Cosa ti aspetta se sopravvivi alla notte in cui tua madre ha deciso di buttarsi nel fiume portandoti con sé? Cica ha paura dell'acqua, o meglio, ne ha un terrore mortale, che sia il mare o il filo d'acqua di un rubinetto. "Cica" è il soprannome che le hanno affibbiato gli altri bambini della colonia, a causa dei due segni curvi che porta sulla schiena, come cicatrici di ali strappate. Cresce in una piccola città del Nord Italia, per compagni un cane lupo e i libri prestati da una vicina di casa capace di tenere i segreti. E cosa ti attende se nasci con un cromosoma in più? Walker un nome ce l'avrebbe, ma a causa della sua passione per il ranger dei telefilm tutti lo chiamano così. Walker è nato in Puglia, primo di tre fratelli, in un giorno d'estate: per il suo compleanno la famiglia organizza sempre una grande festa in campagna. È nato coraggioso, corre in sella al cavallo Fulmine o accanto al nonno, sull'Apecar. Walker è nato con la trisomia del cromosoma 21: è un bambino down. Qualche anno dopo, Cica e Walker sono due adolescenti alla ricerca del proprio posto nel mondo. Non si conoscono, non sanno di avere lo stesso candore, la stessa audacia: due anime leggere e ostinate come steli di gramigna, a dispetto dei pronostici del mondo. Li attende una notte di ottobre, calda come d'estate: un incontro esplosivo e rivelatore, uno di quei rari momenti capaci di illuminare il buio di tutta una vita e di lasciare tra le mani una fiamma per disperderlo, almeno per poterlo guardare.
Voto:
Con uno slancio emotivo che si
ripercuote in tutto il romanzo, Il
negativo dell’amore scandaglia l’infanzia e l’adolescenza di due “diversi”
attraverso uno stile diretto e immediato, poetico e quotidiano allo stesso
tempo, pulito e dettagliato.
Cica dell’acqua ha morte.
Bastano cinque parole per ritrarre
un personaggio complesso dentro un romanzo -Il
negativo dell’amore- che fa della caratterizzazione psicologica il suo
punto di forza. Possiamo capire, per esempio, che Cica è una bambina e che il
suo sentimento è talmente forte che dell’acqua non ha paura, ma “morte”.
Morte non è una parola scelta a
caso. La piccola Cica ci è andata molto vicino, quella notte novarese in cui
sua madre ha tentato di annegarla insieme a lei, che ha invece perso la vita. E
quelle due cicatrici sulla schiena a forma di ali tarpate che la sfregiano,
ricordo indelebile del trauma che si porta dentro, sono anche segno di un
disagio che non si ferma alla semplice idrofobia. Il padre assente e freddo, la
solitudine e il senso di colpa, l’ingenuità contro un mondo raccapricciante le
costellano l’anima, martellandone i punti deboli.
Walker, al contrario, dal suo
punto di vista non ha nulla che non vada: non è consapevole di ciò che gli
altri pensano guardando i suoi occhi a mandorla, delle difficoltà che la madre
immagina e vive per lui, affetto dalla sindrome di Down. Walker –soprannominato
così per il suo idolo, Walker Texas Ranger- è innamorato di Costumino rosa, una
bambina che incontra in spiaggia tutti i giorni, che attende pazientemente di
vedere.
E’ in quell’ afosa estate
pugliese che viene a contatto la prima volta con la discriminazione, il disagio
della malattia, con cui dovrà combattere tutta la vita.
Il negativo dell’amore è un romanzo improntato su due vite
straordinarie, nel senso letterale del termine: sia Cica che Walker sono due
bambini/ragazzi fuori dall’ordinario, anche se in maniera diversa. Cica è
quella che appare più forzatamente descritta, soprattutto nell’adolescenza. Il
romanzo conquista infatti nella prima parte e coinvolge emotivamente nonostante
alcuni episodi sembrino improbabili. Ma nella seconda, che subisce un cambio di
scena, la Cica
ragazza tradisce atteggiamenti e situazioni un po’ stereotipati, che si
riflettono nell’esigenza dei modi da “maschiaccio”, nelle relazioni
difficoltose con le compagne di classe opportuniste, nell’ostentazione, questa
volta sì, del soprannome adolescenziale (il “Geco”, la “Ragazza lupo”).
La storia di Walker vive invece
di realismo ed estrema naturalezza, inquadra paesaggi e momenti quotidiani del
Sud, rapporti familiari ed episodi che non scivolano mai nella banalità. I
personaggi si muovono e parlano con un’autenticità palpabile, racchiudendo una
gamma di sentimenti umani apprezzabilmente verosimili.
