domenica 31 luglio 2011

On my wishlist (12)

Hosted by Book Chick City


Buona domenica! Torna la nostra rubrica bisettimanale concentrata sui libri della mia lista dei desideri, quelli che spero prima o poi di leggere e che voglio proporvi. La rubrica è suddivisa in due categorie: i classici -giacché c'è sempre un classico nella mia lista dei desideri- e i "contemporanei", almeno uno dei quali è quasi sempre letteratura per adulti (non nell'accezione del paranormal romance, mi riferisco alla letteratura italiana o internazionale non destinata ad un pubblico "young"). Quelli di questa settimana sono un Murakami (un altro... sono tutti nella mia lista dei desideri i suoi libri, ma non ne ho ancora comprato nemmeno uno), l'antologia di racconti di Joyce -che non ho mai letto- Gente di Dublino e Ternitti quest'anno finalista al premio Strega.

Tra i classici:
Gente di Dublino - James Joyce
Considerati tra i capolavori della letteratura del Novecento, questi quindici racconti - terminati nel 1906 ma pubblicati soltanto nel 1914 perché per la loro audacia e realismo gli editori li rifiutarono - compongono un mosaico unitario che rappresenta le tappe fondamentali della vita umana: l'infanzia, l'adolescenza, la maturità, la vecchiaia, la morte. Fa da cornice a queste vicende la magica capitale d'Irlanda, Dublino, con la sua aria vecchiotta, le birrerie fumose, il vento freddo che spazza le strade, i suoi bizzarri abitanti. Una città che, agli occhi e al cuore di Joyce, è in po' il precipitato di tutte le città occidentali del nostro secolo.




Tra i contemporanei:

Haruki Murakami - Norwegian Wood
Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.


Ternitti - Mario Desiati
È il 1975. Mimì Orlando ha quindici anni quando è costretta a lasciare la Puglia dorata per seguire il padre nella grande fabbrica svizzera che produce lu ternitti: l'eternit, promessa di ricchezza per migliaia di emigranti. Per Mimì quelli al Nord sono gli anni del vetro, del freddo che ghiaccia le cose e le persone. Ma anche quelli della passione segreta per Ippazio, diciotto anni, tra le dita già corrose dall'amianto un fiammifero acceso nella notte per rubare uno sguardo, un istante d'amore... Anni Novanta. Mimì è di nuovo in Puglia. Ha una figlia adolescente, Arianna, poco più giovane di lei. Ma accanto a loro non ci sono uomini, per Arianna non c'è un padre. Madre anticonformista e leale, compagna indomita per le sue colleghe in fabbrica e per tutti coloro che accompagna fino alla soglia dell'ultimo respiro roso dal mesotelioma da amianto, è una donna che sa parlare con le proprie inquietudini e paure ma anche - ascoltando le voci degli antenati che sempre la accompagnano - guardare al futuro senza piegarsi mai. "Ternitti" in dialetto significa anche tetto, e il destino vorrà che questa parola sia il sigillo di una vita intera: proprio su un tetto, finalmente a contatto col cielo, Mimì saprà riscattare la sua gente e forse anche il suo amore. La vicenda di un popolo tenace, la tragedia del lavoro che nutre e uccide, la meschinità di un uomo e la fierezza di una donna: tutto si compone con la semplice necessità delle umane cose in un romanzo luminoso e maturo.

4 commenti:

  1. una mia amica ha letto Norvegian wood (che a me ispirava tantissimo pure) ed è entrata in despressione!l'ha buttato O___O

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  2. "Gente di Dublino" piacerebbe molto leggerlo anche a me... "Norwegian Wood" invece l'ho letto due volte, ma perché dopo la prima lettura non mi ricordavo perché mi era piaciuto O_O La seconda volta l'ho rivalutato molto, purtroppo. Ciao!

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  3. Gente di Dublino è davvero un'ottima lettura...e Norwegian wood merita davvero di essere letto...con questo libro ho conosciuto e imparato ad amare Murakami anche se poi la passione per lui e i suoi libri è venuta davvero con Dance dance dance...leggili tutti e due! ^^

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