Sono scomparsa tra ieri pomeriggio e questa mattina perché stavo lavorando ad una nuova rubrica del blog, interessante quanto un po' faticosa (almeno per me). La maggior parte dei libri che vengono pubblicati in Italia sono traduzioni di testi che escono all'estero. Molti sono quelli che qui da noi non vedono la luce, e per questo motivo da un po' di tempo c'è l'impegno, da parte di alcuni blog, di "importare" idee e libri da mettere in evidenza per un'eventuale traduzione italiana. Il mio intento è un po' lo stesso, ma è anche quello di darvi un'anteprima amatoriale della traduzione del primo capitolo, in modo da poter verificare se ne vale effettivamente la pena o se riesce a incuriosirvi.
La prima puntata di English pages from Wonderland (Lo so, ho una passione per i nomi lunghi) è dedicata ad un libro che ha suscitato il mio entusiasmo grazie al nome della sua scrittrice. Libba Bray è infatti l'autrice di una trilogia (quella di Gemma Doyle) pubblicata in Italia da Elliot, tra le mie preferite per l'ambientazione in epoca vittoriana e l'approfondimento psicologico. Leggendo le recensioni del suo nuovo libro, Beauty Queens, sapevo che avrei trovato qualcosa di molto più significativo di quello che la trama, apparentemente banale, lascia trasparire. Il sessismo, il femminismo, il razzismo, i modelli di bellezza impossibili da raggiungere, il tocco ironico fanno di questo libro qualcosa di molto particolare. Uno spunto per riflettere e per sorridere di un mondo molto amaro.
Beauty Queens - Libba Bray
Reginette
di bellezza. Un’isola stile “Lost”. Misteri e pericoli. Nessun accesso alla
posta elettronica. E lo spirito di una feroce e atroce competizione che
striscia sotto la pelle delle ragazze, una selvaggia brutalità che può soltanto
essere svelata da un viaggio nel cuore di un’oscurità non sfaldatasi .Oh, l’orrore,
l’orrore! Solo più divertente. Con abiti da sera. E un corpo che conta.
Beauty Queens
Chapter 1
Traduzione a cura di Malitia.
Tutti i diritti riservati.
“Tutto bene?”
La voce giunse metallica alle
orecchie di Adina. Era bagnata e la testa le faceva male. Ricordò l’aeroplano
scendere in picchiata e cadere, il fumo e le urla, il panico e dopo niente.
“Sono morta?” chiese al viso che
incombeva su di lei. Il viso aveva guance di mela ed era incorniciato da una
nuvola di lucidi riccioli neri.
“No”.
“Tu sei morta?” chiese Adina con circospezione.
Il viso su di lei dondolò da un
lato all’altro, e poi scoppiò in lacrime. Adina si tranquillizzò considerando che
doveva essere viva, a meno che l’aldilà fosse molto più bipolare di quanto le
avessero fatto credere. Si tirò a sedere e aspettò che la confusione cessasse.
Un graffio sul ginocchio si era
raggrumato in sangue secco. Un altro sul braccio gocciolava ancora. Il suo
vestito era strappato e leggermente bruciato e indossava solo una scarpa. Era la
metà di una delle sue paia migliori e, nello stato di shock, diventò importante
trovare l’altra.
“Puoi aiutarmi a trovare la mia
scarpa?”
“Certo. Ne ho visto qualcuna in acqua.
Spero non fossero di pelle” rispose l’altra ragazza con un tono piatto come un
campo appena arato. Aveva grandi occhi blu degni di un cartone animato.
“Sono Miss Nebraska , Mary Lou Novak”.
“Adina Greenberg. Miss New Hampshire”.
Adina mise le mani a coppa sugli
occhi guardando in direzione del mare. “Non la vedo”.
“E’ un peccato. E’ una scarpa
veramente carina”.
“Roland Me’sognie”, disse Adina,
e onestamente non avrebbe saputo dire perché. Non le importava di una stupida
marca. Questa era l’influenza di sua madre. Shock. Doveva essere lo shock.
“Se riesco a trovare la mia
valigia ho un paio di sneakers extra lì. Sono una 39”
“Grazie”
“Prego. Mi piace essere d’aiuto.
E’ una sorta di cosa del Nebraska. Il mio sponsor dice che ho buone possibilità
a Miss Simpatia[1] quest’anno”.
