E' il momento che anche questa rubrica torni sotto i riflettori, troppo tempo è passato dall'ultima volta che l'ho postata. I poeti italiani di cui ho parlato sono stati pochissimi (forse addirittura due, Pascoli e Alda Merini) anche se il valore della letteratura italiana è indiscusso, per quanto i banchi di scuola ci abbiano costretto ad odiarla certe volte. Quella di questa sera è una delle più tenere poesie d'amore che siano state scritte in italiano, composta da Eugenio Montale in occasione della morte della moglie, Drusilla Tanzi, sposata un anno prima dopo una convivenza di vent'anni e colpita da una dolorosa malattia. Sono sicura che la riconoscerete tutti :)
Ho sceso dandoti il braccio
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale, uno dei massimi poeti italiani, nasce a Genova il 12 ottobre 1896. La sua è una formazione da autodidatta. Le lingue straniere e la letteratura (ha un amore speciale per Dante) sono la sua passione. Entra all'Accademia militare di Parma dove richiede di essere inviato al fronte, e dopo una breve esperienza in Vallarsa e Val Pusteria, Montale viene congedato nel 1920. Terminata la prima guerra mondiale Montale inizia a frequentare i circoli culturali liguri e torinesi. Nel 1927 si trasferisce a Firenze dove collabora con l'editore Bemporad. Nella capitale toscana gli anni precedenti erano stati fondamentali per la nascita della poesia italiana moderna. Montale entra in punta di piedi nell'officina della poesia italiana con un "signor biglietto da visita", l'edizione degli "Ossi di Seppia" del 1925. Nel 1929 è chiamato a dirigere il Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux, dal quale verrà espulso nel 1938 per antifascismo. Mentre la sua fama di poeta cresce, si dedica anche a traduzioni di poesie e testi teatrali, in prevalenza inglesi. Terminata la Seconda Guerra mondiale si iscrive al Partito d'Azione e inizia un'intensa attività con varie testate giornalistiche. Nel 1948 si trasferisce a Milano dove inizia la sua collaborazione con il Corriere della Sera, per conto del quale compie molti viaggi e si occupa di critica musicale. Montale raggiunge fama internazionale, attestata dalle numerose traduzioni in svariate lingue delle sue poesie. Nel 1967 viene nominato senatore a vita. Nel 1975 arriva il riconoscimento più importante: il Premio Nobel per la Letteratura. Muore a Milano il 12 settembre 1981, poco prima di compiere 85 anni.Viene sepolto accanto alla moglie Drusilla nel cimitero vicino alla chiesa di San Felice a Ema, sobborgo nella periferia sud di Firenze.
[Fonte: Biografie Online]
Questa è una delle mie poesie preferite in assoluto. Mi commuove ogni volta che la leggo...
RispondiEliminaGrazie per averla condivisa :)
Grazie a te per aver commentato :)
RispondiEliminaLeggendola mi sono commossa anch'io, è così bella...
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