sabato 5 febbraio 2011

Poems (9) So We'll go no more a-roving



Ieri per mia grande gioia mi è venuta l'influenza... Ne ho approfittato per leggere un po' (noterete infatti la recensione di Vango, che ho finito oggi benché mi mancasse più di metà libro per terminarlo) ma non sono potuta uscire né ho potuto fare il mio consueto giro alla Feltrinelli. Di conseguenza non posso aggiornare la puntata bisettimanale di Looking for books... Ma visto che martedì è saltata quella di Poems, ho deciso di farla questa sera :)
Il poeta di questa settimana è Lord George Gordon Byron. Romantico, profondamente contraddittorio, insofferente, trasgressivo, ribelle e passionale, estremamente generoso, fu forse il primo a lanciare la moda del parvenu. Spero di farvi conoscere altre volte la sua poesia, che io trovo estremamente bella. Nel frattempo vi lascio un primo assaggio con So we'll go no more a-roving.





Così non andremo più vagando,
Nella notte fonda
Anche se il cuore vuole ancora amore
E la luna splende luminosa.
Perché la spada logora il fodero,
L'animo logora il petto:
Allora deve placarsi il cuore per respirare
E l'amore stesso riposare.
Anche se la notte fu creata per amare,
E il giorno ritorna troppo presto,
Tuttavia non andremo più vagando
Alla luce della luna.

(Testo in lingua originale qui)

Chi è l'autore?
George Gordon Byron (Londra 1788 - Missolungi 1824), poeta britannico, importante e 
versatile esponente del romanticismo inglese. Dopo aver studiato a Cambridge, alla morte dello zio William, quinto barone di Byron, ne ereditò titolo e possedimenti.
Dopo essere entrato alla camera dei Lord, partì per un viaggio di due anni in Portogallo, Spagna e Grecia. La pubblicazione nel 1812 dei primi due canti del Pellegrinaggio di Aroldo il cavaliere, un poema sui viaggi in Europa, diede a Byron la notorietà. Aroldo era il primo esempio di eroe byroniano, il giovane dalle emozioni tempestose che schiva l'umanità e vive schiacciato dal peso di un misterioso senso di colpa. Lo stesso tipo di eroe, modellato in parte sulla vita e la personalità dell'autore, ricorre nella sua poesia narrativa dei due anni seguenti.
Nel 1815 Byron sposò Anna Isabella Milbanke, la quale, dopo avergli dato la figlia Augusta Ada (la sola figlia legittima di Byron), lo lasciò nel 1816 ed egli ne se andò dall'Inghilterra. 
Nel 1822 fondò a Pisa, con i poeti Percy Bysshe Shelley e Leigh Hunt, la rivista "The Liberal", ma la morte di Shelley l'anno seguente e una lite con Hunt posero fine al progetto dopo l'uscita di soli tre numeri. Quello stesso anno vide anche l'inizio della disputa letteraria con il poeta Robert Southey, che aveva attaccato il Don Giovanni da lui scritto. Nella risposta di Byron, La visione del giudizio, pubblicata nel numero di ottobre 1822 e considerata da molti la sua opera migliore, il poeta dimostrò ancora una volta la sua abilità di satirista.
Nel luglio 1823, alla notizia della rivolta greca contro i turchi Byron, incurante del suo stato di debolezza fisica, si unì ai ribelli e appoggiò la causa greca, contribuendo finanziariamente al reclutamento di un reggimento, ma morì di febbre a Missolungi prima ancora che avessero inizio i combattimenti veri e propri.

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