“Miss Simpatia rappresenta il
vero cuore del concorso” si trovò a ripetere Adina dal manuale di Miss Teen
Dream. Ricordò vagamente che aveva l’abitudine di fare un movimento strozzato,
ma era troppo stordita per le fantasie ora. Stordita perché, sì, quando aveva
cercato le sue scarpe aveva visto dei corpi nell’acqua. Corpi senza vita.
“Miss Simpatia è un’ambasciatrice
di sorrisi” disse Mary Lou con voce soffocata.
“Sarà okay” disse Adina, sebbene
abbastanza sicura che questa fosse la definizione sul manuale di così non è okay. “Credo che dovremmo
cercare qualcun altro”.
Mary Lou si soffiò il naso sullo
chiffon strappato della sua manica e seguì Adina lungo la curva a mezzaluna
della spiaggia. L’aria odorava di fumo. Un’ala di metallo annerito giaceva
sulla sabbia. I luccicanti abiti da sera galleggiavano trasportati dalla
corrente come meduse, lo scintillio attirava la curiosità dei gabbiani che
piombavano su di questi in ripetute acrobazie a forma di otto. Le ragazze
bagnate fradice punteggiavano la spiaggia come uccelli esotici e fuori rotta.
Il contenuto delle valigie aperte e delle borse gettate era cosparso sulla
spiaggia. Un vestito da majorette[2] rosso, bianco e blu pendeva da un albero.
Una bellezza inzuppata la cui sciarpa la identificò come Miss Ohio avanzò
barcollando dalle onde del mare e affondò sulle sue ginocchia, tossendo acqua e
bile.
“Oh mio Dio” mormorò Adina.
Sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa; solo che non riusciva a ricordare
cosa. L’aereo della Corporazione Miss Teen Dream avrebbe dovuto portarle fino a
Paradise Cove per il quarantaquattresimo concorso annuale Miss Teen Dream. Dovevano filmare alcuni spot
promozionali fun-in-the-sun, andare sugli acquascivoli, e allenarsi per le loro
performance. Tutte erano arrivate in Florida la notte prima e quella mattina,
alle dieci, cinquanta raggianti ragazze in abiti adornati con qualcosa di
emblematico del loro stato erano salite a bordo dell’aereo. Adina avrebbe
voluto mettere il famoso poeta del New Hampshire Robert Frost nel suo vestito,
ma sua madre e Alan avevano detto che non c’erano poeti tra la giuria, e ora il
suo abito aveva l’immagine delle White Mountains che si abbinavano
disastrosamente col suo 36DDs[3].
Era seduta sull’aereo con le
braccia incrociate sul petto, odiando il fatto che avrebbe dovuto parlare
mentre lo indossava. Dopo erano arrivati le esplosioni e il fumo, le urla, la
caduta, la sensazione di ruzzolare attraverso l’aria e di atterrare in una
montagna di sabbia. Quante se l’erano cavata?
Cosa era successo ai piloti, gli
chaperones, la quadra della Corporazione? Dove si trovavano ora?
Una voce con un forte accento riecheggiò.
“Tutto a posto, Miss Teen
Dreamers? Yoo-ooh! Qui! Sto dimenando le dita per attirare la vostra attenzione! Potreste
venire qui per favore?”.
La dea che si stava agitando si
trovava delineata da un’ala di metallo fumante come la modella di uno showroom
dei relitti dell’aereo. Era alta e abbronzata, i suoi lunghi e biondi capelli
incorniciavano il volto bellissimo in onde disordinate. I denti erano bianchi
in maniera accecante. Attraverso la vita del vestito c’era una rete leggera in
cui era inserita una bandiera con una stella solitaria. Le ragazze vagavano
intorno, tese dal comando che la
bellezza aveva conferito.
“Venite giù e raccoglietevi
attorno, a ferro di cavallo – grazie. Qualcuna di voi può riempire le lacune
qui davanti”.
Le ragazze fecero come aveva
detto, felici che qualcuno avesse preso le redini.
“Salve. Sono Taylor Rene Krystal
Hawkins, e sono Miss Teen Dream Texas, lo stato dove i sogni sono più grandi e migliori – niente in confronto
agli altri stati. Frequento l’ultimo anno al George Walker Bush High School e
spero di perseguire una carriera come motivational speaker[4]".
Ci fu un garbato e automatico applauso.
Una ragazza spaventata accanto Adina disse:
“Io voglio perseguire una
carriera nell’eccitante mondo del giornalismo del controllo del peso. E aiutare
i bambini a non avere il cancro e altre cose”.
