(Leggi trama e info qui)
Voto:
Riassumere la trama de La bambina con il basco azzurro sarebbe
deleterio per il lettore della recensione, giacché sarei costretta a rivelargli
un po’ di particolari. E’ evidente, per chi si approccia al libro, un richiamo
a Lewis Carrol e alla sua Alice –la bambina, la Dama Bianca , il
coniglio, lo specchio, il mondo di favola- ma la storia si discosta dal modello
per la cupezza di alcuni particolari, per una sorta di realismo innovativo
riscontrabile forse solo nelle favole originali dei fratelli Grimm. C’è infatti
un Buio che non è solo un simbolico personaggio immaginario del libro, ma è
palpabile e riscontrabile nella vita reale. C’è morte, in questa storia per
bambini, e il senso del sacrificio, anche se entrambi convivono con l’amore. Credo
che se l’avessi letto da piccola sarei scoppiata a piangere in diversi punti, e
anche se il fine –la fine- è lieto/a resta un’amarezza su cui solo l’autore
potrebbe darci delucidazioni. Questo, al di là della trama che non posso
narrarvi, è un aspetto importante del libro che ci tenevo a sottolineare. Potrei
scrivere pagine sul significato che assume la sconfitta –alcune persone si
arrendono, si lasciano vincere e non c’è più nulla da fare per loro… ma è un
modello educativo? Non sarebbe stata migliore la scelta di far reagire la
protagonista nonostante le tragedie della vita, anziché rimpiazzarla con un’altra
bambina?- ma per i motivi appena elencati e per alcuni altri la stessa trama mi
è sembrata un po’ traballante e mi ha meravigliato scoprire, per esempio, che
la bambina con il basco azzurro con cui comincia il libro non è poi la stessa protagonista
con cui questo termina. Innovazione o meno sono stata un po’ turbata da questo
brusco cambio di angolazione, anche perché continuo a interrogarmi su cosa l’autore
abbia voluto dire e, in qualsiasi modo la esamini, non mi sembra una scelta
salutare per il messaggio da trasmettere ai bambini. Attenzione, non sto
contestando il contenuto spesso amaro del libro –che i bambini debbano essere
messi davanti a fatti compiuti e irreversibili come la morte già alla loro
giovane età è opinabile in base alla sensibilità del lettore- quanto uno dei
messaggi che esso fornisce e che potrebbe essere male interpretato. Non voglio
però parlare solo di questo, perché il libro offre anche molti spunti positivi e
molte immagini toccanti, concentrate soprattutto sul rapporto tra madre e
figlia. Anche le descrizioni sono molto belle nella lotta finale tra bene e
male e mi sono particolarmente piaciuti gli elementi fantasy, ben utilizzati e
particolarmente “vivi”.
Gli esordi non sono mai semplici,
e anche quando sono incoraggiati dal supporto di grandi case editrici i
tentennamenti e lo stile ancora un po’ ancorati ad un modello amatoriale si
fanno sentire.
Tuttavia, La bambina con il basco azzurro è caratterizzato da una grande
maturità stilistica da parte dell’autore, che assume pienamente il ruolo di
narratore per bambini e con grande competenza guida i piccoli lettori dentro il
libro, spiegando i concetti più complicati con metafore a loro accessibili e un
linguaggio pulito e lineare.
Il libro, sebbene i dubbi che mi
ha suscitato, è insomma molto grazioso, scorrevole e ben scritto, agevole per
formato, dimensioni e colori ad un pubblico giovanissimo. Va però sicuramente
letto in compagnia di un adulto che spieghi i passaggi più tetri e delicati e
che potrà allo stesso modo accompagnare il bambino in quelli più lieti, buffi e
spensierati che di certo non mancano all’interno della narrazione.
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