mercoledì 13 luglio 2011

English pages from Wonderland (1) Beauty Queens

Sono scomparsa tra ieri pomeriggio e questa mattina perché stavo lavorando ad una nuova rubrica del blog, interessante quanto un po' faticosa (almeno per me). La maggior parte dei libri che vengono pubblicati in Italia sono traduzioni di testi che escono all'estero. Molti sono quelli che qui da noi non vedono la luce, e per questo motivo da un po' di tempo c'è l'impegno, da parte di alcuni blog, di "importare" idee e libri da mettere in evidenza per un'eventuale traduzione italiana. Il mio intento è un po' lo stesso, ma è anche quello di darvi un'anteprima amatoriale della traduzione del primo capitolo, in modo da poter verificare se ne vale effettivamente la pena o se riesce a incuriosirvi. 
La prima puntata di English pages from Wonderland (Lo so, ho una passione per i nomi lunghi) è dedicata ad un libro che ha suscitato il mio entusiasmo grazie al nome della sua scrittrice. Libba Bray è infatti l'autrice di una trilogia (quella di Gemma Doyle) pubblicata in Italia da Elliot, tra le mie preferite per l'ambientazione in epoca vittoriana e l'approfondimento psicologico. Leggendo le recensioni del suo nuovo libro, Beauty Queens, sapevo che avrei trovato qualcosa di molto più significativo di quello che la trama, apparentemente banale, lascia trasparire. Il sessismo, il femminismo, il razzismo, i modelli di bellezza impossibili da raggiungere, il tocco ironico fanno di questo libro qualcosa di molto particolare. Uno spunto per riflettere e per sorridere di un mondo molto amaro.

Beauty Queens - Libba Bray
Reginette di bellezza. Un’isola stile “Lost”. Misteri e pericoli. Nessun accesso alla posta elettronica. E lo spirito di una feroce e atroce competizione che striscia sotto la pelle delle ragazze, una selvaggia brutalità che può soltanto essere svelata da un viaggio nel cuore di un’oscurità non sfaldatasi .Oh, l’orrore, l’orrore! Solo più divertente. Con abiti da sera. E un corpo che conta. 






Beauty Queens

Chapter 1

Traduzione a cura di Malitia.
Tutti i diritti riservati.

