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Voto:
Nel momento in cui comincio un
libro, quando leggo la prima riga e mi rendo conto del livello della qualità
stilistica del romanzo che sto stringendo, so già quali saranno le stelline di voto
che gli attribuirò. E’ raro che, dopo averlo letto, il voto finale non combaci con
quello che avevo stabilito all’inizio, quando ancora del libro sapevo poco e
niente, ma avevo assaporato le prime parole.
Appena ho preso in mano Proibito,
appena ho letto il primo capoverso, ho saputo che avrebbe meritato il voto
pieno.
Osservo i piccoli involucri neri, essiccati e fragili, sparsi sulla
vernice bianca e sbeccata dei davanzali. E’ difficile immaginare che siano mai
stati vivi. Chissà che cosa si prova a trovarsi rinchiusi in questa scatola di
vetro senz’aria, a cuocere lentamente sotto un sole implacabile per due lunghi mesi
a poter guardare fuori –il vento che scompiglia gli alberi verdi sotto i tuoi
occhi- schiantandoti ancora e ancora contro quel muro invisibile che ti separa
da tutto ciò che è reale, vivo, necessario, fino a quando non soccombi: bruciacchiato,
esausto, sopraffatto dall’impossibilità dell’impresa. Quand’è che una mosca
rinuncia a scappare da una finestra chiusa?
Ecco, questo è Lochan. Lochan che
si sente così, rinchiuso in una camera di vetro che lo soffoca, Lochan che non
riesce a parlare con nessuno, Lochan che deve prendersi cura dei suoi quattro fratelli
come se fosse loro padre, anche se ha solo diciassette anni. Lochan che è un
genio ed è stato accettato alla London University College, che avrebbe potuto
fare domanda a Cambridge o Oxford, ma ha deciso di restare vicino alla sua
famiglia. Come farebbero infatti i suoi fratellini più piccoli senza di lui?
Chi si prenderebbe cura di Willa e Tiffin, chi darebbe una regolata agli
atteggiamenti sempre più ribelli e spregiudicati di Kit, appena entrato nella
fase adolescenziale? Chi aiuterebbe Maya a gestire questa gran confusione, a
pagare le bollette, a passare a prendere i bambini a scuola, a proteggere
questo fragile nucleo familiare da una madre screanzata che piuttosto che
concedere loro i soldi per pagare le spese domestiche preferirebbe lasciarli
morire di fame?
La vita di Maya e Lochan non è
facile: nonostante la giovane età, devono fare da genitori a tre bambini. Ed è
così che il loro rapporto si evolve… Non più un fratello e una sorella, non più
due migliori amici… Ma due ragazzi che scoprono per la prima volta il loro
corpo, che provano nuove sensazioni l’una per l’altro. Un amore che non è più
fraterno, e forse non lo è mai stato.
Quella parola così tecnica, così
spaventosa -che non li riguarda, no, perché il loro non è un rapporto incestuoso, è un rapporto d’amore, solo
amore- rimbomba nella testa, troppo
spaventosa per essere pronunciata. Si devono separare, e subito: devono uscire
con altre persone, forse sono solo due adolescenti
pieni di casini, emotivamente instabili, che devono…
E invece no, Maya e Lochan si
amano davvero: vogliono abbracciarsi, baciarsi, condividersi, sono la persona
più importante del mondo l’uno per l’altra. Morirebbero per amore.
E la loro storia è fatta di
momenti rubati, di sotterfugi escogitati per restare in casa da soli, di
sguardi che non possono rivelare, in pubblico, più di quanto dovrebbero. Fin
quando vivono il momento più intenso e felice della loro vita… e poi tutto
cambia, per sempre…
Non è semplice parlare di un tema
come questo: è qualcosa di impensabile, che travalica la percezione del
concepibile. La Suzuma
è riuscita a creare una storia vera: una storia tremenda e dolorosa, con
attenzione e sensibilità. Mai volgare nella descrizione dei momenti d’intimità
dei due ragazzi, dolce e fragile come una crisalide. Lo stile è stupendo, la
psicologia dei personaggi è approfondita… Ma parlare di questi dettagli tecnici
mi sembra solo un modo di svalutarla. La verità, è che, detto in modo molto
colloquiale, non trovo le parole adatte per descrivere la bellezza di questo
libro. Profondamente triste, incredibile, folle…
eppure così reale, così vivo, così concreto. Non ricordo l’ultima volta che ho
pianto per un libro. Probabilmente non l’ho mai fatto. So solo che, quando l’ho
chiuso, le lacrime mi scendevano lungo le guance, e la sensazione di vuoto era
immane. Sembra quasi di vederli, questi due ragazzi, belli e timidi, che si
sfiorano con lo sguardo senza avere il coraggio di allungare il braccio e
prendersi per mano.
Ed è forse la capacità dell’autrice
di fare vivere i personaggi che lascia,
alla fine, distrutti. E’ il suo modo di raccontarci la storia, di renderci
partecipi dei desideri più intimi di Lochan e Maya, che sconvolge veramente. Non
il peso di un argomento come questo: solo la semplicità di una storia
bellissima e impossibile. I loro sentimenti sono così palpabili che toccano
fino in fondo… fanno vibrare corde inconfessabili dell’animo umano. Perché
quello che provano i due ragazzi l’abbiamo provato anche noi. Le loro
sensazioni, gli impulsi, i sentimenti, sono gli stessi che ha vissuto chiunque
in un determinato periodo della vita. Leggere di loro è come leggere noi
stessi, come affondare una lama, lasciarsi squarciare il petto e permettere a
qualcun altro di guardarci dentro. E’bellissimo e tremendo allo stesso tempo. C’è
quella voglia dei ragazzi di cercarsi, ti stringersi, quel bisogno fisico di
toccarsi, quella tenerezza negli occhi che è amore. E non si può dire di no all’amore.
Anche quando è scandaloso, anche quando è innaturale, anche quando è proibito.
bellissima questa tua recensione...spero di riuscire a prendere questo libro il prima possibile ^.^
RispondiEliminaGrazie Debora :)
RispondiEliminaUn libro senza dubbio molto particolare, grazie alla tua recensione ora sono molto interessata a leggerlo!
RispondiEliminaDopo aver letto la recensione credo che lo prenderò quanto prima!!
RispondiEliminaCiao Malitia bella recensione
RispondiEliminaho letto molti commenti positivi in giro e spero di leggerlo al più presto
Grazie Ivanalessia, te lo consiglio sicuramente!
RispondiEliminaOgni tanto mi capita ancora di piangere..non l'ho mai fatto ,per nessun libro..queste due anime non le scorderò mai..
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