aver nemmeno idea di quanto sia meravigliosa una Quadriglia di Aragoste!" "No certo" disse Alice. "Che ballo è?" "In primo luogo"spiegò il Grifone "ci si dispone in una lunga fila sulla spiaggia..." "Due file!" gridò la Finta Tartaruga. "Foche tartarughe e via di seguito. Poi quando sono state spazzate via dalla sabbia le meduse..." "QUESTO di solito porta via qualche tempo" interruppe il Grifone.

" ... si fanno due passi in avanti..." "Ognuno ha per dama un'Aragosta!" gridò il Grifone.

"Naturalmente"disse la Finta Tartaruga. "Si fanno due passi in avanti ci si inchina alla dama..." "... si scambiano le Aragoste e si fa un passo indietro sempre in fila" continuò il Grifone.

"Poi"proseguì la Finta Tartaruga "si lanciano le..." "... le Aragoste!" gridò il Grifone spiccando un gran salto in aria.

"... in mare il più lontano possibile!..." "... e si corre a riprenderle a nuoto" strillò il Grifone.

"... si fa una capriola nell'acqua!" gridò la Finta Tartaruga saltellando come se fosse impazzita.

"... si scambiano di nuovo le Aragoste!" urlò il Grifone.

"E si ritorna sulla riva. E questa... è la prima figura"disse la Finta Tartaruga abbassando improvvisamente il tono della voce. Poi i due animali che avevano saltato come matti fino a quel momento tornarono di colpo a sedere tranquilli e malinconici guardando muti la povera Alice.

"Dev'essere davvero un bel ballo!" disse timidamente Alice.

"Vuoi vederne una prova?" le domandò la Finta Tartaruga.

"Mi piacerebbe molto" rispose Alice.

" Proviamo la prima figura! " disse la Finta Tartaruga al Grifone.

"Possiamo fare anche senza Aragoste. Chi canta?" "Oh canta TU" disse il Grifone. "Io ho dimenticato le parole!" A questo punto i due animali cominciarono a ballare compunti intorno ad Alice e di tanto in tanto le pestavano i piedi dato che le si stringevano troppo vicino.

Agitando le zampe anteriori per battere il tempo la Finta Tartaruga con voce strascicata e malinconica cantava:

"Grida il Merluzzo alla Lumaca: ''Presto!
Non vedi l'Aragosta? Ha il piede lesto.
Ahi sulla coda c'è un Porco di mare!
Ma a che ora hai intenzione d'arrivare?
Vuoi o non vuoi? Vuoi venire al ballo?
Vuoi o non vuoi? Vuoi venire al ballo?
E' un sogno che non puoi immaginare stare con le Aragoste in mezzo al mare.
La Lumaca risponde: "No non posso.
Troppo lontano. A correre mi sposso".
Non può non vuole. Non può unirsi al ballo.
Non può non vuole. Non può unirsi al ballo.
"Che importa se è lontano?" la conforta il Merluzzo. "Su avanti non importa.
Dall'altra parte troverai la riva e sulla terra ballerai giuliva.
Vuoi o non vuoi? Non vuoi venire al ballo?
Vuoi o non vuoi? Non vuoi venire al ballo?"


"Vi ringrazio di cuore è veramente un bel ballo" disse Alice contenta che fosse finito. "E mi piace moltissimo anche quella strana canzone sul Merluzzo".

"A proposito di Merluzzi" disse la Finta Tartaruga. "Immagino che tu li conosca vero?" "Sì"rispose Alice "spesso li ho visti a pran..." e non finì la parola.

"Non so dove sia Pran" disse la Finta Tartaruga.

"Ma se ne hai visti molti saprai come sono fatti".

"Certo!" rispose Alice pensierosa. "Hanno la coda in bocca... e sono tutti ricoperti di maionese!" "Riguardo alla maionese ti sbagli" disse la Finta Tartaruga. "Il mare se la porterebbe subito via. Ma la coda in bocca l'hanno veramente e la ragione è..." A questo punto la Finta Tartaruga sbadigliò socchiuse gli occhi e rivolta al Grifone disse: "Per favore raccontale tu la ragione".