“Tutto bene?”
La voce giunse metallica alle orecchie di Adina. Era bagnata e la testa le faceva male. Ricordò l’aeroplano scendere in picchiata e cadere, il fumo e le urla, il panico e dopo  niente.
“Sono morta?” chiese al viso che incombeva su di lei. Il viso aveva guance di mela ed era incorniciato da una nuvola di lucidi riccioli neri.
“No”.
Tu sei morta?” chiese Adina con circospezione.
Il viso su di lei dondolò da un lato all’altro, e poi scoppiò in lacrime. Adina si tranquillizzò considerando che doveva essere viva, a meno che l’aldilà fosse molto più bipolare di quanto le avessero fatto credere. Si tirò a sedere e aspettò che la confusione cessasse.
Un graffio sul ginocchio si era raggrumato in sangue secco. Un altro sul braccio gocciolava ancora. Il suo vestito era strappato e leggermente bruciato e indossava solo una scarpa. Era la metà di una delle sue paia migliori e, nello stato di shock, diventò importante trovare l’altra.
“Puoi aiutarmi a trovare la mia scarpa?”
“Certo. Ne ho visto qualcuna in acqua. Spero non fossero di pelle” rispose l’altra ragazza con un tono piatto come un campo appena arato. Aveva grandi occhi blu degni di un cartone animato.
“Sono Miss Nebraska, Mary Lou  Novak”.
“Adina Greenberg. Miss New Hampshire”.
Adina mise le mani a coppa sugli occhi guardando in direzione del mare. “Non la vedo”.
“E’ un peccato. E’ una scarpa veramente carina”.
“Roland Me’sognie”, disse Adina, e onestamente non avrebbe saputo dire perché. Non le importava di una stupida marca. Questa era l’influenza di sua madre. Shock. Doveva essere lo shock.
“Se riesco a trovare la mia valigia ho un paio di sneakers extra lì. Sono una 39”
“Grazie”
“Prego. Mi piace essere d’aiuto. E’ una sorta di cosa del Nebraska. Il mio sponsor dice che ho buone possibilità a Miss Simpatia[1] quest’anno”.
“Miss Simpatia rappresenta il vero cuore del concorso” si trovò a ripetere Adina dal manuale di Miss Teen Dream. Ricordò vagamente che aveva l’abitudine di fare un movimento strozzato, ma era troppo stordita per le fantasie ora. Stordita perché, sì, quando aveva cercato le sue scarpe aveva visto dei corpi nell’acqua. Corpi senza vita.
“Miss Simpatia è un’ambasciatrice di sorrisi” disse Mary Lou con voce soffocata.
“Sarà okay” disse Adina, sebbene abbastanza sicura che questa fosse la definizione sul manuale di così non è okay. “Credo che dovremmo cercare qualcun altro”.
Mary Lou si soffiò il naso sullo chiffon strappato della sua manica e seguì Adina lungo la curva a mezzaluna della spiaggia. L’aria odorava di fumo. Un’ala di metallo annerito giaceva sulla sabbia. I luccicanti abiti da sera galleggiavano trasportati dalla corrente come meduse, lo scintillio attirava la curiosità dei gabbiani che piombavano su di questi in ripetute acrobazie a forma di otto. Le ragazze bagnate fradice punteggiavano la spiaggia come uccelli esotici e fuori rotta. Il contenuto delle valigie aperte e delle borse gettate era cosparso sulla spiaggia. Un vestito da majorette[2] rosso, bianco e blu pendeva da un albero. Una bellezza inzuppata la cui sciarpa la identificò come Miss Ohio avanzò barcollando dalle onde del mare e affondò sulle sue ginocchia, tossendo acqua e bile.
“Oh mio Dio” mormorò Adina. Sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa; solo che non riusciva a ricordare cosa. L’aereo della Corporazione Miss Teen Dream avrebbe dovuto portarle fino a Paradise Cove per il quarantaquattresimo concorso annuale Miss Teen  Dream. Dovevano filmare alcuni spot promozionali fun-in-the-sun, andare sugli acquascivoli, e allenarsi per le loro performance. Tutte erano arrivate in Florida la notte prima e quella mattina, alle dieci, cinquanta raggianti ragazze in abiti adornati con qualcosa di emblematico del loro stato erano salite a bordo dell’aereo. Adina avrebbe voluto mettere il famoso poeta del New Hampshire Robert Frost nel suo vestito, ma sua madre e Alan avevano detto che non c’erano poeti tra la giuria, e ora il suo abito aveva l’immagine delle White Mountains che si abbinavano disastrosamente col suo 36DDs[3].
Era seduta sull’aereo con le braccia incrociate sul petto, odiando il fatto che avrebbe dovuto parlare mentre lo indossava. Dopo erano arrivati le esplosioni e il fumo, le urla, la caduta, la sensazione di ruzzolare attraverso l’aria e di atterrare in una montagna di sabbia. Quante se l’erano cavata?
Cosa era successo ai piloti, gli chaperones, la quadra della Corporazione? Dove si trovavano ora?
Una voce con un forte accento riecheggiò. “Tutto a posto, Miss Teen Dreamers? Yoo-ooh! Qui! Sto dimenando le dita  per attirare la vostra attenzione! Potreste venire qui per favore?”.
La dea che si stava agitando si trovava delineata da un’ala di metallo fumante come la modella di uno showroom dei relitti dell’aereo. Era alta e abbronzata, i suoi lunghi e biondi capelli incorniciavano il volto bellissimo in onde disordinate. I denti erano bianchi in maniera accecante. Attraverso la vita del vestito c’era una rete leggera in cui era inserita una bandiera con una stella solitaria. Le ragazze vagavano intorno,  tese dal comando che la bellezza aveva conferito.
“Venite giù e raccoglietevi attorno, a ferro di cavallo – grazie. Qualcuna di voi può riempire le lacune qui davanti”.
Le ragazze fecero come aveva detto, felici che qualcuno avesse preso le redini.

