Geshwa Olers e il Viaggio del Masso Verde
Nel villaggio di Senfe, ai margini inferiori del Masso Verde, una finestra illuminata si staglia contro il cielo. Nella sua stanza il giovane Geshwa Olers guarda rapito la nonna che per l'ennesima volta gli racconta la storia della quercia e del taglialegna. La luce si spegne e Geshwa rivolge lo sguardo all'esterno. La notte non gli ha mai fatto paura. Quanti esseri vivono là fuori, nel buio più fitto? E quanti sono i suoni della natura che ancora non conosce? A un tratto, il vetro della finestra trema. Nar, il suo amico di sempre, immerso fino alle orecchie in una spessa pelliccia, gli fa cenno di uscire. La solita scorribanda notturna, pensa Geshwa. "Seguimi, resterai senza parole!" Corrono, anzi volano. La strada si fa impervia ma quando giungono in cima alla collina l'orizzonte anziché aprirsi si chiude. Sopra le loro teste il cielo si è fatto nero e sulla Palude di Sobis, in mezzo alle rovine della città abbandonata, una brace lancia lapilli e lingue di fuoco verso il cielo. Il regno di Grodestà è in pericolo. La Palude è sotto il malefico incantesimo dei Maghi. La salvezza è lontana. Oltre il bosco, al di là del Masso Verde. Insieme a suo padre, Geshwa si mette in cammino. Incontrerà orchi e streghe, donne-serpente e uomini di argilla, maghi e saltimbanchi. Avrà visioni e incubi, correrà pericoli indicibili, riceverà minacce e subirà maledizioni, farà scoperte a cui nessuno sembra disposto a credere. Scoprirà la bellezza dell'amicizia, il significato del dolore. E diventerà uomo.
Geshwa Olers e la Faida dei Logontras
Geshwa Olers, deciso a dare uno scopo alla propria vita, si arruola nel Battaglione di Addestramento GroneGor Meridionale. La vita dura del soldato lo pone di fronte alla difficoltà di integrarsi con i coscritti, oltre che al superamento delle prove necessarie per acquistare i gradi di fante. Ma la sua innata capacità di cacciarsi nei guai questa volta lo porta ad affrontare una situazione veramente pericolosa, dove sono implicate le famiglie nobili dei Logontras e Ailone, impegnate in una faida sanguinosa per il diritto di ereditarietà. Accompagnato dal nuovo compagno Medòren, Geshwa sarà assegnato all'indagine sulla tragica morte del piccolo Moros, incarico che lo porterà a dare la caccia a due dei più potenti maghi di Grodestà, e a combattere contro chimere e benandanti. Secondo volume della saga Storia di Geshwa Olers, La faida dei Logontras introduce il protagonista nel mondo dell'intrigo politico di Stedon, dove nulla è come sembra e tutto è volto a nascondere la verità sulla sua nascita.
Interview with...
Fabrizio Valenza
Malitia: Ciao Fabrizio, grazie per la tua disponibilità e benvenuto sul mio blog!
Fabrizio Valenza: Figurati, è un piacere! Grazie a te, piuttosto
M: Puoi dare ai nostri lettori
una tua breve descrizione?
V: Fabrizio
Valenza è un insegnante della Scuola dell'Infanzia e un amante dei libri, di
ogni genere e di ogni tipo.
Inoltre
è un folle, che un bel giorno ha pensato di mettere per iscritto la sua
immaginazione e la sua visione del mondo, dando
carne a sogni e incubi.
M: A proposito dei tuoi libri, il
fantasy è sicuramente un genere complicato da scrivere, in cui è difficile non
cadere in luoghi comuni.C'è un motivo in particolare
per cui hai deciso di scrivere fantasy?
V: il
primo aspetto che mi ha sempre colpito del fantasy è il mondo alternativo nel
quale si ambienta. La
possibilità di creare un nuovo mondo, ideare lingue e popolazioni, la storia,
l'arte, lo sviluppo delle genti... Sono sempre stato un amante degli elenchi e
delle liste (lo so, anche questa è una follia)
e
forse proprio l'idea di poter offrire una mia lista e un mio elenco, parte del
mio mondo interiore, è stato il motore del proporre qualcosa di fantasy.
Poi,
pensandoci in maniera più evoluta e matura, mi sono reso conto che il
linguaggio fantastico in generale permette di parlare della realtà del nostro
mondo attraverso immagini,
dando
la possibilità di scoprire la realtà in modo più preciso, netto, chiaro. Anche
se può sembrare una cosa contraddittoria.
E io amo parlare della realtà :)
M: Hai nominato appunto il
linguaggio. Ci è giunta da Daisy Dery una domanda relativa alla lingua
onoferica, dal quale, nel mondo di geshwa, nasce la magia. Da dove hai preso l'dea del
controllo della natura attraverso la parola?