"La ragione è" spiegò il Grifone "che vollero ballare con le Aragoste e furono buttati in mare. Siccome andarono a cadere molto lontano si presero la coda in bocca e non poterono lasciarla più. Ecco tutto".

"Grazie"disse Alice "è molto interessante. Non avevo mai saputo tante cose sui Merluzzi".

"Te ne posso raccontare molte anche sui Naselli se ti fa piacere" propose il Grifone. "Sai perché si chiamano Naselli?" "Non ci ho mai pensato" confessò Alice. "Perché?" "Perché sono nipoti dei nasi! " spiegò il Grifone tutto soddisfatto.

Alice restò sbalordita: "Nipoti dei nasi!" ripeté con aria pensosa.

"Certo dei nasi!" confermò il Grifone. "E il tuo del resto credi forse che sia un naso?" Alice incrociando gli occhi tentò di scrutare il suo nasino. Era pensierosa e stette a riflettere un attimo prima di domandare: "E che cos'è per favore se non è un naso?" "Guardalo bene: non è un naso è un Nasello" spiegò con voce spazientita il Grifone. "Qualunque Gamberetto o Sogliola o Anguilla lo saprebbe. E almeno ricordatelo!" "Se il mio naso è un Nasello"disse Alice che stava ancora riflettendo su quella stupefacente rivelazione del Grifone se è un Nasello, vuol dire che devo stare attenta ai Polipi. C'è anche una canzone, che raccomanda ai Naselli di guardarsi dai Polipi.

"Bisogna stare in loro compagnia" singhiozzò la Finta Tartaruga.

"Bisogna! Nessun pesce prudente dovrebbe andare in giro senza essere accompagnato da un polipo".

"Davvero?" domandò Alice con grande sorpresa.

"Certo" confermò la Finta Tartaruga. "Se un Nasello venisse a dirmi che sta per mettersi in viaggio gli direi... " "A proposito di viaggi"intervenne il Grifone rivolgendosi ad Alice "raccontaci qualcuna delle tue avventure!" "Potrei raccontarvele... a cominciare da stamattina" disse Alice impacciata. "E' inutile cominciare da ieri perché ieri ero un'altra".

"Un'altra? Spiegati!" disse la Finta Tartaruga.

"Nono! Prima le avventure" esclamò impaziente il Grifone. "Le spiegazioni sono sempre troppo lunghe".

Alice cominciò allora a raccontare le sue avventure dal momento in cui aveva visto per la prima volta il Coniglio Bianco. Ben presto però si sentì a disagio. Infatti i due animali le si erano fatti così vicini da una parte e dall' altra con gli occhi e la bocca spalancati che ci volle molto coraggio per continuare il racconto.

I due ascoltatori mantennero tuttavia un silenzio perfetto fin quando Alice giunse al punto in cui aveva cantato al Bruco "Perché papà Guglielmo"e le parole le erano venute tutte diverse.

La Finta Tartaruga trasse un profondo sospiro e disse: "Molto strano!" "Più strano di quanto potrebbe sembrare!" aggiunse il Grifone.

"E' venuto tutto diverso!" ripeteva pensosa la Finta Tartaruga. "Mi piacerebbe sentirti ripetere qualche altra cosa. Dille di cominciare".

Queste ultime parole erano dirette al Grifone forse perché la Finta Tartaruga pensava che avesse autorità su Alice.

"Alzati e recita la poesia del poltrone" ordinò il Grifone.

"Qui tutti gli animali danno ordini e fanno ripetere le lezioni!" pensò Alice. "E' peggio che stare a scuola!" In ogni modo si alzò e cominciò a recitare la poesia. Fece molta attenzione ma fu inutile.

La povera Alice aveva la testa così piena di Merluzzi e di Aragoste che non capiva più nemmeno quello che diceva. Ecco la poesia che ne venne fuori:

"Io sono l'Aragosta e vi dichiaro che il mio destino è veramente amaro.