Il finale, un po’ frettoloso,
lancia un ponte tra i due personaggi che poteva anche essere omesso, poiché anche
in questo caso rischia la forzatura.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare sul blog Maria Paola Colombo, che ci ha gentilmente concesso un'intervista. Il suo libro, Il negativo dell'amore, è in regalo per un follower del blog che ci lascerà un commento per indicarci la sua disponibilità.
Interview with...
Maria Paola Colombo
1. Buongiorno Maria Paola, grazie
per aver accettato il mio invito su Dusty
pages in Wonderland. Cominciamo con una domanda di rito: chi è Maria Paola
Colombo e cosa fa nella vita?
Cominciamo dall’ultima parte del
quesito. Lavoro in banca e mi occupo di risorse umane. Riempio il mio cassetto
di sogni, che cerco di trasformare in progetti: il libro è uno di questi. Chi
sono io, beh, credo che per dare una risposta esaustiva mi ci vorrà una vita
intera.
2. Il negativo dell’amore è il suo primo romanzo, ma Maria Paola
Colombo “nasce” come scrittrice di racconti. Quale dei due generi preferisce?
Sono nata come scrittrice di
racconti perché la scrittura è un muscolo che richiede allenamento. Io ho un
carattere impulsivo e impaziente: quando mi mettevo al tavolo della cucina a
scrivere, anche dieci o undici ore di fila, volevo che la storia a cui stavo
lavorando cominciasse e si chiudesse, tutto d’un fiato. Ovviamente non è
possibile scrivere un romanzo così. I tempi sono più dilatati, spezzati anche
solo dal bisogno di sonno e cibo. Quando sono arrivata in Mondadori con la mia
raccolta di racconti, Giulia Ichino, la mia editor, mi ha subito lanciato la
sfida: i racconti le piacevano, ma non avevo in cantiere un romanzo?
Raccogliendo quella sfida, ho scoperto la bellezza di una scrittura che respira
in profondità, si alimenta anche dei tempi in cui non scrivi, lievita mentre
dormi e fai altro. Per tutte le
settimane necessarie alla stesura, io ho abitato dentro al romanzo: non era il
romanzo ad essere dentro di me, ma, viceversa, io dentro i fili della sua trama
che andava tessendosi.
3. I temi della discriminazione e
della diversità sono certamente importanti e difficili da affrontare senza
scadere nel buonismo e nella banalità. Da dove è venuta l’ispirazione per Il negativo dell’amore e perché ha
deciso di affrontare queste tematiche?
L’idea originaria mi è venuta
leggendo un articolo di cronaca in cui si raccontava di una donna gettatasi
dentro ad un fiume con il figlio tra le braccia. Nessuno dei due era sopravvissuto.
Mi sono trovata ad immaginare questo bambino nelle acque gelate. Cosa sarebbe
successo se l’avessero estratto vivo? In che modo avrebbe potuto crescere e
giocare la partita della propri vita? Il negativo dell’amore è un libro che
esplora le possibilità della felicità, nonostante i limiti, siano essi
cicatrici dell’anima (come nel personaggio di Cica), o disabilità congenite
(come nel personaggio di Walker). Ma, infondo, specchiata nella diversità
oggettiva dei due bambini protagonisti del romanzo, c’è la ricerca di ciascuno
di noi: siamo tutti diversamente abili alla felicità. Ogni vita ha le proprie
ferite, magari invisibili. La normalità
è una semplificazione.
4. Come leggiamo dal titolo, il
suo libro parla di amore, positivo o negativo che sia – anche se forse ci
soffermiamo sempre a valutare più gli aspetti gioiosi di questo sentimento.
Qual è, invece, secondo lei il negativo dell’amore?
L’idea contenuta nel titolo è
quella del negativo fotografico: una pellicola scura, che già contiene in potenza
tutti i colori della fotografia che sarà.
Un’idea quindi di possibilità luminosa.
Io penso che l’unico aspetto negativo – nel senso più comune del termine
– che possa riguardare l’amore è la sua assenza.
5. Cica, orfana di una madre che
ha cercato di annegarla, e Walker, bambino affetto dalla sindrome di Down,
devono fare quotidianamente i conti con le loro problematiche. Eppure Walker,
apparentemente il più fragile dei due, è un ragazzo che sa “rimanere in sella”
(per sfruttare una delle immagini significative del romanzo), ben
caratterizzato e più forte di quanto ci si potrebbe aspettare. Ha qualche
esperienza con i ragazzi down? Qual è la difficoltà di dare voce ad un
personaggio così complesso?
Ho conosciuto alcuni ragazzi
down. Ed ho capito da subito che non sono possibili generalizzazioni. Questo ha
reso molto fluido il lavoro sul mio personaggio: non ho mai avuto la pretesa di
rappresentare una “collettività”. Walker è Walker. Come Maria Paola è Maria Paola.
6. Il negativo dell’amore è un romanzo
che potremmo definire “aperto all’alterità”. Chi è l’altro, per lei?