Miss Texas
parlò di nuovo.
“Okay, Miss Teen Dreamers, ho
saputo che siete turbate e tutto il resto. Ma siamo vive. E penso che prima di
ogni altra cosa dovremmo pregare l’unico che amiamo”.
Una ragazza alzò la mano “J.T.
Woodland?”[5]
“Veramente stavo parlando del mio
secondo pilota personale, Gesù”.
“Qualcuno dovrebbe dire al suo
secondo pilota personale che i suoi atterraggi fanno schifo” bisbigliò Miss
Michigan. Era una rossa flessuosa con il portamento da pantera di un’atleta
professionale.
“Caro Gesù” cominciò Taylor. Le
ragazze giunsero le mani, eccetto Adina.
“Non vuoi pregare?” sussurrò Mary
Lou.
“Sono ebrea. Non una grande fan
di Gesù”.
“Oh. Non sapevo ci fosse gente
ebrea in New Hampshire. Dovresti inserirlo in uno dei Fatti Divertenti Su Di
Me!”
Adina aprì la bocca ma non riuscì
a pensare a qualcosa da dire.
“Ehm. Caro Gesù,” intonò Taylor con fervore. Volevamo solo ringraziarti
per averci tratto in salvo”.
Ci fu un rumoroso gorgogliante
gemito. Qualcuno gridò “oh perbacco! Miss Delawere è appena morta!”
“… per aver tratto alcune di noi in salvo” continuò
Taylor. “E noi preghiamo perché, giacché stiamo bene, siamo sane e ragazze
rispettose della legge che rappresentano
il meglio del meglio, ci proteggerai dai mali e ci terrai al sicuro finché non
saremo salve e potremo raccontare la nostra storia su People. Amen”.
“Amen” risposero in coro le
ragazze, prima di perdersi in chiacchiere. Dove erano? Cosa sarebbe successo
ora? Sarebbero state al sicuro? Dove erano gli adulti? Aveva qualcosa a che
fare con la guerra?
“Miss Teen Dreamer!” canticchiò
Taylor sopra il frastuono, sorridendo. “Mie stelle. C’è un po’ di rumore. Ora.
Il mio papino è un generale, e so cosa
direbbe se fosse qui: abbiamo bisogno di una missione di ricognizione, vedete
se ci sono sopravvissuti, prendetevi cura dei feriti”.
“Mi fa un po’ male la testa”
disse Miss New Mexico. Parecchie ragazze rimasero a bocca aperta. Metà del
vassoio da portata di una compagnia area era piantato sulla sua fronte,
formando un grande tettuccio blu sui suoi occhi.
“Che c’è?” Miss Mexico controllò
per essere sicura che le cinghie del suo reggiseno non si vedessero.
“N-niente”. Miss Ohio arrangiò un
sorriso impacciato.
“Prima cosa prima” disse Taylor.
“Qualcuna di voi ha una formazione di primo soccorso?”
La mano di Miss Alabama schizzò
in alto nello stesso momento di quella di Miss Mississippi. Erano entrambe
finte bionde e abbronzate con la lampada, con gli stessi lunghi capelli
stratificati.
Se non fosse stato per le sciarpe
malridotte che ancora indossavano sarebbe stato difficile dire a quale paese
appartenevano.
“Nomi?” sollecitò Taylor.
“Mi chiamo Tiara. Con la A ” disse Miss Mississippi.
“Mi chiamo Brittani. Con la I ” disse Miss Alabama. “Ho il
distintivo di scout in primo soccorso”.
“Accidenti, anche io!” Tiara
gettò le braccia al collo di Brittani. “Sei così carina! Se non io, spero che
vinca tu!”
“No, io spero che vinca TU!”
“Signore, questo ruolo non è una
competizione” disse Taylor. “Miss Alabama e Miss Mississippi presteranno
servizio di primo soccorso. Nessuno ha un cellulare che è sopravvissuto?”
Due ragazze tirarono fuori i
cellulari. Uno era danneggiato dall’acqua. L’altro non dava segni di vita.
Adina disse a voce alta: “Forse
dovremmo chiamare l’appello, per vedere chi è qui e chi manca”.
Il verbo mancare piombò sulle ragazze come un mantello improvviso di neve scrollato
da una tenda. Si fecero avanti con il pilota automatico, sorrisi frastornati al
posto, e dichiararono il loro nome e lo stato che rappresentavano.