“Salve. Sono Taylor Rene Krystal Hawkins, e sono Miss Teen Dream Texas, lo stato dove i sogni sono  più grandi e migliori – niente in confronto agli altri stati. Frequento l’ultimo anno al George Walker Bush High School e spero di perseguire una carriera come motivational speaker[4]".
Ci fu un garbato e automatico applauso. Una ragazza spaventata accanto Adina disse:
“Io voglio perseguire una carriera nell’eccitante mondo del giornalismo del controllo del peso. E aiutare i bambini a non avere il cancro e altre cose”.
Miss Texas parlò di nuovo.
“Okay, Miss Teen Dreamers, ho saputo che siete turbate e tutto il resto. Ma siamo vive. E penso che prima di ogni altra cosa dovremmo pregare l’unico che amiamo”.
Una ragazza alzò la mano “J.T. Woodland?”[5]
“Veramente stavo parlando del mio secondo pilota personale, Gesù”.
“Qualcuno dovrebbe dire al suo secondo pilota personale che i suoi atterraggi fanno schifo” bisbigliò Miss Michigan. Era una rossa flessuosa con il portamento da pantera di un’atleta professionale.
“Caro Gesù” cominciò Taylor. Le ragazze giunsero le mani, eccetto Adina.
“Non vuoi pregare?” sussurrò Mary Lou.
“Sono ebrea. Non una grande fan di Gesù”.
“Oh. Non sapevo ci fosse gente ebrea in New Hampshire. Dovresti inserirlo in uno dei Fatti Divertenti Su Di Me!”
Adina aprì la bocca ma non riuscì a pensare a qualcosa da dire.
“Ehm. Caro Gesù,” intonò Taylor con fervore. Volevamo solo ringraziarti per averci tratto in salvo”.
Ci fu un rumoroso gorgogliante gemito. Qualcuno gridò “oh perbacco! Miss Delawere è appena morta!”
 “… per aver tratto alcune di noi in salvo” continuò Taylor. “E noi preghiamo perché, giacché stiamo bene, siamo sane e ragazze rispettose della legge  che rappresentano il meglio del meglio, ci proteggerai dai mali e ci terrai al sicuro finché non saremo salve e potremo raccontare la nostra storia su People. Amen”.
“Amen” risposero in coro le ragazze, prima di perdersi in chiacchiere. Dove erano? Cosa sarebbe successo ora? Sarebbero state al sicuro? Dove erano gli adulti? Aveva qualcosa a che fare con la guerra?
“Miss Teen Dreamer!” canticchiò Taylor sopra il frastuono, sorridendo. “Mie stelle. C’è un po’ di rumore. Ora. Il mio papino è un generale, e  so cosa direbbe se fosse qui: abbiamo bisogno di una missione di ricognizione, vedete se ci sono sopravvissuti, prendetevi cura dei feriti”.
“Mi fa un po’ male la testa” disse Miss New Mexico. Parecchie ragazze rimasero a bocca aperta. Metà del vassoio da portata di una compagnia area era piantato sulla sua fronte, formando un grande tettuccio blu sui suoi occhi.
“Che c’è?” Miss Mexico controllò per essere sicura che le cinghie del suo reggiseno non si vedessero.
“N-niente”. Miss Ohio arrangiò un sorriso impacciato.
“Prima cosa prima” disse Taylor. “Qualcuna di voi ha una formazione di primo soccorso?”
La mano di Miss Alabama schizzò in alto nello stesso momento di quella di Miss Mississippi. Erano entrambe finte bionde e abbronzate con la lampada, con gli stessi lunghi capelli stratificati.
Se non fosse stato per le sciarpe malridotte che ancora indossavano sarebbe stato difficile dire a quale paese appartenevano.
“Nomi?” sollecitò Taylor.
“Mi chiamo Tiara. Con la A” disse Miss Mississippi.
“Mi chiamo Brittani. Con la I” disse Miss Alabama. “Ho il distintivo di scout in primo soccorso”.
“Accidenti, anche io!” Tiara gettò le braccia al collo di Brittani. “Sei così carina! Se non io, spero che vinca tu!”
“No, io spero che vinca TU!”
“Signore, questo ruolo non è una competizione” disse Taylor. “Miss Alabama e Miss Mississippi presteranno servizio di primo soccorso. Nessuno ha un cellulare che è sopravvissuto?”
Due ragazze tirarono fuori i cellulari. Uno era danneggiato dall’acqua. L’altro non dava segni di vita.
Adina disse a voce alta: “Forse dovremmo chiamare l’appello, per vedere chi è qui e chi manca”.
Il verbo mancare piombò sulle ragazze come un mantello improvviso di neve scrollato da una tenda. Si fecero avanti con il pilota automatico, sorrisi frastornati al posto, e dichiararono il loro nome e lo stato che rappresentavano.