L’altro è un viaggio. E non si
può viaggiare e tornare senza che qualcosa, dentro di noi, sia cambiato.
7. Cica e Walker, Nord e Sud.
Sappiamo che ha girato in lungo e in largo l’Italia: ci racconta un pregio di
entrambi?
Un pregio del Nord è la gente del
Nord. Un pregio del Sud è la gente del Sud.
8. Quali sono stati i romanzi che
hanno influenzato la sua adolescenza e gli autori che ammira di più?
Mi è impossibile elencare tutti i
romanzi che hanno influenzato la mia adolescenza: ero, e sono rimasta, una
lettrice onnivora e voracissima. In questo momento sto amando molto Roth,
Piperno e Murakami. E poi un piccolo libro bellissimo: “Venivamo tutte per
mare” di Julie Otsuka.
Perché non sono brava negli
sport.
La ringrazio per essere stata con
noi e le faccio i migliori auguri J
MARIA PAOLA COLOMBO (1979)
ha nelle vene sangue veneto, siciliano e brianzolo. Dopo aver svolto i mestieri più disparati, nel 2000 viene assunta in un noto istituto di credito. Nel tempo libero, studia un nuovo modello di comunicazione e lo porta come oggetto di tesi. Ci si laurea. Lo applica al proprio lavoro, aggiungendo una buona dose di umorismo: si ritrova direttore di banca. Oggi si occupa di risorse umane per quella stessa banca, ma ha nel cassetto una serie di progetti di scrittura creativa per le carceri e i riformatori, nella convinzione che la liberazione narrativa sia la chiave di un’immensa felicità. Il negativo dell’amore è il suo primo romanzo.
Questo romanzo dev'essere molto bello!!!
RispondiEliminaA parte la cover che è molto suggestiva - con quel visetto triste ma dolce - ma poi io credo che toccare certi temi - la diversità, le discriminazioni, il dolore personale per certe situazioni vissute ecc - non sia mai semplice perché chi scrive deve avere una gran sensibilità, un certo acume nel renderti le storie e i personaggi in modo reale ma allo stesso tempo senza scadere in toni smielati...
Mi sembra anche dall'intervista che la scrittrice invece sia molto sensibile e consapevole della delicatezza degli argomenti che tocca, a cominciare poi dal titolo, che porta con sè un bel significato.
Ciao Malitia!!
Il libro sembra molto interessante (poi parla anche della zona del novarese, quindi sono un po' di parte!)
RispondiEliminaDiciamo che già solo dalla risposta "perché scrive? Perché non sono brava negli sport" mi fa capire che io e questa scrittrice siamo sulla stessa lunghezza d'onda!
un libro coraggioso che non mi aspetterei da un'autrice giovane (qualcuno storcerà il naso all'espressione giovane 33enne!)
RispondiEliminaperchè la Colombo non ci spiega anche questo suo nuovo modello comunicativo così proficuo???
una donna con tanti interessi e passioni è solo da seguire e ammiare
Bella intervista. Mi è piaciuta molto la risposta alla seconda domanda, in particolare "..io ho abitato dentro al romanzo"
RispondiEliminaPer la stesura del libro l'ispirazione le è stata data da un fatto di cronaca, e proprio questo, leggendo la trama mi ricorda tanti altri fatti purtroppo accaduti.
Credo sia difficile, scriverne un romanzo ed immaginare le sensazioni.
è nella mia wish list da quando è uscito! mi ispira molto la trama e mi è piaciuta moltissimo l'intervista!
RispondiEliminaincrocio le dita!
mail: ariannarally1@hotmail.it
follower: arianna
fb: arianna bordignon
bellissima intervista.. il libro sembra molto interessante e avvincente mi ricordo molti fatti tristi che mi sono accaduti ... mi farebbe veramente piacere leggerlo..trama spettacolare nonostante sia molto controversa con elementi spesso discordanti ottimo libro..
RispondiEliminaSharon_93@live.it
toccante trama,deve essere un bellissimo romanzo, ci fa capire tante cose, riflettere sul profondo significato della vita...il titolo è quasi un ossimoro, ma rappresenta perfettamente quanto possiamo soffrire per amare veramente nella nostra impervia esistenza....
RispondiEliminasn fraghi88 come follower, Francesca Ghiribelli su fb e la mia mail è fraghi88@alice.it
Davvero una bella trama!!!sembra un romanzo davvero toccante emozionante!!!
RispondiEliminaUna bella intervista!sono davvero curiosa di leggere questo libro!!!
Mary.mary1993@yahoo.it
questo libro è sulla mia wish-list, da davvero tantotempo, la cover e la trama hanno completamente attirato la mia attenzione!
RispondiEliminaintervista a dir poco fantastica! ( la scrittrice è molto simpatica!)
divina5997@live.it