Cogliendo l’occasione qualcuna
aveva detto di essere una studentessa onoraria o una cheerleader o una
volontaria alla mensa dei poveri, come se, in quel momento di paura collettiva,
non avessero saputo separare loro stesse da quelle che erano state prima,
quando queste informazioni erano richieste, quando le fornivano da un concorso
all’altro. Dei cinquanta stati, soltanto dodici ragazze che li rappresentavano
erano state contate, incluse Miss California, Shanti Singh; Miss Michigan,
Jennifer Huberman; e Miss Rodhe Island, Petra West che, ironicamente, era la
ragazza più alta del concorso col suo quasi metro e ottanta. Alcune ragazze
discussero se la morte di Miss Massachusetts –data per favorita dagli
scommettitori in qualsiasi cosa- significasse che la competizione non avrebbe
potuto essere del tutto giusta.
“Grazie, signore. Immagino che il
resto dell’aereo sia lì”. Taylor indicò lo spesso strato di fumo nero che
saliva a spirale dalla giungla. Potrebbero esserci molte di noi lì. Abbiamo
bisogno di organizzare una squadra di ricerca. Una Miss Teen Dream Macchina di
Ricognizione. Qualche volontaria?”
Le ragazze rivolsero
contemporaneamente lo sguardo alla distesa minacciosa della giungla. Nessuna
alzò la mano. Taylor fece schioccare la lingua.
“Bene, immagino che non ci sia
nessuna Ladybird Hope[6] in questo gruppo. Mie stelle, sono lieta che lei non
sia qui a guardarci. Scommetto che avrebbe avuto la nausea per il disappunto. E
poi, come una vera professionista, avrebbe mandato giù il boccone e avrebbe
continuato a sorridere”.
Taylor prese un lucidalabbra rosa
da una tasca nascosta e passò la magica bacchetta luccicosa sulle labbra.
“Ricorderete che la Corporazione l’anno
scorso ha quasi cancellato il concorso di
Miss Teen Dream a causa dei voti bassi, e che lo stavano sostituendo con
lo spettacolo sulle ragazze Amish[7] che condividevano una casa con degli
spogliarellisti, Girls Gone Rumspringa?[8]
E dopo, proprio come un fulgido angelo, Ladybird Hope intervenne e disse che
avrebbe personalmente garantito gli inserzionisti per il concorso. Ho vissuto tutta
la mia vita conformemente a Ladybird e al suo modello –Diventare Perfetta In
Ogni Cosa- e non mollerò proprio ora. Se devo, andrò in questa giungla da sola.
Scommetto che le telecamere delle squadre della Corporazione saranno veramente
felici di vedermi”.
“Vengo!”, la mano di Shanti
schizzò in alto.
“Anche io!” urlò Petra.
Mary Lou diede una gomitata ad
Adina. “Scommetto che non sarebbe molto Simpatico[9] da parte mia non andare.
Vieni anche tu? Vorrei avere un’amica con me”.
Adina non sapeva cosa avrebbe
trovato nella giungla, ma le giornaliste andavano sempre dove c’era una storia,
e Adina era la migliore giornalista della New Castle High School. Era quello
che aveva ottenuto in questo pasticcio. Sollevò la mano per andare volontaria.
Furono organizzate due squadre e,
dopo molte questioni, furono scelti i nomi: I Poni Luccicanti sarebbero stati
sulla spiaggia, aiutando i feriti e cercando di salvare qualsiasi cosa dal
relitto. Le Ragazze Perdute avrebbero militato nella giungla nella speranza di
trovare sopravvissuti.
Shanti dava istruzioni alle
ragazze affrontando le onde in direzione dell’aereo mezzo distrutto, che stava
imbarcando acqua velocemente. “Dobbiamo ricordarci di portare fuori qualunque
cosa possiamo –kit di primo soccorso, coperte, cuscini, vestiti e soprattutto
cibo e acqua”.
“Ma perché?” chiese Tara.
“Verranno a salvarci molto presto”.
“Non sappiamo quanto tempo
passerà. Dovremo sopravvivere fino ad allora”.
“Accidenti! Niente cibo per
tutti.”
Tiara affondò sulla sabbia come
se il peso della loro difficile situazione l’avesse finalmente colpita. E
subito dopo il sorriso da megawatt delle
scatole di cereali che giravano per
tutta la nazione riapparve.