Cogliendo l’occasione qualcuna aveva detto di essere una studentessa onoraria o una cheerleader o una volontaria alla mensa dei poveri, come se, in quel momento di paura collettiva, non avessero saputo separare loro stesse da quelle che erano state prima, quando queste informazioni erano richieste, quando le fornivano da un concorso all’altro. Dei cinquanta stati, soltanto dodici ragazze che li rappresentavano erano state contate, incluse Miss California, Shanti Singh; Miss Michigan, Jennifer Huberman; e Miss Rodhe Island, Petra West che, ironicamente, era la ragazza più alta del concorso col suo quasi metro e ottanta. Alcune ragazze discussero se la morte di Miss Massachusetts –data per favorita dagli scommettitori in qualsiasi cosa- significasse che la competizione non avrebbe potuto essere del tutto giusta.
“Grazie, signore. Immagino che il resto dell’aereo sia lì”. Taylor indicò lo spesso strato di fumo nero che saliva a spirale dalla giungla. Potrebbero esserci molte di noi lì. Abbiamo bisogno di organizzare una squadra di ricerca. Una Miss Teen Dream Macchina di Ricognizione. Qualche volontaria?”
Le ragazze rivolsero contemporaneamente lo sguardo alla distesa minacciosa della giungla. Nessuna alzò la mano. Taylor fece schioccare la lingua.
“Bene, immagino che non ci sia nessuna Ladybird Hope[6] in questo gruppo. Mie stelle, sono lieta che lei non sia qui a guardarci. Scommetto che avrebbe avuto la nausea per il disappunto. E poi, come una vera professionista, avrebbe mandato giù il boccone e avrebbe continuato a sorridere”.
Taylor prese un lucidalabbra rosa da una tasca nascosta e passò la magica bacchetta luccicosa sulle labbra.
“Ricorderete che la Corporazione l’anno scorso ha quasi cancellato il concorso di  Miss Teen Dream a causa dei voti bassi, e che lo stavano sostituendo con lo spettacolo sulle ragazze Amish[7] che condividevano una casa con degli spogliarellisti, Girls Gone Rumspringa?[8] E dopo, proprio come un fulgido angelo, Ladybird Hope intervenne e disse che avrebbe personalmente garantito gli inserzionisti per il concorso. Ho vissuto tutta la mia vita conformemente a Ladybird e al suo modello –Diventare Perfetta In Ogni Cosa- e non mollerò proprio ora. Se devo, andrò in questa giungla da sola. Scommetto che le telecamere delle squadre della Corporazione saranno veramente felici di vedermi”.
“Vengo!”, la mano di Shanti schizzò in alto.
“Anche io!” urlò Petra.
Mary Lou diede una gomitata ad Adina. “Scommetto che non sarebbe molto Simpatico[9] da parte mia non andare. Vieni anche tu? Vorrei avere un’amica con me”.
Adina non sapeva cosa avrebbe trovato nella giungla, ma le giornaliste andavano sempre dove c’era una storia, e Adina era la migliore giornalista della New Castle High School. Era quello che aveva ottenuto in questo pasticcio. Sollevò la mano per andare volontaria.
Furono organizzate due squadre e, dopo molte questioni, furono scelti i nomi: I Poni Luccicanti sarebbero stati sulla spiaggia, aiutando i feriti e cercando di salvare qualsiasi cosa dal relitto. Le Ragazze Perdute avrebbero militato nella giungla nella speranza di trovare sopravvissuti.
Shanti dava istruzioni alle ragazze affrontando le onde in direzione dell’aereo mezzo distrutto, che stava imbarcando acqua velocemente. “Dobbiamo ricordarci di portare fuori qualunque cosa possiamo –kit di primo soccorso, coperte, cuscini, vestiti e soprattutto cibo e acqua”.
“Ma perché?” chiese Tara. “Verranno a salvarci molto presto”.
“Non sappiamo quanto tempo passerà. Dovremo sopravvivere fino ad allora”.
“Accidenti! Niente cibo per tutti.”
Tiara affondò sulla sabbia come se il peso della loro difficile situazione l’avesse finalmente colpita. E subito dopo il sorriso da megawatt  delle scatole di cereali  che giravano per tutta la nazione riapparve.
“Sarà magrissima per il concorso di quest'anno!”.[10]