V:
Immagino
derivi dalla mia formazione fortemente cristiana. Nella tradizione
giudeo-cristiana Dio crea il mondo attraverso la parola. Nomina le cose ed esse
sono. E Cristo è perfino il Logos, cioè il Verbo.
Mi
piaceva l'idea che un uomo che volesse controllare il creato, mettendosi al
posto di Dio, in qualche modo rubasse il controllo della creazione
sottraendogli la potenza della Sua parola.
Penso
derivi da lì. Poi, la magia è sempre stata legata alla parola, non soltanto a
pratiche. Sono sempre pratiche legate a riti verbali, e quindi la cosa è venuta
fuori in modo anche piuttosto naturale.
Se
vogliamo entrare nello specifico, la Lingua Onoferica è una fusione della
lingua dei primi esseri umani a livello "storico", che nel romanzo si
chiama Grodestiano Arcaico, con la lingua degli Elfi, le creature più
angeliche. Unendo le due lingue, Onofererne riuscì a creare questa lingua e a
controllare gli elementi e le cose. Da lui prese il nome di Lingua Onoferica.
Abbastanza complesso?
M: Un
po'! Sappiamo che anche Tolkien, come te, ed essendo addirittura un filologo,
avesse una particolare passione per il linguaggio. Hai letto le sue opere? Ti sei
ispirato a lui?
E...
no, non mi sono ispirato a lui.
A prima vista, Storia di Geshwa Olers può sembrare un fantasy classico,
ma non appena si inizia a leggerlo, si cambia presto idea, e dopo il primo
volume si viene tentati di mollare tutto il resto della saga lì.
M: No! Perché dici questo?
V:
Perché
è "troppo" diversa dalle altre saghe. Ti spiego a livello generale...
Sono
sette volumi in tutto, incentrati su questo personaggio, Geshwa Olers.
Il
presupposto è che alcuni scrittori ne abbiano scritto dei romanzi, in tempi
diversi, e che - 300 anni dopo la morte del protagonista - un curatore
editoriale, un certo Elior Odentorth, si sia preso la briga di comporli in
un'unica saga. Ed ecco il primo dei problemi.
Ogni
volume parla con un linguaggio diverso, e, soprattutto, non racconta tutta la
storia! :-)
Il
primo volume, per esempio, Il viaggio nel Masso Verde, è di tipo fiabesco.
Il
secondo, quello uscito quest'anno, La faida dei Logontras, ha caratteristiche
tra il thriller, il giallo e il romanzo di formazione.
Il
prossimo volume sarà più simile a un dark fantasy.
Inoltre,
l'immaginario cui fa riferimento non è di tipo nordico, bensì mediterraneo.
In due parole, ecco i motivi di tante arrabbiature da parte di lettori.
M: Ma
Geshwa effettua anche un percorso di formazione compiedo il suo viaggio nel
masso verde. Nel secondo episodio della saga, invece, è ormai cresciuto e
costretto ad affrontare situazioni pericolose e che hanno relativamente poco a
che fare con il mondo dei bambini. Quanto è complicato, per un autore adulto,
scrivere libri con e per gli adolescenti? Hai avuto qualche difficoltà nel
caratterizzare il tuo personaggio in modo che fosse verosimile ad un modello
ben incanalato in questa delicata fase della vita?
V:
Il
romanzo, a dire il vero, non sarebbe esattamente indirizzato agli adolescenti.
E' vero che i primi due volumi possono essere letti benissimo da ragazzi di
quella fascia d'età,
M: Che ruolo gioca invece il piccolo popolo all'interno dei tuoi due romanzi? Puoi presentarci quali solo i personaggi ad esso appartenenti e quali hai in progetto per i prossimi libri? Hai effettuato delle ricerche o sono tutto frutto della tua immaginazione?
V: Dal momento che tutta la saga si basa sull'immaginario e le leggende tipiche della nostra terra, Italia e, più in largo, il Mediterraneo, mi sono documentato, facendo ricerche sulle tipologie.
però
il target principale è quello degli adulti, che possano capire il sottile gioco
d'intreccio tra il fittizio curatore dell'opera, i fittizi narratori, le
vicende raccontate da punti di vista differenti e l'intersecarsi di molte
storie all'interno dei romanzi.
In
ogni caso, ripeto, i primi volumi possono essere letti tranquillamente anche da
bambini delle elementari, soprattutto il primo.
Non
è stato molto difficile immedesimarmi nelle vicende tipiche di quell'età. In
fin dei conti, credo che l'adolescenza sia l'età che più di ogni altra rimane
in noi, anche quando cresciamo.
