A distanza di quasi un anno Einaudi pubblica la seconda parte di 1Q84, il capolavoro di Haruki Murakami divenuto best-seller in Giappone nel 2009 (dove era stato diviso in tre parti) e considerato il miglior lavoro dell'autore che ogni anno sfiora il Nobel.
1Q84, in bilico tra un surrealismo molto marcato e un realismo che cozza con l'universo parallelo con cui entra a contatto la protagonista, Aomame, che vi accede semplicemente usando una scala di emergenza, è stato apprezzato dalla maggior parte dei lettori italiani e premiato con 4 stelle su Anobii.
La trama, abbastanza confusionaria, verte sulle vicende di due personaggi, Tengo -scrittore e professore- e la già citata Aomame, killer professionista. Ma ad attirare l'attenzione sull'elemento fantastico è soprattutto la storia della diciassettenne Fukaeri, in cui si imbatte Tengo: il suo romanzo narra infatti di strane e piccole creature, i Little People, teoricamente frutto della fervida immaginazione della ragazza ma, in verità, realmente esistenti - nonché la presenza di due lune.
Nella terza parte le fila ingarbugliate, come promette la quarta di copertina, sembreranno sciogliersi, nonostante l'apparizione di nuovi personaggi come l’investigatore privato Ushikawa potrebbe complicare ulteriormente la storia prima di un finale -speriamo- soddisfacente.
395 pagine, un centinaio in meno del libro precedente, ed un prezzo inferiore (18.50 euro contro i 20.00 di quelli dello scorso anno) ma soprattutto la firma dell'acclamato autore prevedono un nuovo successo in casa Einaudi: la scalata della classifica comincia domani 16 ottobre, data dell'uscita del libro.
1Q84. Volume 3 - Haruki Murakami
1Q84. Volume 3 - Haruki Murakami
«Tengo, dove sei?» Ci sono amori che devono attraversare universi per incontrarsi. Ci sono amori che devono superare ostacoli, difficoltà, avversari, enigmi. Amori che devono, soprattutto, vincere le paure interiori – inquietanti e terribili come piccole creature che albergano dentro di noi – per poter creare a propria volta un mondo in cui non ci sia piú la paura, un mondo nuovo in cui essere al sicuro in due. Aomame e Tengo vivono da sei mesi in una realtà che non è la loro, un mondo «al di là dello specchio» su cui brillano due lune. Divisi e braccati, costantemente in pericolo di vita, sembra che tutto congiuri per impedire che si incontrino. Sulle loro tracce, oltre la setta Sakigake e forze ancora piú sfuggenti e misteriose, adesso c’è anche l’investigatore privato Ushikawa, un ostinato segugio il cui bizzarro aspetto fisico (guardarlo «era come trovarsi di fronte a uno specchio deformante, e tuttavia nitido in modo spiacevole») si accompagna ad un intuito strepitoso. Ushikawa, però, è anche il terzo, inedito punto di vista che, alternandosi a Tengo e Aomame, accompagna il lettore nella vertiginosa conclusione di 1Q84. Qui Murakami tira le fila di tutte le trame, i personaggi, gli enigmi con cui ha costruito la sua narrazione: le domande, le coincidenze, i misteri daranno corpo a una nuova verità, come una costellazione che all’improvviso rivela il suo disegno.
è nato a Kyoto nel 1949 ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote, Salinger. Con La fine del mondo e il paese delle meraviglie Murakami ha vinto in Giappone il Premio Tanizaki. Einaudi ha pubblicato Dance Dance Dance, La ragazza dello Sputnik, Underground , Tutti i figli di Dio danzano, Norwegian Wood (Tokyo Blues), L'uccello che girava le Viti del Mondo, La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Kafka sulla spiaggia, After Dark, L'elefante scomparso e altri racconti, L'arte di correre, Nel segno della pecora, I salici ciechi e la donna addormentata e 1Q84. Fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento, del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembrava appartenere alla tradizione nipponica. I suoi scenari metropolitani e i riferimenti alla cultura popolare occidentale (da Michel Polnareff ai Beach Boys, dai film di Peckinpah a Jean Seberg), perfino la forma della scrittura, debitrice a Fitzgerald e a Capote, piú che a Kawabata o Tanizaki, proiettavano la letteratura giapponese in spazi nuovi e inattesi. L'influenza della cultura occidentale su uno scrittore giapponese nato nel 1949 non era certo cosí sorprendente di per sé, anzi rispecchiava una formazione comune a un'intera generazione di giovani; ma era la prima volta che queste atmosfere venivano rappresentate nell'ambito della letteratura «alta». Alla sua attività ricca e costante di narratore e saggista, Murakami ha affiancato il lavoro di traduzione letteraria facendo conoscere in Giappone l'opera completa di Raymond Carver, oltre a numerosi racconti e romanzi di Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote, Tim O'Brien, John Irving.
Non vedo l'ora di averlo tra le mani!
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