Non so se ci avete fatto caso, ma ultimamente, entrando in
una libreria, il reparto Novità non è più solo appannaggio di romanzi e saggi,
bensì di un genere particolare, i cosiddetti self-help books ovvero i manuali
di auto-aiuto che offrono consigli o indicazioni su come migliorarsi in ogni
aspetto della propria vita: l'amore, il lavoro oppure il proprio modo di
comportarsi con gli altri. Si pensa a questi libri come a un fenomeno
tipicamente americano, e sebbene credo proprio sia nato lì, non si può negare
che questo filone stia coinvolgendo in modo sempre più forte anche la scena
editoriale italiana: non è un caso infatti, che nella classifica dei libri più
venduti in ambito di Saggistica Varia sono stati annoverati libri come Guarire
senza medicine di Raffaele Morelli e i Segreti della Mente
di Vittorio Andreoli. Inoltre, negli ultimi anni, anche nel nostro paese
si è iniziato a parlare di Biblioterapia, vale a dire una sorta di
terapia della lettura, di classici oppure manuali di auto-aiuto, che secondo
alcuni studi, come la ricerca del 2003 pubblicata sul Journal of Clinical
Psychology, è in grado di affiancare efficacemente le tradizionali terapia
psicologiche, come alcune forme di depressione e ansia.
Tra i self-help books di maggiore successo, spiccano quelli
appartenenti a un “sotto-filone” particolare, quello definito self-help
memoirs. Che cosa sono questi “memoir”? E che cosa li rende così graditi al pubblico? Sicuramente si
tratta di un genere un po' ibrido, non perfettamente codificato, il self-help
memoir non è certo un'arida lista di istruzioni da seguire alla lettera, ma
un libro in grado di unire al rigore dei dati uno stile accattivante, tipico
di un'autobiografia narrata in prima
persona, con l'aggiunta di preziosi suggerimenti basati sulla propria
esperienza personale e messi in condivisione con i lettori desiderosi di miglioramento. Il bello
di questi memoir particolari è anche che gli autori propongono soluzioni alla
portata di tutti per problemi abbastanza comuni, sono consapevoli di non dovere
affrontare sfide eccezionali e le vie proposte sono di fatto abbastanza percorribili.
Pur non potendo vantare il
pedigree dell'esperto DOC, gli autori dei manuali di auto-aiuto autobiografici
si sono costruiti una certa credibilità sulla base del proprio vissuto e, forti
di uno stile di scrittura piacevole e fluido, sono in grado di coinvolgere un numero
crescente di lettori. Così vediamo che il libro diventa quasi una sorta di
“amico”, generoso nel dispensare consigli e sempre a disposizione per dare una
mano: una guida scritta in prima persona per condividere (“per avere successo
ho fatto”) invece che nella più saccente seconda persona (“per avere successo
tu devi...), dove si preferisce usare il tempo passato e non l'imperativo.
Inoltre, i self-help memoirs spesso hanno titoli spiritosi e
accattivanti, che non inducono subito a pensare che siamo alla ricerca di una
soluzione per quel tal problema, mentre i manuali veri e propri a volte sono
terribilmente seriosi... volete mettere essere visti sul treno mentre si
sfoglia, per inventarne uno, “No tradimento, no patimento” al posto di
un pesante volume intitolato “Perché le relazioni hanno successo o
falliscono: una guida completa per far durare la tua”? Il self-help
memoir piace ovviamente anche alle star, che sono pronte a scrivere della
propria vita, arricchendo il racconto con le strategie che nel loro caso si
sono rivelate vincenti, e quindi perché non condividerle con gli altri? A
questo proposito ricordo “Gli anni migliori”, fatica letteraria di Jane
Fonda, in cui l'attrice americana spiega come dare e avere il proprio meglio in
ogni fase della vita...
E voi che cosa ne pensate? Vi interessa questo genere oppure
siete gli irriducibili del saggio duro e puro? Pensate che possano essere utili
per avere un certo punto di vista su una situazione? Aspettiamo i vostri
commenti!
è già alla sua seconda edizione un manuale di auto aiuto tutto italiano: 600 pagine guidate con esercitazioni pratiche e indici aritmetici di avanzamento per verifica dei progressi. Non esistono in America manuali pratici con indici numerici di calcolo! Si tratta del recente Il manuale pratico del benessere (Ipertesto Editore)patrocinato da club UNESCO: non promette di guarire chi sta male ma di evitare di ammalarsi facendo procedure quotidiane salutiste!
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