martedì 8 gennaio 2013

Sulle note di un libro (13) Fiabe in musica


A cura di Miki


Nelle vacanze siamo o dovremmo essere tutti più buoni e, tra luci, alberi e regali, torniamo anche un po' bambini: per questo voglio dedicare questa "puntata" alla fiaba, uno dei generi narrativi più vari che delizia i piccoli e svela insegnamenti e segreti nascosti agli adulti. Da bambina avevo un libro di fiabe che leggevo prima di dormire: alcune avevano un lieto fine, altre no e lasciavano nei sogni quel tocco di malinconia che avrei imparato ad apprezzare solo più avanti. Spesso e volentieri la musica era tra le protagoniste di questi racconti, a volte aveva uno scopo positivo e solare, altre uno scopo negativo e malvagio: ricordo il gran ballo a cui partecipa Cenerentola, l'allegra musica che aiuta Il pifferaio di Hamelin a vendicarsi e condurre i bambini via dalla città e lo strano concerto che mettono in scena l'asino, il cane, il gatto e il gallo de I musicanti di Brema per ingannare i briganti.
Proseguendo su questa strada, nel 1936 incontriamo il compositore russo Sergej Prokof'ev che sperimenta un nuovo tipo di racconto. Scrive il testo e gli spartiti di Pierino e il lupo, vera e propria fiaba in musica dove ogni personaggio è interpretato da uno strumento diverso: l'uccellino che il bambino incontra nel bosco è un flauto, l'anatra un oboe, il gatto un clarinetto, mentre il lupo cattivo che Pierino decide di cacciare è impersonato dai corni.
Tra le fiabe che leggevo una di quelle che ricordo con più affetto parlava di fate: si riunivano la notte nella radura di un bosco, danzavano fino all'alba e poi tornavano nel loro mondo. Chi le vedeva era perduto: veniva infatti stregato dalla musica e dai loro movimenti morbidi e aggraziati e volava via con loro per non far più ritorno. Ecco perché ho sempre trovato queste piccole e dolci creature alquanto inquietanti. Ma torniamo al punto cardine del mio discorso: la musica.
Un'artista che ci fa respirare un'atmosfera fatata e ci porta col suono della sua arpa in altri mondi è sicuramente Loreena McKennitt. Canadese dell'Ontario ma di origini celtiche, nel suo disco capolavoro The Mask and the Mirror (Quinlan Road, 1994), vero e proprio concept album letterario, Loreena interpreta The Bonny Swans, la fiaba mortale delle due sorelle innamorate dello stesso cavaliere: ispirata ad una ballata inglese che risale alla metà del 1600, questa storia rivive ancora una volta sulle note dell'arpa, del violoncello, della chitarra elettrica e del bodhran celtico (una sorta di tamburo a cornice della tradizione popolare irlandese). Secondo la tradizione, in questa "murder ballad" la sorella mora uccide la sorella bionda per gelosia spingendola nel fiume. Un menestrello trova poi sulla riva il corpo senza vita della ragazza e fa con le ossa un'arpa e con i capelli le corde. Subito dopo va a suonare al matrimonio della sorella mora che nel frattempo aveva conquistato il cavaliere amato da entrambe: l'arpa canta il tradimento e l'omicidio e racconta la sua triste storia. Esistono varie versioni di questa ballad che differiscono leggermente tra loro: in particolare in quella scelta da Loreena McKennitt la ragazza al contatto con l'acqua si trasforma prima in un cigno, poi in un'arpa.
Ulteriore tassello magico di questa rubrica dalle atmosfere fiabesche e fatate è una canzone che ho conosciuto per caso nella sua versione spagnola ma che esiste anche in lingua italiana sempre interpretata dallo stesso gruppo, i Mecano: mi riferisco ovviamente a Hijo de la Luna (contenuta nell'album Entre el cielo y el suelo, 1986) o Figlio della luna che dir si voglia, canzone ispirata ad una leggenda gitana. Una donna chiede alla Luna che il suo compagno torni da lei; la Luna esaudisce il suo
desiderio ma in cambio vuole suo figlio. Quando il bambino nasce l'uomo non lo riconosce come suo perché ha la pelle e gli occhi chiari a differenza dei genitori. Il marito decide quindi di uccidere la moglie e abbandona il bambino alla Luna che si sente per la prima volta madre.
Sperando di farvi cosa gradita vi lascio i link alle canzoni di cui vi ho parlato. Trovate i testi facilmente cercando su Google. Buon 2013 a tutti/e!



1 commento:

  1. Veramente un bel articolo complimenti, Loreena McKennitt la trovo favolosa anche se Canadese si immerge perfettamente nel mondo della musica Celtica anglosassone e il connubio fra scrittura e musica è, secondo me, obbligato.
    In fondo sono magiche entrambe.

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