giovedì 14 luglio 2011

Recensione La bambina con il basco azzurro



(Leggi trama e info qui)

Voto: 

Riassumere la trama de La bambina con il basco azzurro sarebbe deleterio per il lettore della recensione, giacché sarei costretta a rivelargli un po’ di particolari. E’ evidente, per chi si approccia al libro, un richiamo a Lewis Carrol e alla sua Alice –la bambina, la Dama Bianca, il coniglio, lo specchio, il mondo di favola- ma la storia si discosta dal modello per la cupezza di alcuni particolari, per una sorta di realismo innovativo riscontrabile forse solo nelle favole originali dei fratelli Grimm. C’è infatti un Buio che non è solo un simbolico personaggio immaginario del libro, ma è palpabile e riscontrabile nella vita reale. C’è morte, in questa storia per bambini, e il senso del sacrificio, anche se entrambi convivono con l’amore. Credo che se l’avessi letto da piccola sarei scoppiata a piangere in diversi punti, e anche se il fine –la fine- è lieto/a resta un’amarezza su cui solo l’autore potrebbe darci delucidazioni. Questo, al di là della trama che non posso narrarvi, è un aspetto importante del libro che ci tenevo a sottolineare. Potrei scrivere pagine sul significato che assume la sconfitta –alcune persone si arrendono, si lasciano vincere e non c’è più nulla da fare per loro… ma è un modello educativo? Non sarebbe stata migliore la scelta di far reagire la protagonista nonostante le tragedie della vita, anziché rimpiazzarla con un’altra bambina?- ma per i motivi appena elencati e per alcuni altri la stessa trama mi è sembrata un po’ traballante e mi ha meravigliato scoprire, per esempio, che la bambina con il basco azzurro con cui comincia il libro non è poi la stessa protagonista con cui questo termina. Innovazione o meno sono stata un po’ turbata da questo brusco cambio di angolazione, anche perché continuo a interrogarmi su cosa l’autore abbia voluto dire e, in qualsiasi modo la esamini, non mi sembra una scelta salutare per il messaggio da trasmettere ai bambini. Attenzione, non sto contestando il contenuto spesso amaro del libro –che i bambini debbano essere messi davanti a fatti compiuti e irreversibili come la morte già alla loro giovane età è opinabile in base alla sensibilità del lettore- quanto uno dei messaggi che esso fornisce e che potrebbe essere male interpretato. Non voglio però parlare solo di questo, perché il libro offre anche molti spunti positivi e molte immagini toccanti, concentrate soprattutto sul rapporto tra madre e figlia. Anche le descrizioni sono molto belle nella lotta finale tra bene e male e mi sono particolarmente piaciuti gli elementi fantasy, ben utilizzati e particolarmente “vivi”.
Gli esordi non sono mai semplici, e anche quando sono incoraggiati dal supporto di grandi case editrici i tentennamenti e lo stile ancora un po’ ancorati ad un modello amatoriale si fanno sentire.
Tuttavia, La bambina con il basco azzurro è caratterizzato da una grande maturità stilistica da parte dell’autore, che assume pienamente il ruolo di narratore per bambini e con grande competenza guida i piccoli lettori dentro il libro, spiegando i concetti più complicati con metafore a loro accessibili e un linguaggio pulito e lineare.
Il libro, sebbene i dubbi che mi ha suscitato, è insomma molto grazioso, scorrevole e ben scritto, agevole per formato, dimensioni e colori ad un pubblico giovanissimo. Va però sicuramente letto in compagnia di un adulto che spieghi i passaggi più tetri e delicati e che potrà allo stesso modo accompagnare il bambino in quelli più lieti, buffi e spensierati che di certo non mancano all’interno della narrazione. 

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