martedì 15 febbraio 2011

Poems (10) Les enfants qui s'aiment (I ragazzi che si amano)


Non è stato un caso se non ho organizzato uno speciale per San Valentino. Per un motivo egoisticamente personale, ho deliberatamente deciso (t'oh, una figura etimologica!) di fare finta che non esistesse. Però ho pensato alla puntata di Poems di oggi. Avrei voluto anticiparla ieri, ma non mi è rimasto il tempo, dopo quei quattro post dedicati ai capitoli della Leggereditore, di farlo. Quindi beh, fate finta che questa puntata sia stata scritta ieri. Avrete certo visto la pubblicità dei Baci Perugina. Mi spiace ammetterlo, ma secondo me è un bello spot... (la ditta mi era caduta dal cuore dopo la storia dei messaggi dei bigliettini selezionati da Federico Moccia...). Ma di chi sarà il merito di tale successo? L'immagine sicuramente poetica dei ragazzi che si baciano sotto la pioggia fa la sua parte... ma le parole, di chi potrebbero mai essere se non del mio adorato Prevert?
Anche questa è una poesia scoperta nel prezioso libro di antologia delle scuole medie, accanto a Timidezza di Neruda. A differenza di quest'ultima, però, I ragazzi che si amano, dall'alto della mia veneranda età (dodici anni), non mi era piaciuta granché. Influenzata dall'indignazione di mia madre alla vista dei miei coetanei concentrati in codeste precoci e riprovevoli attività, pensavo anche io che il pudore esigesse che certe manifestazioni venissero svolte in privato (beata ingenuità, trovavo a dir poco scandalosi quei baci alla francese!). Non potevo ancora cogliere  il significato di queste parole...o  la spensieratezza che si cela in quei momenti. Non qualcosa di volgare o malizioso, ma una protesta contro la società bigotta ed un inno alla gioventù, alla libertà, all'amore puro... privo di condizionamenti sociali e raggiante ("abbagliante splendore", lo definisce Prevert) come solo il primo amore può esserlo. 



I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

 Les enfants qui s'aiment 

Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s'aiment
Ne sont là pour personne
Et c'est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie
Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour.









Chi è l'autore?

Jacques Prévert nasce a Neuilly-sur-Seine nel 1900 ed è uno dei più grandi poeti francesi 
 del XX  secolo. Già giovanissimo avviene l'incontro con André Breton, Raymond Queneau e il gruppo degli altri surrealisti dell'epoca, ed entra a farne parte, interessato all'arte populista. Successivamente, nel 1928 si discosta da questi e frequenta il «Groupe Octobre», una compagnia teatrale di Sinistra formatasi con l'intento di promuovere un «teatro sociale». Comincia così un'intensa attività teatrale, ma la sua fama è però dovuta alla produzione poetica, dove Prévert dà libero corso all'immaginazione insolita in uno stile vicino alla lingua parlata e alla vita quotidiana. I suoi temi preferiti sono l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, la compassione, l'umorismo, la satira contro i potenti, l'avversità per l'oppressione sociale.
Prévert passa nella sua poesia dal gioco attento dell'intelligenza al controllo della sensibilità, dall'uso scanzonato dell'ironia ad una semplicità di espressione che a volte, ad un lettore superficiale, può sembrare che sfiori la banalità. La poesia prevertiana è di una facilità pericolosa perché ricca di ritmi interni, di giochi di parole, di diverse situazioni psicologiche che sono lo specchio di questo grande poeta francese.
Tra le sue raccolte di versi di maggiore successo, «Parole» (1945),
«La pioggia e il bel tempo» (1955), «Alberi» (1976); in Italia sono state pubblicate, oltre a queste, varie antologie come «Le foglie morte» (dal titolo di una sua celebre poesia), «Poesie d'amore» e «Poesie».

4 commenti:

  1. Ho adorato questa poesia dal primo momento che l'ho letta nella raccolta "Poesie d'amore e libertà" che mi regalò mia madre quando ero una ragazzina!

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  2. Traduzione sbagliatissima che ne stravolge il senso, fatti da traduttori scadenti... Non è i "ragazzi" che si amano, ma i "bambini" che si amano.

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    1. Ciao, la traduzione è disponibile su internet e non è possibile rintracciare il traduttore, tuttavia io ho un'edizione Salani a cura di Donatella Ziliotto che ha una traduzione pressoché uguale a questa.

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