[1]=il testo in inglese dice “Miss Congeniality”, ovvero Miss Congenialità, che dovrebbe trasmettere l’idea di “amabilità, cordialità, gentilezza”.             Una delle plausibili traduzioni è quella, appunto, di “simpatia”, che ho adoperato per convenzione, anche se il significato si distacca leggermente dall’intenzione dell’autrice.

 [2]= la traduzione del termine “baton-twirler” è stata particolarmente controversa. Letteralmente significa “colui che fa ruotare il bastone” e quindi mi è venuto naturale tradurre direttamente “majorette”, sperando di non aver frainteso l’autrice.

[3]= Non sono proprio riuscita a capire cosa sia un 36dds. Credo si tratti di un reggiseno particolarmente costrittivo o di una misura abbondante.

[4]= si tratta di persone pagate per pronunciare discorsi incoraggianti e motivare i clienti giù di tono.

[5]= la nota dell’autrice indica che faceva parte della band di grande successo Boyz Will B Boyz. Il loro singolo “Let me shave your legs tonight, girl” (ehm… letteralmente significa “lasciami rasare le tue gambe stasera, ragazza”) è stato in vetta alla classifiche per undici mesi, “prima che fossero colpiti dalla pubertà e cominciassero a perdere terreno rispetto ai ‘vampire boyz’. Cinque anni dopo, i Boyz will be boyz non sono diventati niente di più che una domanda al trivia”. La band è ovviamente fittizia e trae probabilmente il nome dal terzo album della Christian pop rock band Newboys uscito nel 1991 e chiamato “Boys will be boyz”.

[6]= un’altra nota dell’autrice dice che è stata la più famosa Miss Teen Dream che sia mai vissuta, diventata famosa come metereologa in bikini, intervenendo come opinionista nei talk shaw delle reti provinciali, lobbista, imprenditrice della Corporazione con la sua linea di abbigliamento. Alcune indiscrezioni dicono che sia in lizza per diventare presidente. (Anche questo, naturalmente, è un personaggio fittizio, ma vi è un chiaro riferimento a Sarah Palin).

[7]= è una confessione religiosa di origine cristiano protestante anabattista, la cui comunità più grande è stanziata in Ohio. Conducono una vita fuori dal tempo nelle campagne, privi di elettricità e nel rigore più assoluto.

[8]= il Rumspringa è un periodo della vita Amish che dura alcuni anni, in cui i ragazzi e le ragazze fanno esperienze al di fuori della comunità, vestendo in jeans, bevendo alcolici, andando a ballare. Questo per assicurarsi che l’approccio alla fede sia consapevole, dato che il battesimo viene somministrato tra i 16 e i 20 anni di età.

[9]= congenial sul testo originale, in riferimento a Miss Congeniality

[10]= Sul testo “I am going to be so superskinny by pageant time”. Se qualcuno è disposto a darmi delucidazioni su una traduzione migliore, è ben accetto! (Grazie Kla505 per la correzione)

6 commenti:

  1. Per il [10] Io avrei tradotto: "Sarò magrissima per il concorso di quest'anno!" dato che skinny è letteralmente secca, magra.. e per di più parlavano di poco cibo :))
    Comunque essendo io lettrice accanita di libri in lingua originale inglesi e americani, la trovo un'idea stupenda.. anzi se ti servisse aiuto per eventuali traduzioni sono a disposizione! (conclusione degli esami a parte XD)

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  2. Grazie per la correzione! Certo, sei ben accetta! Possiamo dividerci le cose da tradurre o fare una puntata ciascuno, come preferisci ^^ Anche solo la consulenza mi va bene XD

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  3. Volentieri, dopo gli esami di luglio sono a disposizione :))

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  4. Mi piace molto questa nuova rubrica ed è utile anche per chi, come me, non legge in lingua originale. In questo modo sappiamo cosa ci stiamo perdendo noi lettrici italiane e per quali romanzi vale la pena tartassare le nostre case editrici affinchè li pubblichino ^_^
    La trama di "Beauty queens" in effetti non attira molto, ma il primo capitolo sembra interessante :-)

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  5. Complimenti per la rubrica!!! Davvero un bell'impegno ti sei presa!!! :D

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  6. @kla505: contattami quando ti fa comodo :) oltre che su fb, puoi farlo all'indirizzo email dpinwonderland@gmail.com

    @Phoebes: gli impegni sono talmente tanti che ormai uno in più non mi cambia nulla XD

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