Da questo lato sono troppo cotta voltatemi o mi troverete scotta.

Così dicendo muove i piedi e il naso purtroppo nessuno ci fa caso.

L'aragosta è così: se il mare è in secca ha l'aria di chi vien dalla Mecca.

Sparla dei pescicani ed è contenta.

Ma se il mare s'ingrossa allora attenta!

Il pescecane ritorna veloce e l'aragosta ha perso la voce".

"Ma è tutta diversa da quella che recitavo da bambino!" disse il Grifone.

"Io non l'ho mai sentita" disse a sua volta la Finta Tartaruga. "Ma mi sembra una filastrocca senza senso".

Alice non parlava. Seduta con la testa fra le mani si chiedeva se le cose sarebbero mai tornate come una volta.

"Spiegamela" disse la Finta Tartaruga.

"Non può spiegartela" intervenne acidamente il Grifone. "Recita la seconda strofaadesso".

"E i piedi?" insistette la Finta Tartaruga. "Come faceva a muoverli insieme col naso?" "E' la prima figura del ballo " disse Alice. Ormai era tutta confusa per le cose che erano successe in lei e intorno a lei. Non desiderava altro che cambiare argomento.

"Recita la seconda strofa" ripeté il Grifone impaziente. "Ti aiuto a cominciare: "Passando nel giardino"..." Alice non osò disobbedire. Ma ormai era certa che non sarebbe stata capace di dire neppure un verso come andava detto. Tuttavia cominciò con voce tremante:

"Passando nel giardino vidi con aria assorta il Gufo e la Pantera divorare una torta...

"E' inutile che ci reciti questa roba se non ce la spieghi! E' la poesia più sciocca che abbia mai sentita!" l'interruppe annoiata la Finta Tartaruga.

"Sì è meglio che tu la smetta" disse il Grifone.

Alice obbedì e fu contenta di farlo.

"Vogliamo provare un'altra figura della Quadriglia delle Aragoste?" propose il Grifone. "Oppure vuoi che la Finta Tartaruga ci canti una canzone?" domandò ad Alice.

"Sì sì una canzone per piacere! Se la Finta Tartaruga vuole!" rispose Alice con tanta fretta che per poco il Grifone non si offese.

"Ehm! Tutti i gusti sono gusti" commentò il Grifone con aria risentita. "Avanti vecchia: se vuoi canta la "Canzone della Zuppa"".

La Finta Tartaruga gemette in un sorriso come sempre e con voce soffocata dai singhiozzi cominciò:

"Astro di sera! O verdeggiante e riccaZuppa che fumi in concava zuppiera!In te rapito il cucchiaion si ficca,E ne riempie una scodella intiera!
In te il mio pan s'inzuppa!Astro di sera! deliziosa Zuppa!E di te canto—o Zup—pa!—Canto all'Astro di sera;Canto la tua bontà, civile Zuppa!
"Astro di sera! E chi sarà lo scioccoChe a te preferirà sia pesce o caccia,S'ei di te può comprarne anche un baioccoPer lavarsi lo stomaco e la faccia?Astro di sera! deliziosa Zuppa!In te il mio pan s'inzuppa!E di te, canto—o Zup—pa!Canto all'Astro di sera;Canto la tua bonTA CI—VILE ZUPPA!"