Trovo
sia molto più difficile riprodurre l'ingenuità e la freschezza tipiche
dell'essere bambini.
M: Che ruolo gioca invece il piccolo popolo all'interno dei tuoi due romanzi? Puoi presentarci quali solo i personaggi ad esso appartenenti e quali hai in progetto per i prossimi libri? Hai effettuato delle ricerche o sono tutto frutto della tua immaginazione?
V: Dal momento che tutta la saga si basa sull'immaginario e le leggende tipiche della nostra terra, Italia e, più in largo, il Mediterraneo, mi sono documentato, facendo ricerche sulle tipologie.
Comunque,
nei romanzi di questa saga sono innanzitutto gli Gnomi a farla da padrone. Gli
Gnomi, tra l'altro, sono esseri che traggono linfa vitale proprio dalla cultura
italica.
Nel
mondo in cui si muovono le vicende di Geshwa, gli Gnomi si sono divisi in tre
Regni differenti.
Hgaron-got,
il cui Re è chiamato Ebennen Sikefata I Gnasderul-Ofzadlan,
il cui Re è chiamato Ebennen Sikefata II e
Okelhag-Wlat, detto anche il Regno Segreto, il cui Re è chiamato Ebennen Sikefata
III. Gli
Gnomi hanno un ruolo fin dall'inizio, nel primo volume, sebbene rimangano
immersi nel mistero molto a lungo e, anche nei volumi successivi al primo, si
fatichi a capire cosa c'entrino con la storia di Geshwa Olers.
Altri
rappresentanti del piccolo popolo sono i Salbanelli, creature tipiche del
Nord-Est italiano
e
che compaiono per la prima volta nel terzo volume. Hanno la capacità di
ipnotizzare. Se finiscono nelle mani sbagliate, come accade, sono guai!
Poi
ci sono i Ciulciat, tipici del Friuli, che vengono chiamati "vampiri"
del piccolo popolo, giusto per dare un'idea di quanto possano ispirare la
fantasia di uno scrittore. :-)
Gli
Gnomi hanno un ruolo fondamentale nell'equilibrio tra gli eserciti dei Regni
del mondo di Geshwa. E, si dice, il loro destino sia legato al destino del
mondo intero.
M: Ultima
domanda: Cosa ne pensi del fantasy italiano? Credi sia sottostimato? E chi
apprezzi tra gli autori stranieri?
V: Il
fantasy italiano sta crescendo, sempre di più, sia a livello quantitativo che
qualitativo.
Deve
farsi conoscere, ancora, soprattutto all'estero, sebbene ci siano già alcuni
autori tradotti in molti paesi. Poi, è di questi giorni la notizia che il film
sulle Terre Emerse di Licia Troisi si farà, con un budget enorme per l'Italia e
che si girerà in Colorado. Perciò, meglio di così...
Sottostimato
no, per lo meno non all'estero. Fuori dell'Italia non hanno la puzza al naso
verso il fantasy che abbiamo qui da noi.
Degli
stranieri, apprezzo molto Gaiman (sebbene rientri più nel fantastico che nel
fantasy) e King (idem, come sopra).
M: Ok! Intervista conclusa! Ti
ringrazio molto per aver deciso di condividere la tua esperienza con noi ^^
V: Grazie
a te e complimenti per l'iniziativa del tuo sito. E' sempre molto importante
condividere uno scopo a vantaggio della letteratura fantastica italiana!
Fabrizio Valenza
Nato a Verona nel 1972, dove risiede da sempre, ama scrivere da quando aveva 12 anni e immaginare fin dalla nascita. Laureato in Filosofia e in Scienze Religiose, insegna Religione Cattolica presso la Scuola dell'Infanzia.
Nel 2008 ha conosciuto la pubblicazione il primo volume della sua saga fantasy Storia di Geshwa Olers, dal titolo Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde. Un progetto ambizioso che comprende anche vari corollari di tipo letterario, musicale, pittorico. Il secondo volume, La faida dei Logontras, è uscito nel giugno del 2010. Nel 2009 è uscito un suo romance, La ragazza della tempesta. In previsione alcuni titoli horror.
È tra i fondatori dell'Associazione Culturale Piazza dei Bardi e collabora alla rivista on-line (in futuro cartacea) Fantasy Planet, con articoli sulla letteratura fantastica e recensioni dei romanzi di Stephen King.
Molto interessante questa intervista!
RispondiEliminaBrava Malitia e complimenti all'autore!:))
Un'altra intervista interessante! Bel colpo, Malitia :D
RispondiEliminaRingrazio Malitia per questa bella intervista e voi per l'interessamento :-)
RispondiEliminaFabrizio
Complimenti a Fabrizio, sempe bravissimo! M.P. Black
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