“Sarà magrissima per il concorso di quest'anno!”.[10]
[1]=il testo
in inglese dice “Miss Congeniality”, ovvero Miss Congenialità, che dovrebbe
trasmettere l’idea di “amabilità, cordialità, gentilezza”. Una delle plausibili traduzioni è
quella, appunto, di “simpatia”, che ho adoperato per convenzione, anche se il
significato si distacca leggermente dall’intenzione dell’autrice.
[2]= la traduzione del termine “baton-twirler”
è stata particolarmente controversa. Letteralmente significa “colui che fa
ruotare il bastone” e quindi mi è venuto naturale tradurre direttamente “majorette”,
sperando di non aver frainteso l’autrice.
[3]= Non sono proprio riuscita a
capire cosa sia un 36dds. Credo si tratti di un reggiseno particolarmente
costrittivo o di una misura abbondante.
[4]= si tratta di persone pagate
per pronunciare discorsi incoraggianti e motivare i clienti giù di tono.
[5]= la nota dell’autrice indica
che faceva parte della band di grande successo Boyz Will B Boyz. Il loro
singolo “Let me shave your legs tonight, girl” (ehm… letteralmente significa “lasciami
rasare le tue gambe stasera, ragazza”) è stato in vetta alla classifiche per
undici mesi, “prima che fossero colpiti dalla pubertà e cominciassero a perdere
terreno rispetto ai ‘vampire boyz’. Cinque anni dopo, i Boyz will be boyz non sono
diventati niente di più che una domanda al trivia”. La band è ovviamente fittizia
e trae probabilmente il nome dal terzo album della Christian pop rock band
Newboys uscito nel 1991 e chiamato “Boys will be boyz”.
[6]= un’altra nota dell’autrice
dice che è stata la più famosa Miss Teen Dream che sia mai vissuta, diventata
famosa come metereologa in bikini, intervenendo come opinionista nei talk shaw
delle reti provinciali, lobbista, imprenditrice della Corporazione con la sua
linea di abbigliamento. Alcune indiscrezioni dicono che sia in lizza per
diventare presidente. (Anche questo, naturalmente, è un personaggio fittizio, ma vi è un chiaro riferimento a Sarah Palin).
[7]= è una confessione religiosa
di origine cristiano protestante anabattista, la cui comunità più grande è
stanziata in Ohio. Conducono una vita fuori dal tempo nelle campagne, privi di
elettricità e nel rigore più assoluto.
[8]= il Rumspringa è un periodo
della vita Amish che dura alcuni anni, in cui i ragazzi e le ragazze fanno
esperienze al di fuori della comunità, vestendo in jeans, bevendo alcolici,
andando a ballare. Questo per assicurarsi che l’approccio alla fede sia
consapevole, dato che il battesimo viene somministrato tra i 16 e i 20 anni di
età.
[9]= congenial sul testo originale, in riferimento a Miss Congeniality
[10]= Sul testo “I am going to be so
superskinny by pageant time”. Se qualcuno è disposto a darmi
delucidazioni su una traduzione migliore, è ben accetto! (Grazie Kla505 per la correzione)
Per il [10] Io avrei tradotto: "Sarò magrissima per il concorso di quest'anno!" dato che skinny è letteralmente secca, magra.. e per di più parlavano di poco cibo :))
RispondiEliminaComunque essendo io lettrice accanita di libri in lingua originale inglesi e americani, la trovo un'idea stupenda.. anzi se ti servisse aiuto per eventuali traduzioni sono a disposizione! (conclusione degli esami a parte XD)
Grazie per la correzione! Certo, sei ben accetta! Possiamo dividerci le cose da tradurre o fare una puntata ciascuno, come preferisci ^^ Anche solo la consulenza mi va bene XD
RispondiEliminaVolentieri, dopo gli esami di luglio sono a disposizione :))
RispondiEliminaMi piace molto questa nuova rubrica ed è utile anche per chi, come me, non legge in lingua originale. In questo modo sappiamo cosa ci stiamo perdendo noi lettrici italiane e per quali romanzi vale la pena tartassare le nostre case editrici affinchè li pubblichino ^_^
RispondiEliminaLa trama di "Beauty queens" in effetti non attira molto, ma il primo capitolo sembra interessante :-)
Complimenti per la rubrica!!! Davvero un bell'impegno ti sei presa!!! :D
RispondiElimina@kla505: contattami quando ti fa comodo :) oltre che su fb, puoi farlo all'indirizzo email dpinwonderland@gmail.com
RispondiElimina@Phoebes: gli impegni sono talmente tanti che ormai uno in più non mi cambia nulla XD