‘’Tis the voice of the Lobster; I heard him declare,
“You have over-baked me too brown, I must sugar my hair.”
As a duck with its eyelids, so he with his nose
Trims his belt and his buttons, and turns out his toes.’
When the sands are all dry, he is gay as a lark,
And will talk in contemptuous tones of the Shark,
But, when the tide rises and sharks are around,
His voice has a mousey and tremulous sound.
[...]
‘I passed by his garden, and marked, with one eye,
How the Owl and the Panther were sharing a pie —’
The Panther took pie-crust, and gravy, and meat,
While the Owl had the dish as its share of the treat.
When the pie was all involved, the Owl, as a boon,
Was kindly permitted to pocket the spoon:
While the Panther received knife and fork with a growl,
And concluded the banquet by —
[...]
‘Beautiful Soup, so rich and green,
Waiting in a hot tureen!
Who for such dainties would not stoop?
Soup of the evening, beautiful Soup!
Soup of the evening, beautiful Soup!
Beau — ootiful Soo — oop!
Beau — ootiful Soo — oop!
Soo — oop of the e — e — evening,
Beautiful, beautiful Soup!
‘Beautiful Soup! Who cares for fish,
Game, or any other dish?
Who would not give all else for two
Pennyworth only of beautiful Soup?
Pennyworth only of beautiful Soup?
Beau — ootiful Soo — oop!
Beau — ootiful Soo — oop!
Soo — oop of the e — e — evening,
Beautiful, beauti — FUL SOUP!’


"Di nuovo il ritornello!" urlò il Grifone.

La Finta Tartaruga stava per obbedire quando da lontano si udì un grido: "Il processo incomincia!" "Vieni!" gridò il Grifone prendendo Alice per una mano. E cominciò a correre senza aspettare che la Finta Tartaruga finisse la canzone.

"Che processo è?" domandò Alice correndo.

Il Grifone sempre correndorispose soltanto: "Vieni!" E intanto correva sempre più velocemente sempre più debolmente portata dal vento leggero arrivava fino a loro la voce tremante della Finta Tartaruga:


"Canto all'Astro di sera;
Canto la tua bon—ta ci—vile—Zuppa!"




Buonasera giocatori di Path for Wonderland: lo so, la quarta prova si sta facendo aspettare ma è un po' più complicata da realizzare per questioni domestiche (poi vedrete). Come ho già detto a qualcuno che mi ha chiesto, la fine dei giochi è stata rimandata di qualche giorno.
Tenetevi quindi ancora pronti per le domande random nei vostri Campoca.
Passando invece ai risultati dell'ultima prova, si tratta pressappoco di una conferma di come sono andati i giochi finora. Innanzitutto sveliamo la soluzione catena con cui avete avuto a che fare:

Emily Bronte
Bronte
Sicilia
Gattopardo
Chevalier
Orlando
Innamorato
Pazzo
Cappellaio
Epoca vittoriana
Romanticismo
Tempesta di neve
Cime tempestose


Dove i nessi logici erano:


Emily Bronte --> Bronte (paese della sicilia da cui il padre dell'autrice prese il nome) --> Sicilia --> Gattopardo --> Chevalier (affinità con la parola Chevalley, personaggio del Gattopardo che tra l'altro era un CAVALIERE) --> Orlando --> Innamorato (L'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo) --> Pazzo (innamorato pazzo, modo di dire) --> Cappellaio --> The --> Età vittoriana (dove ovviamente era diffusissimo il consumo di the) --> Romanticismo (l'età vittoriana corrisponde alla corrente del romanticismo) --> Tempesta di neve (quadro di Turner, noto esponente del romanticismo) --> Cime tempestose.



Ad arrivare primi in questa ardua prova sono stati gli Stregatti di Cheshire, davvero velocissimi nella raccolta delle parole. Per recuperarne una prima possibile hanno però deciso di cedere un punto, quindi ne vincono solo 6 anziché 7. Al secondo posto troviamo Marchare, che perde solo per pochi minuti di svantaggio il primato: 5  punti anziché 4, perché anche per loro è stato necessario chiedere una parola invece che attendere. Ad arrivare terzi, invece, sono i Madhatters: troppo tempo per raccogliere le parole, seppur sia stato ottimo il gioco di squadra. Tuttavia anche loro perdono un punto, aggiudicandosene in tutto solo due.
A non concludere neanche questa prova, come nelle precedenti, sono invece gli Heartqueens, che restano all'ultimo posto.


Classifica:

Cheshirecats 26 punti
Marchares 22 punti
Madhatters 15 punti
Heartqueens 4 punti








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